BOCCACCIO 1313-1375 di: Erika Volpe – Liceo Scientifico dell’Aquila
VITA Nato probabilmente a Firenze, da Boccaccino, amò fantasticare sulla sua vita. Il padre, socio della banca dei Bardi, portò con sé Giovanni a Napoli, per avviarlo all’attività mercantile. Presso la corte Angioina, si appassionò alla letteratura cortese e classica (in particolare ad Ovidio). Con il fallimento della banca dei Bardi, fu costretto ad abbandonare l’alto tenore di vita. Tornato a Firenze riprese la sua vita borghese. Stretta l’ amicizia con Petrarca, si creò in lui una crisi interiore che lo spinse a divenire chierico.
OPERE
PERIODO NAPOLETANO FILOSTRATO dal greco “vinto d’amore”:poemetto scritto in ottave (con strofe di otto endecasillabi). Troilo, figlio del re di Troia, si innamora della prigioniera greca Criseida, ma in seguito ad uno scambio di prigionieri, torna al campo greco e dimentica Troilo; questi, disperato, muore per mano di Achille.
FILOCOLO dal greco “pena d’amore” :opera in prosa basata sulla leggenda di Florio e Biancifiore. Durante l’era cristiana, Biancifiore, figlia di un nobile romano ucciso dai Saraceni, perde anche la madre che muore nel darla alla luce, e viene accolta dal re di Spagna. Cresce insieme a Florio, figlio del re e i due si innamorano. Il re contrario, vende Biancifiore a dei mercanti e la ragazza viene rinchiusa in una torre dall’ammiraglio di Alessandria. Florio dopo varie peripezie tenta di salvarla, ma viene catturato e condannato al rogo con l’amata. Con l’agnizione si scopre che l’ammiraglio è lo zio di Florio e i giovani vengono liberati.
PERIODO FIORENTINO COMEDIA DELLE NINFE FIORENTINE: narrazione in prosa inframmezzata da terzine. Ameto, rozzo pastore, incontra delle ninfe e si innamora di una di esse, Lia. Nel giorno della festa di Venere, le ninfe narrano al pastore i loro amori. Ameto è immerso in un bagno purificatore e può così apprendere il significato allegorico della sua esperienza: le ninfe rappresentano le virtù e l’incontro con esse ingentilisce l’animo di Ameno.
L’ ELEGIA DI MADONNA FIAMMETTA: romanzo in prosa. Il romanzo è scritto sotto forma di lettera da parte di Fiammetta, che innamorata di Panfilo, viene dimenticata dallo stesso in seguito al suo ritorno in patria. Fiammetta attende il giovane invano ricordando i bei tempi. Il tormento è accentuato dal fatto che Fiammetta è sposata e deve nascondere le sue sofferenze al marito che per confortarla la conduce nei luoghi in cui aveva passato i momenti più belli con Panfilo.
IL DECAMERONE E’ una raccolta di cento novelle, che racconta come, durante la peste che nel 1348 devasta Firenze, una brigata di sette fanciulle e tre giovani, di nobile condizione sociale, cerca scampo, ritirandosi in una villa in campagna. Come passatempo i giovani raccontano delle novelle e ogni giorno viene eletto un re che decide il tema della giornata.
LE DIECI GIORNATE Pampinea: tema libero; Filomena: storie in cui dopo varie peripezie si arriva ad un lieto fine; Neifile: storie in cui una cosa tanto desiderata viene acquistata o recuperata; Filostrato: storie d’amore finite male; Fiammetta: storie di amanti che superati una serie di ostacoli, si ricongiungono; Elissa: storie di persone che con una buona risposta sono sfuggite ad un pericolo; Dioneo: storie di donne che beffano mariti e amanti, a loro insaputa; Lauretta: storie di beffe reciproche tra uomo e donna; Emilia: tema libero; Panfilo: tema libero sull’amore o altro.
SECONDA GIORNATA-DECIMA NOVELLA (DIONEO) Luogo: Pisa, Montenero. Tempo: durata della storia sconosciuta. Personaggi: Riccardo di Chinzica, Bartolomea, Paganino da Monaco. Antefatto: Bartolomea sposata con Riccardo di Chinzica si trasferisce a Montenero per trascorrere una breve vacanza. Modificazione: durante il soggiorno, Bartolomea viene rapita da Paganino da Monaco. Nodo narrativo: Riccardo avuto un colloquio con il rapitore della moglie, rimane scioccato dalla decisione di Bartolomea di voler restare con Paganino. Scioglimento: Bartolomea giustifica la sua decisione dicendo al marito che l’ha trascurata molto e che adesso sente il bisogno di rifarsi una vita. Conclusione: Bartolomea sceglie di vivere con il suo rapitore, mentre Riccardo, tornato a Pisa, trascorre una vita in solitudine e muore poco dopo.
Commento: Bartolomea dice a Riccardo: “mentre che io fui con voi, mostrasse a sai male di conoscere me, per ciò che, se voi eravate savio dovevate bene avere tanto conoscimento, dovevate vedere che io era giovane, fresca e gagliarda, e per conseguente conoscere quello che alle giovani donne oltre al loro vestire e mangiare, benché elle per vergogna non dicano, si richiede; il che come il voi facevate voi il vi sapete “. Ciò mostra come la ragazza abbia passato molto tempo insieme ad una persona che in realtà non conosceva, e di conseguenza esprime quello che prova dentro di sé con molta rabbia.
PROEMIO Il pubblico del Decameron: è identificato con le donne. Rivolgersi ad un pubblico femminile equivale ad indicare che l’opera si rivolge ad un pubblico non colto e sembra quasi collocarla ad un genere “minore”, ma nonostante ciò, questa ha alte ambizioni letterarie. Il carattere dell’opera, vuole essere di piacevole intrattenimento e non di dottrina religiosa e morale. Fortuna e virtù: un altro importante motivo è quello delle virtù degli eroi, che cercano di contrastare la fortuna capricciosa e dimostrano così, la loro capacità di superare le avversità e gli ostacoli. I vari modi narrativi: Boccaccio vuole misurarsi nei più vari modi narrativi, infatti all’interno della sua opera, ritroviamo narrazioni sotto forma di novelle o favole o parabole o storie.
Adunque, acciò che in parte per me s’amendi il peccato della fortuna …