Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 1 cosa cambia nella scuola Il nuovo obbligo di istruzione: cosa cambia nella scuola?
Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 2 Documenti di riferimento: 296,622 Legge 27 dicembre 2006, n. 296, comma 622 Obiettivi di Lisbona 8 Competenze di cittadinanza 9 10
Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 3 legge 26 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 622 allinearsi con i sistemi di altri Paesi dell’Unione europea Dal 1° settembre 2007 è entrato in vigore l’obbligo d’istruzione elevato a 10 anni in base alla legge 26 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 622. Il nostro sistema scolastico compie così un passo molto portante per allinearsi con i sistemi di altri Paesi dell’Unione europea. pieno sviluppo della persona diritti di cittadinanza Il nuovo obbligo di istruzione intende fornire ai giovani gli strumenti per l’acquisizione dei saperi e delle competenze indispensabili per il pieno sviluppo della persona in tutte le sue dimensioni e per l’esercizio effettivo dei diritti di cittadinanza. 18
Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 4 pieno sviluppo della personacostruzione del sé relazioni con gli altri interazione con la realtà naturale e sociale “ L’elevamento dell’obbligo di istruzione a 10 anni intende favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé, di corrette e significative relazioni con gli altri, e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale”. Finalità generale
Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 5 Il percorso 2007/ /2010, Il percorso di innovazione si svilupperà, quindi, a partire dall’anno scolastico 2007/2008 sino alla ricomposizione, in un contesto unitario, di tutti gli ordinamenti dell’istruzione a partire dall’anno 2009/2010, nuovo assetto sistema dell’istruzione secondaria superiore sistema dell’istruzione e formazione professionale In quella data si attuerà il nuovo assetto del secondo ciclo costituito, in base all’articolo 13 della legge n. 40/07, dal sistema dell’istruzione secondaria superiore - articolato in licei e in istituti tecnici e istituti professionali - e dal sistema dell’istruzione e formazione professionale. Alle scuole realizzare applicare Alle scuole spetta il compito di “ realizzare ” e non ad “applicare” l’innovazione in relazione agli assi culturali considerati strategici (allegato n. 1) e alle competenze chiave (allegato n. 2).
Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 6 sperimentale prima fase riflettere insieme Il carattere sperimentale della prima fase di attuazione del nuovo obbligo d’istruzione ci aiuterà a riflettere insieme a tutta la comunità scolastica nel suo impegno educativo, con lo scopo di dare risposte anche ad un’altra domanda: come deboli e svantaggiati come cambiare il modo di fare scuola, per incontrare e sostenere i giovani, soprattutto quelli più deboli e svantaggiati, nella fase più delicata della loro crescita come persone e cittadini? 12
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Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 8 N°2 Sviluppare le competenze per la società della conoscenza N°4 Attrarre più studenti agli studi scientifici e tecnici N°3 Garantire l’accesso alle TIC per tutti N°5 Sfruttare al meglio le risorse N° 1 Migliorare l’istruzione e la formazione degli insegnanti N°13 Rafforzare la cooperazione europea N°12 Aumentare la mobilità e gli scambi N°11 Migliorare l’apprendimento delle lingue straniere N° 10 Sviluppare lo spirito imprenditoriale N°9 Rafforzare i legami con il mondo del lavoro e della ricerca e con la società in generale N°8 Sostenere la cittadinanza attiva, le pari opportunità e la coesione sociale N°7 Rendere l’apprendime nto più attraente N°6 Creare un ambiente aperto per l’apprendimento I 3 obiettivi strategici e i 13 obiettivi specifici di LISBONA 2010 Migliorare la qualità e l'efficacia dei sistemi di istruzione Agevolare l'accesso di tutti ai sistemi di istruzione e formazione Aprire i sistemi di istruzione e formazione al resto del mondo
Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 9 Competenze chiave della cittadinanza : comunicazione nella madre lingua, comunicazione nelle lingue straniere, competenza matematica,competenze di base in scienza e tecnologia, competenza digitale, imparare ad imparare, competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità, consapevolezza ed espressione culturale.
Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 10 punta all’Europa l’apprendimento permanente Con l’obbligo di istruzione, l’Italia punta all’Europa facendo proprie le competenze chiave per l’apprendimento permanente indicate dall’UE il 18 dicembre indicazioni nazionali sulle competenze e i saperi indipendentemente Il regolamento sul nuovo obbligo di istruzione 22 agosto 2007 (G.U. n. 202 del 31 agosto 2007) contiene le indicazioni nazionali sulle competenze e i saperi che tutti i giovani devono possedere a sedici anni, indipendentemente dalla scuola che frequentano. devono continuare a studiare fino a 18 L’obbligo di istruzione non significa che gli studenti possano smettere di studiare a 16 anni. Tutti i giovani devono continuare a studiare fino a 18 anni per conseguire un titolo di studio o almeno una qualifica professionale (resta valido il diritto-dovere all’istruzione e formazione fino a 18 anni).
Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 11 I tre principali modelli europei strutturali del ciclo dell’obbligo
Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 12 Gli anni più a rischioil primo e il secondo della scuola secondaria di secondo grado 18.2%13.1% Gli anni più a rischio sono il primo e il secondo della scuola secondaria di secondo grado (con una media di 18.2% di bocciati al primo anno e di 13.1% al secondo anno), con punte del 30% nelle prime classi degli istituti professionali. 19 mila Solo nello scorso anno scolastico (2006) più di 19 mila alunni di prima e seconda non sono stati scrutinati per interruzione non formalizzata degli studi: abbiamo cioè “fantasmi”.
Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 13 evitare la dispersione dei ragazzi come tenere “Il biennio obbligatorio deve soprattutto evitare la dispersione dei ragazzi. In fondo già oggi circa il 96% si iscrive alla scuola superiore, e quindi l’obbligo è quasi attuato (anche se l’obiettivo resta il 100%), ma il vero problema è come tenere, mantenere i ragazzi dentro l’obbligo scolastico anche dopo l’iscrizione, far sì che non vengano ripetutamente bocciati (sopratutto nei tecnici e professionali i livelli di bocciatura oscillano intorno al 30-35%, con molti abbandoni). Tratto da: Mariangela Bastico
Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 14 diverse modalità di apprendimento laboratori, saper fare Alcuni ragazzi non riescono a stare in classe e ad apprendere dalle normali modalità? Applichiamo, partendo dal biennio, diverse modalità di apprendimento, con utilizzo maggiore di laboratori, un apprendimento anche fuori dalla scuola e dalle aule, una concretezza nell’apprendimento, di carattere induttivo e non deduttivo, in modo da riuscire a cogliere l’interesse dei ragazzi e insieme le loro diverse intelligenze. Il saper fare, la concretezza, deve essere usato dall’insegnante di questa scuola dell’obbligo come lo strumento attraverso il quale pervenire a livelli di sapere fondamentali.
Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 15 centralità del soggetto che apprende ne sia coinvolto strumentali favorire un reale successo formativo padroneggiare “Il principio educativo della scuola è, dunque, la centralità del soggetto che apprende, con la sua individualità e la rete di relazioni che lo legano alla famiglia e ai diversi ambienti sociali, regionali ed etnici (…) Occorre garantire l’acquisizione di cognizioni e far comprendere la loro importanza. Le cognizioni sono esse stesse durevoli e durevoli ne sono gli effetti in quanto siano proposte in modo che chi apprende ne sia coinvolto, ne percepisca la rilevanza per i successivi studi e per le scelte successive, per costruire il suo progetto di esistenza e, insomma, per poter tornare ad esse e riutilizzarle per tutto l’arco della vita. Sono dunque importanti in quanto sappiano essere strumentali rispetto all’imparare durevolmente ad apprendere, alla maturazione dell’identità personale, all’educazione a diventare liberi cittadini e cittadine di una Nazione antica e rinnovata quale è l’Italia della Repubblica, il nostro Paese (…) L’obiettivo è quello di favorire un reale successo formativo che consenta a ciascuno – secondo le sue vocazioni e le sue possibilità effettive – di conseguire non solo e non tanto un titolo di studio, quanto e soprattutto un’adeguata capacità di padroneggiare i contenuti dell’apprendimento” Si riprende Si riprende la linea De Mauro
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