Il sistema socio-sanitario di area vasta: principali criticità CERGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale Bologna, 29.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
IL PIANO PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE PIANO ATTUATIVO Ufficio di Piano - aprile 2012
Advertisements

Filo dArgento Pronto Servizio Anziani SINTESI GRAFICA S. 7027C Milano, 12 giugno 2007.
Valutazione d’Istituto A.S. 2008/2009
Osservatorio del Credito in provincia di Palermo
1 MeDeC - Centro Demoscopico Metropolitano Provincia di Bologna - per Valutazione su alcuni servizi erogati nel.
CANTIERI PER LINCLUSIONE SOCIALE Restituzione risultati 13 novembre 2007.
Indagine Congiunturale 2011 Confcooperative Emilia Romagna CONFERENZA STAMPA CONFCOOPERATIVE EMILIA ROMAGNA Bologna, 30 Luglio 2013.
Agenda Statistica Andamento e struttura della popolazione di Bolzano e dei suoi quartieri e dei suoi quartieri maggio 2008 Ufficio Statistica e.
11 TAVOLO TERRITORIALE DINTESA CRISI OCCUPAZIONALE TERRITORIO MANTOVANO 28 febbraio 2011 Sala del Consiglio.
Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes 2010 Veneto. Cittadini stranieri residenti – Con residenti, diventa la 3^ regione italiana.
1 la competenza alfabetica della popolazione italiana CEDE distribuzione percentuale per livelli.
Gli strumenti e i servizi per linserimento lavorativo delle persone con disabilità in Emilia-Romagna G. Marzano, Provincia di Parma, 21 maggio 2008, Modena.
1 Tavolo del Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva Il ricorso agli ammortizzatori sociali nei territori colpiti dagli eventi sismici.
Sicurezza domestica: rilevanza del problema e percezione del rischio
Scuola Superiore Economia e Finanza
Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri
Focus 2 Indicatori del mercato del lavoro in Italia.
Varianza campionaria Errore standard della varianza campionaria
Campionamento casuale semplice
ELEZIONI REGIONALI 2010 PRIMI RISULTATI E SCENARI 14 aprile 2010.
Canale A. Prof.Ciapetti AA2003/04
Indagine trimestrale sulla industria manifatturiera in provincia di Ravenna - Imprese con oltre 10 addetti - II trimestre e I semestre 2003 Ravenna, 15.
Indagine trimestrale sulla industria manifatturiera in provincia di Ravenna - Imprese con oltre 10 addetti - 1° semestre 2005 Ravenna, 16 settembre 2005.
Indagine trimestrale sulla industria manifatturiera in provincia di Ravenna - Imprese con oltre 10 addetti - Consuntivo 2004 Ravenna, 7 aprile 2005 Associazione.
Indagine trimestrale sulla industria manifatturiera in provincia di Ravenna - Imprese con oltre 10 addetti - I trimestre 2004 Ravenna, 24 maggio 2004 Associazione.
ANALISI DEL FENOMENO DELLE POVERTA NELLA ZONA VALDARNO Presentazione del Sesto rapporto provinciale sulle povertà – anno 2011 Martedì 26 Giugno 2012 Centro.
Linee di evoluzione del Sistema SocioSanitario Lombardo
MP/RU 1 Dicembre 2011 ALLEGATO TECNICO Evoluzioni organizzative: organico a tendere - ricollocazioni - Orari TSC.
Cos’è un problema?.
CALCIO SKY 2007 – 2008 PROFILO DI ASCOLTO. 2 INDICE DEGLI ARGOMENTI Profilo di ascolto CALCIO SERIE A 2007 – 2008 Totale campionato (tutte le partite)……………………………………………….
Gli italiani e il marketing di relazione: promozioni, direct marketing, digital marketing UNA RICERCA QUANTITATIVA SVOLTA DA ASTRA RICERCHE PER ASSOCOMUNICAZIONE.
Effetti della Manovra finanziaria 2011 sul Comune di Massa Lombarda.
Le prime 30 professioni di sbocco per i diplomati in Italia Anno 2012 (valori assoluti e incidenze percentuali) Assunzioni di diplomati (v.a.)* Incidenza.
Il sistema socio-sanitario di area vasta: una fotografia di sintesi
Q UESTIONI ETICHE E BIOETICHE DELLA DIFESA DELLA VITA NELL AGIRE SANITARIO 1 Casa di Cura Villa San Giuseppe Ascoli Piceno 12 e 13 dicembre 2011.
1 UIL Pensionati, Roma LAURA PELLEGRINI Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali Livelli Essenziali di Assistenza DIRITTO ALLA SALUTE. NOI CI CREDIAMO.
Comune di Ponte San Nicolò 1 Rendiconto Comune di Ponte San Nicolò 2 NOTE Nessun nuovo mutuo; Nessun nuovo mutuo; Bilancio e quindi Avanzo influenzato.
ORDINE DI CHIAMATA a 1minuto e 2 minuti PRINCIPALI TEMPI DELLA COMPETIZIONE ORDINE DI CHIAMATA a 1minuto e 2 minuti PRINCIPALI TEMPI DELLA COMPETIZIONE.
POLITICHE URBANE E MOBILITÀ SOSTENIBILE: LE PROSPETTIVE PER ROMA CAPITALE Qualità dei servizi pubblici a Roma: focus sul trasporto locale Roma, 20 settembre.
Il sistema socio-sanitario di area vasta: principali criticità CERGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dellAssistenza Sanitaria e Sociale Bologna, 28.
ISTITUTO COMPRENSIVO “G. BATTAGLINI” MARTINA FRANCA (TA)
DINAMICA DEMOGRAFICA 2012 Popolazione residente al : abitanti Il dato della popolazione è allineato ai risultati del Censimento della.
Caregivers familiari, Associazioni e Società civile
Il Programma Operativo Nazionale "Ricerca e Competitività" Risorse finanziarie complessive del Programma ,00 Contributo comunitario.
Rapporto socio-demografico della provincia di Lecco 2004/2008
Liceo classico/scientifico “V. Imbriani”
Un trucchetto di Moltiplicazione per il calcolo mentale
La qualità nel trattamento chirurgico del carcinoma della mammella nei programmi di screening mammografico della Regione Emilia-Romagna Bologna, 27 gennaio.
Prima rilevazione sullo stato di attuazione della riforma degli ordinamenti nelle istituzioni scolastiche in LOMBARDIA Attuazione del D.L. 59/2003 a.s.
Estratto per la relazione del Dott. Trevisanato 30 maggio 2008.
E ora... Lavoro, cittadinanza e diritto di voto alle elezioni amministrative per i nuovi cittadini venerdì 12 febbraio 2010 ore / Palazzo Giureconsulti.
GESTIONE PATRIMONIO ERP
BILANCIO PREVENTIVO I COSTI Bilancio Consuntivo 2008: Bilancio preventivo 2009: (deleghe) Bilancio Preconsuntivo 2009:
CONFERENZA REGIONALE SULLE DINAMICHE ECONOMICHE E DEL LAVORO Martedì 7 giugno 2011 Sala conferenze di Palazzo Grandi Stazioni Fondamenta S.Lucia - Venezia.
I mutamenti delle strutture familiari a Bologna Aprile 2008 Comune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e Statistica.
Un’analisi dei dati del triennio
Mercato del lavoro e condizione giovanile: la crisi si acuisce
Il lavoro in provincia di Savona: un quadro d'insieme 31 Marzo 2014 Rizzieri Stefania Provincia di Savona Settore Politiche Attive del Lavoro e Sociali.
Informazione su alcuni aspetti della situazione sociale dell’Arcidiocesi Demografia Famiglia Religione Istruzione Economia Ufficio Problemi sociali E.
LA SINERGIA FRA REGIONI, FONDI INTERPROFESSIONALI, ENTI DI FORMAZIONE SULLA FORMAZIONE CONTINUA 10 settembre 2014 – Venezia, sala Convegni Regione Veneto,
Implicazioni manageriali e di policy per il welfare di Area Vasta
Dinamiche demografiche, familiari, sociali e ricadute educative
Bes 2014 Relazione a cura di Anna Nisivoccia per Cittadini5StelleSalerno.
Il Dati di sistema su bisogni, domanda e offerta di servizi di welfare in Area Vasta ed evidenze emergenti dalla raccolta di dati primari tramite survey.
Reti di solidarietà familiari Carla Facchini 2014.
Antonio Monaco (Presidente Gruppo ragazzi dell’AIE) Il buco nero delle biblioteche scolastiche. Lettura, e infrastrutture per la lettura, nella scuola.
1 Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali.
Dossier caritas 2010 sulle povertà in toscana 1. 2 numero di persone ascoltate nei Centri d’Ascolto.
Indagine Congiunturale 2011 Confcooperative Emilia Romagna CONFERENZA STAMPA CONFCOOPERATIVE EMILIA ROMAGNA Bologna, 30 Luglio 2013.
La vecchiaia di successo: prevenzione lavoro e stili di vita Aspetti economici e sociali Giorgio L. Colombo Università degli Studi di Pavia, Facoltà di.
Transcript della presentazione:

Il sistema socio-sanitario di area vasta: principali criticità CERGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale Bologna, 29 marzo

Struttura della presentazione 2 PRIMA PARTE CRITICITA’ NELL’EVOLUZIONE DEL CONTESTO SOCIO-DEMOGRAFICO ED ECONOMICO DI RIFERIMENTO

3 ETÀ CLASSI FUNZIONALI VARIAZIONI ASSOLUTE Nidi d’infanzia ,9%2,6%2,5% 3-5 Scuole d’infanzia ,8%2,7%2,5% 6-10 Scuole Primarie ,3%4,7%4,3% Scuole sec. I grado ,4%2,9%2,7% Scuole sec. II grado ,0%4,5%4,6% Università ,1%5,4%6,0% Popolazione in età lavorativa ,4%10,6%10,8% ,9%13,6%11,7% ,6%16,5%13,6% ,3%13,7%15,7% “Giovani anziani” ,9%10,7%12,4% Anziani ,2%8,1%8,5% ,4%4,1%4,7% Popolazione totale Invecchiamento della popolazione dell’Emilia-Romagna Fonte: Geodemo ISTAT 2011 (scenario centrale); +4% +32%

I giovani emigrano da Bologna città 4 Totale emigrati da Bologna nel 2010: Il 72% di tali emigrati – circa persone – ha meno di 44 anni Fonte: Profilo di Comunità Bologna (2010) Popolazione nelle fasce di età in cui si costruisce una famiglia

I NEET in Emilia Romagna 5 MASCHI * Il tasso di NEET individua la quota di popolazione in età anni né occupata e né inserita in un percorso di istruzione o formazione. Il riferimento è a qualsiasi tipo di istruzione scolastica/universitaria e a qualsiasi tipo di attività formativa (corsi di formazione professionale regionale, altri tipi di corsi di formazione professionale, altre attività formative quali seminari, conferenze, lezioni private, corsi di lingua, informatica, ecc.); con la sola esclusione delle attività formative “informali” quali l’autoapprendimento. Fonte: Report Ministero del Lavoro (2011) FEMMINE TOTALE Tasso di giovani NEET* (15-29 anni) sul totale della popolazione di riferimento per regione e provincia – 2009

Disoccupazione giovanile Piacenza 9,315,79,46,89,914,513,623,8 Parma 15,818,012,011,410,912,717,412,3 Reggio Emilia 9,04,96,83,412,120,517,717,1 Modena 12,611,07,43,013,021,327,123,6 Bologna 10,54,45,719,14,412,329,223,2 Ferrara 7,623,226,113,918,021,821,119,1 Ravenna 12,915,812,912,014,718,419,625,4 Forlì-Cesena 11,09,513,912,911,218,622,034,2 Rimini 12,98,115,518,511,121,522,815,8 Fonte: ISTAT 2012 Tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) TOTALE REGIONE

Criticità nelle esigenze di conciliazione famiglia-lavoro Fonte: Profilo di Comunità Bologna (2010) Sono le famiglie con almeno un minore pari al 16,5% delle famiglie bolognesi di cui (13,7%) con un minore in età scolare (fino a 14 anni). Di queste: Circa il 27% delle famiglie con almeno un minore sono famiglie monogenitoriali 7

I BAMBINI STRANIERI 1.Il 30% dei nati a Bologna hanno almeno un genitore straniero (25%) in regione 2.La grande maggioranza frequenta scuole professionali, pochi istituti tecnici, nessuno il liceo 3.Oltre il 60% viene bocciato almeno una volta 4.La probabilità di trovare lavoro è correlata positivamente al tasso di scolarità 5.Quale futuro professionale ed esistenziale per il 25% dei minori di oggi? 8

9 Confronto paesi OECD per politiche familiari Confronto sul livello di spesa pubblica per politiche familiari tramite trasferimenti monetari, servizi o benefici di carattere fiscale Fonte: Dati OECD 2011

Struttura della presentazione 10 PARTE SECONDA TASSO DI COPERTURA DEI SERVIZI: ANZIANI N.A., DISABILI, SERVIZI EDUCATIVI 0-3, SCUOLE DELL’INFANZIA

11 TERRITORIO PROVINCIA BOLOGNA di cui TERRITORIO AUSL IMOLA TERRITORIO PROVINCIA FERRARA Anziani Stima Anziani non autosufficienti , , ,2 TASSO DI COPERTURA STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI (calcolato su stima anziani NA) 19% 16% Utenti assistenza domiciliare sociale e sociosanitaria Assegni di cura , TASSO DI COPERTURA TOTALE (calcolato su stima anziani NA) 37% 27% Di cui tasso di copertura totale servizi con finanziamento pubblico (calcolato su stima anziani NA) 28% 21% Servizi per anziani e tassi di copertura totale

Valorizzazione economica posti letto autorizzati non convenzionati in strutture private (Provincia di Bologna) Valorizzazione economica complessiva 1 Costo medio annuo per utente al netto di assegno INPS 2 Strutture socio- sanitarie €26.946€ Strutture socio- assistenziali €19.646€ 12 1 E’ stato valorizzato il posto letto medio giornaliero in struttura socio-sanitaria a 90€ e il posto letto medio giornaliero in struttura socio-assistenziale a 70€ (dato da telefonate effettuate presso un campione rappresentativo di strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali) 2 E’ stato utilizzato il valore dell’importo dell’indennità di accompagnamento INPS per il 2012 che è di 492,87€ Fonte per la dotazione posti letto: SIPS 2010 Dati relativi alla Provincia di Bologna NOTA METODOLOGICA

TERRITORIO PROVINCIA BOLOGNA di cui TERRITORIO AUSL IMOLA TERRITORIO PROVINCIA FERRARA POPOLAZIONE Stima persone disabili adulte (18-64) Posti in strutture residenziali Posti in strutture semiresidenziali TASSO DI COPERTURA STRUTTURE 19%10%15% Utenti AD322 4, Ore complessive AD Intensità AD (ore medie settimanali per singolo utente) 6,01,62,7 Utenti SAD Assegni di cura413 4, TASSO DI COPERTURA COMPLESSIVO 32%34%32% Tasso copertura servizi per persone disabili 13 La stima del numero di persone disabili residenti in Lombardia nel 2011 è di Dati i posti disponibili nelle diverse strutture il tasso di copertura del bisogno a livello regionale è del 20% circa, considerando solo strutture residenziali e semi-residenziali. Confronto Lombardia

Tasso copertura servizi educativi (0-3 anni) Tasso di copertura 0-3 Bologna “Bisogno”: 34% (35% con posti nei nidi privati) Domanda: 89% (89% con posti nei nidi privati) Ferrara Bisogno: 24% (29% con posti nidi privati) Domanda : 81% ( 84% con posti nidi privati) 14 TERRITORIO PROVINCIA DI BOLOGNA DI CUI TERRITORIO IMOLA TERRITORIO PROVINCIA FERRARA Numero bambini 0-3 anni Numero bambini inseriti in asili nido (pubblico + convenzionato) Numero bambini inseriti in lista d'attesa per asili nido (pubblico + convenzionato) Numero posti privati asili nido privati 0-3 anni nd425 1 Numero bambini 0-3 inseriti in servizi sperimentali (es. educatrice domiciliare/familiare) Numero bambini inseriti in servizi integrativi (es. spazio bambini) TASSO DI COPERTURA DOMANDA (SERVIZI PUBBLICI O CONVENZIONATI) 89%94%81% TASSO DI COPERTURA DOMANDA (SERVIZI PUBBLICI, CONVENZIONATI, PRIVATI) 89%84% TASSO DI COPERTURA “BISOGNO” (SERVIZI PUBBLICI O CONVENZIONATI) 34%32%24% TASSO DI COPERTURA “BISOGNO” (SERVIZI PUBBLICI, CONVENZIONATI, PRIVATI) 35%29%

Quadro sinottico della copertura dei servizi sociali e socio-sanitari TERRITORIO PROVINCIA BOLOGNA di cui TERRITORIO AUSL IMOLA TERRITORIO PROVINCIA FERRARA Tasso di copertura posti letto AUTORIZZATI in strutture per anziani NA 19% 16% Tasso di copertura totale per anziani NA 37% 27% Tasso di copertura strutture per persone disabili 19%10%15% Tasso di copertura disabili totale 32%34% 32% Tasso di copertura servizi educativi (0-3 anni) 35%32%29% Tasso di copertura scuole di infanzia 95%93% 15

Struttura della presentazione 16 PARTE TERZA LE RISORSE PER IL WELFARE

Esigenza di ricomposizione delle risorse messe in gioco dagli attori 17 Ogni cittadino dell’area di riferimento riceve quindi in media risorse per il welfare pari a circa euro pro-capite. Tali risorse sono così ripartite: 1121€ 774€ (69%) di cui 720€ INPS (64%) e 54€ UTENTI (5%) Rappresentano le risorse nelle mani dei cittadini (INPS + Utenti) che decidono quasi del tutto in autonomia come allocarle, senza che vi sia una regia o una consulenza 347€ (31%) Rappresentano le risorse messe in gioco da Comune, AUSL, FNRA Regione e Stato per il welfare Se nelle risorse della AUSL si includono anche materno infantile dipendenze e psichiatrici, le percentuali diventano 39% risorse messe in gioco da Comune, AUSL, Regione e Stato per il welfare e 61% risorse nelle mani dei cittadini (INPS + Utenti)

I CARE GIVER INFORMALI 1.Il numero di badanti supera di gran lunga gli operatori formali 2.Le famiglie cercano il care giver informale i luoghi di accreditamento non istituzionali 3.Il sistema delle badanti isola l’anziano, promuovendo il solo model, contribuendo a diradare reti sociali e isolare le famiglie 4.La badante non è integrata con il resto dei servizi 5.L’erogazione one to one è molto inefficiente e spesso genera relazioni malati (“la badante che sposa il nonno”) 18

I gap del sistema di welfare 1/3  Assente nei bisogni emergenti ( NEET, conciliazione, nuovi italiani, silver age, separazioni, mobilità famig.)  2/3 delle risorse del welfare sono nella disponibilità delle famiglie: prevalere del mercato informale della cura senza regia pubblica  Tassi di copertura modesti nelle aree tradizionalmente forti (anziani e disabili): 25%  Welfare pauperistico che esclude classe media 19 2

I gap del sistema di welfare 2/3  Servizi rigidi e standardizzati, focalizzati sulla fragilità estrema: manca la media a e bassa soglia  Welfare di attesa e riparatorio pur in presenza di database nominativa dei fragili e persone a rischio  Policy rivolte esclusivamente al 25% del sistema di riproduzione sociale che disincentiva l’imprenditorialità verso mercato delle famiglie: es. accreditamento 20 2

I gap del sistema di welfare 3/3  Servizi a soluzioni individuali che isolano utenti e famiglie, che rafforzano il diradarsi dei legami sociali (es. badante o tata per singolo anziano o bimbo)  Deterioramento del capitale sociale disponibile a cui non si contrappongono politiche di ricomposizione sociale  Sistema frammentato che favorisce famiglie competenti o individui con forti reti sociali: iniquità 21 2