Corso di Studio in Scienze dellEducazione Seminari obbligatori propedeutici al tirocinio 2008-09 Dalla cultura della devianza alla cultura delle differenze.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
A cura delle ragazze del Liceo Classico Rosa di Susa
Advertisements

DIALOGARE CON I FIGLI.
Comunicare bene con se stessi per vivere meglio con gli altri
LAltro LAltro Un incontro possibile Mentre tanti si mimetizzano, si camuffano, e non manifestano quello che pensano, per non aver grane o per trarne.
Ci sono molti spot sulla diversità, soprattutto nel settore della moda ed è frequente il messaggio: - compra la tal cosa e tutti ti noteranno perché sei.
Le variabili che influenzano l’acquisto dei beni o servizi sono:
La valutazione personalizzata Alessandra La Marca.
Lez.9 – Le competenze interculturali
Università della Calabria Corso di laurea: Scienze della Formazione Primaria anno accademico Università della Calabria Corso di laurea: Scienze.
dell’esistenza quotidiana
Modi e strategie della comunicazione: differenze tra uomini e donne
Competenze interculturali
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole
Strategie per la soluzione di problemi
Dipartimento Nazionale Formazione 1 Il problema della comunicazione.
La relazione d’aiuto e la tecnica di colloquio di comprensione
Percorso di sostegno alla Genitorialità
Il Tutor nel sistema degli IFTS
Comunicazione Prof.ssa Maria Grazia Strepparava
GIOCO DI RUOLO Attività per il superamento delle difficoltà nella comunicazione e nella relazione Classe 2D.
L’ IMPORTANZA DELLE RELAZIONI Le responsabilità della Famiglia
“L’assertività è la capacità del soggetto
NOI SIAMO IL CONTESTO… 2013/2014 Daniela Romagnoli I.C. Via R. Parbeni.
Il conflitto.
ANCHE I GENITORI VANNO A SCUOLA!
Il mondo degli eroi sta di testa bassa. E tu? di Roberto Shinyashiki Tutti hanno dubbi, però hanno atteggiamenti da genio! I super-eroi attaccano da tutti.
La mia autostima.
Percorso di preparazione al matrimonio. Il sacramento del Matrimonio
La relazione d’aiuto “Il punto di partenza è: ogni persona ha una propria dignità e una propria irripetibile identità, al cui servizio si pone ogni intervento.
L’ACCOGLIENZA.
ISTITUTO COMPRENSIVO DI LATISANA SCUOLA PRIMARIA di LATISANOTTA
IL COINVOLGIMENTO EMOTIVO DALL’EMPATIA AL BURN OUT
Il Centro di Ascolto: un modo di essere Caritas
SOCIALIZZAZIONE E’ UN PROCESSO DI ACQUISIZIONE DI COMPORTAMENTI,
Osservazioni,Punti di vista e Conclusioni
Nicolina Pastena Università Salerno
“Prevenzione del disagio scolastico: il Bullismo”
idee comunicazione & marketing 21 settembre 2012
IL CONFLITTO... ECOLOGICO.
OBIETTIVO DEL CORSO Elaborare un programma educativo per la prevenzione delle Malattie a Trasmissione Sessuale (MTS) rivolto agli studenti delle scuole.
Laboratorio area psicologica
Dott.ssa Catiuscia Settembri
L’empatia.
DIOCESI DI POZZUOLI Sportello Eccomi 31 marzo.
La comunicazione nella coppia
Le teoriche del nursing
Comunicazione Attiva CORSO DI FORMAZIONE PER LA GESTIONE DELLE ASSEMBLEE PUBBLICHE E PER IL FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANISMI DELIBERANTI NEGLI ISTITUTI DI.
STILI COMUNICATIVI Quando comunichiamo vogliamo ragiungere un obiettivo: persuadere, convincere o intrattenere. Secondo il nostro scopo, adottiamo un certo.
UN REGALO PER TE La tua vita ti soddisfa? Puoi affermare che gli aspetti della tua esistenza interagiscano fra loro in modo equilibrato? Ti propongo un.
Le parole del dialogo.
IL SENSO DELLE REGOLE.
“L’olfatto e gli altri sensi nella loro dimensione comunicativa.”
“Come costruire una relazione genitori – figli positiva per entrambi”
dott. Roberto Giostra Psicologo - Psicoterapeuta
Le dinamiche di gruppo e la relazione educativa
L’ ascolto non è soltanto una funzione fisiologica legata all’organo di senso, ma è parte del processo di comunicazione, è un elemento fondamentale.
Non la voglio nera! Gestire la diversità estrema. Storie di comprensione e di incomprensione Come costruire accoglienza e reciprocità? Conducono: Paola.
Libertà e diritti umani
Diritti dei minori e i social network Nell'ambito dei social network, compare anche l’argomento dei diritti del fanciullo; alcuni vengono violati, altri.
Lasciate che i bambini siano felici a modo loro, non esiste modo migliore. (Dr. Johnson)
IL RUOLO DEI GENITORI NELLO SVILUPPO DELL’AUTOSTIMA
Convegno Lions 11 dicembre 2015 Bullismo e Sport – Il contrasto al bullismo tramite la pratica degli sport Lavinia Saracco Delegato CONI Asti.
C’ERA UNA VOLTA… C’era una volta un uomo, uno qualunque, che dopo un lungo peregrinare si trovò vicino al baratro del “fine vita”. Al di là il buio…
LE DOMANDE  Chi fa le domande dirige il colloquio!  I clienti all ’ inizio si aspettano le domande  Hanno come obiettivo la facilitazione del colloquio.
Corso di comunicazione efficace Carlo Bosna
L’ASCOLTO e SAPERSI ASCOLTARE
Come vivere al meglio ER Gestione di gruppo. 1.VOLERE BENE A CRISTO 2.VOLERE BENE AI RAGAZZI  Volere bene non significa tanto fare «smancerie» o semplice.
SOCIALIZZAZIONE PREDISPOSIZIONE AD ASCOLTARE PUNTI DI VISTA DIVERSI COMUNCIAZIONE STATI D’ANIMO E RICONOSCIMENTO SENTIMENTIma Punti deboli: CONOSCENZA.
Autenticità (o congruenza)  “Tutti noi conosciamo individui di cui ci fidiamo perché sentiamo che essi sono realmente come appaiono, aperti e trasparenti;
Transcript della presentazione:

Corso di Studio in Scienze dellEducazione Seminari obbligatori propedeutici al tirocinio Dalla cultura della devianza alla cultura delle differenze Corso di Studio in Scienze dellEducazione Seminari obbligatori propedeutici al tirocinio Dalla cultura della devianza alla cultura delle differenze Espressioni del pregiudizio contemporaneo nei discorsi quotidiani sulle minoranze Marcella Ravenna Docente di Psicologia sociale e dei gruppi

Scopi Gli obiettivi di questo seminario sono di: 1) analizzare i modi in cui si esprime lostilità verso le minoranze tramite la presentazione di esempi tratti dalla vita reale 2) considerare come si generano i giudizi di anormalità nelle interazioni quotidiane 3) illustrare i fattori che possono controbilanciare lespressione dei pregiudizi nelle comunicazioni interculturali delineare gli elementi che contribuiscono a strutturare competenze comunicative interculturali 4) delineare gli elementi che contribuiscono a strutturare competenze comunicative interculturali

Introduzione Allinizio del secolo si parlava di NIGGERS Allinizio del secolo si parlava di NIGGERS Negli anni 50 si usava il termine NEGROES Negli anni 50 si usava il termine NEGROES Con il prevalere delle politiche rivolte allintegrazione si passò al termine BLACKS Con il prevalere delle politiche rivolte allintegrazione si passò al termine BLACKS Attualmente si impiega il termine AFRICAN- AMERICANS che sottolinea lorgoglio della provenienza africana ed il pieno diritto ad essere membri della comunità americana Attualmente si impiega il termine AFRICAN- AMERICANS che sottolinea lorgoglio della provenienza africana ed il pieno diritto ad essere membri della comunità americana

Introduzione Tali cambiamenti non sono solo terminologici, poiché le scelte di tipo linguistico influenzano considerevolmente il modo in cui un gruppo sociale è percepito in termini sociali Se per denominare una persona uso un termine che induce disprezzo, quelletichetta attiverà in modo automatico una serie di associazioni negative che influenzeranno limpressione generale a proposito della persona descritta (Arcuri e Cadinu, 1998)

1) Le espressioni di ostilità verso le minoranze nella vita sociale Pregiudizio: che Pregiudizio: è un atteggiamento sfavorevole che può andare dallantipatia allodio nei confronti di persone e gruppi manifesto o diretto Il pregiudizio manifesto o diretto (caldo, controllabile e intenzionale), consiste: sia in atteggiamenti di rifiuto dei membri di un gruppo a cui non apparteniamo che sono percepiti come una potenziale minaccia sia nellopposizione ad instaurare contatti intimi con essi Questo tipo di pregiudizio si caratterizza in base alla percezione di una minaccia

2) Le espressioni di ostilità verso le minoranze nella vita sociale a) la nostra cultura, i nostri valori, la nostra religione sono messi in pericolo dalla loro cultura, dai loro valori e dalla loro religione (stud ) Mi preoccupa il fatto che vogliono imporre la loro religione qui in Italia, costruendo moschee, mi preoccupa il fatto che non tutti ma molti sono venuti in Italia con lobiettivo di agire dannosamente al nostro paese, non sono daccordo che ci si debba adeguare per forza a una religione che non è la nostra, togliendo anche i crocefissi dalle scuole (stud. 8 – 07-08) ciò che mi preoccupa di più è che queste persone possano prendere il sopravvento su di noi facendo diventare la cultura e la religione islamica dominanti.

1) Le espressioni di ostilità verso le minoranze nella vita sociale b) la nostra coesione sociale è resa insicura dalle loro rivendicazioni in ambito religioso, associativo, educativo, abitativo ed alla cittadinanza (oper. Sanitario) e ripeto vengono qui con tante esigenze, tutto e subito, tutto gratis, poi ci offendono con i loro atteggiamenti, ma allora io gli dico perché non tornate a casa vostra se qui non vi sta bene.

1) Le espressioni di ostilità verso le minoranze nella vita sociale d) i nostri quartieri sono esposti allinsicurezza e al degrado prodotti, sia dalle loro precarie condizioni abitative che dal coinvolgimento nella prostituzione, nello spaccio di droga, nella criminalità (oper. Sanitario) Da quando ci sono queste badanti dellEst Rumene ecc. i furti sono iniziati, mi hanno rubato 4 volte il portafoglio dalla borsa e, un paio di zoccoli nuovi che avevo solo appoggiato nella guardiola e) il loro coinvolgimento nel lavoro nero ci espone ad una concorrenza sleale.

1) Le espressioni di ostilità verso le minoranze nella vita sociale f) la nostra stessa esistenza è messa in pericolo dal loro terrorismo (stud. 3) 07-08) (stud. 3) 07-08) mi preoccupa il fatto che nel nostro paese possano crescere dei fondamentalisti islamici e che possano un giorno vendicarsi su di noi per quello che attualmente stanno facendo gli Stati Uniti e lItalia nei loro stati (stud. 8 – 07-08) (stud. 8 – 07-08) Ciò che mi fa anche tanta paura è che certe persone, magari con fini estremisti, possano organizzare attentati terroristici e distruggere il nostro paese

1) Le espressioni di ostilità verso le minoranze nella vita sociale pregiudizio latente Il pregiudizio latente o indiretto (che è freddo, automatico, ambiguo, ambivalente, e inconsapevole),si caratterizza invece: 1) per atteggiamenti di difesa dei valori tradizionali dellingroup (stud ) la cosa che invece mi preoccupa è che oggi il popolo italiano sembra indebolito dalla loro presenza, siamo in balia di qualcosa di più forte che attacca noi italiani come persone, non riusciamo a fare emergere i nostri valori 2) per lenfatizzazione delle differenze culturali e per la negazione di emozioni positive verso i membri delloutgroup. esempi

1) Le espressioni di ostilità verso le minoranze nella vita sociale ( oper. Sanit.) lascia il bagno molto sporco, dal water cola sangue e così pure dal bidè, lha sgridata persino la sig.ra delle pulizie questa mattina, per le condizioni in cui ha lasciato il bagno – con assorbenti ovviamente sporchi ovunque - ho bisogno di disinfettante e stracci per pulire perché se non pulisco non riesco ad usare il bagno! SIAMO CULTURE MOLTO DIVERSE, TROPPO! (oper. Sanit.) Genitori lei con il burca completo con rete sul viso, lui con vestito lungo e il barbone, con in mano un libro che ha letto tutto il tempo, presumo fosse il corano, è uscita la Dott.ssa per parlare dellintervento, la donna non ha detto una parola, ma lui non la guardava nemmeno, lha completamente ignorata, anzi la guardava con disprezzo. Lintegrazione è una parola astratta, siamo troppo diversi.

1) Le espressioni di ostilità verso le minoranze nella vita sociale (oper. Sanit.) quando lavoravo in Ginecologia chi faceva le interruzioni di gravidanza erano solo Loro, africane (nere), marocchine, molte cinesi e molte dellEst, soprattutto slave, rumene, con estrema facilità. Io sono diventata obiettrice per quello, dopo aver visto quella loro indifferenza. Noi cerchiamo di ricorrere allaborto in casi di necessità, violenze, malattie materne, ma non come metodo anticoncezionale, luso di questa legge andrebbe regolato. Non credo nellintegrazione

1) Le espressioni di ostilità verso le minoranze nella vita sociale Coloro che mostrano pregiudizi latenti si trovano in una situazione di conflitto fra: a) la tendenza a favorire il gruppo di cui fanno parte (frutto di processi cognitivi e motivazionali normali) che si esprime: nel parlare di noi in modo positivo e di loro in modo negativo; nel non dire cose negative di noi e nel non dire cose positive di loro; b) il desiderio di essere egalitari che deriva invece dallavere interiorizzato le norme di equità sociale. Nei comportamenti e nelle affermazioni di queste persone è possibile cogliere tale ambivalenza interiore.

1) Le espressioni di ostilità verso le minoranze nella vita sociale Parlare di NOI in modo POSITIVO - Noi non uccidiamo - Paghiamo tasse anche per loro - Paghiamo i servizi, le assicurazioni - Stiamo ancora bene - Lavoriamo duramente - Non denunciamo - Non usiamo laborto superficialmente - Portiamo la democrazia - Abbiamo valori, norme civili - Noi rispettiamo le regole - Noi risolviamo i loro problemi - Siamo penalizzati

1) Le espressioni di ostilità verso le minoranze nella vita sociale Parlare di LORO in modo NEGATIVO - Bugiardi - Malvestiti - Non rispettano la religione che professano - Culture diverse, non si integrano - Comunità chiuse - Analfabeti, sono arretrati - Poco serie - sembrava una brava ragazza - Odori sgradevoli - Non hanno voglia di lavorare, tutti uguali - Non hanno morale - Ci disprezzano

1) Le espressioni di ostilità verso le minoranze nella vita sociale persone che condividono principi egalitari e non si considerano pregiudizievoli possono dunque sperimentare sentimenti negativi nellincontro con determinate minoranze che influenzeranno i loro comportamenti verso di esse E proprio perché tali sentimenti sono indipendenti dalle credenze egalitarie che essi possono produrre reazioni negative: evitare ogni interazione diretta con membri della minoranza, discriminarli aggredirli.

2) Genesi dei giudizi di anormalità nelle interazioni quotidiane Nella vita sociale contemporanea i discorsi prevalenti sulle minoranze etniche non sono più ancorati a teorie centrate sullinferiorità biologica ma si rifanno piuttosto a teorie centrate su presunte differenze culturali nella conformità/violazione delle norme. CULTURA La CULTURA è un sistema di significati condiviso da un gruppo sociale che si è accumulato nel corso delle generazioni come prodotto dellattività umana. versante soggettivo Su un versante soggettivo, essa consiste in un bagaglio di credenze, atteggiamenti, definizioni di sé, norme, ruoli e valori che definiscono appunto lappartenenza ad una data cultura.

2) Genesi dei giudizi di anormalità nelle interazioni quotidiane Come si giunge a giudicare anormali le condotte degli immigrati nelle conversazioni quotidiane? NORME facendo riferimento alle NORME NORME Le NORME sono credenze socialmente condivise su come le persone dovrebbero comportarsi in specifiche situazioni e guidano i pensieri e le condotte delle persone Così quando siamo convinti che certe azioni siano comuni ed accettate nella nostra cultura, tenderemo a spiegare il comportamento che non è comune in base alla nostra prospettiva.

2) Genesi dei giudizi di anormalità nelle interazioni quotidiane Percepire una violazione delle norme socialmente condivise: è uno dei fattori più importanti che induce a prendere le distanze e a rifiutare i gruppi minoritari ed è anche uno dei criteri dominanti nelle rappresentazioni di questi gruppi Ci convinciamo, cioè, che i membri di una minoranza abbiano uno stile di vita ed una mentalità che devia dagli standard condivisi. Le differenze percepite sono definite e presentate come anormali

2) Genesi dei giudizi di anormalità nelle interazioni quotidiane ASPETTI DELLA CULTURA possono essere quindi impiegati per spiegare i comportamenti di una minoranza tramite argomentazioni incentrate sulla sua anormalità Uno studio realizzato da Verkuyten nel 2001 ha esaminato, tramite una serie di focus group, come gli abitanti di alcuni quartieri di Rotterdam, costruiscono attraverso il discorso concezioni di anormalità e si rappresentano lanormalità. E stato studiato, cioè, come gli autoctoni giungono a definire le condotte dei membri dei gruppi minoritari che vivono nei loro stessi quartieri come anormali esponendoli così ad accuse ed azioni correttive

2) Genesi dei giudizi di anormalità nelle interazioni quotidiane I giudizi di anormalità sono prodotti in modo attivo nellambito dei discorsi che le persone fanno negli scambi sociali. ciò che è normale morale Idea di fondo è che ciò che è normale sia anche fondamentalmente morale comportamento tipico e comune degli autoctoni norma Il comportamento tipico e comune degli autoctoni fornisce in molti casi la norma in base alla quale il comportamento di membri di una minoranza viene valutato e definito in modo esplicito o implicito come anormale.

2) Genesi dei giudizi di anormalità nelle interazioni quotidiane Es.(focus) Prima di potere ottenere una casa o dei servizi gli stranieri dovrebbero adattarsi e comportarsi normalmente Es. (focus) non importa di che gruppo sei, non ci faccio caso, ma tu devi comportarti in modo normale e la maggiore parte degli stranieri non lo fa, stai dietro ai tuoi bambini, tieni puliti la casa e le scale, non infastidire gli altri, questo è quello che conta e solo se ti comporti così potrai avere una casa persona Chi parla si presenta dunque come una persona ragionevole ragionevole che non giudica gli altri dal colore della pelle normalità dei loro comportamenti ma dalla normalità dei loro comportamenti. Egli tende cioè a scalzare lidea che le sue opinioni riflettano atteggiamenti razzisti e non il comportamento delle minoranze come tali

2) Genesi dei giudizi di anormalità nelle interazioni quotidiane In altri casi lidea di normalità appare più implicita: Es. (oper. Sanit.) Una paziente, sottolinea con evidente disappunto che in una camera con tre letti, in cui vi è una donna Pachistana, i suoi parenti uomini restano appositamente e prolungatamente durante lallattamento delle mamme per spiareguardare le donne che allattano, nonostante siano stati più volte invitati ad uscire, lOstetrica afferma di aver osservato attentamente i Pachistani e di aver visto più volte questo loro comportamento.

2) Genesi dei giudizi di anormalità nelle interazioni quotidiane Le persone spesso usano la presentazione di casi estremi per accusare i membri di una minoranza V icino a me al secondo piano, vive una famiglia Indiana, in un appartamento che ha il pavimento di legno. Un giorno è successo che hanno fatto un fuoco che ha creato un incendio. Quando sono intervenuti i pompieri per evitare che lincendio si diffondesse allappartamento vicino, il capo squadra ha subito detto sono matti o cosa? …. essi hanno semplicemente messo una lamiera di ferro sul pavimento con sopra delle pietre, hanno fatto un qualche tipo di grill nella camera da pranzo e si sono sorpresi che il pavimento potesse bruciare. Un secondo partecipante interviene dicendo: non è una pazzia questa? Il primo partecipante aggiunge: volevano fare un barbecue, per un tipo di festa che dura 3 o 4 giorni, un gran chiasso e confusione e chissà quali rituali. E cosa possiamo fare, cosa dovremmo fare noi come vicini? Stare zitti ammettendo così di apprezzare che essi seguano le loro tradizioni perché se tu dici qualcosa su questo significa che stai discriminando o che sei razzista.

2) Genesi dei giudizi di anormalità nelle interazioni quotidiane Viene dunque descritto un comportamento irresponsabile in cui persone Indiane sono presentate e definite esplicitamente come ignoranti e pazze. Lespressione sorpresi è infatti indicativa di ignoranza. Essi si sono infatti sorpresi di qualcosa che è ovvio, ovvero che fare una grigliata su un pavimento di legno può causare un incendio. Ma proprio perché definire la condotta di qualcuno come anormale può suscitare rimproveri e accuse nei confronti di chi la esprime, occorre allora giustificare le proprie valutazioni ed influenzare chi ascolta costruendo la propria ragionevolezza e normalità.

3) Fattori che controbilanciano lespressione dei pregiudizi nella comunicazione interculturale Gli stereotipi e i pregiudizi rappresentano veri e propri ostacoli alla comunicazione per molte ragioni: predispongono le persone a percezioni e giudizi parziali interferiscono con la capacità di cogliere lindividualità dellinterlocutore rendono difficile stabilire un rapporto basato sulla fiducia incrementano la tendenza a recepire solo quelle informazioni che confermano il proprio punto di vista

3) Fattori che controbilanciano lespressione dei pregiudizi nella comunicazione interculturale contatto può avere effetti positivi Allport ha però anche sottolineato che il contatto può avere effetti positivi solo nelle seguenti 4 condizioni: che i due gruppi abbiano uno status simile che abbiano un obiettivo condiviso che siano tra loro interdipendenti e cioè debbano cooperare per raggiungere lobiettivo che le norme sociali e le istituzioni favoriscano il loro rapporto

3) Fattori che controbilanciano lespressione dei pregiudizi nella comunicazione interculturale Mentre lespressione (sia a livello verbale che non verbale) di malleabile pregiudizi è notevolmente malleabile perché può essere influenzata dai: le norme sociali la presenza di un pubblico è invece assai più problematico ottenere una. reale riduzione del pregiudizio.

3) Fattori che controbilanciano lespressione dei pregiudizi nella comunicazione interculturale La semplice conoscenza dei processi cognitivi e affettivi che contribuiscono a strutturare il pregiudizio non è di per sé in grado di ridurre la diffidenza verso laltro e di migliorare le nostre valutazioni su un determinato outgroup Per liberarsi da credenze e stereotipi negativi è indispensabile non solo esserne consapevoli ma anche essere motivati a modificare la reazione nei confronti di un gruppo. Perché si vuole essere coerenti con i propri valori, perché ci si sente in colpa o per altre ragioni.

3) Fattori che controbilanciano lespressione dei pregiudizi nella comunicazione interculturale Empatia cognitiva consiste nellassumere il ruolo e la prospettiva dellaltro, vedendo il mondo dal suo punto di vista. Essa può ridurre il pregiudizio perché: vedono loutgroup meno minacciososi percepiscono meno differenti dai suoi membri le persone vedono loutgroup meno minaccioso e si percepiscono meno differenti dai suoi membri di quanto non avessero pensato in quanto esseri umani condividiamo lo stesso destino attiva lidea che in quanto esseri umani condividiamo lo stesso destino

3) Fattori che controbilanciano lespressione dei pregiudizi nella comunicazione interculturale Empatia emozionale può consistere in: risposte emozionali simili a quelle dellaltra persona (empatia parallela) reazioni alle esperienze emozionali dellaltro (empatia reattiva) Vedendo qualcuno trattato ingiustamente da altri si può provare simpatia e solidarietà (reattiva) o si può invece sperimentare risentimento verso chi lha maltrattata (parallela). Questo tipo di empatia può ridurre il pregiudizio perché: induce a mettere in primo piano il benessere dellaltro, sollecita sentimenti più positivi può però indurre disagio per le ingiustizie a cui laltro è sottoposto che si associa ad ansia ed a sentimenti negativi verso lingroup che rendono più difficili i rapporti intergruppi

4) Acquisire competenze interculturali Per realizzare una comunicazione interculturale efficace occorre che limpegno dei singoli e delle istituzioni si rivolga a: a) cercare di contrastare gli effetti negativi di stereotipi e pregiudizi b) favorire e ad acquisire competenze comunicative specifiche. A tale fine è però indispensabile: 1) acquisire consapevolezza dei limiti culturali del proprio modo di pensare, sentire, agire (LA NOSTRA PROSPETTIVA NON E LUNICA POSSIBILE) 2) la motivazione a comunicare con persone di altra cultura

4) Acquisire competenze interculturali SENSIBILITA INTERCULTURALE: SENSIBILITA INTERCULTURALE: capacità di cogliere e capire le differenze culturali e di essere al tempo stesso disponibili a modificare in parte il proprio comportamento come forma di attenzione e di rispetto, sia verso le persone con cui interagiamo, sia verso i mondi cui esse appartengono ACQUISIRE CONOSCENZE SPECIFICHE ACQUISIRE CONOSCENZE SPECIFICHE: circa la comunicazione ed il linguaggio, ma anche circa le tradizioni e convenzioni culturali che influenzano i pensieri ed i comportamenti delle persone con cui si vuole entrare in contatto ABILITA COMUNICATIVA: capacità di impiegare sensibilità e conoscenze acquisite per agire in modo efficace nelle interazioni interculturali

Riferimenti bibliografici Allport, G.W. (1973). La natura del pregiudizio. Firenze, La Nuova Italia. Arcuri, L. e Cadinu, M. (1998). Gli stereotipi. Bologna, Il Mulino Batson, D.C., Polycarpou, M.P., Harmony-Jones, E., Imhoff, H.J., Mitchener, E.., Bednar, L.L., Klein, T.R., & Highberger, L. (1997). Empathy and attitudes: Can feeling for a member of a stigmatised group improve feelings towards the group?. Journal of Personality and Social Psychology, 72, Mucchi Faina, A. (2006). Comunicazione interculturale. Roma-Bari, Laterza. Ravenna, M. (2009). Odiare. Bologna, Il Mulino. Van Dijk, T.A. (1994). Il discorso razzista. La riproduzione del pregiudizio nei discorsi quotidiani. Messina, Rubbettino. Van Dijk, T.A. (2003). Ideolologìa y discurso. Una introduccìon multidisciplinaria, Barcellona, Ariel S.A. [trad. it. Ideologie. Discorso e costruzione sociale del pregiudizio, Roma, Carocci, 2004]. Verkuyten, M. (2001). Abnormalization of ethnic minorities in conversation. Brutish Journal of Social Psychology, 40, Villano, P. e Riccio, B. (2008). Culture e mediazioni. Bologna, Il Mulino.