L’educazione fascista

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L’educazione fascista
Transcript della presentazione:

L’educazione fascista Realizzato da: Gaya Castorina

Nel 1921 il movimento fascista divenne un vero e proprio partito e prese il nome di Partito Nazionale Fascista e nel 1923 si fuse con il Partito Nazionalista.

La scuola negli anni successivi alla scuola elementare, gli studenti avrebbe dovuto compiere una scelta tra quattro possibilità: il ginnasio che era il liceo classico o scientifico; l’istituto tecnico per istituto tecnico superiore; l’istituto magistrale che era destinato ai futuri maestri; la scuola complementare al termine della quale non era possibile iscriversi ad un'altra scuola

Pubblicità, slogan e leggi razziali Il fascismo assunse il controllo dell'informazione che veniva trasmessa attraverso i mezzi di comunicazione di massa come: la radio e il cinema. Uno degli slogan più diffusi del regime fascista era «credere, obbedire e combattere». Tutti coloro che faceva parte della religione ebraica venivano espulsi dalle scuole, licenziati dai lavori e li fu impedito di svolgere molte attività lavorative.

Le donne durante il fascismo “Il vero e unico posto per le donne è la casa” Il ruolo della donna era strettamente legato al problema demografico, Mussolini presentò il suo progetto di difesa della razza italiana consistente per favorire la crescita della popolazione italiana che avrebbe dovuto aumentare entro il 1950. Per incoraggiare la natalità, vennero introdotti, per coloro che avevano numerosi figli, assegni familiari cioè somme aggiuntive allo stipendio e premi in denaro o beni di prima necessità. L’intervento più importante di questo campo fu sicuramente l’Opera nazionale maternità e infanzia. Il fascismo cercò di allontanare le donne dai posti di lavoro con leggi discriminatorie.

L’educazione della gioventù Secondo Mussolini educazione della gioventù non poteva passare solo dai libri e dalle aule di scuola, ma doveva avere anche momenti di attività sportiva e di azione per questo fu istituita nel 1926 l’Opera Nazionale Balilla che aveva come fine «l'educazione fisica e morale» si trattava di una delle organizzazioni più vicine all'ideologia fascista che aveva nell’ esaltazione della guerra uno dei suoi tratti più originali. I bambini e ragazzi erano vestiti con divise simili a quella della milizia fascista e venivano educati alla guerra con marce, gite al mare e in montagna quindi attraverso la vita comune.

Le pagelle Le pagelle furono create nel 1927 e anche esse erano un mezzo di propaganda e nel corso degli anni ebbero dei cambiamenti. In alto era rappresentato lo stemma sabaudo insieme ai fasci littori, attorno dei rami di quercia .