Scienza Politica (M-Z) A.A. 2016-2017 Filippo Tronconi Sistemi di partito
Perché osservare il sistema partitico? Perché ci interessa in sé, in quanto misura di concentrazione/dispersione del potere, ma anche per gli effetti che ha su un’altra variabile: la composizione del governo Sistema delle fratture sociali e politiche, sistema elettorale, sistema di partito e composizione del governo sono strettamente collegate fra loro
Che cos’è il sistema partitico? La struttura del sistema partitico è data dal numero dei partiti rilevanti presenti in un sistema politico e dalla natura delle interazioni fra questi Iniziamo dal numero: attualmente in UK sono rappresentati in parlamento 11 partiti, in Spagna 9, in Germania 5, in Italia 10 (Camera) Ci accontentiamo di questo conteggio?
Contare i partiti (I) Duverger (1951): sistemi bipartitici vs. multipartitici Ma in questo modo la Germania finisce nella stessa categoria dell’Italia Dobbiamo raffinare la categoria del multipartitismo Blondel (1969): Due partiti (UK) Due partiti e mezzo (Germania) Multipartitismo con partito dominante (Italia) Multipartitismo senza partito dominante (Svizzera)
Contare i partiti (II) Sartori (1976): due regole per un “conteggio intelligente” dei partiti, escludendo quelli irrilevanti I partiti rilevanti sono: Quelli con potenziale di coalizione anche partiti molto piccoli sono rilevanti se sono utili alla formazione del governo Quelli con potenziale di intimidazione anche i partiti mai inclusi al governo sono rilevanti, se possono con la loro presenza influenzare il funzionamento delle coalizioni di governo o imporre tematiche altrimenti escluse dal dibattito
Le interazioni fra partiti (I) Nelle “regole” di Sartori è implicito anche un ragionamento sulle interazioni fra partiti: quali sono ammessi al gioco delle coalizioni e quali sono esclusi? Questo rimanda alla distanza ideologica fra partiti e alla presenza di partiti anti-sistema: Esistono partiti estremi (non coalizzabili)? Esistono partiti che si pongono al di fuori della competizione democratica? Che cambierebbero, se potessero, non solo le politiche del governo ma le stesse “regole del gioco”? Le definizioni di “partito estremo” e di “partito anti-sistema” sono sfuggenti…
Le interazioni fra partiti (II) Quale dinamica di competizione? Bassa distanza ideologica porta a una dinamica centripeta (i partiti cercano voti al centro) Alta distanza ideologica porta a 1) alternanza al governo improbabile e 2) dinamica centrifuga (il «centro» del sistema partitico è occupato, i partiti estremi diventano sempre più estremi)
Sistemi bipartitici (tendenza centripeta)
Con partito di centro dominante (pivot)
Il pluralismo polarizzato … … e il bipolarismo frammentato 1994 1996 2001 2006 2008 2013
Il “numero effettivo di partiti” Una soluzione alternativa a quella del “conteggio intelligente” di Sartori: il numero effettivo di partiti N=1/Σsi2 dove si indica la proporzione di seggi in parlamento del partito i-esimo
Alcuni esempi Con due partiti del 50%: N=1/(0,52+0,52) = 1/(0,25+0,25) = 1/0,5 = 2 Con tre partiti del 33,3%: N=1/(0,332+0,332+0,332) = = 1/(0,109+0,109+0,109) = 1/0,327 = 3,0 E con due partiti del 70% e 30%?
I limiti del “numero effettivo” Non distingue fra situazioni numericamente molto simili, ma politicamente molto diverse Un parlamento dato da 48%, 47%, 5% è radicalmente diverso da 51%, 44%, 5%, ma il NEP a malapena registra una differenza (2,20 contro 2,19) Non permette di capire niente della “meccanica” sistema partitico (distanza ideologica, potenziale coalizionale, partiti antisistema)
I pregi del “numero effettivo” È semplice Sintetizza informazioni rilevanti circa il numero e il “peso” dei partiti in parlamento Permette di comparare facilmente la frammentazione dei sistemi partitici in molti paesi (o l’evoluzione nel tempo di un paese)
Alcuni casi di partiti problematici (I) I partiti affini: partiti che si presentano sistematicamente in alleanza (CDU-CSU in Germania, coppie di partiti francofoni e fiamminghi in Belgio, partito liberale e nazionale in Australia) Competono fra loro alle elezioni? Un unico gruppo parlamentare? Governano insieme? L’alleanza è stabile? Sono contati come un partito e mezzo
Alcuni casi di partiti problematici (II) Partiti molto frazionalizzati: possiamo considerare come un unico partito quelle organizzazioni in cui convivono molte correnti? (DC in Italia, PLD in Giappone, Dem negli USA) Anche in questo caso la soluzione di Lijphart è contarli come un partito e mezzo
N. effettivo di partiti (1981-2010)