Trasformare le emozioni legate a voci difficili
Le voci sono come i messaggeri, possiedono la chiave per accedere a emozioni e bisogni intrappolati
Dobbiamo saper decodificare il loro significato Voci di comando: possono rappresentare il bisogno di imparare a farsi valere e di lottare per i propri sogni.
Voci colpevolizzanti Possono rappresentare il bisogno di riconciliarsi con ingiustizie passate (ad es. abuso sessuale o prevaricazioni) e trasformare (imparare a dialogare con) sentimenti/pensieri di colpa e auto-colpevolizzazione
Voci critiche rabbiose Molti significati possibili: La rabbia è spesso una miscela di emozioni come paura, lutto, risentimento, mancanza di fiducia in sé e indignazione. Una voce rabbiosa può rappresentare il bisogno di superare sensazioni di paura, dubbi sulle proprie capacità, sdegno causate da un familiare o persona autorevole arrabbiata
Voci manipolatorie Bisogno di superare gli effetti di relazioni disoneste. Capire le tattiche manipolatorie nelle relazioni passate o presenti Bisogno di instaurare relazioni di fiducia Bisogno di imparare a sfidare le falsità ed esprimere la propria verità (ad es. comunicazione non violenta - Marshall Rosenberg)
Voce sospettosa Bisogno di rapporti affidabili, sinceri e responsabili. Bisogno di elaborare disonestà del passato. Bisogno di accettarsi, di accettare le proprie voci ed emozioni.
Come lavoriamo con le emozioni che stanno dietro alle voci e come le integriamo?
Bisogno di imparare Tecniche rilassanti ed espressive Rilassanti - ad es. consapevolezza, rilassamento, massaggio, esercizi di respirazione, yoga, tai-chi, nuoto, giardinaggio, passeggiate nei parchi o tra la natura. Espressive – ad es. Creatività, lavoro col corpo, canto, comunicazione non violenta, danza, teatro, scrivere lettere, arti marziali.
Bisogno di adottare un approccio amicale
Quando accettiamo le emozioni spesso queste cambiano Fare un passo indietro Rapportarsi alle emozioni con rispetto Prendersi cura del nostro dolore Guardare in profondità e tenere conto del contesto
Drammatizzazione Sedia vuota – relazionarsi con figure che sono state opprimenti. Possiamo anche sostenere il ruolo dell’oppressore. Fare dei role playing sulle esperienze difficili passate e poi affrontare le stesse situazioni nel qui ed ora. Qualcun altro recita la parte disperata/che si colpevolizza della persona e la persona in questione dà suggerimenti a questa parte. Dialogo con le voci per esplorare le diverse sottopersonalità, sviluppare nuove parti (per es. una parte compassionevole del sé).
Consapevolezza Tecniche che ancorano ai propri sensi (ad es. suono, tatto, respiro, sensazione, odore) possono permettere di accettare i pensieri e le sensazioni difficili e maneggiarli con leggerezza. Possiamo diventare più capaci di riconoscere le sensazioni difficili e più a nostro agio nel conviverci e nell’osservarne i cambiamenti.
Lavorare sul senso di colpa Rivalutare le prove a favore e contro il proprio senso di colpa. La drammatizzazione e il gioco di ruolo possono aiutare a guardare da una prosepettiva diversa all’evento passato. Riconoscere il ruolo che l’auto-colpevolizzazione può giocare (ad es. dare a qualcuno un senso di controllo). Capire le tattiche degli oppressori (far sentire in colpa per far tacere). Accettarsi e perdonarsi funziona! Scrivere lettere a sé stessi più giovani.
Lavorare sulla Rabbia Avere luoghi sicuri dove esprimere l’aggressività Lavorare con i sentimenti sottostanti ad es. lutti, ferite emotive, bassa autostima. Scrivere lettere alle persone che ci hanno ferito. Creare il nostro resoconto della verità. Poesia, canto e altre attività creative. Promuovere una campagna sociale, tuttavia evitando di restare invischiati nelle crociate vendicative di una persona.
Il potere della solidarietà
Quando il gioco si fa duro…
Abbiamo bisogno di condividere i rischi
La solidarietà ci aiuta a gestire la paura e l’oppressione
Linguaggio emotivo
Linguaggio del corpo
Linguaggio dello Spirito
www.rufusmay.com
Grazie per avermi ascoltato