Roberto.fini@univr.it.

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diapositive dell’intervento:
Nella lezione precedente abbiamo introdotto dieci principi economici che regolano le decisioni individuali, le interazioni tra gli individui e il funzionamento.
Transcript della presentazione:

Un uomo tanto meno e tanto più difficilmente sarà grande, quanto più sarà dominato dalla ragione. Giacomo Leopardi Zibaldone, 1817/32 Avezzano, 18 gennaio 2014

roberto.fini@univr.it

roberto.fini@univr.it

I modelli economici In genere gli economisti costruiscono modelli semplificati della realtà e dei comportamenti umani La costruzione di un modello esige di utilizzare il rasoio di Hockamm: tutto quello che viene considerato secondario ai fini della costruzione del modello viene eliminato secondo il principio di Duns Scoto: Pluralitas non est ponenda sine necessitate È un ottimo sistema per semplificare la realtà e renderla più maneggevole Ma presenta anche qualche rischio… roberto.fini@univr.it

… per esempio La relazione prezzo-quantità prevista dal modello di domanda presuppone un consumatore Perfettamente razionale Una perfetta conoscenza del mercato Un mercato perfettamente trasparente Ma… roberto.fini@univr.it

… vorreste che vostra figlia sposasse un homo oeconomicus? roberto.fini@univr.it

Teoria economica e Rational Fools La teoria economica tradizionale si fonda sulla perfetta razionalità e sul perfetto egoismo del soggetto economico Il consumatore agisce sempre e comunque razionalmente L’esperienza dimostra che queste condizioni sono difficilmente realizzabili nella realtà… […] il puro uomo economico è in effetti assai vicino all’idiota sociale. La teoria economica si è molto preoccupata di questo sciocco razionale […] A. Sen (1976) roberto.fini@univr.it

Il consumatore “vero” In realtà, per fortuna, gli individui operano scelte più complesse di quelle dell’homo oeconomicus: Insieme alla razionalità utilizzano anche altri elementi di valutazione Il comportamento “reale” del consumatore può essere compreso meglio attraverso alcuni esperimenti roberto.fini@univr.it

Il dilemma del teatro … Quindi la sera dello spettacolo uscite di casa per tempo per recarvi al botteghino ad acquistare il biglietto che costa 25 euro. Ma lungo la strada vi accorgete di aver perso i 25 euro che avreste dovuto usare per acquistarlo. Cosa fate? a. Tornate a casa e rinunciate allo spettacolo b. Andate al botteghino e comperate comunque il biglietto. … Quindi vi recate qualche giorno prima al botteghino ed acquistate un biglietto al prezzo di 25 euro. La sera dello spettacolo uscite di casa per recarvi al teatro, ma lungo la strada vi accorgete di avere perso il biglietto che tenevate in tasca. Rifate la strada al contrario, ma non lo trovate. Cosa fate? a. Tornate a casa e rinunciate allo spettacolo b. Andate al botteghino e comperate un nuovo biglietto roberto.fini@univr.it

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“[…] andare a teatro è normalmente considerato come una transazione nella quale il costo del biglietto è scambiato con l’esperienza di vedere lo spettacolo. Acquistare un nuovo biglietto aumenta il costo dello spettacolo ad un livello che la maggioranza dei soggetti trovano inaccettabile. Di contro, la perdita di una somma di denaro non è messa sullo stesso conto dello spettacolo e non influenza l’acquisto del biglietto, se non per il debole senso di essere un po’ meno ricco” Kahneman e Tversky 1980 roberto.fini@univr.it

Vincite e/o perdite Tornando dalle vacanze trovate nella vostra cassetta postale l’avviso che avete vinto 50 euro ad una lotteria cui avevate partecipato tempo prima (evento a), ma anche una fattura da pagare di 40 euro delle Aziende municipalizzate per lavori eseguiti sul vostro impianto di metano (evento b). Segnate con una crocetta quale situazione vi rende maggiormente soddisfatti. Il verificarsi dell’evento a) e dell’evento b) contemporaneamente Il verificarsi di una vincita alla lotteria di 10 euro Le due ipotesi precedenti vi sono indifferenti roberto.fini@univr.it

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La funzione asimmetrica di valore Il senso degli esperimenti presentati si lega all’ipotesi che di solito le perdite sono vissute in modo proporzionalmente più negativo di quanto siano vissuti positivamente guadagni della stessa entità L’esperimento della vincita al lotto e della fattura dimostra questa evidenza In altre parole, per compensare una perdita di valore X-, è necessario un guadagno non pari a X+, ma di entità pari a X++n Kahneman e Tversky suggeriscono l’ipotesi che la funzione di valore in grado di riassumere sia le perdite che i guadagni abbia un andamento speculare ma asimmetrico roberto.fini@univr.it

La prospect theory La prospect theory è in grado di spiegare anche perché gli eventi negativi sono in genere sopravalutati rispetto agli eventi positivi; Per esempio, l’idea di perdere 100 euro è più negativa di quanto sia positiva l’idea di guadagnarne altrettanti. roberto.fini@univr.it

Valore (+) 100 Guadagni Perdite 100 Valore (-) roberto.fini@univr.it

L’analisi psicologica delle motivazioni del risparmio La psicologia economica ha messo in evidenza che alla base del risparmio vi sono anche motivazioni legate alla personalità del soggetto Per esempio è stato studiato a fondo il ruolo dell’autocontrollo nella spesa come capacità di differimento della gratificazione Al contrario nello shopping compulsivo è prevalente la propensione alla gratificazione immediata, con bassa o assente preferenza per le soddisfazioni future roberto.fini@univr.it

Mental accounting I risultati dell’esperimento di Kahneman e Tversky fanno emergere l’esistenza di una divisione in conti mentali (mental accounting) delle disponibilità da parte dei soggetti economici. Il comportamento di consumo risulta dipendere anche dal modo con il quale i soggetti economici percepiscono il reddito e le sue variazioni. roberto.fini@univr.it

Il framing effect Secondo le ipotesi verificate sperimentalmente da Kahneman e Tversky, le decisioni dipendono anche dal modo con il quale le opzioni in gioco sono formulate, cioè se sono presentate ai soggetti in una prospettiva negativa oppure positiva. roberto.fini@univr.it

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L’uso della psicologia economica nell’analisi del comportamento individuale L’evidenza dimostra che le tesi fondate esclusivamente sull’ipotesi del consumatore come perfettamente razionale sono quanto meno troppo limitate. “Incrociare” i tradizionali strumenti dell’economista con l’indagine psicologica e l’utilizzo di test ed esperimenti, permette di cogliere con maggior esattezza il reale comportamento umano. roberto.fini@univr.it

L’economia sperimentale L’economia non è una disciplina sperimentale e l’applicazione di logiche “di laboratorio” appare difficile in molte circostanze; nonostante questo in molti casi si possono somministrare esperimenti che possano convalidare o smentire ipotesi teoriche Inoltre, l’uso didattico di esperimenti permette di rendere la disciplina più vicina al sentire comune degli studenti roberto.fini@univr.it

… persino Paperone ha la “numero uno”! E ricordate… … persino Paperone ha la “numero uno”! roberto.fini@univr.it