Misurazione e valutazione

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Misurazione e valutazione Che cosa significa valutare ? L’atto del valutare si può considerare come l’attribuzione di un valore a fatti od eventi in relazione allo scopo che si vuole perseguire. E’ quindi necessario individuare sistemi di discriminazione che si basino su indicatori, cioè veri e propri indici numerici, capaci di rappresentare sinteticamente dati quantitativi di misura.

Tipi di prova prove a stimolo aperto e risposta aperta (prove di tipo tradizionale); prove a stimolo aperto e risposta chiusa, che dopo un’ampia trattazione, richiedono una risposta sintetica precisa; servono in genere per capire rapidamente la difficoltà della lezione in relazione alla classe; prove a stimolo chiuso e risposta chiusa (strutturate); prove a stimolo chiuso e risposta aperta (semistrutturate). Volendo costruire una prova è necessario stabilirne preliminarmente gli obiettivi che non devono essere di carattere generale (come la formazione del cittadino, lo sviluppo della personalità, promozione del senso critico, ecc.), ma devono riguardare comportamenti cognitivi specifici. In questa prospettiva sono sorte varie teorie tendenti a definire le tipologie di abilità che si vorrebbero far acquisire agli allievi. Un esempio è costituito dal modello di Bloom, che fa riferimento a livelli di obiettivi ordinati gerarchicamente (conoscenza, comprensione, applicazione, analisi, sintesi, valutazione)

Insegnamento di tipo “tradizionale” q       le prove orali (interrogazioni, colloquio) si svolgono attraverso quesiti ripetuti o nuovi (ma con diverso peso specifico nell’economia formativa di quella disciplina) e quindi non garantiscono oggettività di giudizio; q       le prove scritte (come ad es. il tema classico) presentando tracce aperte non consentono di cogliere molte delle abilità che si vorrebbero sottoporre a controllo (infatti ad es. l’eventuale non trattazione di un argomento non garantisce il non possesso delle corrispondenti conoscenze). Inoltre il giudizio, anche su prove di tipo scientifico, risulta soggettivo. Altri possibili effetti delle prove “tradizionali”: v     alone ( i giudizi possono essere influenzati da precedenti giudizi su un allievo); v     contrasto (sovrastima o sottostima di una prova rispetto a standard ideali del docente o rispetto a prove di altri allievi); v     stereotipia (scarsa alterabilità dell’opinione che ci si fa dell’allievo); v     distribuzione forzata dei risultati (ad es. seguendo la curva di Gauss il docente fa in modo che un 20% si assesti su valori positivi, un 20% su valori negativi, il resto intorno alla sufficienza); v     Pigmalione (tendenza del docente o dell’allievo a consolidare esiti compatibili con le aspettative).

Prove strutturate (stimolo chiuso, risposta chiusa)   Sono del tipo: V/F, completamenti, corrispondenze, scelte multiple; ad ogni risposta viene attribuito un peso e, qualunque sia il correttore, il punteggio risulta univoco. I quesiti V/F, così come i completamenti, forniscono poche informazioni (sulle conoscenze); le corrispondenze sono un po’ più evolute, mentre le più complete di questo tipo sono le scelte multiple, che, se ben congeniate, permettono di rilevare più obiettivi). Prove semistrutturate (stimolo chiuso, risposta aperta)   Sono del tipo: riassunti, saggi brevi, interviste,ecc. ; esse consentono agli allievi di progettare e formulare autonomamente le risposte, rispettando vincoli prescrittivi (ad es. lunghezza massima, descrizione di questioni specifiche, ecc.)

Le prove tradizionali e quelle strutturate rappresentano i poli opposti della gamma di strumenti impiegati per l’accertamento delle conoscenze e delle competenze scolastiche, mentre le prove semistrutturate si collocano a metà strada. I tre tipi di prova descritti sinteticamente (tradizionali, strutturate, semistrutturate) presentano aspetti sia positivi che negativi: ad es. quelle strutturate consentono un accertamento rapido ed oggettivo, ma ciò non autorizza a giustificarne un uso generalizzato. Si pensi soprattutto alla verifica del raggiungimento di obiettivi in ambito linguistico, come il saper comprendere un linguaggio orale o il saper esporre argomenti, il “saper fare” in laboratorio ecc.

Concretamente, per giungere alla valutazione nel caso di prove strutturate o semistrutturate, ma anche per quelle di tipo “tradizionale”, si può procedere attraverso tre momenti: 1.    la misurazione (determinazione di un punteggio grezzo in relazione a vari elementi osservati – gli indicatori); 2.    giudicare se la prestazione complessiva è sufficiente, in base a criteri stabiliti a priori o a posteriori; 3. assegnare alla prova un punteggio rispondente alla prestazione.

III prova scritta (Tipologia B)   CORRISPONDENZA MISURAZIONE - VALUTAZIONE    Per ciascuna disciplina viene effettuata in trentesimi la misurazione delle risultanze dei quesiti a risposta singola, con riferimento alle griglie allegate; fatta la somma dei punteggi “grezzi” risultanti dalle 5 discipline, si procede alla misurazione media, sempre in trentesimi (ottenuta dividendo per 5 la somma); nel passaggio da misurazione a valutazione vengono considerati anzitutto la indicazione del Ministero P.I., che pone la sufficienza a 10/15 anziché a 9/15, quindi il livello di preparazione della classe, la difficoltà della prova, la sua consistenza in termini di contenuti, la coerenza dell’insieme delle risposte, il risultato medio conseguito dalla classe, il numero dei quesiti, il tempo di svolgimento ed altre situazioni che possano aver influenzato lo svolgimento della prova. A tal fine viene utilizzata la valutazione suggerita dal Ministero nella conchiglia.

III prova scritta (Tipologia C)    CORRISPONDENZA MISURAZIONE – VALUTAZIONE Per ciascuno dei trenta quesiti a scelta multipla sono previste 4 risposte alternative, tra le quali una sola è esatta; la misurazione prevede 3 punti per ogni risposta esatta, purché per ogni domanda sia tracciato un solo segno di risposta; le domande sono formulate in modo da verificare le conoscenze, le competenze e le capacità dei candidati, con riferimento alle griglie qui allegate;   nel passaggio da misurazione a valutazione vengono considerati anzitutto la indicazione del Ministero P.I., che pone la sufficienza a 10/15 anziché a 9/15, quindi il livello di preparazione della classe, la difficoltà della prova, la sua consistenza in termini di contenuti, la coerenza dell’insieme delle risposte, il risultato medio conseguito dalla classe, il numero dei quesiti, il tempo di svolgimento ed altre situazioni che possano aver influenzato lo svolgimento della prova. A tal fine viene utilizzata la valutazione suggerita dal Ministero nella conchiglia.