STANNO UCCIDENDO L’UNIVERSITÀ 18-22 novembre 2013 Settimana di mobilitazione NO AL TUTTI CONTRO TUTTI!

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STANNO UCCIDENDO L’UNIVERSITÀ novembre 2013 Settimana di mobilitazione NO AL TUTTI CONTRO TUTTI!

non si ricorre neppure più a giri di parole…

Fonte: Le emergenze del sistema (CUN, gennaio 2013)

Confronto FFO 2010 / 2013

-Diminuito interesse per l’istruzione universitaria? - Diminuita capacità di accedervi? Cause: -Meno opportunità occupazionali per i laureati - riduzione delle risorse per il diritto allo studio - contrazione del numero di corsi di studio -Aumento del numero programmato. Fonte: Le emergenze del sistema (CUN, gennaio 2013)

Slide di De Nicolao (Roars, 27/6/2013)

Art. 2. DL. 12/9/2013, n. 104: il fondo integrativo statale è incrementato di 100M € a partire del Ma la legge di stabilità stanzia per il ,8M €. Il totale sarebbe vicino al minimo storico Fonte: ROARS (15/11/2013) DIRITTO ALLO STUDIO??

Fonte: ROARS (15/11/2013) Borse di studio

Slide di De Nicolao (Roars, 27/6/2013)

Troppi laureati in Italia? E ogni scenario futuro non può che fare riferimento all’andamento delle immatricolazioni ridottesi negli ultimi sette anni del 13 per cento (AlmaLaurea) Percentuale di laureati (25-34 anni) con titolo universitario (Education at a Glance, 2013)

In italia ci sono troppi laureati? L’Italia è al 34° posto su 36 paesi considerati nel Rapporto OCSE Education at Glance [2012]. In termini assoluti, nella fascia di età anni, solo il 19% possiede un diploma di laurea, contro una media europea del 30%. Slide di Lenzi: Criticità ed emergenze - 12 Giugno 2013

Ma: - il numero medio di studenti immatricolati per corso di studio è in continua crescita, è ormai superiore a 120 ed è destinato a crescere, nonostante la diminuzione delle immatricolazioni (CUN 2013) La qualità della didattica e della formazione personalizzata si impoverisce Fonte: Le emergenze del sistema (CUN, gennaio 2013)

Dottorati Accessi al dottorato. La percentuale degli studenti delle classi di età più interessate (25-27 anni) che in Italia accedono ai corsi di dottorato è sotto la media europea di poco meno di un punto percentuale che, in termini assoluti, significa la mancanza di circa dottorandi di ricerca italiani ogni anno [OCSE, Education at a Glance, 2012] Il numero di dottori di ricerca rispetto alle classi di età interessate (1,5%-2,0%) è inferiore in termini assoluti, nello stesso intervallo di tempo ( ), rispetto a Paesi come Finlandia (2,3%- 2,9%), Germania (2,3%-2,6%), Regno Unito (2,0%-2,3%), Svezia (2,8%-3,3%). Fonte: Cun (Criticità ed emergenze - 12 Giugno 2013)

Medicina: contratti per specializzazione

Finanz. pubblico per cittadino alle Università ( ) Fonte Elaborazione di Paleari su dati EUA’s Public Funding Observatory e Word Bank Statistics

Evoluzione del Finanziamento: gli altri Stati Fonte: slide di Paleari (EUA’s Public Funding Observatory)

Evoluzione quantitativa delle tre fasce della docenza ( ) Piano straordinario associati

Evoluzione della docenza con progressioni ( ) Calcoli di Paolo Rossi (Roars, 19/3/2013)

Il Precariato Ricercatori a Tempo Determinato Caratteristiche delle due figure professionali regolamentate dalla legge 240/2010 Ricercatore di tipo “a” (art.24 comma 3a) Contratti triennali eventualmente rifinanziabili per ulteriori due anni Carico di didattica pari a 350 ore in regimo di tempo pieno o 200 in regime di tempo definito Possibilità di finanziare o cofinanziare la posizione con fondi esterni Nessun percorso «tenure track» Ricercatore di tipo “b” (art.24 comma 3b) Contratti triennali in regime di tempo pieno Carico di didattica pari a 350 ore Possibilità di finanziare o cofinanziare la posizione con fondi esterni (previa copertura pari al costo di 15 anni) Percorso «tenure track» Numero Totale di RTD in Italia aggiornato al 15/11/

Organico RTD per aree scientifico disciplinari al 16/11/2013 Fonte: Organico Miur

Finanziamenti PRIN €?? Grafico di ROARS; per il 2013, recentissime informazioni di fonte ministeriale

Facciamo mobbing su quelli giovani ma mediocri o peggio per farli andare in pensione (p.es. tagliamoli fuori dalle commissioni di concorso e facciamone degli zombies). Quando poi i nostri colleghi avranno imparato ed il clima sarà cambiato, allora i soldi saranno ben spesi. In questo processo ci saranno delle ingiustizie? Purtroppo sì (Giovanni Federico, “Gruppo di lavoro ANVUR per le procedure per la abilitazione scientifica nazionale nei settori non bibliometrici”) Tutte le università dovranno ripartire da zero. E quando la valutazione sarà conclusa, avremo la distinzione tra researching university e teaching university. Ad alcune si potrà dire: tu fai solo il corso di laurea triennale. E qualche sede dovrà essere chiusa. (Sergio Benedetto, Consiglio Direttivo ANVUR e Coordinatore VQR) La valutazione è un esperimento sociale e non può evitare di produrre effetti non intenzionali, taluni anche perversi (Andrea Bonaccorsi, Consiglio Direttivo ANVUR) Valutazione della ricerca? VQR e ASN E… la valutazione TECO-INVALSI, che effetto avrà sulle università?

Obiettivo: Riduzione del personale delle Università, ma anche del numero degli atenei Modalità: non dichiarare l’obiettivo politico di medio-lungo periodo, utilizzando «schermi» che deviino l’attenzione Risultato: l’AUTONOMIA viene ridotta alla scelta della modalità di autodistruzione. Vengono incentivate le chiusure degli atenei e il ricorso al privato, nella previsione di una riduzione esiziale dell’investimento in alta formazione e ricerca, fatto assorbire per dosi omeopatiche e raccontato come un percorso inevitabile (profezie auto-avveranti). Forti spinte ad auto-privatizzarsi Moltissimi esempi: Ricercatori a tempo determinato possono svolgere ruolo del tutto simili ai professori, a costi più bassi e con contratti di lavoro subordinato Spinta alle Fondazioni per poter usare più facilmente modalità tipiche del privato Obbligo di «esterni» in CdA … Alcuni esempi degli «schermi» tecnocratici:

Obiettivo: Riduzione del personale delle Università, ma anche del numero degli atenei Modalità: non dichiarare l’obiettivo politico di medio-lungo periodo, utilizzando «schermi» che deviino l’attenzione IL «PUNTO ORGANICO» È di fatto uno strumento di amplificazione dei tagli al personale. Non nasce come norma di legge ma da un regolamento del 2009 (circolare Masia, che cita prassi in uso per il proper dal 2005). 1 punto organico rappresenterebbe IN TEORIA il costo medio di un prof. Ordinario a tempo pieno È dunque una unità di conto, resa obsoleta dal fatto che -Congelamento scatti con cui si sono variate per sempre le curve stipendiali -Cancellazione della ricostruzione della carriera (l. 240/10) -Introduzione di scatti NON PIU’ PER ANZIANITA’ Modificano completamente la situazione, sovrastimando i costi L’attenzione è deviata dalle risorse vere (soldi) a una unità di conto obsoleta, col risultato che, se anche una Università trovasse molte risorse, potrebbe spenderle in tutto tranne che in personale l’effetto è lo smantellamento del personale universitario (dai punti organico dipendono sia gli arruolamenti dei docenti e del personale amministrativo) con la scusa «tecnocratica» della sostenibilità economica e dell’autonomia degli atenei

Obiettivo: Riduzione del personale delle Università, ma anche del numero degli atenei Modalità: non dichiarare l’obiettivo politico di medio- lungo periodo, utilizzando «schermi» che deviino l’attenzione DM 17 e AVA; in genere, la logica dei «requisiti minimi» Si impongono NON PER LEGGE MA PER REGOLAMENTO MINISTERIALE delle soglie e dei requisiti minimi, apparentemente ragionevoli Due esempi: DM 17, 22/09/2010 (Gelmini): Requisiti necessari dei corsi di studio DM 47, 30/01/2013 (Profumo): Decreto autovalutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica effetti profondi sugli atenei PUBBLICI, che non hanno la possibilità di assumere, e dunque impongono, a cascata, tagli dell’offerta formativa, fatti passare come necessarie tecnicalità e non come precise scelte politiche Inoltre tutti questi passaggi burocratici richiedono un grandissimo impegno (e tempo) assorbendo sia la componente docente che quella amministrativa, facilitando conflitti tra le due Comparativamente si favorisce il privato (nel gergo ministeriale: atenei non statali), che ha meno vincoli. Uno tra i tanti esempi (dal DM 47):

come «ragiona» di didattica il Ministero? Utilità sociale? Terza missione? DID = (Yp x Nprof + Ypdf x Npdf +Yr x Nric) x (1 + X) Ai fini del calcolo di DID: Nprof = numero dei professori a tempo pieno dell’Ateneo; Npdf = numero dei professori a tempo definito dell’Ateneo; Nric = numero totale dei ricercatori a tempo pieno e definito dell’Ateneo; Yp = numero di ore “standard” individuali di didattica assistita individuato dall’ateneo e riferito ai professori a tempo pieno (max = 120 ore); Ypdf = numero di ore “standard” individuali di didattica assistita individuato dall’ateneo e riferito ai professori a tempo definito (max = 90 ore); Yr = numero di ore “standard” individuali di didattica assistita individuato dall’ateneo e riferito ai ricercatori (max = 60 ore); X = percentuale di didattica assistita erogabile per contratto di insegnamento, affidamento o supplenza (max = 30%). (DM 47, 30/01/2013, «amichevolmente» detto AVA) Obiettivo: Riduzione del personale delle Università, ma anche del numero degli atenei Modalità: non dichiarare l’obiettivo politico di medio-lungo periodo, utilizzando «schermi» che deviino l’attenzione Dietro la «freddezza» degli algoritmi, si celano numeri chiusi e programmati

Premialità (o, meglio: punitività) Ancora una volta NON PER LEGGE MA PER REGOLAMENTO MINISTERIALE si tende a imporre auto- contrazioni degli atenei, ma senza che questo sia obbligatorio. Lo strumento, in questo caso, è la corsa a premi. Poiché il premio non è aggiuntivo ma viene tratto dal complesso di finanziamenti, già decrescenti… uno dei moltissimi esempi possibili: decreto Carrozza «programmazione triennale». Il nuovo slogan tecnocratico è «dimensionamento sostenibile». Cosa si dovrebbe fare, per sperare nel premio, in ordine di priorità? Chi è bravo? chi chiude atenei, corsi di laurea o li trasforma in Istituti Tecnici (definiti dalla Gelmini istruzione terziaria non universitaria)

Il premio (dallo stesso decreto)

Governo Berlusconi – Blocco stipendi del pubblico impiego fino al 31/12/2014 (L.111/11) – Blocco delle assunzioni nel pubblico impiego. Assunzioni nel limite del 20% dei cessati dell’anno precedente (L.133/08, L.122/10) – Progressioni orizzontali non economiche ma solo giuridiche (L.122/10) – Taglio del 10% del fondo del salario accessorio (L.133/08) – Riforma della pubblica amministrazione. Fasce di merito per i lavoratori e fine della contrattazione sindacale in materia di organizzazione del lavoro (D.Lgs. 150/09) PRINCIPALI PROVVEDIMENTI A CARICO DEL PERSONALE TA DEGLI ATENEI

Governo Monti – Riforma delle pensioni. Per la pensione d’anzianità, innalzamento da 40 a 42 anni di contributi e per la pensione di vecchiaia, innalzamento da 60 anni (donne)/ 65 anni (uomini) a 67 anni – Penalizzazioni nel computo della pensione "anticipata" per chi ha versato contributi figurativi (DL 214/11- D lgs 216/11) – Riduzione del ticket mensa a 7 € (l.135/12) – blocco delle assunzioni nel pubblico impiego. Assunzioni nel limite del 20% dei cessati dell’anno precedente (l.135/12) PRINCIPALI PROVVEDIMENTI A CARICO DEL PERSONALE TA DEGLI ATENEI

Governo Letta – Taglio del 10% del monte straordinari del pubblico impiego (legge stabilità in fase di discussione) – Mantenimento del blocco stipendi del pubblico impiego fino al 31/12/2014 (DPR 122/2013) – Decreto legge 101 del 31 agosto 2013 che aggrava le condizioni in cui versa il precariato all’interno degli Enti Pubblici di Ricerca e delle Università – Decreto ministeriale 713 del 9 agosto 2013 criteri e contingente assunzionale università statali anno 2013 ( tagli ai punti organico ) PRINCIPALI PROVVEDIMENTI A CARICO DEL PERSONALE TA DEGLI ATENEI

Rilegificazione del lavoro pubblico: decontrattualizzazione del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici Smantellamento del D.L. 165/2001, con la riduzione al silenzio delle rappresentanze sindacali Accentuazione della selettività negli incentivi economici: cultura della valutazione (= efficienza dell’amministrazione pubblica) Incentivi economici?? Il decreto fissa: l’accessorio, il “bonus annuale”, le progressioni, gli incarichi e l’acceso alla formazione con riferimento alla contrattazione solo per la definizione e delle modalità attuative garantendo il rispetto della legge gli strumenti hanno carattere imperativo, non possono essere derogati e saranno inseriti nella prossima tornata contrattuale. 1/4 del personale escluso dal trattamento accessorio (carattere punitivo della riforma) Riforma Brunetta (D. 150/2009 e L. 141/2011)

Governo Berlusconi decreti legislativi 133/08, 150/09, 122/10, 240/10, 141/11 Governo Monti con le leggi di “riforma” delle pensioni D.L. 201/11, del “mercato del lavoro” (L. 92/12) e la “spending review” (D.L. 95/12) A partire dal 2008 il governo Berlusconi taglia 1 miliardo e mezzo di euro alle Università con taglio lineare distribuito sugli anni Il salario fisso con il “congelamento” dei CCNL, perlomeno per un quadriennio, viene ridotto drasticamente. L’inflazione calcolata ad agosto 2012 è al 3.2 % senza possibilità di recupero col CCNL bloccato! Sul salario accessorio: – riduzione del 10% sui fondi 2004 – introdotta la “tassa sulla malattia” nei primi 10 giorni di ogni evento vengono ridotti i Fondi proporzionalmente ai cessati, mentre non si assume praticamente nessuno si “dismettono” i precari (50% dei fondi) si dimezzano le risorse per la formazione Quali altri interventi dopo il D. 150/2009?

Tutti contro tutti Contrattisti della didattica ↔ docenti strutturati Fino al 2011 questo esercito copriva il 40% della didattica ed erano infatti attivati contratti con docenti esterni all’università. Ora, dati sconosciuti ed emolumenti da 25 a 100€ (lordi struttura!!) per stessi compiti degli strutturati. Contrattisti di lingue straniere ↔ Lettori/CEL Prof. ordinari ↔ giovani ricercatori

Tutti contro tutti: i ricercatori Ricercatori TD pre-Gelmini ↔Ricercatori TD Gelmini – Non obbligo/obbligo di didattica curricolare – Stipendio iniziale più basso/più alto – Atenei che passano i pre-Gelmini al nuovo regime per risparmiare in didattica curricolare RTD ↔ RTI – Precariato (a termine) / tempo indeterminato – Fondo straordinario per progressioni di carriera, ma ruolo a esaurimento. – Obbligo di didattica /didattica (sotto o non)retribuita

Tutti contro tutti: RU e PA / PO Ricercatori e PA esclusi dalle commissioni di concorso / abilitazione scientifica nazionale Esclusi dalle commissioni per selezione RTD (in molti regolamenti di ateneo) Esclusi da ruoli di direzione (se non gravosi e poco graditi dai PO: coordinamento dei CCS) Numero di RU ridotto come garanti dei dottorati

Tutti contro tutti Blocco degli scatti dei docenti ↔ “meritevoli” dell’una tantum – PO, PA, RTI: regolamenti diversi negli atenei – 2011 (solo il 50%) ↔ 2012 e 2013 (il 60%) – (Come dire: il 50% di voi verrà bocciato all'esame) Blocco degli scatti dei TA ↔ “meritevoli” del premio – Salario accessorio (valutazione) + incarichi

Tutti contro tutti: Abilitazione Scientifica Nazionale Piano straordinario per scorrimenti ↔ per “trasferimenti” di PA Abilitati ↔ bocciati Chiamata diretta (art. 24, L. 240/2010) ↔ selezione (art. 18)

Tutti contro tutti: le scelte delle matricole L’università della Confindustria

Tutti contro tutti: risultati della VQR

Fine 2013: docenti (mappa «distratta» della situazione)

Fine 2013: docenti (mappa più realistica)

Passaggio determinante Occorre avere uno sguardo d’insieme ed essere capaci di trasmetterlo è una fase UNICA: è in arrivo un cataclisma, composto da tanti disastri che vanno nella stessa direzione, ma sappiamo in cosa consisterà. Tagli agli stipendi Uso forzato e punitivo di ogni valutazione (VQR ecc.) Programmazioni vaghe o senza speranze Sfruttamento selvaggio del precariato ABILITAZIONI Incrementi delle tasse studentesche Chiusura CDL e SSD …

BOCCIATI Una gogna senza precedenti per il sistema universitario - È già chiaro che non saranno bocciati solo gli improduttivi, anche perché con il sistema delle mediane chi si è presentato generalmente non lo era - Rischio di emarginazione ed uso improprio (per esempio dovendo scegliere si potrebbe arrivare alla follia di preferire gli abilitati per fondi, scatti, ecc.) Come si può pensare che possano ancora contribuire con lo stesso entusiasmo, magari continuando a svolgere compiti che non gli competerebbero? ABILITATI Senza soldi per le chiamate, è una presa in giro e una spinta al tutti contro tutti - con stime MOLTO favorevoli, passaggio di 3/4 abilitati su 10, in alcuni anni (tra cui pochissimi precari). E gli altri? - Rischio che siano considerati (o vogliano considerarsi) «professori in pectore», ritrovandosi molte più responsabilità e impegni a costo zero Ci saranno abilitati di serie A e di serie B? Come si può pensare che possano ancora contribuire con lo stesso entusiasmo, sapendo che fanno concorrenza a se stessi? Che senso ha prima «Tizio» poi «Caio» e forse «Sempronio»? A cosa porta il sistema attuale? In rosso le linee di rottura

E ORA? Disegno di legge recante delega al Governo in materia di istruzione, università e ricerca (ddl collegato alla legge di stabilità per il 2014) (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA ) 7 novembre 2013

Anticipazioni del Disegno legge Ampia delega al riassetto di istruzione, università e ricerca: – introduzione di incentivi e sanzioni basati sui risultati della gestione – non dovranno risultare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica – organizzazione delle università, ivi compresi gli organismi preposti […] al fine dell'eliminazione di sovrapposizioni e duplicazioni di competenze – riduzione dei controlli preventivi di legittimità e dei vincoli al reclutamento – incentivazione di finanziamenti privati, anche con maggiore libertà di spesa – semplificazione del finanziamento privato di posti di docente – semplificazione delle valutazioni di tipo preventivo

Anticipazioni del Disegno legge – contributi universitari, con la revisione del rapporto con il finanziamento pubblico e la definizione di limiti ai contributi e alla possibilità di aumento degli stessi, anche in rapporto alle condizioni economiche dello studente e della famiglia – abilitazione scientifica nazionale: con la revisione delle regole di funzionamento delle commissioni e dei criteri di valutazione e l'introduzione di meccanismi volti a contenere il numero dei partecipanti e degli abilitati – ricercatori e assegnisti di ricerca: riduzione del numero di figure e introduzione di maggiore flessibilità nella selezione – promozione della ricerca universitaria: attraverso incentivi per i docenti che ottengono finanziamenti europei e attraverso la portabilità dei finanziamenti per la ricerca

FINE Oppure è il momento di un nuovo inizio? Non «tutti contro tutti», ma tutti assieme per l’Università e la sua dignità!