Delegazione San Fruttuoso Genova

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Transcript della presentazione:

Delegazione San Fruttuoso Genova

1)Il primo nucleo residenziale di San Fruttuoso si è formato lungo il cammino romano della via Aurelia, allo sbocco del ponte «Sopraneo» — il «Sottaneo» era quello della Pila — che noi conosciamo con la denominazione «di Santa Agata»., fino alla sommità della salita della Noce. Le prime case coloniche erano sorte nella zona piana, sui terreni fertili irrigati dalle acque torrentizie e sfiorati dalle brezze marine. In seguito, il fiorire delle diverse componenti sacre ai lati del nastro stradale fece da richiamo alle abitazioni civili e si formarono le varie frazioncine.

2)Tra questi primi nuclei, l’abitato attorno al convento di Santa Agata, che si trovava allo sbocco del ponte che ben presto ne assunse la denominazione, e quello più in alto, presso la ormai scomparsa chiesa di San Fruttuoso. Le date di fondazione dei due luoghi sacri sono assai remote: del complesso di Santa Agata abbiamo notizie fin dal 1157, mentre le origini della chiesa di San Fruttuoso risalgono addirittura al 604! Al 1182 ascendono invece le prime memorie del santuario di Nostra Signora del Monte, fiorito sulla sommità collinare a materna guardia dell’erto cammino verso la Pieve di San Martino d’Albaro. Nei secoli successivi assistiamo ad un progressivo insediamento signorile, con ville e palazzi che crescono nei punti più ameni del territorio circostante. Alla fine del ‘700 la situazione appare in un contesto residenziale ideale, con case e giardini che galleggiano nel verde degli orti. All’orizzonte si profilava però il secolo nuovo, quello delle riforme e dell’avvento al potere della borghesia, che aveva altre mire per quei territori così propizi agli insediamenti produttivi, di residenzialità popolare e di servizio per la vicina città. Le conferme a tali presupposti arrivarono puntuali, con l’inizio del funzionamento comunale di San Fruttuoso nel primo decennio dell’Ottocento.

3)Per prima cosa si procedette al tracciamento delle nuove direttrici viarie, cercando di adeguarle al sempre crescente livello dei traffici. Con il 1818 entrò a far parte del comune di San Fruttuoso anche il borgo degli Incrociati con la chiesa di Santa Maria e il Convento dei «Cruciferi, in quel tempo abbandonato, ma che per secoli aveva funzionato al servizio dei viandanti e il notevole complesso di attrezzature commerciali e artigianali che si annidavano nei fondi delle sue case. Il comune di San Fruttuoso, nella sua nuova dimensione, intensificò la sua opera di rinnovamento superando i molteplici ostacoli rappresentati da una endemica scarsità di fondi da destinare alle varie voci del SAN FRUTTUOSO bilancio e dalle sventure ì contingenti che, sotto diverse forme, colpivano spesso il territorio. Tra le sventurate evenienze di quel periodo possiamo citare l’alluvione seguita dallo straripamento del Bisagno, nell’ottobre del 1822, che distrusse mezzo comune, e l’epidemia di colera del 1835 che decimò la popolazione. Un fatto estremamente positivo fu invece rappresentato dall’insediamento nel territorio comunale dello stabilimento per la produzione del gas illuminante, che contribuì a sollevare le sorti finanziarie ed occupazionali in un momento di estrema necessità.

4)Al termine del periodo municipale, nel 1873, nonostante le molte avversità San Fruttuoso era cresciuto notevolmente; tra le altre realizzazioni, il fiore all’occhiello era rappresentato dalla nuova casa comunale nell’attuale piazza Manzoni costruita tra il ‘65 e il ‘70, che ospitava anche la scuola elementare. Ma la totale trasformazione territoriale doveva giungere nel periodo successivo, tra il 1880 e il primo ventennio del ‘900. Tra le altre cose vennero messe a punto le creazioni di corso Galliera e delle vie Torti e Giacometti nell’ultimo scorcio ottocentesco, piazza Martinez e i corsi Montegrappa e Sardegna negli anni successivi. Il nuovo quartiere di San Fruttuoso veniva poi completato con i nuovi edifici scolastici di corso Galilei e Martinez e le chiese del Corpus Domini in piazza Martinez, dei Diecimila Crocifissi in via Canevari e di Santa Fede in corso Sardegna, tutte realizzate tra i primi anni Venti e il 1934. Nel 1929 era entrato in funzione il mercato ortofrutticolo di corso Sardegna , una struttura commerciale assai importante per l’economia di tutta la zona.

5)Oggi San Fruttuoso vive la sua esistenza di sobborgo cittadino con un occhio al passato, malinconicamente rammentato dall’esistenza delle vecchie straducole o di quanto rimane di esse — rimaste tagliate fuori dalla prorompente vitalità di quelle nuove... Tra le memorie storiche di San Fruttuoso, una delle più suggestive è senz’altro quella legata all’atto eroico di un ragazzo bisagnino di cui conosciamo solamente il soprannome, alquanto strano, di Pittamuli . Egli compì il suo gesto il 10 dicembre 1746, ripetendo in certo qual modo quanto compiuto cinque giorni prima dal più noto Balilla in Portoria. Il Pittamuli, ragazzo appena decenne, aveva assistito ai vani e reiterati assalti di un gruppo di popolani ad una cinquantina di soldati austriaci trincerati nel corpo di guardia che si trovava presso il ponte di Santa Agata. Egli, giocando sulla sorpresa e forse anche sul fatto che i soldati non facevano molta attenzione ad un apparentemente inoffensivo ragazzino, corse a prendere una fascina accesa e, strisciando vicino al muro del corpo di guardia, la introdusse all’interno. I nemici, spinti dal timore che l’incendio si propagasse alle strutture lignee della costruzione gettarono le armi e si arresero ai genovesi . Così, anche San Fruttuoso ebbe il suo eroe da ricordare. Al Pittamuli è dedicata una strada di Portoria, accomunandone così il ricordo al luogo dove avvenne l’altro similare gesto eroico.