Il "Giorno della Memoria"

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23-24 Novembre 2015 Progetto a cura di Marco Pilotti, Alessio Rossi e Monica Taglietti Fotografie a cura di Monica Taglietti.
Perché il 27 Gennaio È stata scelta questa data per ricordare il 27 Gennaio del 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono presso la.
Tra il 1780 e il 1784 l’imperatore austriaco Giuseppe II fece costruire un’imponente complesso di fortificazioni posizionato al confine tra la Boemia.
Alunni: Bruno, De Luca, De Simone, Falbo, Forciniti, Gulluscio, Perfetti, Valletta. Classe: 1^ C A.S.: 2013/14.
Transcript della presentazione:

Il "Giorno della Memoria" Il 27 gennaio viene ricordato come “IL GIORNO DELLA MEMORIA” quando nel 1945 fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz. In effetti altri ebrei furono uccisi nelle settimane seguenti, ma la data della liberazione di quel campo è stata giudicata più adatta di altre a simboleggiare la Shoa e la sua fine. In questo giorno non si ricorda solo la Shoa ( sterminio del popolo ebraico), ma le leggi razziali, le persecuzioni, le deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che,anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. A cura di Ilaria Iannetti e Silvia Ventura

Olocausto Il termine olocausto venne introdotto alla fine del XX secolo per riferirsi al tentativo compiuto dalla Germania Nazista di sterminare tutti quei gruppi di persane ritenuti “ indesiderabili”. Shoa che in lingua ebraica significa “ Distruzione” è il termine ebraico per Olocausto. Questo viene usato da molti ebrei a causa del disagio legato al suo significato letterale ; viene infatti considerato offensivo dal punto di vista teologico, implicare che gli ebrei Europa fossero un “ sacrificio a Dio”.

"C' è un paio di scarpette rosse" C'è un paio di scarpette rosse numero ventiquattro quasi nuove: sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica «Schulze Monaco» c'è un paio di scarpette rosse in cima a un mucchio di scarpette infantili a Buchenwald più in là c'è un mucchio di riccioli biondi di ciocche nere e castane a Buchenwald servivano a far coperte per i soldati non si sprecava nulla e i bimbi li spogliavano e li radevano prima di spingerli nelle camere a gas c'è un paio di scarpette rosse di scarpette rosse per la domenica a Buchenwald erano di un bimbo di tre anni di tre anni e mezzo chi sa di che colore erano gli occhi bruciati nei forni ma il suo pianto lo possiamo immaginare si sa come piangono i bambini anche i suoi piedini li possiamo immaginare scarpa numero ventiquattro per l'eternità perché i piedini dei bambini morti non crescono c'è un paio di scarpette rosse a Buchenwald quasi nuove perché i piedini dei bambini morti non consumano le suole "C' è un paio di scarpette rosse"

"Se questo è un uomo" ( Primo Levi) Nelle vostre tiepide case, “Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici:   Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un No. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli.     O vi si sfaccia la casa,  La malattia vi impedisca,  I vostri nati torcano il viso da voi.”

I campi di concentramento I campi di concentramento erano grandi estensioni di terreno cinte da alte e fitte barriere di filo spinato attraverso il quale passava la corrente elettrica , per fulminare chiunque tentasse di fuggire . Nell’interno del campo migliaia e migliaia di “ internati” conducevano un’esistenza spaventosa; si trattava in primo luogo di ebrei , ma anche zingari ed avversari politici dei nazisti e di prigionieri di guerra. Tutti coloro che erano troppo deboli per lavorare venivano soppressi nelle camere a gas e i loro cadaveri bruciati nei forni crematori.. Furono assassinati nei campi di sterminio più di 6.000.000 di persone , in grande maggioranza ebrei.

L'Olocausto in Italia L’Olocausto in Italia causò la morte di almeno 8529 persone . Le vittime riconosciute furono 7529 persone . In Toscana tra il settembre 1943 e il febbraio 1945 furono deportati 624 ebrei. Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Pisa Pistoia Siena 28 302 43 33 108 16 77 17