RACCONTIAMO E SUONIAMO … LE EMOZIONI!

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Transcript della presentazione:

RACCONTIAMO E SUONIAMO … LE EMOZIONI! I fiori, la musica, i bambini, sono i gioielli della vita. P.I. Tchaikovsky

Inizio il racconto di “Pablo, il bambino musichino” e, avvicinandomi ai bambini, sottolineo con il timbro della voce, la gestualità, la postura, la mimica facciale, l’emozione o il sentimento richiamato, registrando la reazione del bambino coinvolto.

Stabilisco con i bambini un clima di conversazione/discussione sul significato della storia: perché il paese è triste? Chi sono i personaggi? Perché si chiamano così? Cosa succede nel paese quando arriva la famiglia di Pablo? E gli abitanti perché cambiano umore e nome?

Dall’interazione e dalle risposte dei bambini costruiamo un libro illustrativo della storia, attribuendo centralità al linguaggio visivo delle forme e dei colori. Ogni pagina è stata sensibilizzata con una grammatica visiva differente al fine di stimolare ed ampliare il potenziale creativo ed espressivo del bambino.

C’era una volta un villaggio triste chiamato “senza sole” perché non c’era mai il sole e gli abitanti erano tutti tristi. Ci siamo serviti di cartoncini di vario colore, forma e natura (carta con trasparenze e texture diverse, materiali da riciclo, assemblage di stoffe, fiori, ecc…). A livello compositivo è stata utilizzata la tecnica della “casualità” (applicata molto da Munari nei suoi laboratori creativi per l’infanzia); ossia forme inaspettate create dal semplice strappo di un pezzo di carta che possono aiutare a suggerire atmosfere, luoghi e oggetti nella composizione. “Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare”. B. Munari

Il Sindaco si chiamava “tristino”, perché era sempre triste, il parroco “lacrimino”, perché la sua chiesa era sempre vuota, il dottore “tremolino” perché tremava sempre quando doveva affrontare qualche intervento.

Il panettiere “sorpresino” perché il pane gli veniva sempre bruciato e il contadino “rabbiosino” perché la sua terra non produceva mai frutto. Le tecniche pittoriche utilizzate sono state: matita, matite colorate, gessetti, colori a feltro, collage e assemblage. I personaggi della storia sono stati raffigurati utilizzando la tecnica del pop-up e del puntinismo.

Un bel giorno arrivò nel villaggio, una famiglia di bravi musicisti rom. Il paese sembrava disabitato così la famiglia di rom decise di fermarsi con il loro carro al centro del paese, nella piazza più importante.

Al loro arrivo, tutti gli abitanti si rinchiusero nelle loro case e cominciarono a “spiare” dalle loro finestre…

Si aprirono le porte del carro e uscì un bambino di nome “Pablo” , soprannominato il “musichino”, perché portava sempre con sé il mandolino. Il papà era molto bravo a suonare l’organetto, la mamma le nacchere e il tamburello, la sorella Viola, la chitarra; la sorellina più piccola Maria, lo scacciapensieri. Pertanto regnava la musica, la felicità e la gioia di vivere in quella famiglia. Pablo cantava, suonava e ballava tutto il giorno. La famiglia di Pablo inizia subito a suonare una bellissima melodia.

La musica comincia a diffondersi in tutte le strade e i vicoli del paese e quasi per magia gli abitanti uscirono dalle loro case, ipnotizzati da quella musica così orchestrale. Fu così che la famiglia di Pablo fu invitata a suonare per la festa del paese. Quella sera ci fu una bellissima serata a suon di tarantelle in onore del Santo Patrono. Tutti ne furono coinvolti e per la grande gioia della loro musica, nel paese ritornò la luce, la gioia di vivere, l’armonia, la pace.

Il Sindaco non si chiamò più “tristino” ma “gioiosino”; il panettiere non si chiamò più “sorpresino” ma “attesino”…

Il Dottore da “tremolino” diventò “sicurino”; il contadino da “rabbiosino” a “tranquillino” e il parroco da “lacrimino” a “sorrisino”. E da quel giorno la famiglia di Pablo non fu più lasciata ripartire!

La storia della fiaba di “Pablo, il bambino musichino” è stata poi racchiusa in una nuvoletta come chiusura del libro.

Mappa concettuale della storia

Laboratorio multisensoriale (Metodo Munari) ESSENZIALITA’ ( imparo ciò che serve) METACOGNIZIONE (Imparo a pensare e ad imparare) COMUNICAZIONE ( Capisco e mi faccio capire) COMPETENZA ( conosco e imparo a fare) LABORATORIO MULTISENSORIALE GRADUALITA’ (Un passo dopo l’altro) PROGRESSIONE (Senza salti, ne ripetizioni) COLLABORAZIONE (Vivo ed opero con gli altri) LINGUAGGI PLURIMI ( mi esprimo e comunico)

I bambini, le emozioni, i disegni della fiaba “Pablo musichino” Abbiamo raccolto gli elaborati personali dei bambini relativi alla storia di Pablo in una scatola personalizzata.

Il paese triste visto dai bambini: Abbiamo chiesto ai bambini come vedevano il paese triste della storia. Questo il risultato

I personaggi della storia: Il Sindaco prima “tristino” e poi “gioiosino” Abbiamo invitato i bambini a disegnare il sindaco prima triste e poi gioioso per chiarire meglio il cambiamento dello stato d’animo.

Il parroco “lacrimino” e il parroco “sorrisino”

Il Dottore “tremolino” e il dottore “sicurino”

Il panettiere “sorpresino” e il panettiere “attesino”

Il contadino “rabbiosino” e il contadino “tranquillino”

Il Carro di Pablo

La famiglia di Pablo

La festa di Paese

Presentazione degli strumenti musicali Abbiamo presentato gli strumenti musicali della storia ai bambini (mandolino, organetto, chitarra, charango, tamburello, nacchere e schiacciapensieri), proponendo loro di memorizzarne il nome e di sperimentarne la forma, il suono, il colore, manipolando altresì i materiali di cui sono composti.

Fotografie dei bambini che suonano gli strumenti musicali: chitarra, schiacciapensieri, tamburello. Abbiamo raccolto in un “album cartaceo”, costruito con cartoncini di vario colore, le fotografie dei bambini che suonano gli strumenti musicali della storia.

Fotografie dei bambini che suonano gli strumenti musicali della storia: charango…

Fotografie di bambini che suonano gli strumenti musicali della storia: organetto…

Mandolino, nacchere

Bambini che imitano i personaggi della storia e si muovono a ritmo di musica.

Gli strumenti musicali visti dai bambini: l’organetto e il mandolino

Gli strumenti musicali visti dai bambini: la chitarra e il tamburello

Le nacchere, il charango, lo schiacciapensieri,

I bambini rappresentano i compagni che suonano e mimano la storia di Pablo

Utilizzo degli emoticon Abbiamo chiesto ai bambini di associare gli emoticon raffigurati su un pc portatile o sul tablet ai personaggi della storia ed ai relativi stati d’animo.

Gioco: le linee dei suoni Abbiamo mostrato tutti gli strumenti musicali della storia ai bambini, invitando ognuno di loro a sceglierne uno e a produrre un suono, lungo, corto, acuto, breve, etc. I suoni sono stati prodotti individualmente e ad una breve distanza di tempo l’uno dall’altro, così che i bambini hanno avuto la possibilità di fissarne la sensazione percettiva. Dopo l’esperienza, ad ognuno di loro è stato distribuito un foglio con un punto colorato disegnato al centro che ai bambini è stato presentato come l’inizio di ogni linea dei suoni. Quindi sono stati prodotti dei suoni con tutti gli strumenti della storia ed è stata data ai bambini la consegna di disegnare il suono emesso, a partire dal punto centrale del foglio. I suoni sono naturalmente diversi e differenziati nella durata e nell’intensità, così da offrire varie stimolazioni percettive da rappresentare con diversi colori. Il lavoro ultimato è risultato vario nel segno e nel colore, e rappresenta un prodotto visibile e tangibile per leggere un linguaggio sonoro.

Chitarra: suono, durata, colore

Mandolino: suono, durata, colore

Organetto e tamburello: suono, durata, colore

Nacchere, charango e scacciapensieri : suono, durata, colore

RIFLESSIONE SULLA LEZIONE L’insegnante come «professionista riflessivo» Compito dell’insegnante-ricercatore è riflettere sull’azione mentre si svolge (Schon, 2000)

Questionario di autovalutazione delle abilità sociali Fase finale Questionario di autovalutazione delle abilità sociali Durante il lavoro in classe… Ho alzato la mano per parlare Ho ascoltato chi stava parlando Ho aspettato il mio turno prima di parlare Ho collaborato nel lavoro in coppia

Bibliografia L. Cisotto: «Prime competenze di letto-scrittura» Trento, Erickson, 2009 D.Ianes, S.Cramerotti (a cura di) «Insegnare domani nella scuola dell’ infanzia. Manuale per una preparazione metacognitiva ed efficace» Trento, Erickson, 2012. www.rivistadidattica.com www.lavitascolastica.it www.casadelleartiedelgioco.it www.mariomicieli.it www.indire.it www.costruttivismoedidattica.it www.brunomunari.it www.piazzadellecompetenze.it www.apprendimentocooperativo.it www.impariamoascrivere.it www.mappescuola.it