INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO RICERCA E AZIONE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO
PREMESSA Alla luce delle Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione e delle relative misure di accompagnamento 2013-2014, l’Istituto Comprensivo “S. Leone IX”, quale istituto capofila, in rete con altre istituzioni scolastiche del territorio, ha attuato il progetto di “formazione e ricerca” prevedendo diversi seminari e incontri laboratoriali. Dalle informazioni ricevute durante i vari incontri, le docenti di scuola dell’infanzia BENCIVENGA Elvira, CODELLA Elisa, FRAPPA Milva, GIUNTA Anna Maria, GRECO Paola e SENO Immacolata hanno strutturato un percorso educativo in continuità verticale con la scuola Primaria e la scuola secondaria di I grado avendo come traguardo comune il raggiungimento della competenza linguistica “comprensione del testo” e la competenza matematica “il numero”. Le docenti hanno attuato un proprio percorso educativo con contenuti e attività differenti, ciascuno nella propria sezione, suddividendo in modo equo tra le stesse, le competenze da raggiungere: BENCIVENGA Elvira, CODELLA Elisa e GIUNTA Anna Maria – competenza linguistica, campo d’esperienza “I discorsi e le parole”; FRAPPA Milva, GRECO Paola e SENO Immacolata - competenza matematica, campo d’esperienza “La conoscenza del mondo”.
SCUOLA DELL’INFANZIA LAURO SEZ C (3 ANNI) CAMPO D’ESPERIENZA I DISCORSI E LE PAROLE
TRAGUARDO ASCOLTA COMPRENDE NARRAZIONI,RACCONTA E INVENTA STORIE, CHIEDE E OFFRE SPIEGAZIONI USA IL LINGUAGGIO PER PROGETTARE ATTIVITA’ E PER DEFINIRE REGOLE OBIETTIVI ASCOLTA E COMPRENDE SEMPLICI RACCONTI LEGGE SEMPLICI IMMAGINI CONTENUTO LA PRIMAVERA
Si comincia……… All’interno del corso di formazione, in collaborazione con la scuola primaria e secondaria di primo grado, abbiamo scelto di lavorare sul traguardo di competenza riguardante l’ascoltare e il comprendere, per la corretta attuazione di curricolo verticale La sezione, in cui opero, è composta da 20 bambini di 3 anni: 9 femminucce e 11 maschietti. Dopo un attento lavoro di integrazione e scolarizzazione, durante la prima parte dell’anno scolastico con il Progetto Accoglienza, i bambini conoscono bene la sezione con i suoi vari angoli didattici e amano l’angolo Ascolto dove ascoltano l’insegnante e raccontano storie del loro vissuto quotidiano. 1 fase: Racconto Non è facile avere la completa attenzione dei bambini per un lungo periodo di tempo, ma se durante la narrazione si intervalla la visione di illustrazioni alla parola e si coinvolgono i bambini usando diverse voci per ogni personaggio il lavoro è facilitato. Il racconto scelto è: «Il figlio pazzerello», che riguarda l’arrivo della stagione primaverile e in particolare il mese di Marzo un po’ birbantello e dispettoso. Il parallelo con i loro stessi viene naturale ed è divertente ascoltare il racconto delle proprie marachelle. Viene enfatizzato il comportamento bizzarro del Sig Marzo e fatto il paragone con i suoi fratellini Maggio e giugno. In questo modo ai bambini rimane impresso quali sono i mesi primaverili e notano ancor di più le differenze tra i vari mesi e il graduale e lento passaggio alla nuova stagione.
2 fase: Rielaborazione orale In questa fase i bambini sono i protagonisti, vengono lasciati liberi di chiedere rielaborare, mostrare ciò che hanno interiorizzato del lavoro. Molto importante, a mio avviso è lasciarli liberi di interpretare, di mimare e di porre domande. Il mimare le azioni del racconto comportandosi come i protagonisti li fa vivere la storia e rende essi stessi protagonisti. Vengono ripetuti, quindi, i protagonisti, le loro azioni e le conseguenze di queste. Tale attività è valida per qualsiasi racconto. 3 fase: Rielaborazione grafica Partiamo con un disegno alla lavagna. I bambini sono direttamente coinvolti perché devono man mano elencare ciò che manca. In questo modo si riesce a stabilire ciò che è rimasto impresso.
In seguito collaboreranno tutti alla realizzazione di un cartellone, facendo nostro il detto: «se ascolto imparo se faccio memorizzo……..». Queste immagini rappresentano alcune fasi della realizzazione
4 fase: Rielaborazione spontanea racconto Tutto il lavoro svolto fino ad ora serve, non a immagazzinare una serie di nozioni fine a se stesse, ma, a rendere il bambino capace, con personaggi e ambienti sempre diversi, di rielaborare e rendere proprie le storie che gli vengono raccontate. In tal modo, piano piano arricchirà il proprio patrimonio lessicale e amplierà la sua capacità di rielaborazione Presentiamo quindi, di volta in volta, schede con vari personaggi tratti dai racconti e chiediamo loro di inventare piccole storie. All’inizio servirà un piccolo input da parte del docente ma poi riusciranno da soli a diventare piccoli narratori ricchi di fantasia. Le schede realizzate dai bambini e utilizzate:
Piccoli narratori crescono (alcuni esempi) Gianluca: (sole-nuvola-vento): C’era una volta…………il vento che soffiava alla nuvola: La nuvoletta camminava camminava e copriva il sole. Il sole diceva: «spostati», perché voleva brillare Anna Maria: (coccinella-vermetto-ape) C’era una volta………..una coccinella che volò su Armando (un compagno di classe). Arriva il vermetto la chiama: «vieni qua, andiamo a giocare in giardino» e incontrano l’ape. Cominciano a litigare perché l’ape li voleva pungere e la chiamano cattiva. Lei piange e loro scappano Francesco: (passero-vento-fiore) C’era una volta………..il vento che soffia via la nuvola. L’uccellino vola sull’albero e arriva la nuvola e il vento soffia ancora e poi la nuvola va sul fiorellino e il vento soffia forte e la nuvola se ne va Giulia: (farfalla-fiore-viola) La farfalla vola sui bimbi, poi arriva l’ape sul fiore e beve il nettare. Arriva la pioggia e da da bere ai fiorellini che hanno sete, poi il sole li riscalda e li asciuga Carmine: (fiore-vermetto-ape) C’era una volta………..un fiore nel giardino e il vermetto chiacchierava con il fiore. All’improvviso arriva l’ape però il vermetto non ha paura. L’ape si posa sul fiorellino e prende il nettare e poi torna all’alveare
Conclusioni Ogni attività svolta dai bambini è stata verificata e valutata in itinere. Le varie fasi sono connesse fra loro e il proseguimento dell’una necessita dell’interiorizzazione della precedente. I bambini si sono mostrati entusiasti e partecipi. Le attività nella scuola dell’infanzia, secondo il mio parere, devono essere piacevoli, ludiche e ben delineate nei tempi e negli spazi. Poco deve essere lasciato alla casualità ma tutto deve essere programmato, verificato e valutato. Il nostro segmento scolastico è uno dei cardini dell’intero percorso scolastico dei bambini e, costruire delle buone fondamenta, servirà per un futuro scolastico di successo.