I ragazzi della II A dell’ITIS “V. Cerulli”

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Transcript della presentazione:

I ragazzi della II A dell’ITIS “V. Cerulli” presentano un itinerario alla scoperta de Classe II A - ITIS "V. Cerulli"

Classe II A - ITIS "V. Cerulli" La sorgente della vita E l’acqua di Roberto Piumini fresca nasce fa ruscelli scende casca sui sassi croscia E frusciando fa il fiume. E’ l’acqua sciolta nuota nelle valli e lunga e lenta larga silenziosa luminosa fa il lago. a onde muore non muore mai e muore non muore mai e muore mentre immensa fa il mare Classe II A - ITIS "V. Cerulli"

Riserve regionali Sorgenti del Pescara La riserva e’ stata istituita per tutelare le acque sorgive del bacino di Capo Pescara nei pressi di Popoli. Sull'area di 49 ettari nata nel 1986 la diversita’ degli ambienti riscontrabili offre numerose possibilita’ di studio e di osservazione. La parte di maggiore dimensione e’ costituita da un ampio bacino dove non e’ facile trovare il confine netto tra terra ed acqua e dal quale nasce il tratto fluviale. Nelle acque a decorso lento si trovano la Brasca della laguna, il Ceratofillo sommerso e la Peste d'acqua. Negli ambienti piu’ palustri vivono la Lenticchia d'acqua spatolata e l'Erba vescica, ma la piu’ diffusa e’ la Cannuccia di palude. Sulle sponde si osservano la Tifa magiore e il Carice di sponda e, in aprile-maggio, fiorisce il Giaggiolo acquatico. Fanno cornice al bacino i Salici bianchi ed i Pioppi neri. Tra gli arbusti sono diffusi fu si il Sambuco nero e la Rosa selvatica. Nel canneto nidificano il Porciglione, la Gallinella d'acqua e la Folaga, simbolo della riserva. Nel periodo delle migrazioni si vedono la Marzaiola, il Fischione ed il Codone. Presenti anche l’ Airone cenerino e il raro Airone rosso. Alle specie piu’ comuni di uccelli si aggiunge la presenza del Falco pescatore, della Cicogna bianca e del Gufo di palude. Tra gli anfibi si trovano la Salamandra appenninica e il Tritone italiano; tra i rettili il Biacco e l'Orbettino. La fauna ittica e’ dominata dalla Trota fario alla quale si aggiungono la Lampreda di ruscello ed il Gambero di fiume. Molte le infrastrutture per l'accoglienza dei visitatori: un parcheggio collegato col punto informazione; un'area di sosta; un sentiero didattico; postazioni di avvistamento per gli uccelli. La visita e' interessante tutto l'anno. Classe II A - ITIS "V. Cerulli"

Classe II A - ITIS "V. Cerulli" I tappa Le gole del Salinello Classe II A - ITIS "V. Cerulli"

Classe II A - ITIS "V. Cerulli" Riserve regionali Gole del Salinello Si estende su una superficie di 800 ettari posta nei comuni di Civitella del Tronto e Valle Castellana in provincia di Teramo i quali, riuniti in associazione, ne hanno la gestione. Si tratta di una stretta gola, dove scorre il fiume Salinello tra la Montagna di Campli e la Montagna dei Fiori, ricca di anfratti e grotte, la piu' nota delle quali e' la Grotta di S. Michele Arcangelo. Il patrimonio naturalistico della Riserva e' consistente. Nelle foreste di Faggio si trovano anche esemplari di Tasso; nelle zone termofile piante di Roverella, Nocciolo, Leccio e Orniello. Ricca la fauna. Tra gli anfibi e' presente il Geotritone italiano. Gli uccelli prerdatori sono l'Aquila reale, lo Sparviero, il Falco pellegrino e il Gheppio. Ad alte quote vive la Coturnice mentre nei boschi si trovano il Rampichino, la Cincia nera, il Ciuffolotto, il Verdone e alcuni rapaci notturni come l'Allocco e il Gufo comune. Tra i mammiferi si ricordano lo Scoiattolo, il Ghiro, il Tasso, la Donnola, la Faina e la Volpe. Classe II A - ITIS "V. Cerulli"

Classe II A - ITIS "V. Cerulli" II tappa Il lago di Penne Classe II A - ITIS "V. Cerulli"

Classe II A - ITIS "V. Cerulli" Ambiente E’ un insieme di vari ambienti: prevalenza di microclima lacustre con zone umide e stagni caratterizzati da vegetazione ripariale. Dal bosco igrofilo si passa al bosco mesofilo e termofilo risalendo sulle colline fino ad arrivare ai coltivi caratterizzati da ulivi e cereali. L’area presenta un’alternanza di zone antropizzate e zone selvagge coincidenti con i fossati e con alcuni spazzi di macchia. Flora e fauna L’ambiente umido è caratterizzato da farfaracci, equiseti giunchi e carici, saliceti e pioppeti. Gli ambienti più asciutti sono caratterizzati da boschi caducifogli di roverella, carpino nero, orniello, acero campestre. Tra gli arbusti prevalgono il ginepro, il prugnolo, la fusaria, l’agazzino e il carpino orientale. Tra le 190 specie di uccelli censiti, sono presenti alcuni ardeidi come l’airone cenerino, l’airone rosso e la nitticora, simbolo dell’Oasi, la garzetta, il cavaliere d’Italia e diverse specie di anatre mediterranee. Più volte è stato segnalato il lupo a Collalto, tra i mammiferi sono presenti la faina, puzzola, tasso, volpe e numerosi micromammiferi. Rana, raganella, tritone crestato, ramarro, biacco, natrice dal collare, colubro d’Esculapio sono alcuni degli anfibi e rettili. Numerosi sono i macroinvertebrati lungo i corsi d’acqua: efemerotteri, tricotteri e plecotteri. Ricca anche la fauna ittica. Classe II A - ITIS "V. Cerulli"

Classe II A - ITIS "V. Cerulli" III tappa I trabocchi Classe II A - ITIS "V. Cerulli"

Classe II A - ITIS "V. Cerulli" ›› I trabocchi Sono sparsi lungo il litorale abruzzese. E pare siano stati messi lì per caso, ancorati agli scogli, sornioni e silenziosi, vedette sul mare, fedeli guardiani delle bellezze della nostra costa. La loro origine si perde nella notte dei tempi. Nessuno, difatti, può stabilire con esattezza l’epoca in cui sono stati “poggiati” sul mare. Si può solo supporre che la loro invenzione sia stata originata dalla paura che l’uomo provava, una volta, nell’avventurarsi, per la pesca, in mare aperto. Ed era, quindi, più comodo e più tranquillo, “pescare da fermo”, da una piattaforma stabile, collegata alla terra ferma da una passerella di legno. Il primo e più antico documento che ci parla dei trabocchi della nostra zona è del 1400. Il suo autore è Padre Stefano Tiraboschi, dell’Ordine Celestiniano. Questi, nella Vita Sanctissimi Petri Celestini (Pietro da Morrone), scritta in dialetto veneto-bergamasco e conservata presso la Biblioteca Marciana di Venezia, parlando della permanenza di Pietro da Morrone nel Monastero di S.Giovanni in Venere (1240-1243), racconta che Pietro usciva spesso dall’Abbazia di Fossacesia e, dal colle che oggi è denominato “Belvedere”, ammirava il mare sottostante “punteggiato di trabocchi”. Classe II A - ITIS "V. Cerulli"

Il riflesso dell’acqua Lì vedo riflesso il mio volto, lo vedo limpido e chiaro osservare l’acqua è come guardare un luminoso faro, sono triste quando è inquinata, ci vorrebbe una stupenda fata per farla tornare un bellissimo mondo bello fino in fondo. II A Classe II A - ITIS "V. Cerulli"

Classe II A - ITIS "V. Cerulli" Dedicato a tutte le persone che vivono in Paesi dove questo bellissimo dono , a volte dato per scontato, è un bene raro. Classe II A - ITIS "V. Cerulli"

Classe II A - ITIS "V. Cerulli" F I N E Classe II A - ITIS "V. Cerulli"