Economia internazionale

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Transcript della presentazione:

Economia internazionale -2- Produttività del lavoro e vantaggi comparati: il modello di Ricardo

Perchè si commercia a livello internazionale I motivi che inducono i paesi a commerciare tra di loro (e a specializzarsi) sono sostanzialmente due: I paesi sono diversi tra loro in termini di dotazione dei fattori della produzione (clima, terra, capitale, lavoro) oppure in termini di tecnologie (efficienza nel produrre i beni) I paesi cercano di conseguire economie di scala nella produzione, indipendentemente dall’essere o meno diversi dai partner commerciali Il modello di Ricardo (del XIX secolo, ma attualissimo! V. “Sui Principi dell’economia politica e delle imposte” 1817) è basato sulle differenze tecnologiche tra paesi Tali diversità tecnologiche si riflettono in differenze nella produttività del lavoro

Un concetto non ovvio: il vantaggio comparato fiori freschi a New York il 14 febbraio! Nel giorno di San Valentino (pieno inverno) la domanda statunitense di rose si impenna: sono tutte di produzione statunitense? Coltivare rose negli Stati Uniti d’inverno è molto costoso E’ necessario l’uso di serre riscaldate (energia + altri input) Il costo dell’energia, del capitale e del lavoro impiegati è notevole Le risorse per la produzione di rose potrebbero essere impiegate per produrre altri beni, per esempio computer: le risorse (i fattori) sono limitate. Se vengono impiegate per produrre un bene si deve rinunciare alla produzione di qualcos’altro: c’è dunque un trade-off; se si producono rose si deve rinunciare a produrre una certa quantità di computer (e viceversa)

Concetto di vantaggio comparato: trade-off costo opportunità  vantaggio comparato Risorse limitate: se i fattori produttivi vengono destinati alle rose, devono essere sottratti dalla produzione di computer Costo-opportunità Il costo-opportunità delle rose in termini di computer è il numero di computer che si sarebbero potuti ottenere con le risorse che vengono, invece, impiegate per produrre “in casa” le rose richieste dai cittadini statunitensi: computer a cui si rinuncia per avere rose Vantaggio comparato Un paese ha un vantaggio comparato nella produzione di un bene se il costo-opportunità della produzione di quel bene (computer a cui si deve rinunciare per produrre rose) è minore che in altri paesi

Esemplificazione del vantaggio comparato: rose/computer; Usa/Messico Si supponga che negli Usa le risorse utilizzate per produrre 10 milioni di rose potrebbero essere utilizzate, in alternativa, per produrre 100.000 computer Si supponga che ci sia un altro paese, Messico, dove le risorse per produrre quegli stessi 10 milioni di rose potrebbero essere utilizzate, in alternativa, per produrre 30.000 computer I lavoratori messicani sono relativamente meno produttivi (dei lavoratori statunitensi) nella produzione di computer e relativamente più produttivi (degli americani) in quella di rose

“Vantaggi” per tutti: Messico e Usa sono diversi; possibilità di riorganizzare la produzione internazionale in modo vantaggioso per entrambi Se ogni paese si specializza nella produzione del bene con il minore costo-opportunità, allora il commercio internazionale può essere benefico per tutti i paesi Le rose hanno un costo-opportunità minore in Messico (le risorse per ottenere rose consentono di produrre in Messico un numero di computer inferiore che negli Usa) I computer hanno un costo-opportunità minore negli Stati Uniti (le risorse per ottenere rose consentono di produrre negli Usa un numero di computer maggiore che in Messico) Messico ha un vantaggio comparato nelle rose; Usa nei computer; il primo ha convenienza a specializzarsi nelle rose, i secondi nei computer Se i due paesi si specializzano secondo le indicazioni dei vantaggi comparati, maggiori quantità di beni disponibili per i consumatori di tutto il mondo; aumento potenziale del tenore di vita per tutti

chi deve produrre rose, chi computer? Negli Usa per produrre 10.000 rose si rinuncia a 100 computer; in Messico si rinuncia a 30 computer: chi deve produrre rose, chi computer? Ipotetiche variazioni della produzione: se ciascun paese segue le proprie vocazioni produtive (vantaggi comparati) si hanno benefici a livello globale (una produzione complessiva maggiore)

Il concetto di vantaggio comparato L’esempio rose/computer illustra l’idea dei “vantaggi” derivanti dal seguire i vantaggi comparati: Se ogni paese esporta i beni nei quali gode di un vantaggio comparato (costi-opportunità minori), allora tutti i paesi possono in linea di principio avvantaggiarsi dagli scambi Cosa determina il vantaggio comparato (il fatto che il Messico è relativamente più bravo degli Usa nel produrre rose e meno bravo nel produrre computer)? Rispondere a questa domanda “nel mondo” di Ricardo significa indagare sulle differenze tecnologiche tra i paesi che effettuano lo scambio

Modello ricardiano (differenze nella tecnologia): un’economia a un solo fattore Consideriamo un paese che chiamiamo A. In questo paese: Esiste un solo fattore di produzione: il lavoro, la cui disponibilità complessiva (l’offerta) è data dalla dimensione della popolazione (può essere considerata fissa) La popolazione è anche l’insieme dei consumatori che domandano solo due beni: vino V e formaggio F; solo due beni vengono quindi prodotti La tecnologia nelle due produzioni è rappresentata dalla quantità di ore di lavoro necessarie per ottenere rispettivamente un’unità di V e un’unità di F: coefficiente tecnico di produzione, “altra faccia” della produttività In tutti i mercati (del vino, del formaggio, del lavoro), vigono condizioni di concorrenza perfetta

Modello ricardiano: economia a un solo fattore Il coefficiente tecnico di produzione (reciproco della produttività del lavoro) è quindi specificato come il lavoro necessario per ottenere un’unità di prodotto: lavoro impiegato per unità di prodotto: numero di ore di lavoro necessarie a produrre un’unità di bene aLV = Lv /Qv, lavoro impiegato per unità di V (cioè se aLV = 2, allora ci vogliono 2 ore di lavoro per produrre un litro di vino). aLF = LF /QF, lavoro impiegato per unità di F (cioè se aLF = 1, allora ci vuole 1 ora di lavoro per produrre un chilo di formaggio) Il lavoro complessivamente disponibile è definito da L, l’offerta totale di lavoro (cioè se L = 120, allora l’economia è dotata di 120 ore di lavoro o di 120 lavoratori) La risorsa produttiva lavoro è limitata; c’è quindi un trade-off tra la produzione di V e di F

Modello ricardiano: economia a un solo fattore Possibilità produttive La frontiera delle possibilità produttive (PF): quantità massima di un bene (ad esempio, il vino) che è possibile produrre una volta deciso il livello di produzione dell’altro bene (il formaggio) o viceversa, dato il vincolo costituito dalla disponibilità di lavoro La PF si ottiene dal vincolo della disponibilità di lavoro LV + LF = L (es. prec., LV + LF = 120) La PF, ricordando che aLV = LV / QV e aLF = LF / QF, è quindi data da: aLVQV + aLFQF = L (es prec., 2QV + QF = 120) Per cui la quantità massima producibile di V, data la quantità di F prodotta e il vincolo dell’offerta di lavoro, è QV = L/aLV – aLF/aLV QF (es prec., QV = 120/2 – 1/2 QF) Il costo opportunità del formaggio in termini di vino (“rinunciando a un chilo di formaggio quanti litri di vino in più si possono ottenere”) è dato da dQV / dQF = – aLF /aLV (es prec., costo opportunità = – ½, rinunciando a un 1 Kg di formaggio si produce mezzo litro di vino in più; oppure, il concetto è lo stesso, si rinuncia a 1/2 litro di vino per produrre 1 Kg di formaggio in più)

Frontiera delle possibilità produttive di A Modello ricardiano: economia a un solo fattore Frontiera delle possibilità produttive di A Produzione di vino di A, QV, in litri Produzione di formaggio di A, QF, in chili l’inclinazione (negativa) è il costo-opportunità del formaggio in termini di vino F P L/aLV L/aLF

Modello ricardiano: economia a un solo fattore La PF indica tutte le infinite combinazioni di vino e formaggio ottenibili con le tecnologie esistenti; “da sola” non dice quale sarà la combinazione dei due beni prescelta; per determinare il mix di produzione manca qualcosa Per determianre le quantità dei due beni che vengono prodotte occorre tenere conto del prezzo di V e di F Denotiamo con PF il prezzo del formaggio e con PV il prezzo del vino. Denotiamo con wV il salario nel settore del vino e con wF il salario nel settore del formaggio Nell’ipotesi di concorrenza perfetta, la condizione di profitti non negativi implica salario=valore del prodotto (marginale) di un’unità di lavoro: PV / aLV = wV PF / aLF = wF da cui wF > wV se PF / aLF > PV / aLV ; wF< wV se PF / aLF < PV / aLV da cui wF > wV se PF / PV > aLF / aLV ; wF< wV se PF / PV < aLF / aLV

Modello ricardiano: economia a un solo fattore Le relazioni sopra indicate implicano che se il prezzo relativo del formaggio (PF / PV ) è maggiore del suo costo-opportunità (aLF / aLV), allora l’economia si specializzerà nella produzione di formaggio (e viceversa) In assenza di scambi, in economia chiusa, entrambi i devono essere prodotti perchè entrambi vengono domandati dai consumatori; la legge della domanda e dell’offerta conduce a PF / PV = aLF /aLV

Assunzioni del modello: Il commercio internazionale nel modello ricardiano: si considerano due paesi Assunzioni del modello: Esistono nel mondo due paesi (A e B) Ciascuno dei due paesi produce entrambi i beni (vino e formaggio) Esiste un solo fattore di produzione, il lavoro L’offerta di lavoro in ogni paese è data dalla dimensione della popolazione La produttività del lavoro in ogni bene nei due paesi è data Il lavoro non è mobile tra i due paesi In tutti i mercati vigono condizioni di concorrenza perfetta Le variabili del paese B sono indicate con asterisco

Il commercio internazionale nel modello ricardiano Vantaggio assoluto Un paese ha un vantaggio assoluto nella produzione di un bene se il lavoro necessario per produrre un’unità di quel bene è minore rispetto al paese estero Se sia aLF < a*LF sia aLV < a*LV il paese A gode di un vantaggio assoluto nella produzione di entrambi i beni: A è più produttivo di B nella produzione di entrambi i beni Il vantaggio assoluto non ha alcuna rilevanza: anche se il paese A ha un vantaggio assoluto in entrambi i beni, sono possibili scambi vantaggiosi per entrambi i paesi La struttura dei flussi commerciali è determinata dal vantaggio comparato, non da quello di vantaggio assoluto

Il commercio internazionale nel modello ricardiano Il vantaggio comparato Non si fanno ipotesi sui vantaggi assoluti perchè non sono rilevanti (non importa chi è più produttivo in asosluto); i vantaggi relativi sono rilevanti. Si supponga che aLF /aLV < a*LF /a*LV il paese A richiede nella prodzione di F comparativamente (in rapporto cioè alla produzione di V) meno lavoro che il paese B Il costo-opportunità del formaggio in termini di vino è minore in A che in B In altre parole, in assenza di scambi, il prezzo relativo del formaggio in A è minore del prezzo relativo del formaggio in B Il paese A gode di un vantaggio comparato nel formaggio e lo esporterà in B in cambio di vino

Il commercio internazionale nel modello ricardiano: il paese B Frontiera delle possibilità produttive del paese B Produzione di vino di B, Q*V, in litri Produzione di formaggio di B, Q*F , in chili F* P* L*/a*LV L*/a*LF

Il commercio internazionale nel modello ricardiano: prezzi e costo-opportunità In assenza di commercio, quando le due economie A e B sono chiuse agli scambi, si ha in A: PF / PV = aLF /aLV ; in B: P*F / P*V = a*LF /a*LV Quindi P*F / P*V > PF / PV (essendo a*LF /a*LV > aLF /aLV); ne consegue che con lo scambio internazionale sarà conveniente vendere formaggio prodotto da A nel paese B e vino prodotto da B nel paese A Questi spostamenti tenderanno a fare salire PF / PV e a fare scendere P*F / P*V fino al punto in cui i due prezzi relativi convergeranno verso un unico valore del prezzo relativo (mondiale) del formaggio in termini di vino

Il commercio internazionale nel modello ricardiano a un solo fattore Determinazione del prezzo relativo dopo gli scambi Cosa determina il prezzo relativo (cioè, PF / PV) dopo gli scambi? Per rispondere a questa domanda dobbiamo definire l’offerta relativa e la domanda relativa di formaggio nel mondo L’offerta relativa di formaggio è pari alla quantità totale di formaggio offerta dai due paesi per ogni dato prezzo relativo divisa per la quantità totale di vino offerta, (Q F+ Q*F )/(QV + Q*V) La domanda relativa di formaggio nel mondo è un concetto analogo

Il commercio internazionale nel modello ricardiano a un solo fattore: l’offerta mondiale se PF / PV < aLF /aLV nessun paese produce formaggio, l’offerta relativa di formaggio è zero se PF / PV = aLF /aLV il paese B non ha convenienza a produrre formaggio, mentre in A i produttori ottengono lo stesso guadagno nel formaggio e nel vino, quindi in questo caso A è disponibile a produrre qualunque quantità relativa dei due beni, dando luogo a una sezione piatta dell’offerta relativa mondiale di formaggio se aLF /aLV < PF / PV < a*LF /a*LV; A si specializza producendo solo formaggio, B si specializza producendo solo vino; l’offerta relativa mondiale di formaggio è (L / aLF)/(L / a*LV) se PF / PV = a*LF /a*LV; per i produttori di B è indifferente produrre formaggio o vino, per cui l’offerta relativa mondiale di formaggio torna a essere piatta se PF / PV > a*LF /a*LV; nessuno produce vino e l’offerta relativa di formaggio tende a infinito

Domanda e offerta relative mondiali Il commercio internazionale nel modello ricardiano: domanda e offerta relative Domanda e offerta relative mondiali Prezzo relativo del formaggio, PF/PV Quantità relativa di formaggio, QF + Q*F QV+ Q*V RD a*LF/a*LV RS 1: aLF/aLV <PF/PV< a*LF/a*LV RD' 2 aLF/aLV Q' L/aLF L*/a*LVW

Il commercio internazionale nel modello ricardiano I vantaggi dal commercio internazionale Se i paesi si specializzano in base ai loro vantaggi comparati, allora beneficiano tutti da tale specializzazione e dal commercio internazionale Dimostreremo tali vantaggi dal commercio internazionale in due modi: 1) il commercio internazionale espande le possibilità di consumo dei cittadini dei paesi che si integrano rispetto a una situazione di chiusura; 2) il commercio internazionale è un modo efficiente per produrre indirettamente ciò che non si è in grado di fare “al meglio” con le proprie tecnologie

Il commercio internazionale nel modello ricardiano: espansione delle possibilità di consumo Il commercio internazionale influenza il consumo in ognuno dei due paesi: apre più possibilità di consumo La frontiera delle possibilità di consumo evidenzia la quantità massima di consumo di un bene che un paese può ottenere per ogni data quantità consumata dell’altro bene In assenza di commercio, le possibilità di consumo coincidono con la frontiera delle possibilità produttive Il commercio internazionale consente di espandere le possibilità di consumo per ognuno dei due paesi: ciascun paese supera i limiti dettati dalla tecnologia nazionale, “accedendo” alla frontiera produttiva del partner commerciale; i consumatori di A accedono alla maggior offerta di vino proveniente da B; i consumatori di B accedono alla maggior offerta di formaggio da parte di A

Il commercio internazionale espande le possibilità di consumo Il commercio internazionale nel modello ricardiano: espansione delle possibilità di consumo Il commercio internazionale espande le possibilità di consumo Quantità di vino, Q*V Quantità di formaggio,Q*F Quantità di vino, QV Quantità di formaggio, QF T P* F* T* F P (a) Paese A (b) Paese B

Il modello ricardiano: scambio internazionale come modo più efficiente per produrre (indirettamente) i beni in cui si ha uno svantaggio comparato Prima degli scambi prezzo relativo del microchip rispetto alle scarpe Italia=2; Usa = 0,5 Con lo scambio, prezzo internazionale si colloca tra 2 e 0,5; per esempio a 1 Con apertura agli scambi gli Usa, pur più produttivi in assoluto nei 2 beni, hanno convenienza a produrre solo il bene dove sono relativamente più efficienti, cioè microchip (vantaggio comparato), e importare scarpe italiane Se gli Usa realizzassero scarpe in casa, con un’ora di lavoro avrebbero 0,5 unità di scarpe; se invece impiegassero quell’ora di lavoro per produrre microchip, ottengono un’unità di microchip che scambiano nel mercato mondiale al prezzo relativo di 1 ottenendo un’unità di scarpa italiana Scambio internazionale = produzione indiretta   PAIA DI SCARPE MICROCHIP ORE DI LAVORO PER UN’UNITA’ DI OUTPUT PRODUTTIVITA OUTPUT PER ORA DI LAVORO Ita 3 1/3=0,33 6 1/6=0,17 Usa 2 ½ = 0,5 1

Il modello ricardiano: ai vantaggi comparati di produttività corrispondono vantaggi comparati di costo del lavoro L’industria nei 2 paesi si divide così: Italia scarpe 80% microchip 20%; Usa scarpe 20%, microchip 80%. Quindi Produttività media Italia =0,80x0,33+0,20x0,17=0,3 Produttività media Usa= 0,20x0,5+0,80x1=0,9 Gli Usa pagano un salario triplo rispetto all’Italia. Nonostante ciò gli Usa conservano un vantaggio comparato di costo nei microchip perché in questa industria la produttività di un lavoratore americano è 6 volte maggiore di quella di un lavoratore italiano (1/0,17) L’Italia è meno produttiva degli Usa in entrambe le produzioni. Nonostante ciò presenta un vantaggio comparato di costo nella produzione di scarpe. Questo perchè i salari italiani sono 1/3 di quelli americani, mentre la produttività italiana nelle scarpe è solo 2/3 di quella americana nello stesso settore (0,33/0,5) Clup italiano nelle scarpe più basso nonostante la più bassa produttività; clup Usa nei microchip più basso nonostante i più alti salari: è qui il motivo dell’interscambio   CLUP SCARPE CLUP MICROCHIP ITALIA SALARIO=0,30 0,3/0,33=0,9 0,3/0,17=1,8 USA SALARIO=0,9 0,9/0,5=1,8 0,9/1=0,9

Fraintendimenti a proposito dei vantaggi comparati Produttività e competitività Luogo comune 1: il libero scambio è vantaggioso solo se un paese è abbastanza forte (produttivo) da sostenere la concorrenza straniera Questo argomento fallisce nel riconoscere che il commercio internazionale è basato sui vantaggi comparati e non sui vantaggi assoluti La questione dei bassi salari Luogo comune 2: la concorrenza estera è sleale e danneggia gli altri paesi quando è basata su bassi salari Nel nostro esempio il paese Usa ha salari maggiori, tuttavia continua a trarre vantaggio dal commercio

Fraintendimenti a proposito dei vantaggi comparati Sfruttamento Luogo comune 3: il commercio internazionale peggiora le condizioni dei lavoratori nei paesi con i salari più bassi In assenza di commercio, questi lavoratori starebbero peggio Negare l’opportunità di esportare significa condannare la gente povera a rimanere tale

Fraintendimenti a proposito dei vantaggi comparati Variazioni dei salari e dei costi del lavoro per unità di prodotto

Modello ricardiano: il vantaggio comparato in presenza di più beni Costruzione del modello Due paesi: A e B; entrambe le economie consumano e sono in grado di produrre un numero elevato, N, di beni diversi; un solo fattore della poduzione Salari relativi e specializzazione La struttura dei flussi commerciali dipenderà dal rapporto tra i salari del paese A e quelli del paese B I beni saranno sempre prodotti dove è meno costoso farlo Per esempio, indicando con w e w* i salari pagati rispettivamente nei due paesi A e B, sarà meno costoso produrre il bene i nel paese A se waLi < w*a*Li , o riorganizzando i termini se a*Li/aLi > w/w* In generale si avrà una catena di N vantaggi comparati aL1 /a*L1< aL2 /a*L2<....< aLi /a*Li<....<aLN /a*LiN talché il paese A produrrà tutti i beni per i quali aLi /a*Li<w*/w oppure, considerando le produttività relative, per i quali a*Li/aLi > w/w*

Modelllo ricardiano: il vantaggio comparato in presenza di più beni Costi del lavoro per unità di prodotto nei paesi A (home) e B (foreign)

Modello ricardiano: vantaggio comparato in presenza di più beni Quale paese produce quali beni? Un paese ha un vantaggio di costo in ogni bene per il quale la sua produttività relativa è maggiore del suo salario relativo. Se, per esempio, w/w* = 3, A produrrà mele, banane e caviale, mentre B produrrà solo datteri e focacce. Entrambi i paesi beneficieranno dei vantaggi della specializzazione.

Modello ricardiano: il vantaggio comparato in presenza di più beni Determinazione del salario relativo nel modello a più beni Per determinare i salari relativi in un’economia a più beni, dobbiamo considerare le domande di lavoro implicite nelle domande relative dei beni (cioè, le domande di lavoro relative derivate). In A, la domanda relativa di lavoro diminuisce all’aumentare del rapporto tra i salari di A e quelli di B.

Modello ricardiano: il vantaggio comparato in presenza di più beni Determinazione dei salari relativi Salario relativo, w/w* Quantità relativa di lavoro, L/L* RS 10 Mele RD 8 Banane 4 Caviale 3 2 Datteri 0.75 Focacce

Introduzione dei costi di trasporto e dei beni non commerciati Ci sono tre ragioni principali per le quali la specializzazione nell’economia internazionale reale non è estrema (vale a dire alcune produzioni si realizzano solo nel paese A, le altre nel paese B): l’esistenza di più di un fattore produttivo. i paesi talvolta proteggono i settori dalla concorrenza straniera. il trasporto di beni e servizi è costoso L’introduzione dei costi di trasporto rende alcuni beni non commerciati; per es, se il costo di trasporto è pari al 100% del valore del costo di produzione, nel caso precedente, con un rapporto tra salari nazionali ed esteri pari a 3, non vi sarà convenienza, nonostante le differenze di produttività, a commerciare caviale e datteri che continueranno quindi a essere prodotti in entrambe le economie In alcuni casi, il trasporto è virtualmente impossibile. Esempio: servizi quali il taglio dei capelli o la riparazione dell’automobile non possono essere commerciati internazionalmente

Limiti del modello ricardiano Prevede un estremo grado di specializzazione: alcune produzioni si concentrano esclusivamente in un determinato paese, le altre nell’altro; ciò è estremamente raro Esclude che il commercio internazionale abbia effetti negativi per alcune categorie di lavoratori; questo perchè suppone che il lavoro “espulso” dalle produzioni che si perdono a vantaggio della concorrenza estera (dove si ha quindi uno svantaggio comparato) si sposti immediatamente nelle produzioni di vantaggio comparato Non prevede che differenze diverse da quelle tecnologiche possano spingere al commercio internazionale e alla specializzazione; in particolare, la differente dotazione di risorse è una causa altrettanto importante della specializzazione commerciale Trascura il possibile ruolo delle economie di scala come causa degli scambi; questo comporta che tale modello non contempli la possibilità che vi siano scambi commerciali tra paesi perfettamente identici sotto il profilo tecnologico Nonostante questi limiti il modello di Ricardo è un ottimo schema per porre in luce alcuni meccanismi essenziali del commercio internazionale (vantaggio comparato e “luoghi comuni” circa le conseguenze negative dell’integrazione commerciale); esso riesce anche a “spiegare” il tipo di specializzazione che prevale in molti paesi

Produttività e esportazioni La previsione di fondo del modello di Ricardo (i paesi esportano ciò in cui sono relativamente più produttivi) è verificata Produttività e esportazioni

Sommario Abbiamo esaminato il modello di Ricardo, il più semplice fra i modelli che mostrano come differenze nelle caratteristiche dei paesi diano luogo al commercio internazionale e come da esso derivino vantaggi reciproci In questo modello, il lavoro è il solo fattore di produzione ed i paesi si differenziano soltanto per la produttività del lavoro nei diversi settori dell’economia Nel modello di Ricardo, un paese esporterà il bene nel quale ha un vantaggio comparato (non un vantaggio assoluto) in termini di produttività del lavoro

Sommario Il fatto che il commercio internazionale avvantaggi un paese può essere mostrato in due modi: possiamo pensare al commercio internazionale come a un modo indiretto di produzione. possiamo mostrare che il commercio internazionale espande le possibilità di consumo di un paese. La distribuzione dei vantaggi derivanti dal commercio internazionale dipende dai prezzi relativi dei beni che i due paesi producono.

Sommario Estendendo il modello ad un fattore produttivo e due beni al caso di più beni consente di mostrare che i costi di trasporto possono dare luogo a beni non commerciati. La previsione principale del modello di Ricardo - cioè che i paesi tenderanno ad esportare i beni per i quali hanno una produttività relativamente elevata - è stata confermata da numerosi studi empirici.