L’ANNO CHE STA ARRIVANDO TRA UN ANNO PASSERA’ IO MI STO PREPARANDO........ (Lucio Dalla)
COSA E’ UN ISTITUTO COMPRENSIVO?
GENESI DEGLI ISTITUTI COMPRENSIVI Legge 31 gennaio 1994, n. 97 Art. 21. Scuola dell’obbligo. 1. Nei comuni montani con meno di 5.000 abitanti possono essere costituiti istituti comprensivi di scuola materna, elementare e secondaria di primo grado, cui è assegnato personale direttivo della scuola elementare e della scuola media secondo criteri e modalità stabiliti con ordinanza del Ministro della pubblica istruzione.
GENESI DEGLI ISTITUTI COMPRENSIVI DPR 18 giugno 1998, n. 233 Regolamento recante norme per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti, a norma dell'art. 21 Legge n. 59 del 16.07.97 Art. 2 - Parametri Qualora le singole scuole non raggiungano gli indici di riferimento sopra indicati, sono unificate orizzontalmente con le scuole dello stesso grado comprese nel medesimo ambito territoriale o verticalmente in istituti comprensivi, a seconda delle esigenze educative del territorio e nel rispetto della progettualità territoriale.
GENESI DEGLI ISTITUTI COMPRENSIVI - D.Lgs 31 marzo 1998, n. 112: (conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali….) Riforma titolo V della Costituzione (2001) Legge 15 luglio 2011 art.19, n.111 (razionalizzazione spesa relativa all’organizzazione scolastica) Legge 12 novembre 2011 art.4, n.183 (riduzione posti di dirigente e direttore servizi generali e amministrativi)
IL “NOSTRO” ISTITUTO COMPRENSIVO Da un punto di vista esclusivamente formale non nasce oggi in quanto l’I.C. Via Tor de’ Schiavi era già esistente dall’a.s. 2009/10, quando alcune classi e sezioni della ex scuola Vespucci furono unite alla ex scuola Massaia. Si trattò di una verticalizzazione dettata comunque dall’esigenza di trovare sistemazione per una scuola (il 19° circolo Vespucci) che era stata soppressa e smembrata.
IL “NOSTRO” ISTITUTO COMPRENSIVO Pertanto per il corrente anno scolastico è stata operata un’aggregazione: all’IC Via Tor de’ Schiavi (già esistente) è stato aggregato l’intero 21° Circolo Didattico “Cecconi”. Tutto ciò per effetto della legge 111/11 che, a cascata, ha generato tutta una serie di provvedimenti degli EE.LL. che hanno disegnato la mappa dei dimensionamenti per i territori di competenza.
IL “NOSTRO” ISTITUTO COMPRENSIVO I vincoli erano i seguenti: soppressione di tutti i circoli didattici e di tutte le scuole secondarie di primo grado; numero di alunni non inferiore a 1.000 (poi ritoccato ad un generico “intorno ai 1.000”). Il nostro IC conterà circa 1.350 alunni
L’ISTITUTO COMPRENSIVO IN 3D TERRITORIO ORGANIZZAZIONE CURRICOLO
TERRITORIO PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA OPPORTUNITA’ RISCHI - Rafforzamento identità scuola e senso di appartenenza - Legami con enti locali - Affidabilità verso l’utenza - Fragilità della governance territoriale Patrimonio edilizio scolastico preesistente OPPORTUNITA’ RISCHI Scuola come sviluppo locale Accordi con enti locali POF territoriale Contatti con altri stakeholders Esperienze di rete Aggregazioni casuali - Eccessiva dispersione dei punti di erogazione del servizio
ORGANIZZAZIONE PUNTI DI FORZA PUNTI DI CRITICITA’ OPPORTUNITA’ RISCHI Appartenenza dei vari soggetti all’organizzazione Diffusione di responsabilità e decisionalità Organizzazione plurale (commissioni, dipartimenti etc.) Superficialità dell’appartenenza all’istituto Sovraccarico di competenze attribuite all’IC Integrazione delle diversità pre-esistenti (plessi, gradi di scuola etc.) OPPORTUNITA’ RISCHI Sviluppo professionale e formazione continua Sviluppo di comunità di pratiche Sovradimensionamento dell’IC Difficoltà di scambi relazionali Disomogeneità interna tra i tre gradi di scuola Rigidità organizzative
CURRICOLO PUNTI DI FORZA PUNTI DI CRITICITA’ OPPORTUNITA’ RISCHI Adozione di curricoli verticali Ricerca valutativa Collaborazioni con il territorio (CTP, associazioni etc.) Ampliamento dell’offerta formativa solo in ottica aggiuntiva Scarsa innovazione OPPORTUNITA’ RISCHI Sperimentazione degli snodi biennali (in part. V primaria/I sec.) Sviluppo di una cultura della valutazione Didattica integrata e continua Resistenze al cambiamento in nome della propria identità Consolidamento delle differenze (didattica, valutazione etc)
UNA QUARTA DIMENSIONE LA PROFESSIONALITA’, che si declina nei seguenti comportamenti/atteggiamenti: Comprendere che ci troviamo in una fase delicata Avere la pazienza di non vedere tutto realizzato da subito Rispettare ciò che non conosciamo Accettare le difficoltà e contribuire al loro superamento Comprendere che non dobbiamo tanto fare i comprensivi, ma piuttosto, “essere” comprensivi!!!
COSA E’ UN CTP I CTP (Centri Territoriali Permanenti) nascono dalla riorganizzazione degli ordinamenti e delle funzioni delle vecchie iniziative di contrasto all’analfabetismo (“150 ore”); il nuovo quadro normativo prende forma alla fine degli anni ’90 ed è tuttora in evoluzione; la domanda di formazione, mutevole e assolutamente dirompente in alcune regioni, struttura la stessa offerta formativa e la sua organizzazione; segue
COSA E’ UN CTP nella fase attuale l’offerta dei CTP assicura il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo (“licenza media”); offre agli adulti (minimo 16 anni), italiani e stranieri, un sistema di opportunità per supportare l’esercizio della cittadinanza; pur nei limiti delle risorse umane e professionali, reperibili nell’organico assegnato e nella professionalità di collaboratori esterni.
AZIONI PREVALENTI Corsi di lungo periodo per conseguire la “licenza media”, con esame finale, da ottobre a giugno; corsi vari per adulti (informatica, lingue straniere, corsi professionalizzanti, etc.); certificazione delle competenze per la lingua italiana per immigrati, di vari livelli.
RISORSE UMANE E PROFESSIONALI Operano nel nostro CTP: 12 docenti 2 assistenti amministrativi 3 collaboratori scolastici
PROSPETTIVE FUTURE Nell’agosto 2007 un decreto ministeriale ha disegnato una prospettiva per accentrare l’offerta in pochi istituti, non più incardinati nelle scuole di indirizzo del primo ciclo e di inserire nei CPIA (Centri Provinciali Istruzione Adulti) l’offerta dei CTP e dei corsi serali professionalizzanti. Tale disegno, tuttavia, non è ancora entrato in vigore. fine
STRADA FACENDO VEDRAI………… (Claudio Baglioni)