LA CIVILTA’ VILLANOVIANA
Verso il 1000 a.C., nella zona che corrisponde alle attuali regioni Emilia-Romagna e Toscana, si sviluppò una delle civiltà italiche più importanti: quella villanoviana. Il nome deriva dalla località di Villanova, vicino a Bologna, dove furono scoperti una necropoli e i primi resti di un villaggio.
I Villanoviani coltivavano cereali e legumi; piantavano alberi da frutto, come noci e meli. Allevavano ovini e bovini per la carne e il latte, ma anche cavalli, che usavano per trainare i carri nelle cerimonie o in battaglia.
Erano artigiani esperti nella lavorazione del bronzo, ma sapevano anche fondere il ferro, che estraevano dalle Colline Metallifere vicino Siena. Con questi metalli costruivano utensili da lavoro, armi e urne cinerarie.
I Villanoviani, infatti, credevano nella vita dopo la morte, perciò conservavano le ceneri dei defunti in urne di bronzo o terracotta realizzate con cura. I reperti ritrovati nelle tombe, come capanne in miniatura, armi e manufatti, hanno fornito molte informazioni sul modo di vivere di questo popolo. URNA CINERARIA
Vivevano in capanne a pianta circolare o rettangolare, costruite con mattoni di argilla cruda; i tetti erano ricoperti da frasche o da canne di palude.
Indossavano lunghe tuniche e mantelli e gli abiti erano impreziositi da spille finemente lavorate. Gli uomini portavano larghi cappelli, mentre le donne coprivano il capo con un lembo del mantello e si ornavano con collane e orecchini.