Istituto Italiano di Psicoterapia Relazionale sede di Napoli Il colloquio di gruppo: un intervento psicologico clinico dal disagio al ben-essere lavorativo Monica Savino, Francesca Nasti Introduzione Gli studi sul ruolo della comunicazione delle informazioni nell’ambito delle organizzazioni, mostrano chiaramente che quando la comunicazione fluisce liberamente ed efficacemente, gli individui sentono di avere maggior potere e percepiscono uno stato di maggiore benessere. L’indagine, oggetto di presentazione, si propone di sperimentare il colloquio di gruppo, in ambito lavorativo e nello specifico militare, come spazio protetto e strutturato di facilitazione della comunicazione. Esso diviene un intervento psicologico clinico positivamente correlato alla percezione del miglioramento della propria condizione. In seguito alla stipula di un protocollo d’intesa tra il corpo della Guardia di Finanza e il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, sono stati svolti a distanza di un anno incontri centrati, sullo stress lavoro correlato e la promozione del benessere psicologico, in diversi nuclei operativi che hanno visto la partecipazione di 130 finanzieri, quasi nella totalità uomini, della media di 44,4 anni di età, di diversi gradi e qualifica. Metodologia: resoconti e questionari I colloqui di gruppo, centrati sui nodi problematici stressogeni della condizione lavorativa, sono stati resocontati dagli psicologi. Il resoconto ha permesso di registrare, pur considerando la soggettività della voce narrante e il suo coinvolgimento, l’andamento dei colloqui nonché l’impatto emotivo e cognitivo che hanno avuto sui partecipanti. Nel corso degli stessi incontri sono stati distribuiti questionari a risposte multiple: di valutazione del Grado di Soddisfazione Professionale (TPS) e di valutazione delle Abilità Emotive (TEA). Risultati Pur ritenendolo gratificante, tuttavia il proprio lavoro viene considerato generatore di forte ansia, tensione emotiva ed irritabilità. Stati che si ripercuotono nella vita personale. La restituzione da parte dei finanzieri è stata centrata sulla percezione del colloquio come luogo protetto di condivisione, nel corso del quale i processi espressivi emotivi ed intellettivi hanno facilitato la messa in circolo di vissuti ed idee che altrimenti li avrebbero singolarmente relegati ad una condizione di solitudine personale e professionale. Condizione facilmente generabile, data la già diffusa percezione della vita lavorativa come separata e scissa da quella personale e, non armonizzata con la propria sfera vitale. In uno stato in cui si “subiscono” le decisioni stabilite da chi è ad un livello gerarchico superiore, il colloquio restituisce al singolo, nel gruppo, il potere di comunicare, divenendo generatore di ben-essere. Discussione Il colloquio di gruppo in ambito lavorativo si propone come un intervento psicologico clinico pur anche di prevenzione all’insorgenza di stati prevalentemente ansioso-depressivo e tendenzialmente paranoidei (rilevati tra i più diffusi nel corpo della Guardia di Finanza). Integrare nello spazio e nel tempo del lavoro la possibilità di un colloquio psicologico “autorizzato”, pensato e “concesso” dai vertici del sistema gerarchico, favorisce l’integrazione della richiesta del sostegno nella propria attività professionale, non connotandola di aspetti psicopatologici. Il colloquio di gruppo è uno strumento di facilitazione della comunicazione che rimanda ai partecipanti un maggiore senso del potere, positivamente correlato alla percezione del benessere. BIBLIOGRAFIA 1. 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Autori: Dott.ssa Monica Savino Psicologa e Psicoterapeuta Esperta in Psichiatria Occupazionale Dott.ssa Francesca Nasti Esperta in Psicologia Giuridica