Facoltà di Scienze Politiche

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Facoltà di Scienze Politiche aula Abside IL RAPPORTO SULLO SVILUPPO UMANO 2004 : LA LIBERTA’ CULTURALE IN UN MONDO DI DIVERSITA’ giovedì 16 dicembre 2004

Human Develompemt Reports 1990 Concept and Measurement of Human Development 1991 Financing Human Development 1992 Global Dimension of Human Development 1993 People’s Participation 1994 New Dimension of Human Security 1995 Gender and Human Development 1996 Economic Growth and Human Development 1997 Human Development to Eradicate Poverty 1998 Consumption for Human Development 1999 Globalisation with a Human Face 2000 Human Rights and Human Development 2001 Making New Technologies Work for Human Development 2002 Deepening democracy in a Fragmented World 2003 Millennium Development Goals: a compact among nations to end human poverty 2004 Cultural liberty in today’s diverse world

Il rapporto sullo sviluppo umano 1990 Lo sviluppo umano: come si definisce, come si misura 1991 Per una riforma della spesa sociale 1992 Come ridurre le diseguaglianze mondiali 1993 Decentrare per partecipare 1994 La nuove sicurezze 1995 La parte delle donne 1996 Il ruolo della crescita economica 1997 Sradicare la povertà 1998 I consumi ineguali 1999 La globalizzazione 2000 I diritti umani 2001 Come usare le nuove tecnologie 2002 La qualità della democrazia 2003 Le azioni politiche contro la povertà 2004 La libertà culturale in un mondo di diversità

Il rapporto sullo sviluppo umano trae origine dalla valutazione critica del modo di affrontare il problema delle diseguaglianze di sviluppo tra i paesi: la crescita economica perseguibile attraverso l’industrializzazione: con l’aumento degli investimenti si assorbe il lavoro disponibile si pensa allo sviluppo come naturale conseguenza della crescita

Il rapporto sullo sviluppo umano si propone di offrire un approccio alternativo allo sviluppo spostando l’attenzione dalle valutazioni di reddito alla dimensione “umana” la crescita del PNL sorvola sulla sua distribuzione, sui beni pubblici, sull’occupazione la “qualità della vita” invece si fonda sulla capacità di scelta

Il rapporto sullo sviluppo umano ribalta la prospettiva: lo sviluppo non deriva direttamente dalla crescita del reddito pro capite ma dalla possibilità di scelta nella conduzione della propria esistenza sostituisce la metrica: dall’utilità misurata dal reddito alla capacità misurata dalla libertà

Il rapporto sullo sviluppo umano riflette il pensiero di Amartya Sen, premio Nobel per l’economia nel 1998: libertà intesa come possibilità di scelta e capacità effettiva di vivere a lungo, ben nutriti e in salute, di istruirsi e condurre una vita decorosa si oppone all’impostazione utilitarista basata su agenti economici autointeressati nella quale non c’è incompatibilità tra la deprivazione individuale e benessere collettivo

Il rapporto sullo sviluppo umano è anche sensibile all’impostazione basata sui bisogni essenziali (basic needs) di cui critica la definizione in termini di beni materiali e il paternalismo implicito la povertà viene intesa come mancanza di capacità piuttosto che come scarsità di reddito Dare la priorità ai beni materiali piuttosto che alle capacità è legittimo soltanto in condizioni di estrema povertà la fame o la morte Il capitale umano serve ad ampliare le capacità dell’individuo.

L’indice di sviluppo umano Human Development Index è un indicatore sintetico utile a registrare il miglioramento delle condizioni di vita è composto dalla combinazione di tre indicatori: longevità conoscenza risorse Vuole esprimere il livello di capacità umana connesso con il benessere

Longevità Indica la capacità di condurre una vita lunga e sana. E’ definita dalla speranza di vita alla nascita, cioè dal numero di anni che un neonato potrebbe vivere se le condizioni di mortalità, esistenti al momento della nascita, restassero invariate per tutta la sua vita. L’indice è calcolato stimando la distanza del valore di un determinato Paese da un valore minimo e massimo, rispettivamente 25 e 85 anni.

Conoscenza Indica la capacità di avere accesso all’istruzione. E’ definita dalla media ponderata di due indici Adult Literacy Rate (ALR) e Gross Enrolment Ratio (GER) che rappresentano rispettivamente: l’alfabetizzazione degli adulti (ALR), cioè la percentuale di popolazione, al di sopra dei quindici anni, in grado di leggere, scrivere e comprendere un breve testo sulla vita quotidiana; il tasso di iscrizione lorda ai diversi livelli di istruzione (GER), cioè il numero degli iscritti, a prescindere dall’età, espresso come percentuale della popolazione compresa nella fascia d’età relativa ai livelli di scolarità elementare, media e superiore. Le due variabili ALR e GER presentano una variazione naturale compresa tra lo 0% e il 100% e vengono pesate per il computo della variabile conoscenza rispettivamente 2/3 e 1/3 del totale.

Risorse Indica la capacità di soddisfare i bisogni materiali. L’indicatore, espresso in forma logaritmica, si ottiene attraverso la trasformazione della distanza del PIL reale pro capite rispetto ad un minimo e ad un massimo – aggiustato - compreso tra i valori soglia di 100 e 40.000 US $ 1990.