Associazione laici e gesuiti per Napoli onlus

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Transcript della presentazione:

Associazione laici e gesuiti per Napoli onlus ISTITUTO PONTANO PROGETTO LAVORO Schema di base per i laboratori di orientamento al lavoro Ricordando Camara e Romero… “ I laici non devono essere esecutori passivi, ma collaboratori attivi dei pastori, ai quali apportano la loro esperienza e competenza professionale e scientifica” Puebla, Comunione e Partecipazione, Roma, AVE, 1979, pp 594 A.Cugini 12.5.2010

sommario Premessa: come si riflette il momento storico ed economico nazionale e locale sul mercato del lavoro; A) Per lavorare servono: le attitudini, la conoscenza del mercato del lavoro le competenze; B) Per lavorare serve l’etica; B 1) Etica cristiana ed etica aziendale e delle professioni; B 2 ) Etica cristiana ed etica civile; C) Nota metodologica del progetto.

PREMESSA: Quantità e qualità di lavoro dipendono dal contesto economico nazionale

Il lavoro dipende dal contesto economico nazionale ….e locale

A)Le attitudini, la conoscenza del mercato del lavoro e le competenze Ma oltre alla consapevolezza di questi scenari, non basta aver studiato bene. Cos’altro serve per per entrare nel mondo del lavoro ? A)Le attitudini, la conoscenza del mercato del lavoro e le competenze B)L’ etica

COSA VOGLIONO DIRE…. Attitudini : Ogni giovane deve sapere che il mondo del lavoro apprezza moltissimo chi sa curare il proprio piano personale e comportamentale: sono le qualità personali che si desumono dalle esperienze di vita esterna alla scuola, come l’associazionismo, il volontariato, la pratica dello sport, il collezionismo, ecc.; 2. Conoscenze: sono: - la previsione certa che per i giovani ai quali ci rivolgiamo il lavoro sarà sempre meno “pubblico” e sempre più “privato” e quindi il valore legale del titolo di studio od il punteggio di diploma dovranno essere integrati dalle conoscenze ed attitudini che – sconosciute ai più perchè il “pubblico” non le chiede - il “privato” mette a base della selezione del personale candidato ad un nuovo posto di lavoro; - verrà a loro da quello che conosciamo delle figure professionali più ricercate nel mondo del lavoro di oggi e di quei nuovi mestieri che si prevede comporranno la domanda di lavoro di domani, nazionale e locale; 3. Competenze: questo è compito del mondo dell’istruzione di ogni ordine e grado: le recentissime disposizioni per la “certificazione dell’obbligo” da parte dei dirigenti scolastici degli Istituti Tecnici ne sono l’esempio. 4. ETICA Noi riteniamo che ciò non basti: Vi è – hic et nunc - la necessità di far comprendere ai giovani che ogni professione ha un profilo etico e comportamentale, diverso per la singola area di lavoro, che nessuno insegna ma che diventa un attributo determinante sul mercato del lavoro.

A) Per lavorare servono attitudini + conoscenze + competenze

A1) Attitudini… I giovani d’oggi sono abituati a pensare che sia necessario “prima studiare” e “poi lavorare”…… ma esistono molte occasioni di lavoro compatibili con il tempo dello studio … che non solo danno ai giovani la soddisfazione economica, ma accrescono l’esperienza di vita dei giovani, indispensabile per l’inserimento del mondo del lavoro. Un esempio delle attitudini al lavoro più richieste dal mondo del lavoro. PRESENZA COMUNICAZIONE CAPACITÀ RELAZIONALI SAPER LAVORARE IN UN GRUPPO/SQUADRA AUTOCONTROLLO FLESSIBILITÀ/ADATTABILITÀ MATURITÀ/AUTONOMIA DETERMINAZIONE ORGANIZZAZIONE

PRESENZA: ordine e cura della persona A1) In particolare.. PRESENZA: ordine e cura della persona COMUNICAZIONE: proprietà di linguaggio efficacia comunicativa CAPACITÀ RELAZIONALI: disponibilità apertura all’interlocutore AUTOCONTROLLO: equilibrio stabilità tolleranza delle frustrazioni FLESSIBILITÀ/ADATTABILITÀ: apertura mentale disponibilità al cambiamento attitudine al lavoro di gruppo MATURITÀ/AUTONOMIA: serietà responsabilità consapevolezza di sé DETERMINAZIONE: capacità di raggiungere gli obiettivi leadership iniziativa ORGANIZZAZIONE: capacità organizzativa capacità gestionale problem solving.

A1) Educazione allo sviluppo delle attitudini come punto centrale del Progetto Lavoro Pontano Il modo del lavoro guarda con molta attenzione queste attitudini in quanto fonda su di essere le potenzialità personali sulle quali basare o meno l’utilizzazione proficua della persona nelle mansioni future, sempre differenti da quelle di assunzione. l’orientamento alle attitudini comportamentali per sviluppare quelle qualità personali sulle quali le testimonianze potranno fornire propri importanti e diretti contributi di conoscenza ai giovani.

A) Per lavorare servono attitudini + conoscenza + competenze + etica

A2) CONOSCERE IL MONDO DEL LAVORO L’orientamento alla scelta di vita lavoratica è difficile perchè il mondo del lavoro cambia nei suoi profili professionali. Questo progetto vuole stimolare la riflessione dei giovani sul loro futuro e creare interrogativi, suscitare domande - secondo quelle che sono le tecniche più spinte della ricerca/azione e percorsi esplicativi dei processi di causa/effetto – sulle macroaree dell’attività umana, scelte perché più complesse e complete per lo scopo. Questo progetto si basa sull’innovativa tecnica di incontrare persone esterne al mondo della scuola ma interne al mondo del lavoro che, a partire dai soci dell’Associazione Laici e Gesuiti per Napoli, si rendono disponibili per: essere interrogati dai giovani per completare il quadro delle loro conoscenze, permettere loro di confrontarsi direttamente con le fonti di riferimento del mondo del lavoro; acquisire elementi di orientamento al lavoro, sia a livello nazionale che nella specifica realtà napoletana; conoscere i profili professionali più richiesti nel mercato del lavoro oggi ed in propettiva ( i nuovi mestieri ) a livello nazionale e locale. Ed infine rendere i giovani consapevoli dell’esistenza di un profilo etico e comportamentale, diverso per la singola area di lavoro. “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni” Paolo VI in Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi, 195, n.41.

A2) Sviluppiamo tre concetti: in Italia il lavoro sarà sempre meno “pubblico” e sempre più “privato”; i giovani devono conoscere le figure professionali più ricercate nel mondo del lavoro di oggi; ancor più essi devono incominciare ad incuriosirsi delle nuove professioni che comporranno la domanda di lavoro di domani. A differenza del passato, su questi temi, i genitori e gli insegnanti possono non avere una conoscenza del mercato del lavoro a 5-10 anni, un quadro sufficiente a consigliare i giovani.

A2) Oggi l’impiego pubblico è meno di 1/3 del mercato del lavoro italiano. Il blocco delle assunzioni nel mondo della Pubblica Amministrazione è ormai la linea guida di questi ultimi anni e il mancato rimpiazzo dei dipendenti che si pensionano ( v. scuola ed università, ma anche magistratura o enti previdenziali) lo conferma. La recente rilevazione di Almalaurea 2009 stima la quantità di impiego pubblico per laureati meno di 1/3 del totale dei posti di lavoro italiani.

A 2) ….e domani? Nel Sud, dove la preferenza al “posto pubblico” è consolidata, questo fenomeno determina l’esigenza di aiutare i giovani a fare le proprie scelte di prosecuzione universitaria o meno sapendo che anche per loro il lavoro sarà sempre meno “pubblico” e sempre più “privato” e, quindi, probabilmente non potranno rivolgere le proprie azioni verso quei mestieri, consueti nella tradizione dei propri genitori, che vanno a ridursi: esempio, impiegato negli enti pubblici, negli istituti bancari, funzionario statale. Attenzione, non diciamo che queste professioni spariranno ma che potranno essere coperte da un numero sempre inferiore nei prossimi anni e che, quindi, i giovani dovranno sempre più rivolgere la propria attenzione verso il lavoro autonomo o verso il lavoro subordinato privato. I GIOVANI DOVRANNO SCEGLIERE IL PROPRIO LAVORO, NON SOLO SEGUENDO LA PROPRIA VOCAZIONE DI STUDIO MA ANCHE LA VOCAZIONE DI VITA, ATTRAVERSO INFORMAZIONI CONTINUE SUL MONDO DEL LAVORO.

Ma vediamo l’andamento strutturale dell’ultimo decennio: A2) Dati tratti dall’esperienza personale e da Unimpiego Confindustria. IL MERCATO DEL LAVORO ITALIANO, fino al 2008, in media ogni anno nascevano 700.000 nuovi posti di lavoro e la percentuale delle nuove assunzioni annuali si aggirava sul 10% nel Centro-Nord e sul 5% medio nel Sud. nel 2009, ridottosi della metà il numero dei nuovi posti di lavoro, nel Sud, i posti di lavoro esistenti sono scesi di circa 200.000 unità ed i nuovi posti di lavoro sono stati poche decine di migliaia. Ma vediamo l’andamento strutturale dell’ultimo decennio: è di circa 50.000 il fabbisogno annuale nazionale di laureati (tra triennali e magistrali), mentre gli Atenei italiano ne “producono” un numero molto superiore; malgrado ciò, vi sono “nicchie” di professioni nelle quali si riscontra una domanda di lavoro da parte delle imprese maggiore dell’offerta di lavoro di giovani universitari: le Università spesso non rispondono tempestivamente ai mutamenti delle richieste di lavoro ( v. ad es.: ingegneri elettrici) e continuano a formare profili notoriamente saturi ( v. ad es.:Scienza delle Comunicazioni); vi sono Regioni con un surplus tra domanda/offerta laureati ed altre con un deficit e la forbice è amplissima tra le Regioni (Lombardia +13,5%, Trentino A..Adige +2,4%) e nel Sud, le opportunità per laureati in Campania sono solo il 5-6% del totale delle assunzioni.

A2) “la gelata dell’economia è arrivata anche nell’Università” IL PRIMO IMPIEGO POST-LAUREA Il Rapporto Almalaurea del 2009, una specie di rendiconto annuale sullo stato di salute di una sessantina di Università italiane, fotografa quest’anno un nuovo dato, frutto della crisi: la flessione nel conseguimento di un impiego ad un anno dopo la laurea: Igiene e sanità (97,7% hanno trovato lavoro); Educazione fisica ( 81%); Scienza della Formazione e dell’educazione (73%); Ingegneria (70%); Architettura (69,5%); Economia ( 62,2%); Scienze politiche e sociali (61,5%); Lingue (58,1%); Agraria (53,5%); Lettere (50%); Scienze MM.FF.CC. (48,1%); Psicologia (46,1%); Geologia-biologia (35,3%); Farmacia (33,2%); Giuridico (19,1%). Dal 2009 ad un quinto dei laureati italiani non è bastato un anno per trovare lavoro: si passa dal 16% al 22% rispetto alla precedente rilevazione per le Lauree di 1° livello e dal 13% al 21% per quelle specialistiche.

A2) Malgrado ciò servono in Italia più laureati se vogliamo tenere il passo degli altri Paesi sviluppati.

A2) GLI ALTRI IMPIEGHI POST-LAUREA Il Rapporto Almalaurea e l’esperienza quotidiana di Confindustria ci aiuta a capire come stia cambiando anche la mappa delle assunzioni post-laurea: molti profili professionali sono passati dal diploma alla laurea: sia per l’innalzamento delle competenze che la professione comporta sia nel settore pubblico ( cancelliere giudiziario, maestro di scuola primaria, infermiere professionali, ecc.) che in quello privato ( impiegato amministrativo, o contabile, o fiscale, impiegato di produzione, ecc) ; sia per la nascita delle lauree di 1° lvello che adeguano l’Italia alle altre nazioni europee nelle quali il baccellierato eran un titolo intermedio tra ol nostro diploma e la nostra laurea anteriforma; Ad esempio: l’infermiere, il maestro, il cancelliere giudiziario erano profili professionali per diplomati ed ora lo sono per laureati di primo livello.

A 2) UN ESEMPIO UN LAUREATO IN GIURISPRUDENZA Tradizionalmente: Notaio o avvocato = lavoro autonomo; Funzionario/dirigente della P.A. o Impiegato/quadro/dirigente aziendale = lavoro subordinato pubblico. In effetti, oggi, gli sbocchi per un giovane giurista sono certamente inferiori a quanti se ne laureano: poiché le aziende riducono gli organici ma vogliono professionalità specifche si allarga il decentramento organizzativo e quindi la CONSULENZA.

A 2 ) nelle aziende – pubbliche o private – conta la professionalità e non la forma del rapporto di lavoro Dipenderà dalla scelta o dall’opportunità se il giovane entrerà un uno dei tre assiemi….. Lavoro subordinato nelle imprese ( e nella P.A.) Lavoro autonomo tradizionale Consulenza aziendale Esempi di nuovi profili professionali: diritto societario, private equity, diritto bancario, finanza strutturata per acquisizione / cessioni d’azienda, privatizzazioni, due diligence, ecc contratti commerciali, diritto delle TLC, della concorrenza, diritto della proprietà intellettuale, diritti d’autore / brevetti, certificazione qualità, privacy ecc.

A2) OGGI: I profili professionali più richiesti dal settori pubblico e privato in Italia Addetto alla vendita e marketing Addetto alla produzione nel settore dei servizi Programmatore informatico Promotore commerciale Chimico Addetto amministrazione Agente di vendita Infermiere Addetto segreteria Contabile Addetto ristorante, bar, cuochi Muratore Idraulico Camionista Pulitore Scaricatore La gran parte dei profili professionali che oggi sono richiesti non ha bisogno di studi accademici

A 2 ) OGGI I profili professionali più richiesti dal settore privato in Italia Operatori aeroportuali; Promotori commerciali; Figure commerciali(Agenti di commercio, Addetti vendita, ecc.); Ingegneri per il fotovoltaico e l’eolico; Infermieri professionali; Operatori sanitari; Cuochi ed operatori della ristorazione;Sistemisti informatici; Operai specializzati di produzione e di manutenzione; Addetti alla rilevazione del grado di soddisfazione dei clienti; Impiegati amministrativi, contabili e fiscali; Manager di produzione; Manager per l’esportazione della produzione; Responsabili del controllo della gestione dell’azienda; Operatori multilingua call center; Tecnici specializzati metalmeccanici; Operai farmaceutici, alimentari, ottica.

A2) DOMANI: Che profili vorrà il Mercato del lavoro italiano. Nuove professionalità: non coerenti con gli indirizzi tradizionali degli studi per l’integrazione della competenza scolastica con quella conoscenza extracurriculare e quelle attitudini che sono necessarie alle nuove professionalità: esse sono sempre più interdisciplinari: ne faccio qualche esempio nella pagina che segue. Professionalità future correlate al processo economico e sociale (meno mercato e più recupero efficienza) necessarie tra 5 anni: è molto difficile questa previsione ma per molti settori si possono già vedere alcuni profili professionali che sono richiesti, oggi in numero piccolo ma presumibilmente il numero crescerà: anche di queste ne faccio qualche esempio nelle pagine che seguono…… Professionalità ricercate sul mercato del lavoro locale.

A2) Esempi di nuove professionalità di ingresso: molte di loro sono a metà tra il diploma e la laurea Analista ICT in sistemi ERP: necessario in aziende ed enti pubblici è un tecnico o ingegnere o un informatico neolaureato o diplomato con esperienza economica che sappia aiutare il capo azienda pubblica o privata a controllare i risultati dei vari reparti della propria impresa mediante l’informatica ed i suoi più recenti sistemi di controllo; 2. Energy manager: è un tecnico o ingegnere o un economista neolaureati o un diplomato ragioniere o perito industriale con esperienza che sappia scegliere il fornitore dell’energia elettrica, metano, petroli, ecc. e controllarne l’utilizzo per le varie funzioni aziendali ( celle frigorifere, riscaldamento ambienti, risparmi di energia); 3. Energy producer: alle molte imprese che si stanno rivolgendo all’ autoproduzione elettrica da fonte rinnovabile serve la figura di ingegnere che sappia impostare l’iniziativa di produrre in proprio l’energia necessaria all’impresa, la sappia realizzare e mantenere conveniente economicamente attraverso la gestione e pianificazione dei consumi e sappia proporre e sviluppare impianti di produzione di energia con fonti alternative ( fotovoltaico, biomasse) a quelle tradizionali (carbone, gas); 4. Esperto in normative: ragioniere o economista che monitora ed analizza le norme generali e del settore in cui opera l’azienda o la Pubblica Amministrazione, segue le dinamiche del mercato per individuare le modifiche necessarie ai comportamenti aziendali precedenti alle nuove norme (es.: credito, fisco, energia, ecc.).

Esempi di professionalità future: bisogna essere “orizzontali” 1. Medical imaging: medico competente di informatica gestisce pogrammi di medicina per immagini come evoluzione delle attuali strumentazioni diagnostiche; 2. Manager dell’innovazione dell’ organizzazione : figura di carattere ampio e plurivalente, particolarmente importante nei settori a forte evoluzione per l’apporto del trasferimento tecnologico nelle imprese o nella Pubblica Amministrazione dei risultati della ricerca scientifica, può essere ricoperta da un giurista, uno scenziato od un economista purchè abbia una esperienza e capacità trasvesrale nei tre settori citati; 3. Manager per riscossione crediti e tributi: economista specialista nella materia, richiesto per l’esigenza di investire nelle nuove tecnologie riducendone i costi, evitando il credito bancario il tutto mediante il recupero del fatturato insoluto; 4. Changing manager: economista o giurista, o psicologo o filosofo esperto di organizzazione dell’azienda interviene per prefigurare cosa succederebbe in caso di grandi cambiamenti dell’ambiente esterno ( rivoluzione, chiusura credito, divieto di produrre alcuni prodotti perché inquinanti o pericolosi per la salute, ecc) e per suggerire i cambiamenti necessari in azienda; 5. Store retail manager: pianifica il preventivo commerciale dei punti di vendita di un’azienda avendo capacità economico- gestionale provenienti dal campo umanistico o scientifico; 6. Risk manager: economista o giurista, o psicologo o filosofo esperto di organizzazione dell’azienda interviene per valutare per ogni prodotto o investimento il margine di rischio dei medesimi; 7. Market access manager: coordina la gestione dell’attività di ricerca delle opportunità di nuova presenza commerciale o di produzione in nuovi Paesi come risposta alla globalizzazione dei mercati di beni e servizi; 8. Human Resources Diversity Manager: responsabile della gestione del personale o di una parte della direzione Human Resources di una grande impresa, rivolto all’ottimizzazione delle risorse in situazioni peculiari ( gestione di rapporti tra personale dislocato su Paesi distanti per cultura, regole e modalità di lavoro, ovvero con ampie quote di donne, handicappati, immigrati, aziende in periodo di trasformazione tecnologica d’impresa e disparità di livello di conoscenze, ecc.): anche diploma purchè con specializzazione specifica.

Professionalità ricercate sul mercato del lavoro locale Il settore della marineria ( armamento mercantile privato ) ha contraddistinto da sempre la Campania. Stabiae e Miseno erano rispettivamente il luogo di approvvigionamento d’acqua ed il porto della flotta romana. Il cantiere di Castellammare di Stabia è stato il più importante cantiere navale d’Italia fin dai Borbone. Gli armatori Lauro, D’Amico, Grimaldi, Bottiglieri, ecc. sono e sono stati una presenza importantissima dell’armamento nazionale. Ancora oggi il 70% delle navi italiane della marina mercantile sono di proprietà di armatori del Golfo di napoli. Pochi sanno che l’armamento campano ricerca figure professionali amministrative ma soprattutto per l’imbarco, come 1. Allievi ufficiali macchina e coperta; 2. Marinai; 3. Macchinisti.

A) Per lavorare servono attitudini + conoscenze + competenze + etica

A3) Le competenze tendono all’europeizzazione.. questo è compito del mondo dell’istruzione di ogni ordine e grado. Il contesto si rivolge alla globalizzazione ed alla possibilità di lavoro per italiani, europei ed extracomunitari in Italia e al lavoro all’estero per i nostri connazionali; le recentissime disposizioni per la “certificazione dell’obbligo” da parte dei dirigenti scolastici degli Istituti Tecnici ne sono l’esempio . “La certificazione dei saperi e delle competenze acquisite dagli studenti nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione nelle istituzioni scolastiche e nelle strutture formative accreditate dalle Regioni – dice una recentissima Circolare Ministeriale - è uno strumento utile per sostenere e orientare gli studenti nel loro percorso di apprendimento sino al conseguimento di un titolo di studio o, almeno, di una qualifica professionale di durata triennale entro il diciottesimo anno di età.”

A3) Un “mondo globalizzato” con maggiore competizione. L’Europa affronterà nei prossimi anni un “paesaggio geopolitico” diverso da quello previsto nel 2000, con il protagonismo delle economie asiatiche e di altre potenze emergenti. In questo senso, sono eloquenti i dati dello studio “Il mondo 2025”, presentato dalla Commissione europea nel settembre 2009.Lo studio mostra che, quando saranno grandi gli adolescenti di oggi, il 61% della popolazione mondiale sarà in Asia e nell’Unione europea solo il 6,5%, con la più alta percentuale sopra i 65 anni. Inoltre la triade Unione europea, Stati Uniti e Giappone perderà il suo primato nel commercio e nella produzione mondiale. Così pure, la scienza sarà prodotta in massima parte al di fuori dei paesi prima considerati leader, molti dei quali europei. Dunque, l’Europa sarà più debole, a meno che non reagisca in maniera unitaria e qualitativamente superiore alle sfide che si impongono con un mercato del lavoro globale che fa perno sulla libera circolazione della conoscenza e del talento.

A 3) L’importanza del riconoscimento europeo dei titoli di studio. “Il relativo modello è strutturato in modo da rendere sintetica e trasparente la descrizione delle competenze di base acquisite a conclusione del primo biennio della scuola secondaria superiore, con riferimento agli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione (dei linguaggi; matematico; scientifico-tecnologico e storico-sociale), entro il quadro di riferimento rappresentato dalle competenze chiave di cittadinanza, in linea con le indicazioni dell’Unione europea, con particolare riferimento al Quadro Europeo dei titoli e delle qualifiche (EQF).” QUESTO METODO CERTAMENTE AIUTERA’ IL PASSAGGIO DA DIPLOMA A PROFILO PROFESSIONALE PERCHE’ COMPRENSIBILE ANCHE DA PARTE DEI DATORI DI LAVORO.

B) Per lavorare servono attitudini + conoscenze + competenze + l’etica La novità del Progetto è quella della sperimentazione di un metodo didattico che contribuisca a far comprendere ai giovani che ogni professione ha un profilo etico e comportamentale.

Se anche non si vuole parlare di etica cristiana esistono ben chiare e vive l’etica aziendale e l’ etica civile. L’etica delle professioni non viene mai studiata perché non viene mai insegnata. Ci auguriamo che la formazione della coscienza, testimoniata da adulti consapevoli di questa necessità educativa, possa aiutare i loro docenti ad educarli buoni cittadini. Se si vuole fare il medico, il farmacista, l’avvocato, il contabile, il politico od il manager, queste professioni si possono svolgere in modo ben diverso dal punto di vista etico.

B 1) Etica cristiana ed “etica aziendale e delle professioni” Tutte le più grandi Companies del mondo occidentale si sono recentemente dotate di un CODICE ETICO, una sorta di carta dei diritti e dei doveri fondamentali riconosciuti dall’azienda nei confronti dei clienti, dei dipendenti, delle Istituzioni, ecc. nel quale ha chiarito le proprie responsabilità etiche e sociali verso l’interno e verso l’esterno. I punti chiave sono la sicurezza sul lavoro, le pari opportunità, la formazione, la tutela della salute e dell’ambiente interno ed esterno alle proprie sedi aziendali, ecc. In Italia ENI ed ENEL,in particolare, ma anche moltissime aziende private i cui prodotti hanno impatto ambientale o alimentare. Vi è chi, sorpreso di come possano materialmente e praticamente applicarsi i principi espressi dalle Encicliche Sociali della Chiesa in direttive strategiche di organizzazione aziendale in uno dei Gruppi industriali leaders europei nel settore manifatturiero, vi abbia trovato un rapporto tra Codice etico della BMW e la Dottrina Sociale della Chiesa ( J.Fabian Martin Modena 2009). La letteratura scientifica ( Stiglitz ) afferma che la responsabilità sociale delle imprese non riguarda soltanto gli azionisti che massimizzano i profitti ma anche tutti i portatori di interessi interni ed esterni all’azienda come i dipendenti, le comunità locali, i clienti, i fornitori, i sindacati, le associazioni di categoria, ecc. Fatto sta che vi è un etica aziendale , basata su norme europee sulla responsabilità sociale delle imprese, sulla privacy, sulla sicurezza sul lavoro, ecc., che chiede personale attento : - all’aspetto soggettivo del lavoro, inteso come la dignità personale, si deve aggiungere all’aspetto oggettivo, attività – risorse – tecniche – strumenti, aziendale; - alla dimensione sociale dell’uomo, ovverosia l’esigenza di una società dove intelligenza, capitale, lavoro ed attività umana in genere non produrrà frutti dove non si tenga conto della sua natura sociale ed individuale; alla reputazione aziendale sul mercato che porta i clienti a fidelizzarsi, o meno, esprimendo un giudizio anche sulla responsabilità sociale che avvertono nell’azienda che produce quel bene o servizio che consumano: questo aspetto anche di natura non solo etica comporta un aumento, o meno, della domanda e un aumento, o meno, del valore aggiunto condizionando lo stesso valore di mercato dell’azienda. Del pari vi è un’etica delle professioni.

B 2 ) Etica cristiana ed etica civile. Tutto quanto detto sembra un metodo importante per i giovani, per la nostra Associazione e per Napoli : l’etica civile è una precondizione di qualunque attività lavorativa in quanto impatta con la società civile. La formazione della coscienza civica è già oggetto di una materia curriculare. La formazione della coscienza etica, o meglio la conoscenza ed il raffronto con i testimoni delle professioni, potrebbe essere un metodo che integri competenze, attitudini e conoscenza del mercato del lavoro nel giovane che è chiamato a breve a scegliere la sua strada nella vita senza avere gli strumenti per comprendere cosa veramente – sul piano personale e professionale – esse comportino.. “E’ proprio dei laici cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali ed ordinandole secondo Dio, agendo quasi dall’interno a modo di fermento” Concilio Vaticano II, Costituzione dogmatica Lumen Gentium, n.31.

C) Nota metodologica La novità del progetto, in prima sperimentazione cittadina all’Istituto Pontano, è anche la interrelazione tra più soggetti ( alunni, genitori, docenti, tutor dell’associazione e testimoni ) e la progressione delle diverse fasi: - abbiamo scelto aree metodologiche vaste ( ambiente, economia, comunicazione, ecc.) come ambito di laboratori offerti ai giovani degli ultimi anni delle scuole superiori per incentivarne la curiosità, ma alla presenza congiunta di docenti e di tutor dell’associazione; - al termine di essi i giovani, traendo lo spunto dalle aree, individueranno alcune professioni ritenute più stimolanti e da conoscere meglio anche per le loro implicanze etico-comportamentali; - a quel punto l’associazione tenterà di “incarnarle”, illustrerà i contenuti di esse, presentati dai “Testimoni” di vita e di professione; - sarà possibile anche che per alcune di esse vi siano delle brevi visite sui luoghi di lavoro per favorire la comprensione della professione. Il Progetto è stato deliberato all’Associazione Laici e Gesuiti ONLUS a marzo 2010, dall’Istituto Pontano ad aprile, viene presentato a maggio ai genitori e docenti ed avrà avvio operativo con l’inizio dell’anno scolastico 2010-2011 concludendosi nel mese di marzo 2011. La metodologia seguita sarà verificata e validata ad aprile 2011 e, se il riscontro sarà positivo, sarà offerta ad altri Istituti scolastici napoletani.