L’idrosfera.

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Transcript della presentazione:

L’idrosfera

Idrosfera Il pianeta blu I serbatoi di acque dolci Le acque dolci superficiali Le acque salate I movimenti delle acque oceaniche

Il pianeta blu L’idrosfera è l’insieme di tutte le acque del pianeta in tutti gli stati fisici: liquido, solido e gassoso. E’ formata per il 97% da acque salate e per il 3% da acque dolci. Il 3% di acque dolci è formato dallo 0,3% da laghi e fiumi, dal 30,8% da acque sotterranee e dal 68,9% da ghiacciai calotte polari. La molecola d’acqua è formata da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno tenuti insieme da legami covalenti. E’ una molecola polare e per questo è un ottimo solvente. Le molecole d’acqua si legano fra loro con un legame a idrogeno, responsabile del suo elevato calore specifico. La temperatura di ebollizione è 100 °C; la temperatura di congelamento è 0 °C. Allo stato solido, l’acqua ha una densità inferiore all’acqua liquida: per questa ragione, il ghiaccio galleggia sulla superficie di mari e laghi.

I serbatoi di acque dolci L’acqua che si infiltra nel sottosuolo si accumula negli acquiferi, strati da rocce impermeabili. La superficie freatica che separa le rocce sature d’acqua da quelle non sature è il limite superiore di una falda idrica. Le falde si distinguono in falde freatiche, delimitate da rocce impermeabili solo nella parte inferiore e alimentate in ogni punto dalle acque superficiali, e in falde artesiane, più profonde, delimitate da due strati di rocce impermeabili. Le acque minerali sono acque sotterranee che si arricchiscono di sali passando attraverso le rocce; le acque termali, tipiche delle zone vulcaniche, hanno temperature elevate e sono ricchissime di Sali e gas. I ghiacciai sono grandi accumuli di acque dolci allo stato solido. Sono composti da un bacino collettore, dove la neve di nevaio si trasforma in ghiaccio, e da un bacino ablatore, dove il ghiaccio fonde. Si formano nelle regioni in cui le temperature si mantengono a lungo sotto gli 0 °C le regioni polari e le aree al di sopra del limite delle nevi perenni.

I ghiacciai continentali hanno forma a calotta e coprono grandi estensioni dell’Antartide e della Groenlandia. Nella regione artica, senza terre emerse, la superficie delle acque marine ghiaccia, formando la banchisa. Nei ghiacciai montani, per esempio alpini, è presente una zona alimentazione, il circo glaciale, da cui si dipartono le lingue glaciali, fiumi di ghiaccio che scendono a valle dove, quando il ghiaccio fonde, si depositano i detriti che formano le morene.

L e acque dolci L’ acqua attraversa tutto il sistema Terra attraverso il ciclo idrogeologico: l’energia del Sole attiva il processo di evaporazione che, insieme alla traspirazione di vegetali e animali, trasferisce acqua nell’atmosfera. La condensazione del vapore acqueo dà origine alle nuvole, dalle quali l’acqua ritorna al suolo. L’acqua delle precipitazioni non assorbita dal terreno dà origine al ruscellamento, che alimenta il deflusso superficiale verso torrenti, fiumi e laghi. Il bacino idrografico o imbrifero è costituito dall’area in cui tutte le acque si convogliano in un unico fiume. I fiumi sono canali naturali entro i quali l’acqua scorre per raggiungere mari e oceani; sono caratterizzati da portata e regime, che dipendono dal tipo di alimentazione. In fase giovanile, il fiume scorre in un alveo stretto, dalla forte pendenza e con elevato potere di erosione e trasporto. In fasi più avanzate, l’alveo si allarga, la corrente rallenta, l’acqua deposita i sedimenti e il corso del fiume diventa sinuoso, formando i meandri. I fiumi si gettano in mare formando foci che possono essere a delta oppure a estuario. I laghi sono accumuli d’acqua dolce formando in depressioni del terreno; sono strutture temporanee poiché tendono a colmarsi di sedimenti. A seconda dell’origine, si distinguono in vulcanici, glaciali, tettonici, di sbarramento.

Le acque salate La salinità è la quantità di sali disciolti in acqua e si esprime in g/L: la salinità media degli oceani è 35g/L. Essa è il risultato dell’apporto dei sali provenienti dalla dissoluzione delle rocce della litosfera e dalle eruzioni vulcaniche sottomarine e varia a seconda della temperatura, delle precipitazioni e dell’apporto di acque dolci dei fiumi. La temperatura delle acque oceaniche varia in funzione della profondità: fino a circa 100 m, nello strato isotermico, è prossima alla temperatura dell’ambiente esterno; nello strato termoclino, da 100 a 1000 m, scende rapidamente fino a 2-3 °C. Al diminuire della temperatura aumenta la densità: le acque superficiali calde sono meno dense di quelle profonde, più fredde: per questa ragione negli oceani si formano strati d’acqua che si mescolano con difficoltà. Negli oceani e nei mari la pressione idrostatica aumenta di 1 atm ogni 10 m di profondità.

I movimenti delle acque oceaniche Il moto ondoso è un movimento variabile della parte più superficiale delle masse d’acqua dei mari e degli oceani causato dall’azione del vento. Le correnti marine calde e fredde, sia orizzontali sia verticali, sono generate dal vento e dalle differenze di temperatura, densità e salinità delle masse d’acqua. Esse formano un circuito che attrversa tutti gli oceani e influisce direttamente sulla distribuzione del calore sulla Terra e quindi sul clima del nostro pianeta. Le maree sono movimenti periodici di mari e oceani Generati dall’attrazione gravitazionale della Luna e del Sole. Le maree oceaniche producono intense correnti di marea che ogni giorno avanzano verso la crosta, ricropendone i tratti più bassi, e successivamente si ritirano.

Autore: Filippo Bencivenga Classe: 1 C a.s. 2011/2012 Istituto: Cristoforo Colombo Dirigente Scolastico: Prof.ssa Lucia CIMMINO Prof.ssa: Lilla Mangano