Struttura del corso Cosa è Scilab Perché utilizzare Scilab

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Struttura del corso Cosa è Scilab Perché utilizzare Scilab Introduzione a Scilab: struttura e funzioni principali Studio di circuiti elettrici Applicazioni con numeri complessi Studio di sistemi dinamici Elaborazione dati misure sulle macchine elettriche

Studio di sistemi dinamici Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici Un sistema dinamico è un sistema il cui stato varia nel tempo. Lo stato di un sistema è rappresentato dal numero minimo di variabili la cui conoscenza permette di determinare qualsiasi altra variabile del sistema.

Studio di sistemi dinamici Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici Un sistema dinamico può essere rappresentato mediante un sistema di equazioni differenziali (ODE-Ordinary Differential Equations). Scilab permette di risolvere equazioni differenziali in modo agevole sfruttando metodi numerici.

Studio di sistemi dinamici Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici Ordinary differential equations (ODEs) are used Throughout physics, engineering,mathematics, biology to describe how quantities change with time. G. Sallet Université De Metz

Studio di sistemi dinamici Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici

Studio di sistemi dinamici Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici Un circuito RLC serie costituisce un tipico esempio di circuito dinamico. Sappiamo che: e(t) = vR(t) + vC(t) + vL(t) con vR(t) = Ri(t) e vL(t) = e con i(t) =

Studio di sistemi dinamici Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici Con alcuni passaggi si ottiene: e(t) = Ri(t) + vC(t) + i(t) =

Studio di sistemi dinamici Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici Considerando tutti i parametri pari ad 1 e ordinando il tutto, si ottiene: = - vC(t) - i(t) + e(t) = i(t)

Studio di sistemi dinamici Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici i(t) e vC(t) costituiscono lo stato del nostro sistema. Per semplicità poniamo: y(1) = i(t) y(2) = vC(t) Per indicare la derivata rispetto al tempo di una variabile y scriviamo semplicemente y’. Il nostro sistema diventa: y’(1) = -y(2) – y(1) – e(t) y’(2) = y(1)

Studio di sistemi dinamici Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici In Scilab il sistema va impostato così: function [yprim] = diffeq(t,y) yprim(1)= -y(2)-y(1)-10; yprim(2)=y(1); endfunction t0 = 0; y0 = [10; -10]; t=0:0.1:50; y=ode(y0,t0,t,diffeq); plot(t,y); scf(); plot(y(1,:),y(2,:)); Impostazione del sistema mediante una funzione che chiamiamo diffeq. Istante iniziale Valori di corrente e tensione sul condensatore all’istante iniziale Il sistema viene risolto (tramite funzione ODE) e i risultati vengono attribuiti alla matrice y costituita da due colonne: la prima con tutti i valori di corrente e la seconda con tutti i valori di tensione.

Studio di sistemi dinamici Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici Impostate il sistema. Provate a modificare le condizioni iniziali e/o il tempo di integrazione (t=0:0.1:50). Cosa rappresenta il secondo plot? Provate ad azzerare la resistenza. Cosa vuol dire il risultato ottenuto?

Studio di sistemi dinamici lineari mediante funzione di trasferimento Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici lineari mediante funzione di trasferimento Sistemi dinamici lineari possono essere studiati mediante la loro funzione di trasferimento. La trasformata di Laplace permette di trasformare un sistema differenziale in uno algebrico. Con Scilab è possibile anche studiare un sistema differenziale mediante la sua funzione di trasferimento ottenuta mediante trasformata di Laplace.

Studio di sistemi dinamici lineari mediante funzione di trasferimento Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici lineari mediante funzione di trasferimento Vediamo, per iniziare, come si traccia il diagramma di Bode di un sistema dinamico lineare. Supponiamo di avere un semplice sistema con funzione di trasferimento priva di zeri e con un solo polo, del tipo:

Studio di sistemi dinamici lineari mediante funzione di trasferimento Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici lineari mediante funzione di trasferimento Per iniziare comunichiamo a Scilab che tratteremo una funzione della variabile complessa s: s = %s Poi definiamo la funzione g: g = syslin(‘c’, 1/(1+s)) Quanto appena scritto significa: g rappresenta un sistema lineare (syslin) studiato nel campo dei numeri complessi (‘c’) e con funzione di trasferimento 1/(1+s)

Studio di sistemi dinamici lineari mediante funzione di trasferimento Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici lineari mediante funzione di trasferimento Per tracciare i diagrammi di Bode della funzione è sufficiente digitare: bode(g); Se vogliamo la risposta al gradino del nostro sistema: t=0:0.1:10 y=csim(‘step’, t, g) plot(t,y) Cosa significa tutto ciò? Commentare, please!

Studio di sistemi dinamici lineari mediante funzione di trasferimento Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici lineari mediante funzione di trasferimento Esercizio: Dato un circuito RLC serie, impostare l’equazione differenziale risolutiva, trasformarla con Laplace, determinare la funzione di trasferimento e studiarne il diagramma di Bode e la risposta al gradino. Azzerare, quindi, la resistenza ed effettuare nuovamente l’analisi.

Studio di sistemi dinamici lineari mediante funzione di trasferimento Corso di Scilab: Studio di sistemi dinamici Prof. Sergio De Nisi Studio di sistemi dinamici lineari mediante funzione di trasferimento A questo punto digitate scicos nella riga di comando di Scilab. Cosa succede?