IL SISTEMA DI INTERMEDIAZIONE E I SOGGETTI DEL MERCATO FINANZIARIO. Lezione 2 - 3 IL SISTEMA DI INTERMEDIAZIONE E I SOGGETTI DEL MERCATO FINANZIARIO.
Impresa e mercato finanziario RISPARMIO Totale delle attività finanziarie delle famiglie a fine 2005: 3.196 mld di euro INTERMEDIARI FINANZIARI INVESTITORI ISTITUZIONALI Consistenza a fine 2005: 1.311 mld di euro BANCHE Consistenza raccolta banche a fine 2005: 1.242 mld di euro IMPRESE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI Consistenze a fine 2005: * 324 mld di euro di obbligazioni emesse * 972 mld di euro di emissioni lorde di azioni * 698 mld di euro di debito bancario Consistenza emissioni a fine 2005: * 1.568 mld di euro Fonte: Banca d’Italia, Relazione Annuale 31 Maggio 2006
L’offerta di capitale L’evoluzione della composizione del risparmio delle famiglie 19 80 1992 1995 2000 2004 Titoli di Stato, circolante e altri depositi 8 1 ,0% 76,0% 51,0% 44,0% 46,1% Obbligazioni 13 ,0% 14,0% 30,6% 13,4% 24,6 % Azioni 6 ,0% 10,0% 18,4% 42, 6% 29,3% (Fonte: Banca d’Italia, anni vari)
L’offerta di capitale L’evoluzione della percentuale del risparmio gestito sul totale delle attività finanziarie delle famiglie italiane (Fonte: Banca d’Italia, anni vari)
Gli strumenti finanziari a disposizione di un’impresa: un quadro di sintesi
Gli strumenti finanziari: una classificazione Gli strumenti finanziari possono essere classificati, oltre che con riferimento all’orizzonte temporale, anche in relazione all’impatto che da essi deriva sulla struttura del soggetto emittente (l’impresa): 1. strumenti con vincolo di capitale capitale di rischio 2. strumenti con vincolo di debito capitale di debito
I soggetti del mercato finanziario BANCHE SOCIETA’ DI GESTIONE DEL RISPARMIO Fondi aperti Fondi chiusi (mobiliari ed immobiliari) Fondi speculativi FONDI PENSIONE SICAV IMPRESE DI INVESTIMENTO (SIM) SOCIETA’ FINANZIARIE SOCIETA’ FIDUCIARIE SOCIETA’ ASSICURATIVE
I soggetti e l’offerta di attività
La Banca L’impresa bancaria svolge istituzionalmente ed in modo congiunto un’attività di raccolta di risparmio tra il pubblico e un’attività di concessione del credito. A partire dal 1994, inoltre, con l’entrata in vigore del nuovo Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, e successivamente con il Decreto Eurosim (1996) ed in ultimo con il Testo Unico in materia di intermediazione finanziaria (1998), è stata riconosciuta alla banca una operatività quasi a tutto campo.
L’attività bancaria La banca è abilitata a svolgere le seguenti tipologie di attività: 1. ATTIVITA’ CREDITIZIA BANCARIA (raccolta risparmio / erogazione credito) 2. ATTIVITA’ FINANZIARIA NON BANCARIA (leasing / factoring) 3. ATTIVITA’ DI GESTIONE DEL RISPARMIO 4. ATTIVITA’ DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA
La Società di Gestione del Risparmio La società di gestione del risparmio (SGR) è una figura di intermediario introdotta nel 1998 dal Testo Unico in materia di intermediazione finanziaria (TUIF), disegnata sulla struttura della preesistente società di gestione di fondi di investimento, e costituisce il principale attore nell’ambito del risparmio gestito.
Le attività riconducibili ad una SGR 1. GESTIONE FONDI DI INVESTIMENTO (retail o riservati ad investitori qualificati) Fondi mobiliari aperti Fondi chiusi mobiliari ed immobiliari Fondi speculativi 2. GESTIONE DI FONDI PENSIONE 3. GESTIONE DI PATRIMONI INDIVIDUALI 4. ATTIVITA’ CONNESSE E STRUMENTALI
La SGR ed i Fondi Comuni di Investimento Società di Gestione del Risparmio Banca Depositaria Fondo A Sottoscrittori Fondo B Sottoscrittori IMPRESE
I Fondi Aperti I fondi aperti, introdotti con la Legge n. 77 del 1983, sono intermediari finanziari attivi che investono in strumenti finanziari quotati su un mercato regolamentato. Nell’ottica dei risparmiatori, essi consentono di beneficiare di una gestione diversificata (“effetto portafoglio”) e professionale e costituiscono una forma di investimento con un elevato grado di liquidità.
I Fondi Aperti: le diverse tipologie FONDI AZIONARI FONDI OBBLIGAZIONARI FONDI BILANCIATI, BILANCIATI AZIONARI E BILANCIATI OBBLIGAZIONARI FONDI DI LIQUIDITA’ FONDI FLESSIBILI
I Fondi Aperti: l’evoluzione L’evoluzione del patrimonio netto dei fondi aperti (valori in Euro mln) (Fonte: Assogestioni, anni vari)
I Fondi Mobiliari Chiusi I fondi mobiliari chiusi, introdotti nel nostro ordinamento solo con la Legge n. 344 del 1993, sono investitori istituzionali che investono professionalmente le risorse finanziarie a loro affidate. La principale e più significativa differenza rispetto ai fondi di tipo aperto risiede nel fatto che è prevista la possibilità di sottoscrizione e di riscossione delle quote unicamente a scadenze predefinite, aventi orizzonte temporale di medio/lungo termine.
I Fondi Mobiliari Chiusi: caratteristiche 1. Liquidità non elevata (in relazione a tipologia di investimento) 2. Orizzonte temporale dell’investimento medio/lungo 3. Necessità per il gestore di disporre di capitale stabile, non soggetto a continue richieste di liquidazione (da qui la natura chiusa dei fondi) 4. Investimento prevalente in imprese non quotate caratterizzate da un elevato potenziale di sviluppo 5. Rendimento atteso elevato
Fondi Mobiliari Chiusi vs. Fondi Aperti Diverse caratteristiche strutturali dei fondi chiusi Fondi aperti: Titoli quotati Fondi chiusi: Titoli non quotati Diversa natura delle attività finanziarie in portafoglio (in particolare: differente grado di liquidità) Diverso ruolo dei fondi chiusi nel finanziamento d’impresa
I Fondi Immobiliari Chiusi I fondi immobiliari chiusi, introdotti con la Legge n. 86 del 1994, rappresentano anch'essi, pur non essendo riferiti, come i precedenti, ad attività finanziarie, una forma di gestione collettiva del risparmio la cui organizzazione e finalità non differiscono in misura sensibile dalle altre forme di gestione in monte delle risorse finanziarie già esaminate. Essi investono in beni immobili, diritti reali immobiliari e partecipazioni in società immobiliari e rappresentano, dunque, una forma di “mobiliarizzazione” della ricchezza immobiliare, attuata attraverso il frazionamento di investimenti, per loro stessa natura di elevato ammontare unitario, in quote di partecipazione al fondo.
I Fondi Speculativi I fondi speculativi, introdotti nel nostro ordinamento con il Decreto n. 228 del 1999, sono, sotto il profilo della struttura, dei fondi comuni di investimento che possono essere costituiti sia in forma aperta, sia in forma chiusa. La caratteristica distintiva è la totale assenza di vincoli o limiti alla politica di investimento; in altre parole, le risorse finanziarie raccolte possono essere investite in qualsiasi tipo di attività finanziaria o non finanziaria.
Una sintesi FONDI APERTI Società QUOTATE FONDI CHIUSI Titoli azionari e obbligazionari Società QUOTATE FONDI CHIUSI Titoli azionari e obbligazionari Società NON QUOTATE FONDI IMMOBILIARI Progetti Immobiliari FONDI SPECULATIVI Mix di attività finanziarie
I Fondi Pensione I fondi pensione, istituiti con il Decreto Legislativo n. 124 del 1993, sono, così come le altre figure di investitori istituzionali, degli intermediari finanziari attivi specializzati nella gestione in monte di risorse finanziarie. La caratteristica distintiva è costituita dal fatto che, diversamente dagli altri, i fondi pensione integrano o sostituiscono le forme di previdenza pubblica obbligatoria, rivestendo così un'importante ruolo in ambito sociale che ne caratterizza profondamente la fisionomia di investitori istituzionali. Essi potranno assumere un ruolo più definito all’interno del contesto nazionale a fronte della recente riforma.
I Fondi Pensione (continua) Risparmio Fondo Pensione Fondi Aperti Fondi Chiusi Titoli Quotati Titoli di Stato Real Estate IMPRESE
I Fondi Pensione: tipologie I fondi pensione possono essere classificati con i seguenti criteri: 1. Fondi a CONTRIBUZIONE DEFINITA o a PRESTAZIONE DEFINITA: classificazione sulla base dei modelli contributivi e/o distributivi. A contribuzione definita: vengono accantonati i contributi versati dal lavoratore, che può poi optare per la liquidazione dell’importo complessivo o per una rendita vitalizia; il rischio è in capo al lavoratore, in quanto non vi è un livello minimo di erogazione garantito. A prestazione definita: l’impresa assicura al lavoratore una erogazione prestabilita; il rischio è in capo all’impresa, che però può godere di eventuali surplus gestionali.
I Fondi Pensione: tipologie (continua) 2. Fondi ESONERATIVI, INTEGRATIVI o AGGIUNTIVI: classificazione sulla base del rapporto tra fondo e sistema previdenziale pubblico. Esonerativi: completamente alternativi al sistema previdenziale pubblico. Integrativi: coesistono e si coordinano con il sistema previdenziale pubblico. Aggiuntivi: indipendenti rispetto alla previdenza pubblica. 3. Fondi APERTI o CHIUSI: classificazione in funzione della natura degli aderenti. Chiusi: istituiti sulla base di specifici accordi tra impresa e lavoratori, destinati solo ad alcune categorie di aderenti. Aperti: privi di struttura chiusa a cui riferirsi, accolgono diverse categorie.
Le SICAV Le sicav, istituite con il Decreto Legislativo n. 84 del 1992, rivestono nel processo di intermediazione finanziaria un ruolo assimilabile a quello dei fondi aperti, ma rappresentano una diversa forma giuridica di gestione collettiva del risparmio. Rispetto a questi ultimi, esse si differenziano, da un lato, nella configurazione strutturale e, dall'altro, in ordine al rapporto che lega la sicav al sottoscrittore, che anche in questo caso riveste il ruolo di risparmiatore.
Le SICAV: aspetti distintivi Nelle sicav: viene meno la distinzione fra momento decisionale e aspetto patrimoniale, in quanto i due aspetti trovano la propria sintesi nel concetto di società nel quale la sicav rientra: il patrimonio gestito diviene nella sicav il capitale della società e scompare la distinzione, anche patrimoniale, fra Società di Gestione e suoi azionisti, da un lato, e fondo gestito e suoi partecipanti dall'altro; cambia la natura del rapporto che lega la società ed i risparmiatori che in essa investono: il risparmiatore diviene azionista e, quindi, socio della sicav.
Le Imprese di Investimento (SIM) Le imprese di investimento, istituite nel 1991 e ridisegnate dal Decreto Eurosim del 1996, sono uno dei principali attori del settore dell’intermediazione mobiliare ed hanno un duplice scopo: l’assistenza allo scambio diretto fra datori e prenditori di fondi, favorendo l'incontro fra domanda ed offerta e riducendone così i costi di transazione (intermediazione passiva); un ruolo attivo nel comporre le diverse esigenze espresse dalla domanda e dall'offerta.
Le Imprese di Investimento: i servizi offerti 1. La negoziazione di strumenti finanziari per conto proprio (dealing). 2. La negoziazione di strumenti finanziari per conto terzi (brokerage). 3. Il collocamento, con o senza preventiva sottoscrizione o acquisto a fermo, ovvero assunzione di garanzia nei confronti dell'emittente (underwriting). 4. La gestione su base individuale di portafogli di investimento per conto terzi. 5. Ricezione e trasmissione di ordini, nonché mediazione.
Le Società Finanziarie: le diverse attività ad esse riconducibili Le società finanziarie, istituite con la Legge n. 197 del 1991 e successivamente ridisciplinate dal Testo Unico Bancario, sono intermediari finanziari che possono esercitare le seguenti attività: Assunzione di partecipazioni Concessione di finanziamenti Società di leasing Società di factoring Società di credito al consumo Emissione e gestione di carte di credito Intermediazione in cambi
Le Società Assicurative La società assicurativa è quel soggetto che assume e gestisce, mediante contratti dai caratteri omogenei, istituzionalmente e sistematicamente, i rischi ad essa trasferiti dagli assicurati. Si identificano due rami fondamentali nel settore in esame: assicurazioni vita e assicurazioni danni. La natura di intermediario di questo soggetto risiede nella necessità, per tale impresa, di investire i contributi raccolti anticipatamente, ossia i premi.
Gli organi di vigilanza COMMISSIONE DI VIGILANZA SUI FONDI PENSIONE (COVIP) BANCA D'ITALIA ANTITRUST COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETA’ E LA BORSA (CONSOB) ISTITUTO DI VIGILANZA SULLE ASSICURAZIONI PRIVATE (ISVAP)
Banca d’Italia e Antitrust ALLA BANCA D’ITALIA SPETTA LA FUNZIONE DI CONTROLLO DELLA STABILITA’ MONETARIA E SALVAGUARDIA DELLA FUNZIONALITA’ DEI CIRCUITI FINANZIARI ALL’ANTITRUST SPETTA LA FUNZIONE DI VIGILANZA DELLA STABILITA’, CONCORRENZA ED EFFICIENZA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
Banca d’Italia e Antitrust (continua) LA LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO (LEGGE N. 262/2005) HA STABILITO CHE PER LE OPERAZIONI DI FUSIONE E ACQUISIZIONE TRA BANCHE SONO NECESSARIE SIA L’AUTORIZZAZIONE DI BANCA D’ITALIA, PER LA VALUTAZIONE DI SANA E PRUDENTE GESTIONE, SIA QUELLA DELL’ANTITRUST, IN MERITO ALLA VALUTAZIONE DELL’ASSETTO CONCORRENZIALE DEL MERCATO LA LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO HA ANCHE TRASFERITO ALL’ANTITRUST LE COMPETENZE IN TEMA DI ABUSO DI POSIZIONI DOMINANTI, CONCENTRAZIONI E INTESE RESTRITTIVE DELLA LIBERTA’ DI CONCORRENZA (CARTELLI)
Consob FUNZIONE DI CONTROLLO SULL’ORGANIZZAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEI MERCATI FUNZIONE DI CONTROLLO SUGLI INTERMEDIARI FINANZIARI ATTARVERSO LA GESTIONE DEL PROCEDIMENTO AUTORIZZATIVO FUNZIONE DI CONTROLLO SUGLI EMITTENTI: CONTROLLO SULL’INFORMAZIONE SOCIETARIA E CONTROLLO SULLE OPERAZIONI DI APPELLO AL PUBBLICO RISPARMIO (PROSPETTI INFORMATIVI)
Isvap FUNZIONE DI CONTROLLO SULLA GESTIONE TECNICA, FINANZIARIA E PATRIMONIALE DELLE ASSICURAZIONI PRIVATE FUNZIONE DI ANALISI DEL MERCATO AL FINE DI ESERCITARE UN CONTROLLO SULLE TARIFFE FUNZIONE DI SUPPORTO ALL’AUTORITA’ GARANTE PER LA CONCORRENZA ED IL MERCATO NELLE ISTRUTTORIE RELATIVE ALLA TUTELA DELLA CONCORRENZA NEL SETTORE ASSICURATIVO Nel prossimo futuro, tale organo potrebbe essere soppresso ed i poteri assegnati a Banca d’Italia e Consob.
Covip FUNZIONE DI CONTROLLO SUI FONDI PENSIONE ATTRAVERSO LA TENUTA ALL’ALBO DELLE AUTORIZZAZIONI RILASCIATE FUNZIONE DI CONTROLLO SUI FONDI PENSIONE IN TEMA DI ORGANIZZAZIONE CONTABILE ATTIVITA’ DI ANALISI E PREVISIONE SULL’ANDAMENTO DELL’ATTIVITA’ PREVIDENZIALE Nel prossimo futuro, tale organo potrebbe essere soppresso ed i poteri assegnati a Banca d’Italia e Consob.
Altre novità della Legge sul risparmio MANDATO A TERMINE PER IL GOVERNATORE DI BANCA D’ITALIA, DI DURATA PARI A 6 ANNI, RINNOVABILE UNA SOLA VOLTA RIDEFINIZIONE, ENTRO 3 ANNI, DELL’ASSETTO PROPRIETARIO DI BANCA D’ITALIA, INDICANDO LE MODALITA’ DI TRASFERIMENTO ALLO STATO DELLE QUOTE OGGI DI PROPRIETA’ DELLE BANCHE RAFFORZAMENTO DEL COORDINAMENTO TRA LE AUTORITA’ AVENTI COMPETENZE SUI MERCATI FINANZIARI. E’ RIMESSO A CIASCUNA DELLE ISTITUZIONI IL COMPITO DI INDIVIDUARE LE FORME PIU’ APPROPRIATE, NEL RISPETTO DELLA RECIPROCA INDIPENDENZA. SI PREVEDE LA POSSIBILITA’ DI ADOTTARE PROTOCOLLI DI INTESA O ISTITUIRE COMITATI DI COORDINAMENTO.