Progetto tirocini formativi La catalogazione Elementi di archiviazione e catalogazione con tecnologie informatiche e telematiche © Cristina Angeloni
Tipologie di biblioteche Biblioteche statali Biblioteche delle Università Biblioteche pubbliche Biblioteche scolastiche Biblioteche di enti culturali e di ricerca Biblioteche di altri enti pubblici Biblioteche private Biblioteche biomediche
Biblioteche statali Dipendono dall’ufficio centrale per i beni librari, le istituzioni culturali e l’editoria del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali Sono circa 50 e sono diverse sia per importanza che per vocazione 9 vengono definite “nazionali” Le due nazionali di Roma e Firenze vengono chiamate “Nazionali Centrali”
Biblioteche delle Università Dipendono dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (MURST) Hanno come obiettivo il supporto alla didattica e alla ricerca Solitamente sviluppano collezioni specializzate e servizi innovativi, sono state infatti le prime a permettere l’accesso ad Internet ai proprio utenti e a rendere disponibili in rete i propri cataloghi
Biblioteche delle Pubbliche Sono le biblioteche di base che costituiscono il centro informativo locale Sono a scaffale aperto L’accesso e il prestito sono aperti a tutta la cittadinanza Sono molto differenti tra loro sia per collezioni che per tecnologie e servizi offerti Spesso sono luoghi pubblici di accesso ad Internet
Biblioteche di enti culturali e di ricerca Ad esse appartengono le biblioteche del CNR, dell’ENEA, degli Archivi di Stato, delle Accademie, delle Fondazioni, degli Istituti Culturali Sono specializzate Non consentono l’accesso a tutti ma sono spesso accessibili grazie alla lettera di presentazione di un docente universitario
Bibliografia Elenco di documenti esistenti con determinate caratteristiche, ma senza l’indicazione di dove recuperarli. Si occupa di documenti astratti, concentrandosi sul loro contenuto informativo.
Catalogo Comprende tutti i documenti di cui una determinata biblioteca possiede almeno un esemplare indicando, per ciascuno di essi, dove poterlo reperire. Fotografa la collezione di documenti fisici realmente conservati e messi a disposizione da una biblioteca.
Tipologie di cataloghi Il catalogo per autori Il catalogo alfabetico per soggetti Il catalogo sistematico Il catalogo dizionario Il catalogo alfabetico classificato I cataloghi speciali I cataloghi collettivi
Il catalogo per autori Ordinato alfabeticamente, permette la ricerca attraverso il nome di una persona o di un ente che abbiano la responsabilità intellettuale di un’opera o che abbiano contribuito alla sua pubblicazione. In certi casi ammette la ricerca per titolo Le informazioni sono riunite sotto l’intestazione COGNOME, nome
Il catalogo alfabetico per soggetti Ammette la ricerca secondo i termini che esprimono direttamente il contenuto concettuale dei documenti descritti. Le informazioni sono riunite sotto l’intestazione Soggetto
Il catalogo sistematico E’ un catalogo per soggetti che esprime il contenuto concettuale del documento descritto indicandone l’appartenenza a una classe determinata sulla base di una classificazione (concetto ripreso successivamente)
Tipologie di documenti Monografie Opere miscellanee Letteratura grigia Periodici, quotidiani, collane Opere di consultazione Documenti legislativi …….
La descrizione bibliografica La descrizione bibliografica è quell’insieme di elementi che descrive e identifica un documento.
ISBD (International Standard Bibliographic Description) Sono una serie di regole comuni per la descrizione catalografica dei documenti. Emanate dalla Federazione Internazionale delle Associazioni di Biblioteche (IFLA) Nascono da esigenze di scambio delle registrazioni fra le diverse biblioteche.
ISBD: i singoli testi ISBD(G) Generale ISBD(M) Monografie ISBD(A) Libri antiche ISBD(S) Pubblicazioni in serie ISBD(PM) Musica a stampa ISBD(CM) Materiale cartografico ISBD(NBM) Materiale non librario ISBD(CF) Archivi elettronici
Le fonti delle informazioni Le informazioni vengono registrate nella descrizione secondo una successione obbligata e sono distribuite in una serie di aree, a loro volta composte di elementi Fonti interne (la pubblicazione stessa) Fonti esterne (da bibliografie, enciclopedie specializzate)
La trascrizione delle notizie Non alterare le parole così come figurano nella fonte d’informazione Per l’uso delle maiuscole non si segue la fonte ma si applica l’uso della lingua di pubblicazione Gli errori di stampa sono riprodotti così come sono seguiti da [sic] o [!] oppure cioè o i.e. seguiti dalla forma corretta
Le aree Area del titolo e dell’indicazione di responsabilità Area dell’edizione Area specifica del materiale o del tipo di pubblicazione Area della descrizione fisica Area della collezione Area delle note Area del numero normalizzato e della disponibilità La prima la seconda e la quarta costituiscono il corpo della scheda La 3 non è utilizzata per le monografie, si applica solo a materiali cartografici, musica a stampa e seriali
La punteggiatura I segni sono preceduti e seguiti da uno spazio (punto e virgola solo seguiti da uno spazio Le coppie di parentesi tonde e quadre sono considerate un unico segno Ogni area tranne la prima è preceduta da punto spazio trattino spazio “. - “ tranne quando si va a capo (si può mettere solo il punto.
Esempi di punteggiatura Bagheria / Dacia Maraini. - Milano : Rizzoli, 1993 167 p. ; 21 cm. - (La scala) ISBN 88-17-66476-6 Bagheria / Dacia Maraini. - Milano : Rizzoli, 1993. - 167 p. ; 21 cm. - (La scala). - ISBN 88-17-66476-6
ISBD(M): la monografia Solitamente: pubblicazioni di opere dedicate ad un argomento specifico Le monografie ISBD invece comprendono tutte le pubblicazioni a stampa che non rientrano nelle altre categorie ISBD Sono monografie ISBD: le monografie, opere letterarie, enciclopedie, le miscellanee, ..
Area 1. Titolo ed indicazioni di responsabilità Fonte prescritta: il frontespizio Contiene molto notizie rilevanti ed è la pagina presente in tutte le monografie. Se dovesse mancare si è autorizzati ad utilizzare un'altra area del documento indicata come sostituto del frontespizio (di solito la copertina).
Area 1. Titolo ed indicazioni di responsabilità Il titolo proprio: è il titolo senza aggiunte come sottotitolo o pretitolo mentre comprende il titolo alternativo che è un secondo titolo aggiunto, preceduto di solito da o, ovvero Esempio: Voltaire CANDIDO ovvero L’ottimismo Traduzione di RICCARDO BACCHELLI Club degli Editori
Area 1. Titolo ed indicazioni di responsabilità La designazione generica del materiale Indicato tra parentesi quadre, riguarda il supporto: audioregistrazione, videoregistrazione, film, grafica, microforma, multimediale, oggetto, ologramma, proiezione visiva, testo a stampa, testo in braille,
Area 1. Titolo ed indicazioni di responsabilità Il titolo parallelo: indica la ripetizione del titolo in un’altra lingua o in un altro alfabeto. Da non confondere con una variazione del titolo o con un titolo alternativo. E’ indicato tra parentesi quadre e preceduto da segno = Notizie dall’Arcipelago : l’informazione in Italia = [News from the Archipelago : information in Italy] / Claudio di Benedetto (in nota) Pubblicazione testa-coda, con un altro frontespizio in inglese
Area 1. Titolo ed indicazioni di responsabilità I complementi del titolo: spiegano o qualificano il titolo proprio. Sono contrasseganti da “ : “ sempre preceduti da spazio I più ricorrenti sono sottotitolo e pretitolo CARO PARTELLA, Lettere scelte e commentate da Gianfranco Maffina EDIZIONI DEL GIRASOLE Caro Pratella, : Lettere scelte e commentate da Gianfranco Maffina
Area 1. Titolo ed indicazioni di responsabilità Le indicazioni di responsabilità: seguono gli elementi che riguardano il titolo e sono precedute da una barra diagonale ( / ). Va indicato il nome come compare perché ha un ruolo descrittivo e non di ricerca Indicazioni di responsabilità diverse dall’autore seguono questo preceduti da ; Se più persone hanno dato lo stesso contributo i due nomi sono separati da virgola o congiunzione, altrimenti preceduti dal contributo e separati da ;. Orlando Furioso / Lodovico Ariosto ; illustrato da Gustavo Doré ; con prefazione di Giosué Carducci
Area 2. Edizione Generalmente intesa come un insieme di copie identiche derivate dalla medesima composizione. L’edizione della seconda area invece presuppone l’esistenza di un’altra pubblicazione o più pubblicazioni della stessa opera.
Area 2. Edizione Fonte prescritta è il frontespizio con i suoi complementi: Copertina Sovraccoperta Il dorso L’occhietto L’antiporta Il Colophon
Area 2. Edizione La trascrizione Abbreviazioni: Numero Ordinale Edizione ed. Anastatico anast. Annotazione annot. Arrangiamento arr. Aumentato aum. Corretto corr. Orginale orig. Revisione rev. Riveduto riv. Numero Ordinale Si riporta con il numero arabo seguito da un punto anche quando sulla fonte è riportato come numero romano o lettera “Seconda edizione” 2. ed. “III edizione” 3. Ed.
Area 2. Edizione Completamento dell’area L’indicazione dell’edizione può essere completata da espressioni che: ne chiariscano le differenze rispetto ad altre edizioni (nuova ed. completamente riveduta) ne segnalino un contenuto particolare (3. ed. con bibliografia)
Area 4. Pubblicazione Contiene le informazioni che riguardano la pubblicazione intesa come prodotto destinato alla diffusione. L’edizione è il prodotto commerciale. L’editore è colui che è interessato per mestiere o attività occasionale a tale produzione.
Area 4. Pubblicazione Fonte prescritta è il frontespizio con i suoi complementi Nel caso di una riproduzione si farà riferimento ai dati della riproduzione e non a quelli della dell’edizione originale
Area 4. Pubblicazione Il luogo non è il luogo di residenza dell’editore ma quello solitamente associato al suo nome In molte bibliografie non viene riportato Se manca l’indicazione del luogo può essere indicato con [S.l.] (sine loco). Se è possibile reperirlo da fonti esterne sarà indicato con un “?” Es. [Milano?]
Area 4. Pubblicazione L’editore viene aggiunto dopo il luogo e preceduto da “ : “. Senza alterare nessuna parola è conveniente ridurre l’informazione relativa all’editore eliminando la ragione sociale, espressioni come “casa editrice”, i prenomi. Se manca l’editore viene indicato con [s.n.] (sine nomine)
Area 4. Pubblicazione La data indica l’anno di pubblicazione ed è preceduto da una virgola Viene riportata sempre in cifre arabe Non vi è una sigla per indicare una data mancante in quanto è un dato troppo importante da tralasciare
Area 4. Pubblicazione Il tipografo e le informazioni relative sono importanti per il libro antico mentre non vengono quasi mai indicate nelle pubblicazioni moderne. I dati relativi al tipografo vengono indicati tra parentesi quadre (luogo : nome, data) Se il tipografo è anche editore viene riportato come secondo elemento dell’area.
Area 5. Descrizione fisica L’area della descrizione fisica fornisce i dati sull’aspetto esteriore della pubblicazione come ad es.: tipi di unità fisiche dimensioni dichiarate o misurabili numero di pagine o velocità di scorrimento Fonte prescritta per le informazioni è l’intera pubblicazione
Area 5. Descrizione fisica I volumi, l’abbreviazione per la normativa italiana è v. anche se viene più spesso usato vol. Il numero dei volumi riguarda le unità fisiche della pubblicazione e non quelle della copia posseduta dalla biblioteca (potrebbero essere state rilegate successivamente) Non si indica se il volume è uno solo.
Area 5. Descrizione fisica Le pagine: nelle pubblicazioni moderne si indica l’ultimo numero di ogni serie numerata seguito da p. Es. XII, 130 p. Una paginazione con numeri romani che continui con numeri arabi senza interruzione della serie viene indicata con l’ultimo numero della serie. Es. 130. Non si segue la regola delle doppie nelle abbreviazioni (p. per pagina e pp. Per pagine)
Area 5. Descrizione fisica Le illustrazioni vengono indicate con l’abbreviazione generica ill. preceduta da “ : “. Se la maggior parte del volume è composto da illustrazioni si può indicare così “ : in gran parte ill.” Il termine generico ill. può essere omesso e sostituito con un’indicazione del tipo di illustrazione se questa è esclusiva. ill., c. geogr. alcune illustrazioni sono carte geografiche c. geogr. tutte le illustrazioni sono carte geografiche
Area 5. Descrizione fisica Il formato è preceduto da “ ; “ ed indicato in cm Dato il rapporto costante tra le due dimensioni viene indicata la sola altezza Per i formati irregolari (se la larghezza è superiore all’altezza o è meno della metà dell’altezza) si indica prima l’altezza e poi la larghezza (es. 26x34 cm) La misura è presa sulla copertina
Area 5. Descrizione fisica Gli allegati sono materiale separato fisicamente dalla pubblicazione ma da intendersi ed utilizzarsi unitamente a questa. Vengono indicati con un “ + “ seguito dalla descrizione dell’allegato. Tale descrizione è più spesso riportata in nota Es. 137 p. ; 20 cm + floppy disk
Area 6. Collezione Indica le pubblicazioni in serie ossia le pubblicazioni che escono in volumi o fascicoli a scadenze fisse o comunque in tempi successivi e per un periodo di tempo indeterminato. Tra le pubblicazioni in serie ci sono anche periodici e le collezioni editoriali. Le continuazioni non fanno parte delle collezioni ma delle monografie
Area 7. Note Contengono informazioni sia interne che esterne alla pubblicazione che possono fornire indicazioni utili alla pubblicazione stessa. Sono un’area ripetibile per eccellenza separate da “.- “. Devono essere il più sintetico possibile senza però limitarne la chiarezza.
Area 8. Numero normalizzato e disponibilità Riguarda le notazioni che individuano univocamente la pubblicazione e le condizioni di acquisto ISBN (International standard book number) è composto da 10 cifre suddivise in 4 parti di cui le prime 3 a lunghezza variabile La prima parte riguarda lo stato o un gruppo di stati (su base linguistica); il numero può avere da 1 a 5 cifre ed è assegnato da un’agenzia che risiede a Berlino. Es 88 indica tutte le pubblicazioni di editori Italiani, di San Marino, del Vaticano e della Svizzera italiana.
Area 8. Numero normalizzato e disponibilità Per ogni stato esiste un’agenzia che assegna un numero ad ogni editore che ne faccia richiesta (per lIitalia l’agenzia è presso l’Editrice bibliografica di Milano). Il numero asseganto ad un editore può avere da 2 a 6 cifre. Es per l’editore il Mulino 88-15 Ogni editore assegnerà alle proprie pubblicazioni le cifre successive per giungere ad un totale di 9 cambiando il numero ad ogni nuova edizione (e non ad ogni nuova ristampa) L’ultima cifra viene calcolata e serve per effettuare un controllo può andare da 0 a 9 più la lettera X.
Area 8. Numero normalizzato e disponibilità Il codice ISBN è a sua volta utilizzato per il codice a barre EAN (European article numbering) Prima del codice ISBN viene riportato il codice 978 che indica la categoria merceologica Libri Esempio: codice ISBN del libro “Manuale del catalogatore” indicato in bibliografia 88-7075-201-1
Bibliografia Glossario http://www.women.it/lilith/sito/glossa.htm Carlo revelli in collaborazione con Giulia Visintin, Il catalogo, Editrice bibliografica, 1996 Pierantonio Bolognini ed Ismaele pedrini, Manuale del catalogatore, Editrice bibliografica, 1990 Fabio Metitieri, Riccardo Ridi, Ricerche bibliografiche in Internet, Apogeo, 1998. http://www.alice.it http://www.aib.it Glossario http://www.women.it/lilith/sito/glossa.htm