Corso di Economia Aziendale

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Transcript della presentazione:

Corso di Economia Aziendale Prof. Giovanni Fiori Materiale didattico

Corso di economia aziendale PROGRAMMA DEL CORSO Corso di economia aziendale PARTE I PARTE II PARTE III L’economia aziendale, il concetto di azienda, le relazioni tra aziende ed ambiente esterno, le imprese: concetti generali Le informazioni sulla gestione: la contabilità ed il bilancio di esercizio La performance economico-finanziaria delle imprese Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale PROGRAMMA DEL CORSO PARTE I L’economia aziendale, il concetto di azienda e le relazioni tra aziende ed ambiente esterno Il ruolo delle scienze economiche nell’ambito delle scienze sociali. Economia aziendale ed economia politica: i diversi ambiti di indagine Il ruolo dell’azienda nell’attività economica Le diverse modalità di classificazione delle aziende La corporate governance: un confronto a livello internazionale La gestione e l’organizzazione delle aziende: concetti generali Il marketing Le condizioni di equilibrio economico e finanziario delle aziende Principi generali di organizzazione aziendale Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale PROGRAMMA DEL CORSO PARTE I Le fasi della vita aziendale: istituzionale, di funzionamento e terminale Il finanziamento delle aziende: capitale di rischio e capitale di credito Criteri di scelta della forma di finanziamento L’acquisizione dei fattori produttivi: immobilizzazioni e spese correnti Le diverse forme di aggregazione tra aziende Elementi di strategia e politica aziendale La fase terminale: cessazione dell’attività Cenni sulle operazioni straordinarie Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

PROGRAMMA DEL CORSO PARTE II Le informazioni sulla gestione Le informazioni sulla gestione aziendale destinate all’esterno: finalità e strumenti Le modalità tecniche di rilevazione delle operazioni di gestione: la “dinamica dei valori” La rappresentazione contabile delle operazioni di finanziamento, di acquisto dei fattori produttivi, delle operazioni di vendita La determinazione del reddito di esercizio e del patrimonio di funzionamento Gli schemi di bilancio di legge Cenni sul metodo della partita doppia I requisiti di efficacia dell’informazione esterna d’impresa Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

PROGRAMMA DEL CORSO PARTE III La performance economico-finanziaria Gli indicatori di performance economico-finanziaria delle imprese L’analisi di redditività della gestione Il ROE ed il ROI L’analisi della leva operativa e della leva finanziaria Il ciclo del capitale circolante Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Riferimenti bibliografici BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Riferimenti bibliografici Caramiello C., L’azienda (alcune brevi riflessioni introduttive), Milano, Giuffrè, 1993. Cavalieri E., Lezioni di economia aziendale, Giappichelli, volume II. Fiori G., Corporate Governance e qualità dell’informazione esterna d’impresa, Giuffrè-Luiss University Press, 2003 Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale La scienza economica L’Economia studia i problemi economici, problemi che nascono, cioè, a causa dello sfruttamento di risorse limitate. Bisogni illimitati UOMINI + Risorse limitate Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Risorse non producibili La scienza economica Bisogni illimitati Problemi economici: + Risorse limitate Risorse illimitate Problemi non economici: o Risorse non producibili Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

La scienza economica Problemi economici Attività umana tesa ad identificare le vie più convenienti per il soddisfacimento dei bisogni umani SCIENZA ECONOMICA Cosa produrre Come produrre Per chi produrre Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

La scienza economica ECONOMIA ECONOMIA POLITICA ECONOMIA AZIENDALE Funzionamento globale del sistema economico. Studio del funzionamento dell’economica per macroaggregati Funzionamento delle singole aziende di produzione. Studio del funzionamento dei singoli componenti del sistema economico Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Soddisfacimento dei bisogni ATTIVITA’ DI PRODUZIONE La scienza economica Soddisfacimento dei bisogni ATTIVITA’ DI PRODUZIONE ATTIVITA’ DI CONSUMO Aziende di produzione Famiglie Produzione fisica Trasformazione nel tempo nello spazio Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

La scienza economica Soddisfacimento dei bisogni AZIENDE DI PRODUZIONE FAMIGLIE Soddisfacimento indiretto dei bisogni Soddisfacimento diretto dei bisogni Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

I bisogni BISOGNI Condizione che causa insoddisfazione fisica e psichica e che necessita soddisfacimento ATTIVITA’ ECONOMICA = Attività umana organizzata con l’obiettivo di trovare la soluzione più adatta al soddisfacimento dei bisogni umani. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

I bisogni BISOGNI VARIABILI NELLO SPAZIO E NEL TEMPO DIFFERIBILI O INDIFFERIBILI BISOGNI RIGIDI O FLESSIBILI INDIVIDUALI O COLLETTIVI Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

I bisogni Devono essere soddisfatti immediatamente BISOGNI INDIFFERIBILI Devono essere soddisfatti immediatamente DIFFERIBILI BISOGNI Possono essere soddisfatti successivamente RIGIDI Vitali FLESSIBILI Non necessari per sopravvivere Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

I bisogni INDIVIDUALI Sono bisogni specifici per una persona. Bisogni provati da un uomo come individuo BISOGNI COLLETIVI Bisogni provati da un uomo come membro di una comunità Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

I bisogni Generalmente soddisfatti da un gruppo economico privato INDIVIDUALI Generalmente soddisfatti da un gruppo economico privato BISOGNI COLLETTIVI Generalmente soddisfatti da un gruppo economico pubblico (pubblica amministrazione) Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

L’azienda AZIENDA Unità economica con propria autonomia organizzativa ISTITUTO ECONOMICO ATTO A PERDURARE Unità economica con propria autonomia organizzativa … tesa all’economicità … con carattere non accidentale e una proiezione ad un tempo indefinito. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

L’azienda AZIENDA Sistema organizzato che richiede: Elemento oggettivo CAPITALE LAVORO Elemento oggettivo Elemento soggettivo IL LAVORO ATTIVA E DINAMIZZA IL CAPITALE Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

SCOPO DI UTILITA’ GENERALE Le aziende di produzione AZIENDE DI PRODUZIONE SCOPO DI LUCRO SCOPO DI UTILITA’ GENERALE IMPRESE ASSOCIAZIONI FONDAZIONI ENTI POLITICO-SOCIALI (PUBBLICA AMM.NE) Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

corresponsione di un prezzo Le relazioni tra i soggetti economici SOGGETTI ECONOMICI IMPRESE PUBBLICA AMM.NE FAMIGLIE Flussi Reali Monetari Fattori produttivi corresponsione di un prezzo Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le relazioni sistemiche Imprese-Famiglie Beni/servizi Prezzo Salari e stipendi IMPRESE FAMIGLIE Lavoro Utili/Interessi Capitali Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le relazioni sistemiche Imprese-P.A. Beni/servizi Prezzo Tasse/imposte PUBBLICA AMM.NE IMPRESE Servizi Utili/Interessi Capitali Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le relazioni sistemiche Famiglie-P.A. Lavoro Salari e stipendi Tasse/imposte PUBBLICA AMM.NE FAMIGLIE Servizi Interessi Capitali Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le imprese. Classificazione DIMENSIONE IMPRESE PICCOLE MEDIE GRANDI Parametri principali: Volume d’affari Investimenti Numero di addetti Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

DISTRETTI INDUSTRIALI I legami tra le imprese IMPRESE GRUPPI RETI DISTRETTI INDUSTRIALI Legami gerarchici Legami di mercato Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Le imprese. Classificazione SETTORE IMPRESE SETTORE PRIMARIO SETTORE SECONDARIO SETTORE TERZIARIO Aziende di produzione originaria, fattori produttivi che provengono direttamente dalla natura Aziende che operano nella trasformazione fisica delle materie prima Aziende di servizi AZIENDE AGRICOLE, ESTRATTIVE, CACCIA & PESCA COMMERCIO, TRASPORTI, SERVIZI, BANCHE, ASSICURAZIONI… AZIENDE INDUSTRIALI Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Fasi della vita aziendale FASE ISTITUZIONALE 2. FASE DEL FUNZIONAMENTO 3. FASE TERMINALE Business idea Ubicazione Dimensione Assetto istituzionale Organizzazione Gestione Rilevazione Cessazione dell’azienda Relativa Assoluta FORMA GIURIDICA & FORMA DI GOVERNO Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Business idea SELEZIONE DEI BISOGNI CHE DEVONO ESSERE SODDISFATTI DALLE AZIENDE SCELTE STRATEGICHE RELATIVAMENTE A COME SODDISFARE QUESTI BISOGNI Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Localizzazione SELEZIONE DEL LUOGO DOVE AVVIARE IL BUSINESS Costi della manodopera Regolamentazioni speciali (i.e. ambiente) Prossimità alle materie prime / interconnessioni dei trasporti Pressioni fiscali Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Dimensione La scelta della dimensione dipende: Business idea e attività economica Risorse Finanziarie Disponibilità di lavoro specializzato Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

La forma giuridica IMPRESE IMPRESE INDIVIDUALI SOCIETA’ Responsabilità illimitata del soggetto economico & giuridico Società di persone Società di capitali Responsabilità illimitata e solidale di tutti i soci Responsabilità limitata al capitale conferito Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Soggetto economico e soggetto giuridico Chi ha le responsabilità giuridica dell’attività d’impresa. Chi effettivamente governa l’impresa (persona o gruppo di persone cui viene affidata la definizione delle linee di sviluppo dell’attività aziendale). Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Soggetto economico e soggetto giuridico (2) Qualsiasi persona che risponde delle obbligazioni sociali Qualsiasi persona che effettivamente gestisce l’azienda (una persona o un gruppo di persone incaricate di sviluppare le strategie) Impresa Individuale Società di persone Società di capitali Imprenditore Società e Soci Società Soci gestori Management

Società in nome collettivo Società in accomandita semplice Le società di persone LE SOCIETA’ DI PERSONE S.S. S.N.C. S.A.S. Società in nome collettivo Società in accomandita semplice Società semplice Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Le società di capitali S.P.A. S.R.L. S.A.P.A. LE SOCIETA’ DI CAPITALI Società a responsabilità limitata Società in accomandita per azioni Società per azioni Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

LE SOCIETA’ IN ACCOMANDITA Le società in accomandita LE SOCIETA’ IN ACCOMANDITA S.A.S. S.A.P.A. Esistenza di due categorie di soci: ACCOMANDATARI – responsabilità illimitata e solidale ACCOMANDANTI – responsabilità limitata a quanto conferito La gestione della società è affidata in via esclusiva agli accomandatari: distinzione tra socio di capitale e socio di gestione Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le società TIPOLOGIA DI ATTIVITA’ SOCIETA’ DI PERSONE S.S. S.N.C. S.A.S. No commercio Qualsiasi attività SOCIETA’ DI CAPITALI S.P.A. S.R.L. S.A.P.A. Qualsiasi attività Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Registro delle Imprese Registro delle imprese Le società COSTITUZIONE SOCIETA’ DI PERSONE S.S. S.N.C. S.A.S. Nessuna formalità Registro delle Imprese SOCIETA’ DI CAPITALI S.P.A. S.R.L. S.A.P.A. Registro delle imprese Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le società CAPITALE SOCIALE MINIMO SOCIETA’ DI PERSONE S.S. S.N.C. S.A.S. Nessuna indicazione SOCIETA’ DI CAPITALI S.P.A. S.R.L. S.A.P.A. 120.000 € 10.000 € 120.000 € Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Le società RESPONSABILITA’ S.S. S.N.C. S.A.S. S.P.A. S.R.L. S.A.P.A. SOCIETA’ DI PERSONE S.S. S.N.C. S.A.S. Illimitata e solidale Illimitata e solidale In relazione alla categoria di soci SOCIETA’ DI CAPITALI S.P.A. S.R.L. S.A.P.A. In relazione alla categoria di soci Limitata al capitale conferito Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale La forma di governo GOVERNO DELL’IMPRESA CORPORATE GOVERNANCE “il sistema delle regole e dei vincoli di natura sia istituzionale che di mercato nell’ambito dei quali si compongono e si perseguono gli interessi delle varie categorie di stakeholders: azionisti, management, clienti, fornitori, pubblica amministrazione, dipendenti, consumatori, etc.” AIROLDI, BRUNETTI, CODA “Lezioni di economia aziendale” “… al fine di assicurare la guida strategica della società, l’effettivo controllo del management da parte del consiglio e l’affidabilità e lealtà alla società ed ai soci.” OCSE, “Principles of Corporate Governance”. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Modelli di capitalismo IL CAPITALISMO ITALIANO Rilevanza delle PMI Diffusione modello “familiare” (proprietà/controllo) Concentrazione proprietaria dei grandi gruppi Limitato ricorso al mercato dei capitali Ruolo delle banche Ruolo dello Stato Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Modelli di capitalismo IL CAPITALISMO ANGLOSASSONE Ruolo del mercato finanziario Modello “Public company” elevato potere dei manager limitato potere azionisti il mercato come controllo e tutela Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Modelli di capitalismo IL CAPITALISMO RENANO Modello collaborativo (Stato/impresa/lavoratori) Partecipazione delle banche al capitale di rischio Stato come garante, senza interferire col mercato Banca come consulente finanziatore Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Corporate governance ed informativa esterna AZIENDA STAKEHOLDERS le informazione di bilancio rappresentano un momento di comunicazione con gli stakeholders le norme giuridiche, i principi contabili ma, soprattutto, le logiche decisionali degli utenti ed il contesto politico-sociale-culturale di un paese, condizionano quantità e qualità delle informazioni fornite dalle imprese. la trasparenza informativa e l’attendibilità delle informazioni di bilancio costituiscono una condizione di primaria importanza per il buon funzionamento dei mercati finanziari. le regole di corporate governance ed i controlli rappresentano uno strumento di garanzia per una comunicazione trasparente e tempestiva Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Corporate governance. Finalità Fonte: G. Fiori, R. Tiscini, Corporate governance, regolamentazione contabile e trasparenza dell’informativa aziendale Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Corporate governance. Strutture CORPORATE GOVERNANCE One-tier systems Two-tier systems ESISTENZA DI UN UNICO ORGANO DI GOVERNO CON FUNZIONI DI GESTIONE E CONTROLLO (Stati Uniti, Inghilterra..) ESISTENZA DI DUE ORGANI, UNO CON FUNZIONI DI GESTIONE, L’ALTRO CON FUNZIONI DI CONTROLLO ( Germania, Svizzera…) Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Modello-insider system Modello-outsider system Corporate governance. Logiche di funzionamento CORPORATE GOVERNANCE Modello-insider system Modello-outsider system MODELLO “RENANO”, LE BANCHE SONO IL FULCRO DEL SISTEMA ECONOMICO, CON UNO ZOCCOLO DURO CON FORTE RUOLO DECISIONALE MODELLO “MARKET ORIENTED” , IL MERCATO REGOLA LE TRANSAZIONI. LA PUBLIC COMPANY E’ IL MODELLO DI AZIENDA PREVALENTE. Proprietà concentrata, regolamentazione normativa Proprietà diffusa, autoregolamentazione del mercato Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corporate governance. Logiche di funzionamento MERCATO BANCHE Zoccolo duro Insider system Outsider system Public company Alta concentrazione proprietaria Limitato ricorso al mercato Frazionamento della proprietà Sviluppo dei mercati finanziari RUOLO DELL’INFORMAZIONE Fonte: G. Fiori, R. Tiscini, Corporate governance, regolamentazione contabile e trasparenza dell’informativa aziendale Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Modelli Market oriented public company elevato frazionamento della proprietà separazione tra proprietà e soggetto economico relazioni di tipo one-tier tra gli organi sociali STATI UNITI INGHILTERRA Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Modelli Market oriented MODELLI MARKET ORIENTED Stati Uniti Inghilterra Il Board of Directors, composto da executive e non executive directors, è l’unico organo di governo con funzioni direttive e di controllo; il CEO (Chief Financial Officer) è la figura chiave di tutto il sistema; Gli azionisti sono prevalentemente degli investitori interessati al rendimento dei loro investimenti. Il Board è organo sia di gestione che di controllo; c’è poi un presidente come per il sistema americano; le società non hanno una struttura dettata dalla legge bensì dalla prassi; non c’è infatti l’obbligo per le società di avere uno specifico board e tantomeno un presidente. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Modelli Market oriented Fondi pensione Assemblea dei soci nomina Audit Committee Board of Directors Compensation Committee Nominating Committee Fonte: G. Fiori, R. Tiscini, Corporate governance, regolamentazione contabile e trasparenza dell’informativa aziendale Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Il modello renano MODELLO RENANO Modello bank oriented Two tier system Nocciolo duro di azionisti Due organi di governo notevole influenza delle banche, presenti all’interno del Consiglio di Sorveglianza e rappresentanti degli azionisti principio della co-determinazione dei lavoratori, presenti all’interno del Consiglio di Sorveglianza e partecipanti ad alcune importanti decisioni aziendali. Consiglio di Sorveglianza Comitato di Gestione Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Il Comitato di Gestione Il Consiglio di Sorveglianza Il modello renano MODELLO RENANO GOVERNO Il Comitato di Gestione Il Consiglio di Sorveglianza direzione e gestione supervisione dell’operato dell’organo di gestione; nomina degli amministratori; controllo contabile ed approvazione del bilancio. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Comitato di Sorveglianza Consiglio di amministrazione Il modello renano Assemblea dei soci nomina Banche Comitato di Sorveglianza Aufsichtsrat Lavoratori nomina Consiglio di amministrazione Vorstand Fonte: G. Fiori, R. Tiscini, Corporate governance, regolamentazione contabile e trasparenza dell’informativa aziendale Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Il modello francese MODELLO FRANCESE Modello “ibrido” tra il one tier e il two tier system; forte presenza dello Stato nell’economia Libertà delle imprese di scegliere indifferentemente tra due assetti organizzativi un modello più vicino a quello tedesco, basato su un organo di sorveglianza ed un direttorio; un modello più vicino a quello anglosassone, con un unico organo di governo con funzioni sia di gestione che di controllo importanza rilevante del President Directeur General (PDG), con un potere assimilabile al CEO esistenza di un consiglio direttivo nominato e controllato dal consiglio di sorveglianza Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Il modello italiano MODELLO ITALIANO Sistema di governance legato alle caratteristiche del capitalismo italiano modello di governance di tipo imprenditoriale-familiare capitalismo di tipo familiare; esistenza di molteplici imprese medio-piccole; forte presenza dello Stato e scarsa presenza di investitori istituzionali i soci di controllo e le famiglie proprietarie rappresentano il soggetto economico della società Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Il modello italiano Consiglio di amm.ne Collegio sindacale ORGANI PRINCIPALI Consiglio di amm.ne Collegio sindacale nominato dagli azionisti con poteri di gestione nominato dagli azionisti con poteri di controllo di legittimità sull’operato degli amministratori. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Il modello italiano LE DISPOSIZIONI DEL TESTO UNICO SULLA FINANZA (D.lgs. 58-1998, Legge Draghi) Disciplina specifica per le società quotate in borsa soprattutto in tema di controlli: scissione tra il controllo contabile, affidato ad una società di revisione (o revisore) esterna, e controllo sull’amministrazione, affidato ai sindaci con alcune novità rispetto al passato; riqualificazione del ruolo del collegio sindacale con l’attribuzione allo stesso di nuovi poteri di vigilanza informativa sull’operato degli amministratori (i sindaci hanno l’obbligo di intervenire in caso di operazioni di gestione manifestamente imprudenti, o comunque non giustificabili in relazione all’oggetto sociale); ampliamento dei poteri di vigilanza e di intervento della Consob nei confronti del collegio sindacale; esplicita previsione del controllo interno. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Novità per le S.p.A. ed S.r.l., quotate e non, soprattutto in tema di Il modello italiano LE NOVITA’ DELLA RIFORMA DEL DIRITTO SOCIETARIO (D.lgs. 6/2003) Novità per le S.p.A. ed S.r.l., quotate e non, soprattutto in tema di modelli di gestione, con la possibilità di scegliere indifferentemente tra: modello tradizionale; modello dualistico; modello monistico Si sottolinea ancora l’importanza di realizzare i controlli sia esterni che interni ed il modo in cui nei diversi modelli di gestione si possono strutturare tali controlli. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

MODELLO ANTE RIFORMA (dualistico orizzontale) Il modello italiano LE NOVITA’ DELLA RIFORMA DEL DIRITTO SOCIETARIO (D.lgs. 6/2003) MODELLO ANTE RIFORMA (dualistico orizzontale) Il sistema ordinario è strutturato come quello già previsto dal Codice Civile: l’assemblea nomina l’organo amministrativo e il Collegio sindacale. NOVITÀ: il controllo contabile non rientra più, anche per le società non quotate, tra le competenze istituzionali del collegio sindacale, ma e’ esercitato da un revisore esterno che, limitatamente alle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio ovvero che sono tenute a redigere il bilancio consolidato, deve essere una società di revisione Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Il modello italiano LE NOVITA’ DELLA RIFORMA DEL DIRITTO SOCIETARIO (D.lgs. 6/2003) MODELLO DUALISTICO Tale sistema prevede la presenza di un Consiglio di Gestione e di un Consiglio di sorveglianza (SCOMPARE IL COLLEGIO SINDACALE) rispetto al modello tradizionale, il Consiglio di sorveglianza ha maggiori poteri di quelli riconosciuti al Collegio Sindacale, mentre diminuisce il ruolo dell’assemblea dei soci. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Il modello italiano LE NOVITA’ DELLA RIFORMA DEL DIRITTO SOCIETARIO (D.lgs. 6/2003) MODELLO DUALISTICO Il controllo contabile è esercitato da un revisore contabile o da una società di revisione. Il ricorso al controllo di un organo esterno è obbligatorio anche per le società che non facciano ricorso al mercato dei capitali e non siano tenute a redigere il bilancio consolidato Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Il modello italiano LE NOVITA’ DELLA RIFORMA DEL DIRITTO SOCIETARIO (D.lgs. 6/2003) MODELLO MONISTICO Il sistema monistico prevede un modello di amministrazione e controllo sostanzialmente analogo a quello tradizionale: le principali differenze con il modello tradizionale risiedono nell’impossibilità di affidare l’amministrazione ad un amministratore unico e nella eliminazione del collegio sindacale. L’amministrazione e il controllo sono esercitati rispettivamente dal consiglio di amministrazione e dal comitato per il controllo sulla gestione, costituito al suo interno. Anche secondo il modello monistico, il controllo contabile spetta necessariamente ad una società di revisione o a un revisore, a seconda che la società faccia o meno ricorso al mercato del capitale di rischio. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

DUALISTICO ORIZZONTALE La nuova governance italiana ASSEMBLEA DEI SOCI COLLEGIO SINDACALE DUALISTICO ORIZZONTALE CDA MONISTICO Text ASSEMBLEA DEI SOCI DUALISTICO VERTICALE CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA Text CONSIGLIO DI GESTIONE Fonte: G. Fiori, R. Tiscini, Corporate governance, regolamentazione contabile e trasparenza dell’informativa aziendale Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

La nuova governance italiana AMMINISTRAZIONE CONTROLLO LEGALITA’ CONTROLLO CONTABILE Organo Chi lo nomina SISTEMA TRADIZIONALE Consiglio di amm. ne o amm.unico Assemblea Collegio sindacale Assemblea dei soci Revisore contabile, soc. di revisione, collegio sindacale formato da revisori SISTEMA DUALISTICO Consiglio di gestione Consiglio di sorveglianza Revisore contabile o soc. di revisori SISTEMA MONISTICO Consiglio di amm. ne Comitato per il controllo della gestione Consiglio di amministrazione Fonte: G. Fiori, R. Tiscini, Corporate governance, regolamentazione contabile e trasparenza dell’informativa aziendale Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Codice di Autodisciplina La nuova governance italiana Organi di controllo Funzioni Società di revisione Controllo del bilancio e della contabilità Collegio sindacale Controllo sull’amministrazione Internal Auditing Controllo operativo- Risk management Comitato per il Controllo Interno Valutazione organi di controllo interno e proposte soc. di revisione Società di rating Controllo di affidabilità finanziaria Codice di Autodisciplina Fonte: G. Fiori, R. Tiscini, Corporate governance, regolamentazione contabile e trasparenza dell’informativa aziendale D. Lgs. 58/1998 Facoltativo Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Fasi della vita aziendale FASE ISTITUZIONALE 2. FASE DEL FUNZIONAMENTO 3. FASE TERMINALE Business idea Ubicazione Dimensione Assetto istituzionale Organizzazione Gestione Rilevazione Cessazione dell’azienda: Relativa Assoluta FORMA GIURIDICA & FORMA DI GOVERNO Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale L’organizzazione ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Studia i criteri di divisione del lavoro ed i relativi meccanismi di coordinamento Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Assetti Organizzativi L’organizzazione ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Organismo personale Assetti Organizzativi Studio delle capacità e degli obiettivi delle persone mettendole in relazione con la struttura dell’organizzazione aziendale. Strumenti per il coordinamento delle persone. Sono funzionali al raggiungimento dei fini aziendali. \ STRUTTURE ORGANIZZATIVE SISTEMI OPERATIVI Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Strutture organizzative L’organizzazione ASSETTI ORGANIZZATIVI Strutture organizzative Sistemi operativi Studio degli organi aziendali, delle loro funzioni e delle rispettive interrelazioni Regole, procedure e programmi che garantiscono il buon funzionamento dell’impresa gestione del personale programmazione e controllo sistemi informativi aziendali problema Come organizzare la struttura organizzativa Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

struttura organizzativa Progettazione della struttura organizzativa Progettazione della struttura organizzativa Studio delle operazioni di gestione Individuazione dei compiti e delle attività da svolgere Divisione del lavoro tra le unità organizzative Divisione del lavoro tra le posizioni (persone) Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Progettazione della struttura organizzativa STRUTTURE ORGANIZZATIVE Definizione degli organi Definizione funzioni/organi Definizioni relaz. tra organi GERARCHIA FORMALIZZAZIONE DI UN ORGANIGRAMMA, rappresentazione grafica della struttura organizzativa che mette in evidenza la relazione gerarchica tra gli organi Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Progettazione della struttura organizzativa CRITERI DI DIVISIONE DEL LAVORO PER TIPOLOGIA DI OPERAZIONE PER OUTPUT A B produzione A B produzione A B B vendita A vendita Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Le strutture organizzative STRUTTURA ELEMENTARE Direzione Generale Unità operativa Unità operativa Unità operativa Imprese di piccole dimensioni, per lo più familiari. Tutte le responsabilità direzionali sono accentrate nella DG La divisione del lavoro è realizzata per tipo di operazione Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Le strutture organizzative STRUTTURE COMPLESSE Struttura FUNZIONALE La FUNZIONE è un insieme di attività simili da un punto di vista tecnico DIVISIONE DEL LAVORO PER TIPOLOGIA DI OPERAZIONI Struttura DIVISIONALE La DIVISIONE è data da un insieme di persone ed operazioni necessarie alla realizzazione di un certo output DIVISIONE DEL LAVORO PER TIPOLOGIA DI PRODOTTI Struttura MATRICIALE Esistenza di due linee di direzioni: per funzioni e per prodotti Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le strutture organizzative STRUTTURA FUNZIONALE Direzione Generale Produzione Vendita Amministrazione … Un. Op. I Un. Op. II Un, op. III Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le strutture organizzative STRUTTURA DIVISIONALE Direzione Generale Prodotto A Prodotto B Prodotto C Produzione Vendita Amm.ne Mercato 1 Mercato 2 Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le strutture organizzative STRUTTURA MATRICIALE Direzione Generale Produzione Vendita Amministrazione Un. Op. Prodotto A Prodotto B Prodotto C Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

VARIABILI RILEVANTI PER LA SCELTA DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA Le strutture organizzative. Scelta VARIABILI RILEVANTI PER LA SCELTA DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA ECONOMIE DI SCALA Struttura funzionale ECONOMIE DI SPECIALIZZAZIONE Struttura funzionale ECONOMIE DI DIFFERENZIAZIONE Struttura divisionale Struttura divisionale INTERDIPENDENZE DELLE FUNZIONI PER CIASCUN PRODOTTO Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

VARIABILI RILEVANTI PER LA SCELTA DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA Le strutture organizzative. Scelta VARIABILI RILEVANTI PER LA SCELTA DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DIMENSIONI AZIENDALI; TIPOLOGIA DEI PRODOTTI; LIVELLO DI TECNOLOGIA; ECONOMIE DI SCALA; DIFFERENZIAZIONE; DIFFERENZIAZIONE DEL PRODOTTO; INTERDIPENDENZA DELLE FUNZIONI; ECONOMIE DI SPECIALIZZAZIONE Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

VARIABILI RILEVANTI PER LA SCELTA DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA Le strutture organizzative. Scelta VARIABILI RILEVANTI PER LA SCELTA DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA ECONOMIE DI SCALA All’aumentare delle quantità prodotte si riduce il costo medio sostenuto a seguito della ripartizione del costo complessivo per un maggior numero di prodotti. ECONOMIE DI SPECIALIZZAZIONE Le attività routinarie permettono l’acquisizione di competenze e conoscenze specialistiche che migliorano l’efficienza globale della produzione. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

VARIABILI RILEVANTI PER LA SCELTA DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA Le strutture organizzative. Scelta VARIABILI RILEVANTI PER LA SCELTA DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DIFFERENZIAZIONE DEL PRODOTTO Investire su elementi distintivi del prodotto introducendo caratteristiche percepite come uniche dal cliente. INTERDIPENDENZA TRA LE FUNZIONI La complessità interna ed esterna dell’impresa richiede un continuo coordinamento/confronto tra le funzioni aziendali. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Le strutture organizzative STRUTTURA MATRICIALE Duplice livello di specializzazione; corrispondenza tra la specializzazione ed il livello direttivo (duplice livello direzionale); adattabilità ad ambienti instabili; corresponsabilità nel raggiungimento degli obiettivi (necessità di coordinamento). VANTAGGI SVANTAGGI Economie di scala Economie di specializzazione Gestione unitaria dei prodotti Decentramento Adeguata ad ambienti instabili Duplicazione dei costi Duplicazione di autorità con conseguente potenziale conflittualità ed incremento dei costi di coordinamento Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Orientamento strategico di fondo La strategia aziendale STRATEGIA Insieme degli obiettivi fondamentali perseguiti e delle politiche poste in essere per la realizzazione di tali obiettivi Orientamento strategico di fondo Indirizzi strategici Linee guida, valori, identità Decisioni, scelte, strategie cosa fare perché farlo come farlo dove operare come operare\ quali leve sfruttare Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Obiettivi dell’azienda La strategia aziendale STRATEGIA Variabili fondamentali: Obiettivi dell’azienda Ambiente esterno Variabile temporale Allocazione delle risorse per il raggiungimento degli obiettivi aziendali (sopravvivenza duratura, creazione di valore: redditività > costo del capitale) Insieme delle variabili esterne che influenzano le decisioni aziendali e quindi gli obiettivi Orizzonte di lungo termine, ma necessità di rivedere periodicamente le strategie aziendali Necessità di rivedere periodicamente le strategie aziendali Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

La strategia aziendale Ambiente esterno MACRO AMBIENTE MICRO AMBIENTE Sistema istituzionale di riferimento, sistema economico generale Singolo settore di riferimento Insieme di imprese che producono beni tra loro intercambiabili Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

LE FORZE COMPETITIVE DI PORTER La strategia aziendale STRATEGIA AZIENDALE Studio delle variabili fondamentali: LE FORZE COMPETITIVE DI PORTER Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le forze competitive MINACCIA DI NUOVI ENTRANTI POTERE CONTRATTUALE DEI FORNITORI INTENSITA’ DELLA CONCORRENZA POTERE CONTRATTUALE DEI CLIENTI MINACCIA DI PRODOTTI SOSTITUTIVI Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le forze competitive INTENSITA’ DELLA CONCORRENZA Si basa sull’analisi dei comportamenti degli operatori economici già presenti ed attivi nel mercato di riferimento, ed in particolare: sulle politiche di pricing (c.d. guerra dei prezzi); sulla differenziazione del prodotto. Il livello di concorrenza interno dipende essenzialmente da: la storia del settore; la fase del ciclo di vita del settore; la strategicità del business. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le forze competitive POTERE CONTRATTUALE DEI FORNITORI In un mercato con poche imprese e con un prodotto molto differenziato il fornitore ha, nei rapporti con queste imprese, maggior potere contrattuale. Queste imprese, infatti, possono rivolgersi quasi esclusivamente e in via continuativa agli stessi fornitori che, dunque, assumono un maggior potere in relazione alle modalità/tempi e caratteristiche delle forniture. POTERE CONTRATTUALE DEI CLIENTI Nel caso in cui, ad esempio, il cliente acquisti grandi volumi di prodotto in relazione al giro di affari globale del venditore, il cliente stesso ha un crescente potere contrattuale. Lo stesso fenomeno avviene in casi di prodotti standardizzati o di mercati con un alto livello di informazione, in quanto il cliente può essere “tentato” da altre aziende che vendono prodotti simili a condizioni migliori. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le forze competitive MINACCIA DI POTENZIALI NUOVI ENTRANTI Rappresenta il rischio dell’entrata nel mercato di riferimento di nuovi competitors. Tale rischio è determinato dalla presenza o meno di: BARRIERE ALL’ENTRATA: ostacoli all’ingresso di un nuovo mercato/settore. BARRIERE ALL’USCITA: ostacoli che un’azienda incontra per uscire da mercato/settore. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le forze competitive Le BARRIERE ALL’ENTRATA possono essere economiche se per esempio l’entrata in quel settore di attività richiede cospicui investimenti, finanziari o materiali, al fine di essere minimamente competitivi ovvero possono essere strategiche. In quest’ultimo caso il comportamento dell’eventuale new entry è particolarmente influenzato e dipendente dalla reazione degli operatori già presenti nel mercato dinanzi alla minaccia di entrata. Le BARRIERE ALL’USCITA possono esplicarsi in vincoli soggettivi (attaccamento dell’imprenditore all’attività svolta indipendentemente dai risultati conseguiti), ovvero alla strategicità del business, nel caso in cui l’attività in oggetto sia funzionale o legata ad altri business profittevoli del gruppo, ovvero al livello di investimenti già sostenuti (maggiori sono tali investimenti, minore sarà la propensione ad uscire dal business alle prime difficoltà, dati i problemi di recupero dei sunk costs). Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Le forze competitive BARRIERE ALL’ENTRATA Tipologie fondamentali: Barriere di tipo economico Barriere di tipo istituzionale Barriere di tipo strategico Legate alle caratteristiche del settore (ad es. investimenti iniziali) Vincoli pubblici o normative di settore particolari Dipendono dalla reazione delle imprese già esistenti nel settore di fronte al rischio di un nuovo ingresso Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Barriere extra-economiche Le forze competitive BARRIERE ALL’USCITA Barriere economiche Barriere extra-economiche STRATEGICITÀ DEL BUSINESS TIPO DI INVESTIMENTI VINCOLI PERSONALI VINCOLI PUBBLICI Importanza strategica in relazione ad altre aree di attività Maggiori sono gli investimenti effettuati, minore sarà la propensione ad uscire dal business Legame affettivo tra imprenditore ed impresa Funzione sociale dell’impresa Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le forze competitive MINACCIA DI PRODOTTI SOSTITUTIVI È necessario tenere in considerazione la propensione degli acquirenti nei confronti di altri prodotti con caratteristiche materiali o immateriali simili. Le caratteristiche dei surrogati e del prezzo degli stessi, infatti, rappresentano variabili decisorie fondamentali dei consumatori acquisiti o potenziali. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

La strategia aziendale esistenza di diversi livelli STRATEGIE DI CORPORATE STRATEGIE DI BUSINESS STRETEGIE OPERATIVE Decisioni alla base della strategia del gruppo Influenza sulle forze competitive e posizionamento nel sistema competitivo Coordinamento interno alle Strategic Business Unit (SBU) Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

La strategia aziendale STRATEGIE DI CORPORATE INTEGRAZIONE DIFFERENZIAZIONE DIVERSIFICAZIONE Determinazione dell’entità delle attività correlate per la produzione di un output estensione delle linee di prodotti; ampliamento della gamma offerta Presenza in settori non correlati Crescita interna Accordi e Joint Venture A monte A valle correlato conglomerale Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Matrice strategica di business La strategia aziendale STRATEGIE DI BUSINESS Grado di innovazione Rapporto con i competitor Ampiezza raggio d’azione Vantaggio perseguito COSTO DIFFEREN- ZIAZIONE Matrice strategica di business Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Matrice strategica di business La strategia aziendale Matrice strategica di business Vantaggio perseguito costo Differenziazione LEADERSHIP DI COSTO DIFFERENZIAZIONE FOCALIZZAZIONE ampio raggio d’azione Ampiezza ristretto Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale La strategia aziendale La leadership di costo L’impresa opera con costi unitari inferiori rispetto a quelli sostenuti dalla concorrenza FATTORI CRITICI: Costi dei fattori produttivi, fonte di rifornimento privilegiata (i.e. i produttori di petrolio e gas dell’Arabia Saudita, il potere contrattuale di Wal-Mart); Economie di scala (i.e. indivisibilità dei costi di sviluppo e di lancio sul mercato nell’industria automobilistica); Utilizzazione della capacità produttiva (i.e. load factor nel trasporto aereo); Economie di apprendimento (i.e. Samsung nella produzione di schermi LCD); Tecnologie produttive (i.e. innovazione di processo, Toyota factory, Skype Voip); Design e sviluppo di prodotto (i.e. piattaforma unica per diversi modelli nell’industria automobilistica) Residual efficiency (i.e. good management and motivation). Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale La strategia aziendale La differenziazione Attribuzione al prodotto di caratteristiche distintive ed uniche (materiali o semplicemente percepite) che ne aumentano il valore FATTORI CRITICI: Qualità e performance (i.e. BMW); Servizi accessori (i.e. Dell Computer delivery system); Affidabilità (i.e. Traco 10 servizio postale); Varietà (i.e. Lancia Y gamma di colori) Localizzazione (i.e. Luis Vuitton retail stores); Innovazione (i.e. Sony cd/dvd readers, Bose Home theatre systems); Immagine e Marchio (i.e. Apple i-Pod, Coca Cola soft drink); Status e Stile di Vita (i.e. American Express, Harley-Davidson) Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Focalizzazione sul costo Focalizzazione sulla differenziazione La strategia aziendale La focalizzazione Focalizzazione sul costo Focalizzazione sulla differenziazione Ottenimento di vantaggi di costo in un segmento ristretto Rispondenza alle esigenze di un mercato ristretto Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Focalizzazione sul costo Focalizzazione sulla differenziazione La strategia aziendale Focalizzazione sul costo Focalizzazione sulla differenziazione VANTAGGI favorisce la specializzazione favorisce l’esperienza riduce la pressione competitiva RISCHI la nicchia di mercato potrebbe essere troppo ristretta minaccia di nuovi entranti ciclo di vita del prodotto nei mercati di nicchia Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Le funzioni aziendali FUNZIONI AZIENDALI si classificano in Funzioni operative tipiche Funzioni integrative Funzioni di indirizzo e coordinamento Produzione Approvvigionamento Commerciale Ricerca&sviluppo Finanza Gestione del personale Organizzazione Pianificazione & controllo Sistemi informativi Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Funzione commerciale ORIENTAMENTO DELL’IMPRESA Gestisce e cura i rapporti tra l’azienda ed il mercato ORIENTAMENTO DELL’IMPRESA Al prodotto Alle vendite Al mercato Al marketing Focus sulla produzione su larga scala Focus sulla collocazione dei prodotti sul mercato Focus sui consumatori e sui loro bisogni Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Strategico/funzionali Funzione commerciale ORIENTAMENTO DELL’IMPRESA Al marketing Mira al soddisfacimento della clientela con un approccio strategico di medio-lungo periodo SI SVILUPPANO ATTIVITA’ Strategico/funzionali Attività operative Equilibrata combinazione delle leve di marketing mix Espletamento delle funzioni di vendita/promozione Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Il marketing mix MARKETING MIX COMUNICAZIONE PRODOTTO COMBINAZIONE OTTIMALE DI 4 LEVE PER IL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI DELLA CLIENTELA DISTRIBUZIONE PREZZO Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Il marketing mix PRODOTTO Caratteristiche materiali ed immateriali del prodotto: assistenza garanzia gamme disponibili optional … Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Il marketing mix PREZZO Politiche stabilite in base agli obiettivi reddituali e di mercato: importanti ai fini del posizionamento strategico dell’impresa; comportamento della concorrenza; grado di differenziazione. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Il marketing mix COMUNICAZIONE Diverse leve e diversi strumenti di comunicazione: pubblicità; promozione; propaganda; pubbliche relazioni; sponsorship. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Il marketing mix DISTRIBUZIONE Scelta del canale distributivo da utilizzare. CANALE Diretto Corto Lungo Assenza di intermediari Unico intermediario Più intermediari Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Il circuito della gestione FINANZIAMENTO mercato mercato VENDITA ACQUISIZIONE DEI FATTORI PRODUTTIVI TRASFORMAZIONE Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale La rilevazione INFORMAZIONI SULLA GESTIONE Destinatari interni Destinatari esterni Amministratori Management Stakeholders soci banche risparmiatori erario clienti/fornitori … Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

L’informazione Informazione Informazione interna esterna volontaria, non regolata dalla legge regolata dalla legge continua periodica consuntiva/preventiva consuntiva bilancio d’esercizio, budget, contabilità analitica, report… bilancio d’esercizio Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Impieghi e fonti IMPIEGHI FONTI Liquidità Patrimonio netto Crediti Debiti finanziari COME È UTILIZZATO IL CAPITALE QUAL È LA PROVENIENZA DEL CAPITALE Immobilizzazioni Debiti commerciali Spese correnti Ricavi correnti Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Impieghi e fonti IMPIEGHI FONTI Liquidità fonti che comportano obblighi di restituzione Patrimonio Netto impieghi ancora utilizzabili Crediti Debiti finanziari Immobilizzazioni Debiti commerciali impieghi che non sono più utilizzabili fonti acquisite a titolo definitivo Spese correnti Ricavi Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

DOTAZIONE PATRIMONIALE Le categorie di finanziamento FINANZIAMENTO Interno (titolare o soci) Esterno (banche o altri finanziatori) DOTAZIONE PATRIMONIALE RICORSO AL CREDITO CAPITALE DI RISCHIO CAPITALE DI CREDITO Mezzi propri (Patrimonio Netto) Mezzi di terzi (Debiti finanziari) Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Le categorie di finanziamento Patrimonio Netto (Mezzi propri) Debiti Finanziari (Capitale di credito) RIMBORSO Indeterminato Stabilito contrattualmente REMUNERAZIONE Legata ai risultati d’esercizio Stabilita contrattualmente DIRITTI Soci Creditori Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Le categorie di finanziamento Mezzi Propri Capitale di credito PATRIMONIO NETTO - EQUITY DEBITI FINANZIARI IMPRESE INDIVIDUALI SOCIETA’ IMPRESE PUBBLICHE Capitale Netto Capitale Sociale Fondo di dotazione Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Le categorie di finanziamento DEBITI FINANZIARI Soggetti erogatori: Banche Risparmiatori Altre istituzioni fin. Mutui C/c passivi Anticipi su fatture Anticipazioni Obbligazioni Obbligazioni convertibili Leasing Factoring Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Il finanziamento. Rappresentazione Un’azienda viene istituita con un capitale sociale di € 200.000 (versato dai soci in un c/c bancario), quindi integra quanto sopra con il ricorso ad un finanziamento bancario di € 100.000(anche questi accreditati sul c/c bancario). Per rappresentare l’operazione è necessario indicare: 1) la qualità del capitale (cioè: come è impiegato) 2) la provenienza del capitale (cioè: le fonti) IMPIEGHI FONTI Liquidità 300.000 Capitale sociale 200.000 Debiti v/banche 100.000 300.000 300.000 Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

I fattori produttivi IMMOBILIZZAZIONI SPESE CORRENTI Risorse materiali ed immateriali mediante cui viene svolta l’attività di produzione IMMOBILIZZAZIONI SPESE CORRENTI FATTORI PRODUTTIVI AD UTILITA’ PLURIENNALE FATTORI PRODUTTIVI LA CUI UTILITA’ E’ LIMITATA AD UN ESERCIZIO Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale I fattori produttivi FATTORI PRODUTTIVI IMMOBILIZZAZIONI SPESE CORRENTI Fabbricati Automezzi Partecipazioni R&D e Pubblicità (in alcuni casi) … Materie Personale Servizi R&D e Pubblicità (in alcuni casi) … Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

I fattori produttivi Tecniche Finanziarie materiali immateriali IMMOBILIZZAZIONI Tecniche Finanziarie Investimenti in beni e servizi funzionali all’attività di produzione Investimenti in attività finanziarie materiali immateriali Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale I fattori produttivi IMMOBILIZZAZIONI Tecniche Finanziarie Le immobilizzazioni tecniche rappresentano impieghi a redditività collettiva, così come le spese correnti Le immobilizzazioni finanziarie rappresentano impieghi a redditività individuale Gli impianti e le materie prime generano un reddito solo insieme ad altri fattori produttivi Le obbligazioni e le partecipazioni generano un reddito senza bisogno del supporto di nessun altro fattore produttivo Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

MANUTENZ. STRAORDINARIA Spese collegate alle immobilizzazioni SPESE COLLEGATE ALLE IMMOBILIZZAZIONI Ammortamento Svalutazione Manutenzione Perdita di valore fisiologica e prevedibile, relativa a tutte le immobilizzazioni con vita utile limitata nel tempo Perdita di valore imprevedibile e legata a fattori esterni che colpisce qualsiasi tipo di immobilizzazione Spese sostenute sulle immobilizzazioni materiali MANUTENZ. ORDINARIA MANUTENZ. STRAORDINARIA Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Spese di manutenzione MANUTENZIONE Ordinaria Straordinaria Spese sostenute per mantenere il bene in condizioni di normale funzionamento Spese sostenute per incrementare la vita utile o la funzionalità del bene SPESE CORRENTI IMMOBILIZZAZIONI Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale L’impiego. Rappresentazione L’azienda acquista, con pagamento in contanti, macchinari per € 150.000 e, ottenendo una dilazione dai fornitori, materie per € 100.000. IMPIEGHI FONTI La tavola precedente: Liquidità 300.000 Capitale sociale 200.000 Debiti v/banche 100.000 IMPIEGHI FONTI Si modifica così: Capitale sociale Liquidità 150.000 200.000 Macchinari 150.000 Debiti v/banche 100.000 Materie prime 100.000 Debiti v/fornitori 100.000 400.000 400.000 Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale La vendita. Rappresentazione L’azienda ottiene con la vendita dei propri prodotti, ricavi per € 250.000 (€ 180.000 in contanti ed il resto a dilazione). IMPIEGHI FONTI La tavola precedente: Liquidità 150.000 Capitale sociale 200.000 Macchinari 150.000 Debiti v/banche 100.000 Materie prime 100.000 Debiti v/fornitori 100.000 IMPIEGHI FONTI Si modifica così: Liquidità 330.000 Capitale sociale 200.000 Crediti v/clienti 70.000 Debiti v/banche 100.000 Macchinari 150.000 Debiti v/fornitori 100.000 Materie prime 100.000 Ricavi di vendita 250.000 650.000 650.000 Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Il bilancio ATTIVITÀ PASSIVITÀ Liquidità Patrimonio Netto Crediti Debiti finanziari Immobilizzazioni Debiti commerciali Rimanenze COSTI RICAVI Spese correnti Ricavi correnti Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale Il bilancio ATTIVITÀ PASSIVITÀ Liquidità Patrimonio Netto Crediti Debiti finanziari PATRIMONIALE STATO Immobilizzazioni Debiti commerciali Rimanenze COSTI RICAVI ECONOMICO CONTO Spese correnti Ricavi correnti Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Il Patrimonio Netto IL PATRIMONIO NETTO Capitale sociale Riserva da sovrapprezzo delle azioni Riserve di rivalutazione Riserva legale Riserve statutarie Riserva per azioni proprie in portafoglio Altre Riserve distintamente indicate Utili (perdite) portati a nuovo Utile (perdita) dell’esercizio Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale La costituzione Si costituisce una S.p.A. con capitale sociale di 100.000 euro, così conferiti: 50.000 in denaro, 30.000 con l’apporto di un immobile ed il resto da versare S.P. C.E. Depositi bancari +50.000 Crediti v/soci per versam. ancora dovuti +20.000 Immobili +30.000 Capitale sociale +100.000 Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

La costituzione Si richiamano i decimi da versare. 1. Tutti i soci provvedono al versamento dovuto 2. I soci provvedono al versamento dovuto ad eccezione di uno di essi che recede la cui quota era di 10.000 S.P. S.P. Depositi bancari + 70.000 +50.000 Crediti v/soci per versam. ancora dovuti 0 +20.000 Immobili +30.000 Depositi bancari +60.000 +50.000 Crediti v/soci per versam. ancora dovuti 0 +20.000 Immobili +30.000 Capitale sociale +100.000 Capitale sociale +100.000 90.000 Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale La costituzione Si costituisce una S.p.A. con capitale sociale di 100.000 euro, così conferiti: 60.000 in denaro ed il resto da versare. Le spese legali, pagate contestualmente sono pari a 1.000 S.P. C.E. Depositi bancari +59.000 Crediti v/soci per versam. ancora dovuti +40.000 Costi di impianto ed ampliamento +1.000 Capitale sociale +100.000 Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

I Debiti Finanziari I DEBITI FINANZIARI Debiti verso banche per mutui (CAPITALE DI CREDITO) Debiti verso banche per mutui per aperture di credito in c/c per anticipazioni … Obbligazioni /Obbligazioni convertibili Debiti verso altri finanziatori Debiti (per prestiti) verso imprese controllate Debiti (per prestiti) verso imprese collegate Debiti (per prestiti) verso controllanti ….. Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

I Debiti Commerciali I DEBITI COMMERCIALI (DI DILAZIONE) Debiti verso fornitori di impianti Debiti verso fornitori di materie Debiti verso fornitori di servizi … Debiti verso il personale Debiti verso enti previdenziali Debiti tributari Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Immobilizzazioni e spese correnti ACQUISTO DEI FATTORI PRODUTTIVI IMMOBILIZZAZIONI SPESE CORRENTI fattori produttivi la cui utilità si protrae per più anni (es. Impianti, macchinari, brevetti, ecc.) + investimenti finanziari (es. Partecipazioni, titoli, ecc.) fattori produttivi la cui utilità è limitata ad un ciclo produttivo (es. materiali, lavoro, servizi, ecc.) Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Le Immobilizzazioni (spese di investimento) I - IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Costi di impianto e di ampliamento Costi di ricerca e sviluppo Costi di pubblicità Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno Concessioni, licenze, marchi e diritti simili Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni in corso Acconti per immobilizzazioni immateriali Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Le Immobilizzazioni (spese di investimento) II - IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali e commerciali Altre immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni in corso Acconti per immobilizzazioni materiali Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Le Immobilizzazioni (spese di investimento) III - INVESTIMENTI FINANZIARI: Partecipazioni in imprese controllate Partecipazioni in imprese collegate Partecipazioni in imprese controllanti Partecipazioni in altre imprese Crediti verso imprese controllate Crediti verso imprese collegate Crediti verso imprese controllanti Crediti verso altri Altri titoli Azioni proprie Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Le spese correnti SPESE CORRENTI Spese di acquisto delle materie (prime sussidiarie e di consumo) Spese di acquisto delle merci Spese per servizi / Spese per godimento di beni di terzi Salari e stipendi / Oneri sociali Altri costi del personale / Altri costi operativi Interessi passivi Minusvalenze su titoli e partecipazioni Sopravvenienze e insussistenze Minusvalenze Imposte sul reddito dell’esercizio Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

La vendita RICAVI Cessione del prodotto o del servizio ottenuto tramite l’impiego dei fattori produttivi Determina, dal punto di vista economico, il formarsi di RICAVI Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

I ricavi I RICAVI Ricavi per vendita prodotti Ricavi per prestazioni di servizi Altri ricavi complementari Interessi attivi Dividendi Plusvalenze su titoli e partecipazioni Altri proventi finanziari Sopravvenienze e insussistenze Plusvalenze Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Esempi di operazioni: rimborso di un mutuo bancario FINANZIAMENTO Debiti finanziari RATE RIMBORSO Stabilito contrattualmente REMUNERAZ. Stabilita contrattualmente DIRITTI Creditori Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Esempi di operazioni: rimborso di un mutuo bancario RATA QUOTA CAPITALE QUOTA INTERESSI Rimborso effettivo di quanto preso in prestito Pagamento del servizio offerto dalla banca Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Somma presa in prestito Esempi di operazioni: rimborso di un mutuo bancario Il rimborso di un mutuo bancario Rata 1 Q capitale Q interessi Rata 2 Rata 3 … Rata n Somma pagata Somma presa in prestito Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale

Esempi di operazioni: rimborso di un mutuo bancario Si ottiene un mutuo bancario di 1.000 S.P. C.E. Depositi bancari +1.000 Debiti v/banche +1000 Si paga una rata del mutuo di 100, di cui 10 a titolo di interessi S.P. C.E. Depositi bancari -100 Oneri finanziari +10 Debiti v/banche +1000 910 Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale