DIAMO UNA MANO ALLA PACE

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
A cura delle ragazze del Liceo Classico Rosa di Susa
Advertisements

L’ARTICOLO 1 COSTITUZIONE. LAVORO LE(G)ALI AL SUD
3. Gandhi e la non violenza
LA STORIA DI MOSE’.
FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO
Anno C Domenica XXXIII tempo ordinario 14 novembre 2010.
QUELLE DUE.
CANZONI.
Costruire un libro game come approccio al mondo ipertestuale
SHOAH.
una bella avventura culturale
20 bambini di 4/5 anni Dal ’11 al 12.2.’11 Dalle alle 12.15
PROGETTO SCIENTIFICO :
VIA CRUCIS.
LA PUBBLICITA’ E L’INFANZIA, IL NAG FACTOR, LE FALSITA’ E LE CREDENZE DA SFATARE PER UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE ISTITUTO COMPRENSIVO VILLA REATINA.
Classe 3°D Classe 3°D 15 Dicembre 2007 Come abbiamo scoperto Antonio Gramsci attraverso I racconti di Nino di Antoni Arca.
I DIRITTI UMANI IN EUROPA E NEL MONDO Lavoro di approfondimento alla lezione n.5 Scuola Media Marin Sanudo il Giovane di Rosolina classe 1 sez.C Insegnanti.
Bene comune Il bene comune è un principio base della Dottrina Sociale della Chiesa. Il bene comune: l’insieme delle condizioni della vita sociale con le.
La violenza non è certamente utile alla maturazione di una persona o di un popolo. Importante per la prevenzione della violenza è una corretta informazione.
CAPO DI PONTE NAQUANE classe III D aprile 2008.
Progetto scuola “INSIEME PER IL BENESSERE 2”
PROGETTO SENZA ZAINO “Il bambino è fatto di cento…” (L.Malaguzzi)
UNA COMUNITÀ CHE ANNUNCIA IL REGNO DI DIO
Marketing & PMI MARKETING E P.M.I. Quello che funziona …
Ho bisogno d’incontrarti nel mio cuore, di trovare te di stare insieme a te
educazione all’affettività e identità di genere
Parrocchia San Valentiniano Vescovo Banzano di Montoro (AV)
N O T E D I N A T L E.
Gloria ed esaltazione di Cristo Quando sarò elevato da terra,
Circolo didattico 32° Scuola dell’Infanzia Via Pisacane 71
SCUOLA DELL’INFANZIA DI ASSO A.S. 2010/2011
Il discorso della Montagna
IL CONFLITTO... ECOLOGICO.
Sommario Introduzione I) La propaganda : che cos’è ? a) Definizione
PARROCCHIA S. MARTINO CORLEONE Incontro di preghiera Inizio Avvento Una comunità in attesa.
Classe v c a. s
La famiglia cristiana educante nella società 23-gennaio-2011 GRUPPO FAMIGLIE CALOLZIO.
28 Dicembre 2007 Festa degli Innocentini
“ GIOVANNI PASCOLI” di Gozzano
Parrocchia San Valentiniano Vescovo Banzano di Montoro (AV)
Oggi è nato per noi il Salvatore
Studio di psicogia Liberamente - Dott. Francesco Pinto 1.
Scuola infanzia di Gallicano Alunni anni 5
Intervista Perché la guerra? Intervista ai genitori Per capire meglio le cause che inducono gli stati a ricorrere ai conflitti armati, abbiamo intervistato.
INFANZIA INTERA: FANTASIA GIOCO CULTURA. “…. è come se fosse portato nel bosco, lontano da casa. Ci sono bambini che si riempiono le tasche di sassolini.
CITTADINI A SCUOLA E IN CITTÀ TRA APPARTENENZE E RELAZIONI EDUCARE ALLA CITTADINANZA: DALLE BUONE PRATICHE AL CURRICOLO VERTICALE Giovanni RESTEGHINI LICEO.
SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE 6-13 APRILE 2014
Il “Beati omnes” di Mendelssohn (Montserrat) evoca la vita eterna
Circolo didattico 32° Scuola dell’Infanzia Via Pisacane 71
14.00 Incontro con gli anziani Papa Francesco ha dedicato l’Udienza Generale di mercoledì 28 settembre 2014 in Piazza San Pietro all’incontro con.
7.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di piazza san Pietro nella V a domenica del Tempo.
13.00.
Anno C Domenica XXXIII tempo ordinario Domenica XXXIII tempo ordinario 18 novembre 2007 Musica: Lamentazione ebraica.
5° ord A.
ISTITUTO COMPRENSIVO CROSIA MIRTO SCUOLA PRIMARIA DI VIA DELL’ARTE SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE 6-13 APRILE 2014 MOMENTO DI PREGHIERA, DI ASCOLTO E DI RIFLESSIONE.
III domenica di avvento - A
48° C. D. “Madre Claudia Russo”di Napoli “A piccoli passi verso… la qualità “ DS Prof.ssa Rosa SecciaRQ Teresa Pedone.
I DIECI DIRITTI FONDAMENtali
Anche a noi, come ai pastori di Betlemme, è stato dato il più grande Annuncio, sospirato dalla Chiesa e molto più da Dio: quella Volontà che regna in.
DIRITTI FONDAMENTALI OGGI: DENTRO IL CONFINE E FUORI IL CONFINE.
1. 1.Il fenomeno economico Scelta economica: ogni scelta che riguardi la produzione, la distribuzione, o scambio di beni o di servizi capaci di soddisfare.
La 285 e la progettualità territoriale nelle politiche integrate per l’infanzia e l'adolescenza 285 buoni motivi per partecipare. Il diritto alla partecipazione.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “ FALCONE E BORSELLINO”
1 In principio (prima della creazione) già c'era Colui che è la Parola e questa Parola era in relazione profonda verso il nostro Dio e questa.
… Sappiamo che, in questo giorno importantissimo per la nostra nazione, l’Italia riuscì a mettere fine alle tante violenze subite nel corso della Seconda.
1di 24Pag. Monte Giove luogo di cultura e di pace Direzione didattica “S. Lazzaro”, Fano Scuola Primaria “F. Corridoni”
Convegno “La diversità è negli occhi di chi guarda” Istituto “C.Percoto” di Udine A.S. 2007/2008.
Parola di vita Marzo 2016 “È giunto a voi il regno di Dio” (Lc 11, 20).
Alunni: Bruno, De Luca, De Simone, Falbo, Forciniti, Gulluscio, Perfetti, Valletta. Classe: 1^ C A.S.: 2013/14.
“COMUNICARE CON IL CORPO”
Transcript della presentazione:

DIAMO UNA MANO ALLA PACE Anche se voi vi sentite assolti siete per sempre coinvolti” F. De Andrè

ISTITUTO COMPRENSIVO “DON MILANI” di LATINA LE SEZIONI G – H – I DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA LE CLASSI V DELLA SCUOLA ELEMENTARE LE CLASSI I – II – III A DELLA SCUOLA MEDIA E GLI /LE ALLIEVI/E CHE FREQUENTANO I CORSI POMERIDIANI NEL PROGETTO “SCUOLA FAMIGLIA” CON IL CONTRIBUTO DELLA CLASSE IV I DEL LICEO CLASSICO “D. ALIGHIERI” Anno scolastico 2001/2002

Una educazione linguistica democratica e non violenta deve fare ricorso ad una metodologia didattica di tipo attivo, al fine di esercitare le capacità linguistiche “come strumenti di una più ricca partecipazione alla vita sociale e intellettuale.”

I GESTI DELLA PACE Lorenzo: queste foto sono belle perché sono di pace. Ci stiamo a da’ tutti i bacetti perché ci vogliamo bene, no?

I GESTI DELLA GUERRA Lucia: La guerra è brutta, anche il gioco della guerra è brutto. Martina M.: Noi ci abbiamo giocato, c’era una bomba e qualcuno che era cattivo ci tirava la bomba e noi ci mettevamo sotto i tavoli.

I COLORI DELLA PACE

Il linguaggio è il modo principale per esprimere se stessi, i propri sentimenti ed emozioni, le proprie potenzialità intellettive e la propria fantasia creativa. Una educazione linguistica non violenta deve pertanto agire nel senso di una stimolazione dell’espressività dei ragazzi, contribuendo a sviluppare la personalità insieme con la capacità di realizzarsi positivamente all’interno di un gruppo o della collettività in generale.

Disegni di ragazzi algerini

ALGERIA Si dice che è un bel paese Un diamante sopra al deserto Sì, è vero, sì sono d’accordo Ma, guardate come è diventato adesso! Il popolo è stanco? Molti uomini portano dei kalaschnicov. Perché? Noi non abbiamo bisogno di kalaschnicov Noi abbiamo bisogno di pane di latte e di lavoro Fino a quando durerà questa situazione? Avanti algerini! La vostra sorte è nelle vostre mani. Agite rapidamente! Yasmine (12 anni) ALGERIA

Il plurilinguismo è un dato di fatto della nostra realtà socioculturale. E’ compito dell’educazione linguistica nonviolenta abituare i ragazzi a riconoscere il relativismo culturale, rispettando le diversità di espressione linguistica (idiomi di minoranze etniche, dialetti…)come segno di rispetto della specificità degli altri e del loro diritto a non essere discriminati per nessuna ragione.

Può una guerra garantire: “Cibo, acqua e lavoro per tutti?” Area di Betlemme. Deposito di farina e zucchero per un piccolo villaggio composto da ventotto famiglie.

Disarmiamo cielo e terra Gaza: campo di Jabalya Interminabili ore con le spalle al muro; ma il sole è bello.

Diritto alla salute

Dal linguaggio traspaiono atteggiamenti, stereotipi, pregiudizi e luoghi comuni che sono legati ad una determinata cultura o sottocultura. E’ compito dell’educazione linguistica nonviolenta demistificare – attraverso l’analisi del linguaggio – tutte le impostazioni violente, classiste o comunque discriminatorie.

UNO SVILUPPO EQUO E SOSTENIBILE IL RISPETTO DELLE DIVERSITÀ DIAMO UNA MANO ALLA PACE PROMUOVENDO: UNO SVILUPPO EQUO E SOSTENIBILE IL RISPETTO DELLE DIVERSITÀ LA PACE Gaza: padre e figlio il giorno dopo un pestaggio.

Diritto al gioco Gaza: giocando con una guarnizione d’auto dopo la scuola. Giochi all’uscita della Moschea Ramallah: bambini assistono dalla finestra agli scontri con i soldati

DIRITTO ALL’ISTRUZIONE Gaza: campo di Shait. Scuola media femminile. Betlemme: campo Dheisheh. Le scuole sono chiuse, ma nelle case i ragazzi continuano gli studi.

Fine delle lezioni: ora si manifesta! Gaza: campo Beach. Lancio di pietra

Globalizziamo: la giustizia sociale i diritti umani

L’INFANZIA TRADITA

Il linguaggio è il principale strumento di comunicazione e di socializzazione. E’ compito dell’educazione linguistica nonviolenta educare i ragazzi ad usare il linguaggio (verbale ma anche non verbale) come mezzo per stabilire rapporti, per conoscersi e per rispettarsi.

Percorso nell’immaginario infantile Asharaf Elsu’d. Un bambino lancia sassi ed una bottiglia incendiaria contro una jeep.

Dalia Al Nabaihn. Una bambina alla manifestazione assieme alla sorella Dalia Al Nabaihn. Una bambina alla manifestazione assieme alla sorella. Sassi tutti intorno. Iman Al Giedi Una donna grida insieme a sua figlia che le dice: “Non piangere mamma del martire”.

Dali Al Nabamin Due ragazze: una porta la bandiera e lancia due sassi, l’altra sta ferma davanti agli sbarramenti Miba Una bambina presa dai soldati mentre portava la bandiera, piange perché l’hanno picchiata…

Muharan Abu Mdien Un ragazzo. In mano ha la bandiera, con l’altra lancia sassi contro i soldati durante uno sciopero. Iman Abdien Un bambino che ha in mano la bandiera viene portato in carcere. Accanto un copertone brucia.

Mutaz Al Safin. Un uomo sta mettendo chiodi e altri ostacoli per la strada durante gli scioperi. Miba Azara Una mamma piange; in mano ha un sasso per tirarlo ai soldati.

Il linguaggio può essere di per sé uno strumento violento, un’arma. Una educazione linguistica nonviolenta dovrà abituare i ragazzi a riconoscere nel loro rapporto comunicativo con gli altri tutti i caratteri di aggressività e di sopraffazione, a livelli più o meno consapevoli.

Il linguaggio è un mezzo per conoscere analizzare e capire la realtà e per agire su di essa. L’educazione linguistica nonviolenta è pertanto incentrata sulla formazione dell’uso consapevole degli strumenti linguistici, come elemento di coscientizzazione per la liberazione e per il raggiungimento del “potere di tutti”.

Il linguaggio è strumento della violenza strutturale quando smette di essere al servizio della comunicazione, del dialogo e della verità e serve invece a consolidare gli equilibri di potere, attraverso la mistificazione, la sacralizzazione e la istituzionalizzazione dei ruoli. Una educazione linguistica nonviolenta dovrà allora operare una demistificazione di ciò che retorica e trucchi verbali intendono nascondere (propaganda politica, consumismo pubblicitario, tecnocrazia).