IV Liceo scientifico Prof. Gianni Serino La Critica della Ragion Pura di Immanuel Kant 5. L’Analitica trascendentale: le categorie IV Liceo scientifico Prof. Gianni Serino
Critica della Ragion Pura -Prefazioni (1781, 1787) -Introduzione Estetica Trascendentale → SENSIBILITÀ Dottrina trascendentale degli elementi Critica della Ragion Pura Analitica Trascendentale → INTELLETTO Logica trascendentale → RAGIONE Dialettica Trascendentale Dottrina trascendentale del metodo
Critica della Ragion Pura -Prefazioni (1781, 1787) -Introduzione Estetica Trascendentale → SENSIBILITÀ Dottrina trascendentale degli elementi Critica della Ragion Pura Analitica Trascendentale → INTELLETTO Mentre la logica generale si occupa del pensiero astraendo da ogni contenuto (logica formale)… Logica trascendentale → RAGIONE Dialettica Trascendentale Dottrina trascendentale del metodo
Critica della Ragion Pura -Prefazioni (1781, 1787) -Introduzione Estetica Trascendentale → SENSIBILITÀ Dottrina trascendentale degli elementi Critica della Ragion Pura Analitica Trascendentale → INTELLETTO …la logica trascendentale si interroga su come concetti puri (non empirici, come sostanza, causa, etc.) possano riferirsi ad oggetti. Logica trascendentale → RAGIONE Dialettica Trascendentale Dottrina trascendentale del metodo
Critica della Ragion Pura -Prefazioni (1781, 1787) -Introduzione L’analitica trascendentale si occupa dell’applicazione dei concetti puri all’ambito dell’esperienza Estetica Trascendentale → SENSIBILITÀ Dottrina trascendentale degli elementi Critica della Ragion Pura Analitica Trascendentale → INTELLETTO …la logica trascendentale si interroga su come concetti puri (non empirici, come sostanza, causa, etc.) possano riferirsi ad oggetti. Logica trascendentale → RAGIONE Dialettica Trascendentale Dottrina trascendentale del metodo
Analitica trascendentale Filo conduttore per la scoperta delle categorie Analitica dei concetti Deduzione trascendentale delle categorie Analitica trascendentale Lo schematismo trascendentale Analitica dei principi I principi dell’intelletto puro La distinzione tra fenomeno e noumeno
Analitica trascendentale Filo conduttore per la scoperta delle categorie Analitica dei concetti Deduzione trascendentale delle categorie Analitica trascendentale Lo schematismo trascendentale Analitica dei principi I principi dell’intelletto puro La distinzione tra fenomeno e noumeno
Analitica trascendentale Filo conduttore per la scoperta delle categorie Analitica dei concetti Deduzione trascendentale delle categorie Analitica trascendentale Lo schematismo trascendentale Analitica dei principi I principi dell’intelletto puro La distinzione tra fenomeno e noumeno
L’intelletto L’intelletto è una facoltà non intuitiva, ma discorsiva È la facoltà, mediante giudizi (“S è P”), di unificare il contenuto molteplice dell’esperienza (le intuizioni) attraverso i concetti Ad esempio, quando dico “Questa è una mela” unifico una molteplicità di intuizioni (forma, colore, sapore, odore, consistenza), attraverso il concetto di mela
L’intelletto L’intelletto è una facoltà non intuitiva, ma discorsiva È la facoltà, mediante giudizi (“S è P”), di unificare il contenuto molteplice dell’esperienza (le intuizioni) attraverso i concetti Ad esempio, quando dico “Questa è una mela” unifico una molteplicità di intuizioni (forma, colore, sapore, odore, consistenza), attraverso il concetto di mela Quando dico “la mela e la pera sono frutti”, produco un’ulteriore unificazione attraverso un concetto più generale… frutto
L’intelletto L’intelletto è una facoltà non intuitiva, ma discorsiva È la facoltà, mediante giudizi (“S è P”), di unificare il contenuto molteplice dell’esperienza (le intuizioni) attraverso i concetti Ad esempio, quando dico “Questa è una mela” unifico una molteplicità di intuizioni (forma, colore, sapore, odore, consistenza), attraverso il concetto di mela Quando dico “la mela e la pera sono frutti”, produco un’ulteriore unificazione attraverso un concetto più generale… …e così via! frutto
L’intelletto L’intelletto è una facoltà non intuitiva, ma discorsiva È la facoltà, mediante giudizi (“S è P”), di unificare il contenuto molteplice dell’esperienza (le intuizioni) attraverso i concetti Ad esempio, quando dico “Questa è una mela” unifico una molteplicità di intuizioni (forma, colore, sapore, odore, consistenza), attraverso il concetto di mela Quando dico “la mela e la pera sono frutti”, produco un’ulteriore unificazione attraverso un concetto più generale… …e così via! D frutto C B A
Intuizioni empiriche (ordinate attraverso spazio e tempo) L’intelletto CAUSA Concetti empirici D Intuizioni empiriche (ordinate attraverso spazio e tempo) frutto C B A
L’intelletto Diversamente dalle categorie aristoteliche, non sono modi di essere delle cose (indipendentemente da noi), ma dipendono dal soggetto conoscente Concetti puri (categorie) SOSTANZA Concetti empirici D Intuizioni empiriche (ordinate attraverso spazio e tempo) frutto C B A
L’intelletto Concetti puri (categorie) SOSTANZA Non sono semplicemente delle idee innate Concetti empirici D Intuizioni empiriche (ordinate attraverso spazio e tempo) frutto C B A
L’intelletto Sono delle “funzioni unificanti” che rendono possibile qualisasi concetto empirico e qualsiasi unificazione (giudizio) Concetti puri (categorie) SOSTANZA Concetti empirici D “Ricercare questi concetti fondamentali era un’impresa degna di quella mente acuta di Aristotele. Ma, non avendo nessun principio, Aristotele li raccolse affrettatamente, come gli si presentavano e ne mise insieme dieci che chiamò categorie” [Critica della ragion pura, Analitica trascendentale §10] “La filosofia trascendentale ha il vantaggio, ma anche l’obbligo, di ricercare i suoi concetti colla guida d’un principio, poché essi rampollano puri e senza mescolanza dall’intelletto come assoluta unità e debbono perciò concatenarsi fra loro secondo un concetto o un’idea” [Critica della ragion pura, Analitica trascendentale I, I, I] Intuizioni empiriche (ordinate attraverso spazio e tempo) frutto C B A
Il filo conduttore per la scoperta delle categorie rendono possibili CATEGORIE (funzioni unificanti) GIUDIZI (unificazioni concrete) permette di risalire alla… TAVOLA DELLE CATEGORIE TAVOLA DEI GIUDIZI (logica “aristotelica”) …a ciascuna funzione corrisponderà un elemento particolare dell’aggeggio. Se ho un “aggeggio” che taglia, lima, ingrandisce, sega, cava i tappi etc….
La tavola dei giudizi QUANTITÀ Universali: Ogni a è b Particolari: Qualche a è b Singolari: A è b QUALITÀ Affermativi : a è b Negativi: a non è b Infiniti: a è non b RELAZIONE Categorici : a è b Ipotetici: Se p allora q Disgiuntivi: O p o q… o z MODALITÀ Problematici: a può essere b Assertori: a è b Apodittici: a deve essere b
Dai giudizi alle categorie La terza categoria deriva sempre dall’unione della prima con la seconda QUANTITÀ Universali: Ogni a è b Particolari: Qualche a è b Singolari: A è b →UNIT À → PLURALIT À → TOTALITÀ QUALITÀ Affermativi : a è b Negativi: a non è b Infiniti: a è non b RELAZIONE Categorici : a è b Ipotetici: Se p allora q Disgiuntivi: O p o q… o z →REALTÀ → NEGAZIONE → LIMITAZIONE →SOSTANZA → CAUSA → AZIONE RECIPROCA MODALITÀ Problematici: a può essere b Assertori: a è b Apodittici: a deve essere b →POSSIBILITÀ → ESISTENZA → NECESSIT À
Dai giudizi alle categorie La terza categoria deriva sempre dall’unione della prima con la seconda Categorie “MATEMATICHE”: sono indirizzate agli oggetti dell’intuizione QUANTITÀ Particolari: Qualche a è b Singolari: A è b Universali: Ogni a è b →UNIT À → PLURALIT À → TOTALITÀ QUALITÀ Affermativi : a è b Negativi: a non è b Infiniti: a è non b RELAZIONE Categorici : a è b Ipotetici: Se p allora q Disgiuntivi: O p o q… o z →REALTÀ → NEGAZIONE → LIMITAZIONE →SOSTANZA → CAUSA → AZIONE RECIPROCA Categorie “DINAMICHE”: sono indirizzate all’esistenza degli oggetti dell’intuizione (in rapporto tra loro o con l’intelletto) MODALITÀ Problematici: a può essere b Assertori: a è b Apodittici: a deve essere b →POSSIBILITÀ → ESISTENZA → NECESSIT À