Pattuglia Fo.Ca. Livello di Zona Qualcosa è cambiato.

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Pattuglia Fo.Ca. Livello di Zona Qualcosa è cambiato

Statuto Modifiche post CG 2005 Art. 14 – Livelli territoriali e strutture Art. 15 – Sistema dei progetti Art. 16 – Durata degli Incarichi Art. 18 – Collegialità Art. 23 – Zona:definizione Art. 27 – Convegno Capi di Zona Art. 28 – Assemblea di Zona Art. 29 – Consiglio di Zona Art. 30 – Comitato di Zona: Composizione e Compiti Art. 31 – Comitato di Zona: Incaricati nominati e pattuglie Art. 32 – Incaricati alla branca di Zona Art. 33 – Responsabili di Zona

Art Sistema dei progetti Nell’ambito delle rispettive competenze ogni livello associativo elabora ed approva un progetto che deve essere chiaro, sintetico e verificabile ed in cui vengono individuati, gli obiettivi, le priorità, i tempi e le modalità di intervento. I progetti vengono tradotti in programmi che indicano le azioni concrete in attuazione del progetto stesso. I progetti dei vari livelli associativi si integrano tra loro garantendo la centralità della Comunità Capi nella progettazione dell’intervento educativo. I progetti delle strutture associative identificano obiettivi, priorità, tempi e modalità di intervento impegnativi per il livello stesso ed a supporto e sostegno del livello inferiore. Ogni livello partecipa all’elaborazione del progetto del livello superiore. I progetti di tutti i livelli associativi si pongono in armonia con le idee di riferimento espresse nel Progetto nazionale. Il sistema dei progetti si inserisce nella articolazione dei livelli associativi, seguendo lo stesso criterio: non sovrapposizione, ma integrazione. I progetti definiscono concretamente, con le modalità indicate, l’offerta di opportunità e servizi in risposta alle emergenze focalizzate nel livello di riferimento. In tal modo i progetti dei livelli superiori facilitano la Comunità Capi nel compito di progettare l’intervento educativo.

Art. 18 – Collegialità I Comitati, ad ogni livello sono organi collegiali: tutti i componenti il collegio hanno pari dignità e ciascuno è responsabile dell’adempimento dei compiti assegnati al Comitato dallo Statuto e delle decisioni del collegio stesso. I Presidenti del Comitato nazionale, i Responsabili regionali ed i Responsabili di Zona sono eletti al ruolo ed i loro compiti sono descritti nello Statuto. Gli altri componenti del Comitato sono eletti all’incarico e svolgono nell’ambito del collegio le funzioni previste dallo Statuto e dai Regolamenti per l’incarico specifico nonché quelle ad essi affidate con delibera del collegio stesso. La collegialità è uno stile di lavoro ormai consolidato nei Comitati. La modifica apportata riguarda il momento dell’attribuzione dell’incarico, che aveva luogo dopo l’elezione, e la mobilità all’interno del collegio nel corso del mandato. Nella nuova formulazione il candidato si presenta e viene eletto per un incarico specifico che conserva per tutto il mandato. Ciascuno ha esperienze, competenze e attitudini personali che in questo modo vengono identificate e valorizzate.

Art. 27 convegno Capi di Zona Il Convegno Capi di Zona è convocato al fine di: a) leggere a livello della Zona lo stato dell’Associazione e la realtà giovanile; b) individuare ed analizzare le esigenze dei soci adulti della Zona; c) elaborare ed approvare le linee di indirizzo del Progetto di Zona indicando priorità, obiettivi e la durata, compresa fra i due e i quattro anni. Ne fanno parte tutti i soci adulti in servizio censiti nella Zona e, con solo diritto di parola, i Capi a disposizione. Il Convegno Capi è convocato dai Responsabili di Zona con frequenza adeguata alla durata stabilita per il Progetto di Zona. Il Consiglio di Zona può deliberare che le competenze del Convegno Capi di Zona siano assunte dall’Assemblea. Si introduce la possibilità, su delibera del Consiglio di Zona, che l’Assemblea assuma le prerogative proprie del Convegno Capi. In tal caso, di fatto, il Convegno Capi scompare, senza che questo apporti sostanziali cambiamenti poiché i facenti parte dei due organi sono gli stessi.

Art. 28 – Assemblea di Zona L’Assemblea di Zona è convocata dai Responsabili di Zona per: a) approvare il Progetto di Zona e verificare quello giunto a scadenza; b) stabilire la composizione del Comitato di Zona; c)deliberare l’eventuale delega al Consiglio di Zona di tutte le competenze del Comitato qualora il numero dei Gruppi che compongono la Zona sia inferiore al numero minimo indicato nel Regolamento Organizzazione; in questo caso l’approvazione e la verifica del programma di Zona competono all’Assemblea; d) eleggere tra i Capi censiti nella Zona i Responsabili di Zona e gli altri membri del Comitato di Zona; e) discutere le linee del Progetto regionale; f) deliberare in merito ai bilanci consuntivo, preconsuntivo e preventivo. Ne fanno parte … Comma a: Si attribuisce all’Assemblea l’approvazione del Progetto di Zona, redatto dal Consiglio (Art. 29), e la sua verifica alla scadenza. Comma c: Qualora il numero dei Gruppi sia inferiore a sei (Art. 12 Regolamento Organizzazione) e la Zona trovi quindi difficoltà ad esprimere i quadri in tutti i suoi organi, l’Assemblea può affidare al Consiglio i compiti propri del Comitato, in tal caso però arrogando a sé l’approvazione e la verifica del programma, oltre che del Progetto. Comma e: L’Assemblea è chiamata a discutere le linee del Progetto regionale e non più anche quelle del Progetto nazionale nel rispetto di quanto definito all’art. 15 (Sistema dei Progetti) Comma f: l’indicazione dell’approvazione del “preconsuntivo” completa le attività di natura economico-finanziaria da svolgersi come indicato dalle “Linee guida per un’economia al servizio dell’educazione”.

Art. 30 Comitato di zona: Compiti e Composizione Sono compiti del Comitato di Zona: a) attuare il programma di Zona, riferendone al Consiglio ed all’Assemblea di Zona; b) proporre alla competente autorità ecclesiastica la nomina dell’Assistente ecclesiastico di Zona; c) predisporre i bilanci consuntivo, preconsuntivo e preventivo su schema uniforme a quello del Comitato nazionale; d) autorizzare il censimento di Gruppi e di Unità e la formazione di nuovi Gruppi ed Unità. Ne fanno parte: una Responsabile ed un Responsabile; un Assistente ecclesiastico; almeno tre Capi che assumono incarichi specifici in base al Progetto di Zona e per delega, in mancanza di Incaricati appositamente nominati dal Comitato di Zona, uno ciascuno la cura delle tre branche. Il numero minimo di membri del Comitato è portato da due a tre, prevedendo la possibilità che a ciascuno di essi sia affidata la cura delle tre branche qualora non fosse possibile nominare appositi Incaricati. Si noti, come l’articolo 29 metta una particolare attenzione affinché le branche siano comunque rappresentate in Comitato.

Pattuglia Fo.Ca. Aspetti formali delle Deliberazioni

Caratteri Generali Una deliberazione può essere definita come: “ una dichiarazione di volontà, di desiderio, di conoscenza, di giudizio, compiuta dall’Assemblea di Zona nell’esercizio della potestà deliberativa prevista dallo Statuto ”. Tipologia:  Elezioni.  Mozioni.  Raccomandazioni.

1) L’intestazione: Indicazione dell’organismo che emanerà l’atto, precisando luogo e data. 2) La Premessa - che è costituita da: a.Un preambolo contenente il richiamo ad atti preparatori, regolamentari, statutari, ecc.. b.Una motivazione le ragioni di fatto e di diritto che costituiscono il motivo e la causa della deliberazione secondo chi la propone. 3) Il dispositivo: ciò che viene disposto o deliberato. 4) La sottoscrizione: la firma di chi presenta la proposta di deliberazione.

Intestazione L’Assemblea dei Capi della Zona di Vattelapesca riunita in Vattelapesca sessione ordinaria Preambolo – Contenuto: se la deliberazione contiene un richiamo “puntuale” agli elementi normativi (legge, statuto, regolamenti, ecc..) che sono alla base della deliberazione, essi sono preceduti prevalentemente da “VISTO”. L’Assemblea dei Capi della Zona di Vattelapesca riunita in Vattelapescha sessione ordinaria VISTO L’art. 24 comma b) dello Statuto AGESCI

Preambolo - Contenuto: per indicare in materia generica i riferimenti normativi può essere usato il verbo RICHIAMATO. L’Assemblea dei Capi della Zona di Vattelapesca riunita in Vattelapesca sessione ordinaria VISTO L’art. 24 comma b) dello Statuto AGESCI RICHIAMATO quanto disposto dal Regolamento Organizzazione AGESCI circa l’autorizzazione al censimento dei nuovi gruppi

Accertato, Verificato, Riscontrato, Constatato che: indicano una conoscenza che deriva dal risultato di una apposita attività, indagine ecc.. PREAMBOLO – Contenuti (Altre Forme): la descrizione degli elementi, dei fatti, situazioni, azioni, documenti, ecc. si fa precedere di solito dai seguenti verbi: Preso atto che: indica che si richiamano atti o fatti riscontrabili (relazioni, documenti, lavori commissioni). Premesso che: per richiamare genericamente le circostanze di fatto da cui si delinea l’esigenza della deliberazione. Condiviso :indica l’adesione, la partecipazione ad idee espresse da altri. Acquisito agli atti: si usa genericamente per citare documenti che sono serviti al lavoro istruttorio e possono essere o meno allegati alla deliberazione. Assunto, Fatto proprio : indica l’atto di accogliere un elemento. Dato Atto : si attesta l’esistenza di elementi o circostanze di cui si è avuto riscontro diretto. Udito : si usa per indicare pareri o relazioni sia obbligatori sia facoltativi espressi oralmente. Esaminato :si usa per sottolineare l’azione dell’esame, dello studio di un elemento.

PREAMBOLO - Contenuti L’Assemblea dei Capi della Zona di Vattelapesca riunita in Vattelapesca sessione ordinaria VISTO L’art. 24 comma b) dello Statuto AGESCI RICHIAMATO quanto disposto dal Regolamento Organizzazione AGESCI circa l’autorizzazione di nuovi gruppi PRESO ATTO CHE Ad oggi la Zona Vattelapesca è sprovvista di apposito Progetto Sviluppo

Motivazione L’indicazione delle ragioni di fatto e di diritto che sono il motivo della deliberazione, solitamente si usano le seguenti formule: “considerato che”, “ritenuto che”, “valutato che…”. L’Assemblea dei Capi della Zona di Vattelapesca riunita in Vattelapesca sessione ordinaria VISTO L’art. 24 comma b) dello Statuto AGESCI RICHIAMATO quanto disposto dal Regolamento Organizzazione AGESCI circa l’autorizzazione di nuovi gruppi PRESO ATTO CHE Ad oggi la Zona Vattelapesca è sprovvista di apposito Progetto Sviluppo CONSIDERATO Che è necessario dare risposte serie alle numerose richieste di apertura di gruppi che sono pervenute

Dispositivo Si esprime una volontà, un giudizio (mozione) o un suggerimento, un invito (raccomandazione). Nel primo caso si usano le seguenti formule: “impegna, da mandato, delibera, approva, delega, dispone, dichiara”. Nel secondo caso “Raccomanda, invita”. L’Assemblea dei Capi della Zona di Vattelapesca riunita in Vattelapesca sessione ordinaria VISTO L’art. 24 comma b) dello Statuto AGESCI RICHIAMATO quanto disposto dal Regolamento Organizzazione AGESCI circa l’autorizzazione di nuovi gruppi PRESO ATTO CHE Ad oggi la Zona Vattelapesca è sprovvista di apposito Progetto Sviluppo CONSIDERATO Che è necessario dare risposte serie alle numerose richieste che sono pervenute DA MANDATO Al Comitato di Zona di istituire una commissione che realizzi una Bozza del Progetto Sviluppo da Sottoporre all’Assemblea entro il prossimo anno associativo

SOTTOSCRIZIONE E’ la firma di chi propone la deliberazione che può rappresentare anche altri. L’Assemblea dei Capi della Zona di Vattelapesca riunita in Vattelapesca sessione ordinaria VISTO L’art. 24 comma b) dello Statuto AGESCI RICHIAMATO quanto disposto dal Regolamento Organizzazione AGESCI circa l’autorizzazione di nuovi gruppi PRESO ATTO CHE Ad oggi la Zona Vattelapesca è sprovvista di apposito Progetto Sviluppo CONSIDERATO Che è necessario dare risposte serie alle numerose richieste che sono pervenute DA MANDATO Al Comitato di Zona di istituire una commissione che realizzi una Bozza del Progetto Sviluppo da Sottoporre all’Assemblea entro il prossimo anno associativo La Co.Ca. del Vattelapesca 1

Pattuglia Fo.Ca. Arrivederci & Grazie