Alessia Grilli, Barbara Borsini, Sofia Burattini

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Alessia Grilli, Barbara Borsini, Sofia Burattini LE FORESTE ITALIANE Alessia Grilli, Barbara Borsini, Sofia Burattini

La foresta è l’insieme di piante arboree distribuite su una vasta superficie di terreno. La distinzione tra foresta, bosco e selva, non sempre facile, si basa essenzialmente sulla estensione, sull’abbondanza e sulla regolarità della vegetazione. La Cia, Confederazione italiana agricoltori afferma: “le foreste producono l'ossigeno che respiriamo, contribuiscono alla difesa della biodiversità, svolgono un ruolo primario nella salvaguardia del suolo e delle risorse idriche e funzionano come depositi di assorbimento del carbonio”. Secondo la Confederazione italiana agricoltori è dunque fondamentale recuperare e rafforzare la gestione e la manutenzione delle foreste, anche perché queste costituiscono una delle principali risorse per lo sviluppo delle aree rurali e montane e sono fonti straordinarie non soltanto di ossigeno, ma di occupazione, reddito e materie prime rinnovabili.

In questa ricerca approfondiremo la situazione delle foreste in Italia In questa ricerca approfondiremo la situazione delle foreste in Italia. La superficie forestale nazionale è pari a 10.467.533 km quadrati, corrispondente circa al 37% della superficie territoriale. Negli ultimi 20 anni il patrimonio forestale italiano è aumentato di circa 1,7 milioni di ettari, raggiungendo oltre 10 milioni e 400 mila ettari di superficie, con 12 miliardi di alberi che ricoprono un terzo dell'intero territorio nazionale. L’espansione “verde”, però, nasconde anche risvolti negativi: preoccupa che la crescita della superficie forestale avvenga in parte a danno dei terreni agricoli abbandonati perché viene così persa superficie produttiva a fini alimentari, ma anche perché la crescita spontanea, dovuta principalmente all’abbandono delle aree rurali da parte dell’uomo, mette a rischio la sostenibilità del territorio per frane e incendi.

Tra le regioni italiane più verdi spiccano le Marche, dove un terzo della superficie è coperta da boschi: 308 mila ettari, più del doppio rispetto agli anni Sessanta, quando gli ettari erano 140 mila. Gli alberi presenti sono in tutto 518 milioni, circa trecento a testa per ogni cittadino marchigiano.

ALCUNE TRA LE PIU IMPORTANTI FORESTE D’ITALIA Il bosco Fontana: Si trova lungo il fiume Mincio, un tempo era tenuta di caccia dei Gonzaga, ed è una raro esempio di foresta planiziale, cioè di pianura, con grandi farnie e tigli. Sasso Fratino: In autunno le montagne del Casentino risuonano del bramito dei cervi in amore: qui si trova Sasso Fratino, la prima riserva naturale italiana, istituita già nel 1959 perché la splendida foresta fosse tutelata in modo integrale. Vallombrosa: E’ una selva di conifere e latifoglie, che fin dall’antichità è stata gestita con grande saggezza e perizia dai religiosi e poi dal Corpo Forestale dello Stato che l’ha lasciata alla sua spontanea evoluzione, governata dal ciclo delle nascite e anche delle morti. Circeo: Le riserve all’interno del parco nazionale del Circeo, uno dei parchi più piccoli d’Italia ma così prezioso da essere considerato patrimonio dell’Umanità, custodiscono le vestigia dell’ambiente silvano e palustre che regnava nella piana pontina prima delle grandi bonifiche.

La Selva Umbra: Si trova sul versante adriatico, nel cuore del Gargano, ed ospita ancora popolazioni relitte di capriolo italico all’ombra di faggi, aceri e cerri monumentali. I Giganti della Sila: Qui vivono i pini larici, considerati fra gli alberi più alti del nostro Paese, con quaranta metri di altezza certificati, quanto un palazzo di 15 piani, ma ad impatto zero. Il bosco della Ficuzza: In Sicilia, regione che nel passato ha pagato un pesante tributo alla fame di boschi (e alla cementificazione selvaggia), sopravvive questa rigogliosa foresta fra Palermo e Corleone. Il Supramonte: Selve di lecci impenetrabili, attraversate da gole rocciose profonde come canyon, fanno di questa regione della Sardegna un paradiso unico in Europa. Il Tarvisiano: Al confine con l’Austria, queste foreste sono ricche di abeti rossi, fra cui quelli, pregiatissimi, che forniscono il miglior legno per violini al mondo.

FORESTE IN EUROPA La superficie delle foreste in Europa è così distribuita (espressa in percentuale per paese): Finlandia 76% - Svezia 75% - Spagna 56% - Italia 37% - Francia e Germania 32%- Danimarca 15% - Irlanda 11% . L’ Italia occupa pertanto il 21° posto considerando tutti i paesi europei, come dimostra la cartina sottostante.

LE FORESTE PRIMARIE Una foresta primaria, o foresta nativa, è così chiamata perché si tratta di una foresta indisturbata, in cui, l'attività umana non ha ancora lasciato il segno. Si stima che fino a circa 8.000 anni fa circa il 50% delle terre emerse era ricoperto di foreste primarie. Oggi l’80% delle foreste primarie del pianeta è stato distrutto. Il restante 20% è minacciato da varie cause, tra cui: in primo luogo dal disboscamento o l’esplorazione di petrolio, miniere, costruzione di dighe, strade, espansione dell’agricoltura e dell’allevamento. Rare parti di foresta primaria boreale rimangono intatte in zone della Penisola Scandinava, mentre sono più abbondanti nella Russia europea, a partire dal versante occidentale dei Monti Urali. Circa 30 paesi dell'Europa occidentale e orientale sono rimasti privi di questo tipo di foreste, mentre la Finlandia e la Svezia conservano solo l'1% e il 3% rispettivamente della copertura forestale originaria. In Italia non ci sono più grandi foreste incontaminate.

Secondo Greenpeace, sette ultime grandi foreste del mondo sono: la foresta pluviale amazzonica, le giungle del sud-est asiatico, l'Africa centrale le foreste tropicali, le foreste temperate del Sud America, le foreste primarie del Nord America e Canada , le ultime foreste primario europeo e le foreste della taiga siberiana.

Tante foreste strappate alla terra e massacrate Distrutte rotativizzate Tante foreste sacrificate per la pasta da carta di miliardi di giornali che attirano annualmente l'attenzione dei lettori i sui pericoli del disboscamento delle selve e delle foreste. Jacques Prevert