Linguaggio privato Seguire una regola Paradosso scetticoSoluzione scettica Nozione di Regola matematica (operaz. addiz.) Esperienza interiore (sensazioni,

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Linguaggio privato Seguire una regola Paradosso scetticoSoluzione scettica Nozione di Regola matematica (operaz. addiz.) Esperienza interiore (sensazioni, stati interni) Paragrafo 201 delle Ricerche filosofiche

§ 201: “Il nostro paradosso era questo: una regola non può determinare alcun modo d’agire, poiché qualsiasi modo d’agire può essere messo d’accordo con la regola. La risposta è stata: Se può essere messo d’accordo con la regola potrà anche essere messo in contraddizione con essa. Qui non esistono pertanto né concordanza né contraddizione. […] Con ciò facciamo vedere che esiste un modo di concepire una regola che non è un’interpretazione, ma che si manifesta, per ogni singolo caso d’applicazione, in ciò che chiamiamo «seguire la regola» e «contravvenire ad essa». Se: Regola Modo d’agire Concordanza Contraddizione Interpretazione come sostituzione di un’espressione della regola a un’altra

Operazione matematica: Addizione Rappresentazione simbolica esterna Rappresentazione mentale interna Modo in cui “afferro” la regola della addizione stabilire una risposta in casi indefiniti: “le mie intenzioni passate riguardo l’addizione determinano una risposta uni- voca per un numero indefini- to di nuovi casi nel futuro” Afferrare una regola =

68+57=125 Risposta esatta nel senso aritmetico Risposta esatta nel senso metalinguistico “Più” denotava una funzione la quale, applicata ai numeri che chiamavo “68” e “57”, dava come risultato “125” Si innesta il dubbio scettico Chi mi assicura che l’operazione che intendo ora sia quella dell’addizione usata in passato e non quella della vi-addizione, dato che ho com- piuto finora un numero finito di calcoli?

Modo d’intendere l’operazione viù Il procedimento è possibile logicamente, a priori, anche se falso e irragionevole Se è falsa la posizione dello scettico Esistenza di un FATTO sull’uso passato di intendere l’operazione di addizione

Lo scettico revoca in dubbio: Esistenza di un fatto Ragione di rispondere “125” Quale fatto è il mio intendere Come sono giustif. a risp. “125” La sfida scettica è sul cambiamento d’uso tra passato e presente Nessun fatto della mia storia passata stabilisce “più” o “viù” (Disposizionalismo)

L’argomento scettico resta senza risposta Ogni applicazione è un salto nel buio Non esiste né accordo né conflitto Ricerche filosofiche § “Per questo ‘seguire la regola’ è una prassi. E credere di seguire la regola non è seguire la rego- la. E perciò non si può seguire una regola ‘privatim:’ altrimenti credere di seguire la regola sarebbe la stessa cosa che seguire la regola”

Quine Wittgenstein Indeterm. della traduzione Imperscrutabilità del riferimento Non esistenza di un fatto oggettivo su cosa intendiamo Riferimenti di carattere comportamentistico (disposizionalismo) Approfondimento sugli aspetti mentali di intro- spezione Nessuna via d’accesso alla mia mente può rivelare se intendo ‘più’ o ‘viù’ Nuova forma di scetticismo calibrato sul significato e sull’intendere

Wittgenstein: Dubbio sull’esistenza di un nesso tra intenzioni passate e prassi presente Ammissione del tropo scettico Soluzione scettica: non c’è risposta alle asserzioni negative dello scettico Soluzione diretta Argomento contro il linguaggio privato Un singolo individuo, considerato per sé e isolatamente, non può mai intendere qualcosa Esistenza di una “fatto nascosto”

Wittgenstein Tractatus Ricerche filosofiche Ad ogni enunciato corri- sponde un (possibile) fatto. Se il fatto vale l’e- nunciato è vero Condizioni di verità (Un enunciato dichiarativo rice- ve il suo significato in virtù della sua corrispondenza con i fatti) Rintracciare le circostanze in cui si può asserire una espressione Condizioni di asseribilità Il linguaggio si fonda su condi- zioni di asseribilità o giustifica- zione e non di verità

Ruolo – Condizioni – Applicazione (di asseribilità) COMUNITÀ “Condizioni di verità” “Fatti corrispondenti” Uso degli asserti SINGOLO Autorizzazione a dare una risposta che egli considera naturale e inevitabile. La prassi lo autorizza ad applicare la regola nel modo che gli pare CONTROLLO

SINGOLO Crede di “seguire una regola” “Segue una regola” (che gli pare) Fatto mentale interno o esterno Stato mentale Privatim Accordo o Disaccordo Intenzioni passate Si presta attenzione solo alle sue condi- zioni di asseribilità (Modo d’agire)

COMUNITÀ DI PARLANTI ABCN+1 Azione di controllo rispetto alle diverse condizioni di giustificazione permette di attribuire al soggetto (A) un’esecuzione corretta o scorretta della regola Esternalismo sociale

Imparare l’operazione di addizione Esatto ! … 9 4+5= Perché posso dire: “Esatto!”? Risposta dell’allievo 4+5 = Risposta che darebbe l’insegnante =