CATABOLISMO delle PURINE – formazione di ACIDO URICO

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CATABOLISMO delle PURINE – formazione di ACIDO URICO LA GOTTA SINTESI delle PURINE - ADENINA e GUANINA Avviene a partire da RIBOSIO -5- P L’AZOTO proviene da GLICINA, GLUTAMINA E ASPARTATO Il CARBONIO è trasferito da FORMIL TETRAIDROFOLATO e METENIL TETRAIDROFOLATO Viene utilizzato ATP La sintesi è regolata con meccanismi di FEEDBACK NEGATIVO CATABOLISMO delle PURINE – formazione di ACIDO URICO La XANTINA che si produce deriva da reazioni di DEAMINAZIONE Reazioni di ossidazione portano alla successiva formazione di ACIDO URICO Altre purine di interesse biologico sono la xantina, l’ipoxantina , la teobromina, la caffeina e l’acido urico. a cura di ERNA LORENZINI

URICEMIA e URATI URINARI Il plasma raggiunge i livelli di saturazione di acido urico a una concentrazione pari a 6.8 mg/100 ml a 37 °C. Se la concentrazione aumenta il plasma è sovrasaturo e si formerebbero inevitabilmente cristalli se non ci fossero inibitori fisiologici della cristallizzazione che fungono da solubilizzanti. Gli urati sono la forma ionizzata dell’acido urico e si formano soprattutto a livello dei fluidi extracellulari e nel liquido sinoviale delle articolazioni. A livello urinario la precipitazione dell’acido urico è grandemente influenzata dal pH: pH 5 la saturazione si raggiunge alla concentrazione di 6-15 mg/100 ml pH 7 la saturazione si raggiunge alla concentrazione di 158 and 200 mg/100 ml Oltre il 90 % dei soggetti che presentano iperuricemia hanno difetti nell’escrezione renale di acido urico. Gli esami necessari per chiarire l’origine dell’iperuricemia sono: Uricemia Creatiniemia Eliminazione dell’acido urico e della creatinina nelle 24 ore

NEFROPATIA CRONICA URATICA: la nefropatia gottosa NEFROPATIA DA ACIDO URICO: la nefropatia ostruttiva e i calcoli di urati La filtrazione di acido urico a livello glomerulare é libera e pressoché totale. Il riassorbimento tubulare si ritiene sia almeno il 90% del carico filtrato. Il riassorbimento e la secrezione si svolgono a livello del tubulo contorto prossimale. L’espansione dei volumi induce un aumento della clearance dell’acido urico, mentre la contrazione dei volumi la diminuisce. La nefropatia acuta da acido urico é la conseguenza della brusca deposizione nel rene e vie urinarie di cristalli di acido urico; si osserva un’insufficienza renale acuta anurica od oligurica accompagnata da dolore lombare e spesso da macro-microematuria (colica). Nelle fasi iniziali si possono osservare cristalli di acido urico nelle urine e i picchi plasmatici di uricemia possono arrivare a livelli >20 mg/100 ml. Ne consegue la formazione di calcoli di urati (complessato con calcio o calcio fosfato). La terapia consiste nella diuresi forzata alcalina. L’emodialisi risulta anche molto efficiente nel rimuovere l’eccesso di acido urico presente a livello plasmatico. La prognosi dell’insufficienza renale acuta da nefropatia uratica é buona, con completo recupero della funzionalità renale. NEFROPATIA CRONICA URATICA: la nefropatia gottosa Si manifesta come una lenta progressione verso l’insufficienza renale. I cristalli di acido urico si depositano nel parenchima renale. L’ansa di Henle mostra alterazioni con atrofia e dilatazione tubulare. In pazienti con attacchi acuti di gotta e calcolosi uratica è utile l’uso dell’allopurinolo.

TERAPIA FARMACOLOGICA Quando l’uricemia si mantiene elevata dopo una dieta a basso contenuto di purine e la concentrazione plasmatica di acido urico rimane superiore a 6,8 mg/100 ml, se si sono verificati almeno due attacchi di gotta o se ci sono fattori di rischio associati, è indicata la terapia farmacologica che si avvale di molti farmaci tra i quali l’allopurinolo che è una molecola di struttura molto simile all’ipoxantina - un derivato delle purine. Questa similitudine lo rende capace di inibire gli enzimi che utilizzano l'ipoxantina come substato. L'allopurinolo agisce riducendo la sintesi di acido urico nell'organismo ed è utilizzato per il trattamento della gotta in modo continuativo. Si é rivelato in grado di ridurre l’ uricemia e di diminuire l’incidenza di attacchi acuti e la formazione di calcoli di urati. La terapia non deve essere intrapresa durante l’attacco acuto perché potrebbe peggiorarne il decorso.