I tre Pilastri dell’UE Coesione Convergenza Integrazione.

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I tre Pilastri dell’UE Coesione Convergenza Integrazione

Coesione: la scelta politica Dall’adozione dell’AUE del 1986 la coesione è il motore che guida le decisioni di politica economica e sociale dell’UE verso la creazione di un’Unione più equa per tutti i suoi membri.

Convergenza Rappresenta il processo che si deve elaborare e il metodo che si deve adottare per conseguire l’obiettivo politico (la coesione). Se non si verifica convergenza socio economica, non si può ottenere la finalità politica della coesione.

Integrazione È la costruzione longitudinale della Nuova Architettura Istituzionale e l’adozione di nuove regole decisionali che permettono di mantenere il processo di convergenza e, pertanto, il conseguimento della finalità di coesione

Elementi di definizione Concetti Elementi di definizione Coesione Convergenza Integrazione Natura/ Essenza Finalità politica Processo di Policy Architettura istituzionale Finalità/ Obiettivo Uguaglianza/ equità Efficacia/ rendimento istituzionale Principale dimensione d’analisi Politica Economica Temporale Principali soggetti Società civile Imprenditori/ mercati Istituzioni rappresentative Elementi di definizione dei tre concetti

Relazione concettuale tra coesione, convergenza e integrazione Dimensione economica politica temporale

I Fondi Strutturali FSE FESR FEOGA SFOP

Legame tra Obiettivi e Fondi STRUTTURALI ZONE AMMISSIBILI Gli Obiettivi si realizzano mediante i Fondi nelle Zone Ammissibili

Fondi strutturali e Zone Obiettivo Obiettivi Fondi Territorio 1 FESR-FSE-FEOGA-SFOP Regioni 2 FESR-FSE-SFOP Sistemi Locali del Lavoro 3 FSE Tutto il territorio Sostegno Transitorio: consente un’uscita morbida alle regioni e alle zone che non sono più ammissibili all'aiuto dei fondi, in modo da non compromettere i risultati garantiti dagli aiuti strutturali nelle regioni dell'ex Obiettivo 1 e per sostenere la fine del processo di riconversione nelle zone non più ammissibili.

Fondi Strutturali Nelle politiche strutturali, la Commissione propone di proseguire nella direzione della concentrazione, dell’efficacia e della semplificazione delle misure strutturali. I principi fondamentali vengono confermati nelle loro linee generali ma modificati nella sostanza (concentrazione, partenariato, programmazione, addizionalità, corretta gestione), aggiungendo ad essi anche il principio della efficacia delle azioni.

Contenuti e Principi Viene rafforzato il principio della concentrazione, limitando il numero di obiettivi ed iniziative comunitarie (3+4), limitando i campi di intervento prioritari (adottando un approccio integrato all’interno di un unico quadro di programmazione), diminuendo la copertura geografica (attraverso la riduzione della popolazione eleggibile nel 2006 al 46% dall’attuale 51%), riaffermando la priorità per le regioni in ritardo di sviluppo.

Periodi di Programmazione 1989-1993 1994-1999 2000-2006: Agenda 2000 Il documento si pone tre obiettivi: Rafforzare la crescita, la competitività, l'occupazione. La modernizzazione delle politiche chiave. L'ampliamento dei confini orientali. Questi obiettivi devono essere perseguiti in primo luogo rafforzando e riformando le politiche chiave dell'Unione, in secondo luogo negoziando l'ampliamento in modo tale da garantire che tutti i candidati siano pronti all'adesione, infine individuando opportune prospettive finanziarie per garantire l'ampliamento e lo sviluppo delle politiche interne.

FESR Promuove la coesione economica e sociale attraverso la correzione degli squilibri regionali e la partecipazione allo sviluppo e alla riconversione delle regioni. A tale titolo il FESR concorre altresì alla promozione di uno sviluppo durevole e alla creazione di posti di lavoro. Il fondo partecipa al finanziamento di investimenti produttivi, di investimenti infrastrutturali, di sviluppo del potenziale endogeno dei territori attraverso misure di animazione e di sostegno alle iniziative per lo sviluppo locale e l’occupazione nonché all’attività delle piccole e medie imprese (attraverso, tra gli altri, incentivi ai servizi, il finanziamento del trasferimento di tecnologia, lo sviluppo di strumenti di accesso al credito).

FSE Sostiene lo sviluppo delle risorse umane per promuovere un livello elevato di occupazione e di protezione sociale, la parità tra uomini e donne, la crescita durevole e la coesione economica e sociale. In particolare, il FSE contribuisce alle azioni intraprese nell’ambito della strategia europea per l’occupazione e degli orientamenti annuali sull’occupazione. I settori di attività del FSE sono: lo sviluppo delle politiche attive del lavoro, l’inserimento sociale e le pari opportunità nell’accesso al mercato del lavoro, lo sviluppo dei sistemi di istruzione e formazione in una strategia di apprendimento lungo tutto l’arco della vita, il miglioramento dei sistemi di promozione della forza lavoro, il miglioramento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

SFOP Lo Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca finanzia azioni finalizzate a conseguire un equilibrio duraturo tra risorse e loro sfruttamento, a rafforzare la competitività delle aziende del settore, a migliorare l’approvvigionamento e la valorizzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, al rilancio delle zone dipendenti dalla pesca. Inoltre lo SFOP partecipa al finanziamento di azioni innovatrici (in particolare azioni transnazionali) e misure di assistenza tecnica. Sono considerate ammissibili azioni di: rinnovo della flotta, in favore delle società miste, per la piccola pesca costiera, azioni di acquacoltura, di attrezzatura dei porti da pesca, di trasformazione e commercializzazione dei prodotti, per fronteggiare arresti temporanei delle attività.

Sviluppo Rurale - FEOGA Il sostegno allo sviluppo rurale può riguardare: il miglioramento delle strutture delle aziende agricole e delle strutture di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; la riconversione agricola, l'introduzione di nuove tecnologie e il miglioramento della qualità dei prodotti; uno sviluppo forestale sostenibile; la diversificazione delle attività; il consolidamento di un tessuto sociale in zone rurali; il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita; pari opportunità fra uomini e donne.

Le Iniziative Comunitarie INTERREG: destinata alla cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale per uno sviluppo del territorio dell'Unione armonioso ed equilibrato. EQUAL: diretta alla cooperazione transnazionale per lottare contro tutte le forme di discriminazione e le ineguaglianze nel mercato del lavoro. LEADER: finalizzata allo sviluppo rurale; URBAN: per la rivitalizzazione economica e sociale delle città e delle zone adiacenti in crisi. È destinato il 5% degli stanziamenti dei fondi strutturali, pari a 9,75 miliardi di euro. Ogni iniziativa comunitaria dispone di un solo fondo strutturale ma, questo fondo può finanziare (ma solo nel caso delle Iniziative comunitarie) azioni ammissibili anche a titolo degli altri fondi, in modo da poter realizzare una progettazione realmente integrata (ad es., INTERREG con il FESR potrà finanziare anche attività formative).

Azioni innovatrici e Assistenza tecnica I Fondi strutturali possono finanziare, su iniziativa della Commissione Europea, anche azioni innovative e azioni di assistenza tecnica per accompagnare l'applicazione del contenuto del regolamento generale sui Fondi stessi. Le azioni innovative contribuiscono alla elaborazione di metodi e pratiche innovativi capaci di migliorare la qualità degli interventi a titolo degli Obiettivi 1, 2 e 3: esse hanno a disposizione non oltre lo 0,40% della dotazione annuale dei Fondi strutturali e comprendono studi, progetti pilota e scambi di esperienze. Lo 0,25% della dotazione annuale dei Fondi può invece finanziare misure preparatorie, di sorveglianza, di valutazione e di controllo relative all'attività di assistenza tecnica.

Area Obiettivo 1 L'obiettivo 1 dei Fondi strutturali è la priorità principale della politica di coesione dell'UE. Agiscono per " promuovere uno sviluppo armonioso " e mirano " a ridurre lo scarto tra i livelli di sviluppo delle diverse regioni ". Per questo, più dei 2/3 degli stanziamenti dei Fondi strutturali (più di 135 miliardi di euro) sono destinati al recupero delle regioni più svantaggiate, dette " dell'obiettivo 1 ", dove il prodotto interno lordo (PIL) è inferiore al 75% della media comunitaria.

Area Obiettivo 2 L'Obiettivo 2 dei Fondi strutturali mira a ridinamizzare le zone in difficoltà strutturale, siano esse industriali, rurali, urbane o dipendenti dalla pesca. Queste zone appartengono a regioni il cui livello di sviluppo si colloca attorno alla media comunitaria ma che, dal canto loro, si trovano di fronte a vari tipi di difficoltà socio-economiche e alti tassi di disoccupazione. Queste difficoltà sono: il mutamento di settori dell'industria o dei servizi; un declino delle attività tradizionali nelle zone rurali; una situazione di crisi dell'ambiente urbano; difficoltà che toccano l'attività della pesca.

Area Obiettivo 3 Comprende l'intero territorio europeo e costituisce il quadro di riferimento di tutte le azioni a favore delle risorse umane condotte negli Stati membri; tiene conto del titolo sull'occupazione del trattato di Amsterdam e della nuova strategia europea sull'occupazione. Per il periodo 2000-2006, l'obiettivo 3 comprende un'ampia gamma di interventi che perseguono gli obiettivi seguenti: promozione dell'accessibilità e delle politiche attive del mercato del lavoro con particolare attenzione alle persone esposte al rischio di emarginazione sociale sistemi di istruzione e formazione continua promozione delle pari opportunità tra uomini e donne.

Tassi di contributo Zone Obiettivo 2 e 3: il tetto è fissato al 50% al massimo del costo ammissibile e almeno il 25% delle spese pubbliche ammissibili. Investimenti nelle imprese: la partecipazione dei Fondi non può superare il 35% del costo totale ammissibile nelle regioni Obiettivo 1 e il 15% del costo totale ammissibile nelle zone Obiettivo 2. Investimenti in infrastrutture generatori di entrate nette consistenti: la partecipazione non può superare il 40% del costo totale ammissibile nelle Regioni Obiettivo 1, e il 25% del costo totale ammissibile nelle zone Obiettivo 2.