LE RAGIONI DEL SEMINARIO

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LE RAGIONI DEL SEMINARIO MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA LOMBARDIA Progetto I CARE Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa Progetto Nazionale di formazione e ricerca SEMINARIO REGIONALE I CARE Desenzano del Garda, 24-26 febbraio 2010 LE RAGIONI DEL SEMINARIO Isp. Mario Maviglia Dirigente Ufficio VIII - USR Lombardia mario.maviglia.bs@istruzione.it

Si dovrebbe per esempio riuscire a capire che le cose sono senza Prologo Si dovrebbe per esempio riuscire a capire che le cose sono senza speranza, ed essere nondimeno decisi a cambiarle Francis Scott Fitzgerald

COSA HA SIGNIFICATO I CARE NELLA PROSPETTIVA DELL’INCLUSIONE Favorire una riflessione all’interno delle scuole e nei rapporti con il territorio sulla problematica dell’inclusione Confrontare opinioni e strategie diverse Condividere un linguaggio comune Individuare punti di forza e di debolezza riguardo i processi di inclusione e predisporre piani di miglioramento

COSA SI PROPONE QUESTO SEMINARIO DARE CONTO DEI RISULTATI RAGGIUNTI FAR EMERGERE LE BUONE PRATICHE PROSPETTARE NUOVE LINEE DI SVILUPPO

I CARE è un punto di arrivo, IN SOSTANZA I CARE è un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza per nuove sfide

INTERISTITUZIONALITA’ TRE TEMI CONDUTTORI INTERISTITUZIONALITA’ RICERCA AZIONE DIDATTICA

INTERISTITUZIONALITA’ Un processo complesso – come l’inclusione – richiede una concertazione di interventi messi in atto da soggetti istituzionali diversi I tavoli di concertazione territoriali dovrebbero privilegiare logiche di tipo negoziale, relazionale e coordinativo piuttosto che basate sulla normazione e la programmazione L’interistituzionalità si esplica attraverso la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi In altre parole, operare in una prospettiva di interistituzionalità significa fare sistema, creare “reti”

RICERCA AZIONE I CARE nasce come progetto di formazione e ricerca azione Il tema dell’inclusione richiede un approccio innovativo e di ricerca La ricerca azione è una strategia per trovare risposte originali a problemi contestualizzati La manutenzione della professionalità è (dovrebbe essere) un obiettivo istituzionale, non una scelta individuale del singolo operatore

DIDATTICA delle procedure didattiche Un approccio inclusivo implica una continua rivisitazione delle procedure didattiche La didattica inclusiva è rivolta a tutti gli studenti, non solo agli allievi disabili Adottare una didattica inclusiva significa prestare attenzione ai processi di apprendimento, non solo a quelli di insegnamento Analizzare la didattica significa assumere consapevolezza di come vengono confezionate le proposte formative Lo scopo finale è quello di garantire il diritto all’apprendimento per tutti gli studenti

Tutti questi elementi sono accomunati da alcuni motivi comuni 1. Viene adottato un approccio globale alla disabilità, approccio che considera la persona non solo dal punto di vista “sanitario”, ma nelle sue potenzialità complessive e nelle sue varie risorse 2. Viene privilegiato un “modello sociale” di disabilità, con una particolare attenzione all’influenza che il contesto (personale, sociale, naturale, culturale) esercita nella lettura della disabilità e nelle possibilità che offre al soggetto per sviluppare le proprie potenzialità In questo senso una lettura olistica della disabilità appare la più adeguata a interpretare le diverse esigenze dell’alunno disabile e a prefigurare interventi interconnessi tra loro.

STRUTTURA DEL SEMINARIO 25 FEBBRAIO: LAVORI DI GRUPPO (OGNI CORSISTA PARTECIPA A DUE DIFFERENTI GRUPPI - UNO AL MATTINO, UNO AL POMERIGGIO -) 26 FEBBRAIO: RESTITUZIONE DELLE OSSERVAZIONI DA PARTE DEGLI “AMICI CRITICI”

LAVORI DI GRUPPO

Vito Mancuo, La vita autentica, Raffaello Cortina, Milano, 2009 Epilogo ... ogni uomo consiste nella sua speranza … Vito Mancuo, La vita autentica, Raffaello Cortina, Milano, 2009