FILOSOFIA SCOLASTICA.

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FILOSOFIA SCOLASTICA

FILOSOFIA SCOLASTICA Scolastica è il termine con il quale comunemente si designa la filosofia cristiana medioevale. Il nome scholasticus indicò nei primi secoli del Medioevo l’insegnante delle arti liberali, cioè quelle discipline che costituivano il Trivio e il Quadrivio. In seguito si chiamò scholasticus anche il docente di filosofia o di teologia (magister artium o magister in theologia) che teneva le sue lezioni dapprima nelle scuole del chiostro o della cattedrale, poi nell’università (studium generale). L’origine e lo sviluppo della Scolastica si collegano strettamente alla funzione dell’insegnamento, funzione che determinò anche la forma e il metodo dell’attività didattica e letteraria dei docenti e degli scrittori scolastici.

FILOSOFIA SCOLASTICA Gli insegnamenti delle arti liberali, cioè degli uomini liberi, erano divisi in due rami: Le arti del trivio: grammatica, retorica, dialettica Le arti del quadrivio: aritmetica, geometria, astronomia, musica Il "periodo scolastico" si riferisce soprattutto al medio e basso Medioevo in Occidente, quando il Cristianesimo conobbe una rinascita intellettuale e fu sfidato dal pensiero razionale dell'Islam. La filosofia scolastica, pertanto, cercò di conciliare la fede cristiana col pensiero razionale, specialmente quello della filosofia greca.

FILOSOFIA SCOLASTICA Cronologicamente, la Scolastica copre il periodo che va dall'VIII secolo al Rinascimento. Si suddivide in: Epoca pre-scolastica (dall'VIII secolo al IX secolo) con la fondazione della Schola Palatina, voluta da Carlo Magno, diretta prima da Alcuino di York e in seguito da Giovanni Scoto Eriugena; Alta Scolastica (dal X secolo al XII secolo) la cui figura di spicco fu Anselmo d'Aosta, a cui seguirono altri come Pietro Abelardo; Bassa Scolastica, ossia il periodo d'oro coincidente con il XIII secolo, grazie alla diffusione del pensiero di Alberto Magno e Tommaso d'Aquino, a cui si contrappone specularmente quello di Bonaventura; Tarda Scolastica, collocabile dopo Duns Scoto, il cui principale esponente fu Guglielmo di Ockham.

Le forme di insegnamento della Scolastica furono due: FILOSOFIA SCOLASTICA Le forme di insegnamento della Scolastica furono due: La lectio, che consisteva nel commento di un testo tratto dalla Bibbia, da un Padre della Chiesa, da Aristotele (Logica), da Boezio, dalle Sentenze di Pier Lombardo, dalle questioni disputate. La disputatio, che consisteva nell’esame di un problema con la considerazione di tutti gli argomenti che si possono addurre pro et contra. I Quodlibeta, che consistevano nelle libere questioni disputate dai laureandi prima di Natale e prima di Pasqua. Pertanto l’attività letteraria della Scolastica assunse la forma di Commentari (Commentaria) o la forma di Questioni (Quaestiones disputatae).

FILOSOFIA SCOLASTICA La connessione della Scolastica con l’insegnamento non fu un fatto accidentale: fece parte della sua stessa natura. Il suo problema fondamentale fu quello di portare l’uomo alla comprensione della verità rivelata: problema di scuola, dunque, cioè di educazione e di formazione, soprattutto dei chierici. Da qui due caratteri fondamentali: La Scolastica non fu, come la filosofia greca, una ricerca autonoma. La verità è nelle Scritture, nei pronunciamenti dei Concili, nella Tradizione della Chiesa. Da qui l’uso costante del ricorso alle auctoritates. Perciò essa non si propone di formulare nuovi concetti e dottrine, ma di chiarire le verità di fede, col concorso anche dei filosofi del passato, Platone, Aristotele, Plotino il cui pensiero diventa strumentale: philosophia ancilla theologiae.

FILOSOFIA SCOLASTICA Il problema dominante della Scolastica fu il rapporto tra fede e ragione per cui le diversità tra le varie scholae furono determinate dalla diversità delle risposte a tale problema, risposte che si possono sintetizzare come segue: Nella prima pre-Scolastica della rinascenza carolingia si convenne che ci fosse identità tra ragione e fede; Nella seconda Scolastica dei secoli XI e XII il problema del rapporto fu visto potenzialmente antitetico, soprattutto dagli antidialettici; Nella terza Scolastica, secolo XII e inizi del XIV, ragione e fede, pur essendo distinte, furono concepite come armonicamente conducenti a stessi risultati; Nella quarta Scolastica del restante sec. XIV, col suo dissolvimento, ragione e fede apparvero inconciliabili.

FILOSOFIA SCOLASTICA Filosofi scolastici Bassa scolastica Alta scolastica (ca. 1000 - 1200): Anselmo d'Aosta Guglielmo di Champeaux Roscellino di Compiègne Pietro Abelardo Guglielmo di Conches Gilberto Porretano Pietro Lombardo Ugo di San Vittore Bassa scolastica (1200 - 1300, Secolo d'Oro): Roberto Grossatesta Ruggero Bacone Alberto Magno Tommaso d'Aquino Bonaventura da Bagnoregio Boezio di Dacia Duns Scoto Tarda scolastica (1300 - ca. 1400): Marsilio da Padova Guglielmo di Ockham Giovanni Buridano Nicola d'Oresme Antonino Pierozzi

(dal 1879, enciclica Aeterni Patris di Papa Leone XIII) FILOSOFIA SCOLASTICA Filosofi scolastici Ultima Scolastica (ca. 1550 - 1620): Luis de Molina Francisco Suárez Roberto Bellarmino Neo-Scolastica (dal 1879, enciclica Aeterni Patris di Papa Leone XIII) Desiré Mercier (1851-1926) Antonin-Dalmace Sertillanges (1863-1948) Jacques Maritain (1882-1973) Étienne Gilson (1884-1978) Francesco Olgiati (1886-1962) Gustavo Bontadini (1903 - 1990) Sofia Vanni Rovighi (1908- 1990) Cornelio Fabro (1911-1995) Video: «La Scolastica»