Ferroviario merci e Autotrasporto: due mondi con un unico obiettivo?

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Ferroviario merci e Autotrasporto: due mondi con un unico obiettivo? Roma, 30 settembre 2014 Ferroviario merci e Autotrasporto: due mondi con un unico obiettivo? MercinTreno 2014 Ing. Michele Mario Elia, AD Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane

Indice Il quadro del trasporto merci in Italia La sostenibilità del trasporto merci Le strategie dell’Europa Il quadro regolatorio in Italia Quali strategie di sviluppo? Il Piano Industriale 2014/2017 delle FSI

Il quadro del trasporto merci in Italia

La posizione strategica dell’Italia Asia 5 25,4 8,2 Intra-Europa Americhe dato 2011 in milioni di TEU, fonte UIC I traffici transcontinentali hanno dimensioni molto maggiori di quelli interni. L’Italia ha una posizione strategica rispetto a rotte commerciali in crescita (traffico containerizzato attraverso Suez: +6%, media del periodo 2005/2011) ma non se ne avvantaggia (andamento porti italiani: - 0,3% medio nello stesso periodo). E’ necessaria una sinergia porti/reti per poter servire l’Italia ed il resto d’Europa

Volumi in Uscita dal Canale di Suez Solamente il 6,3% dei volumi che transitano per il Canale di Suez giunge in Italia Le motivazioni sono da imputarsi a elevati tempi di attraversamento degli snodi logistici, a cui si aggiunge una carenza di affidabilità, soprattutto per quanto riguarda il rispetto dei tempi Fonte: Studio A.T. Kearney per Confetra 2010, dati in CargoTon, elaborazione su dati suezcanal.gov.eg

L’indice della performance logistica (LPI) Country LPI Rank LPI Score Germany 1 4.12 Netherlands 2 4.05 Belgium 3 4.04 United Kingdom 4 4.01 Singapore 5 4.00 Sweden 6 3.96 Norway 7 Luxembourg 8 3.95 United States 9 3.92 Japan 10 3.91 Ireland 11 3.87 Canada 12 3.86 France 13 3.85 Switzerland 14 3.84 Hong Kong, China 15 3.83 Australia 16 3.81 Denmark 17 3.78 Spain 18 3.72 Taiwan 19 Italy 20 3.69 Nonostante la favorevole posizione geografica, l’Italia si colloca al 20° posto nella classifica mondiale, dopo Germania, Olanda ed altri 10 paesi europei. Fonte: The World Bank, Logistic Performance Index 2014

L’indice della performance logistica (LPI) LPI storico LPI 2014 Rispetto ai paesi leader europei (Germania, Olanda, Belgio), l’Italia ha un indice inferiore in tutti gli indicatori del LPI Dal 2007 l’indice LPI dell’Italia è in continua crescita. Fonte: The World Bank, Logistic Performance Index 2014

Volumi per modo di trasporto Trasporto merci EU 28 - serie storica in Miliardi di tkm Trasporto merci Italia - serie storica in Miliardi di tkm A livello europeo i modi più usati sono la strada (45%) ed il mare (37%). La ferrovia movimenta volumi molto inferiori (11%). L’aereo è trascurabile. In Italia il divario fra strada e ferro è ancora maggiore (80% contro 13%). Vie d’acqua, aereo e mare sono trascurabili. Elaborazione su dati Commissione Europea "EU transport in figures" 2014

La ripartizione modale Ripartizione modale all’interno dell’EU28: tutti i modi Ripartizioni modali dei volumi di traffico sui territori nazionali Anno 2012 – Mld tKm Strada Ferrovia Vie d’acqua e condotte Dati non disponibili Media europea In Italia la quota modale ferroviaria rispetto ai trasporti terrestri è al di sotto della media europea Elaborazione su dati Commissione Europea "EU transport in figures" 2014

Evoluzione del rapporto tra ferrovia e strada In generale il rapporto è fortemente sbilanciato a favore della strada Il rapporto su scala europea registra una forte diminuzione dal 1997 al 2002 per poi attestarsi su valori pressoché costanti. La flessione sensibile del 2009/2010 è stata recuperata. In Italia il rapporto è cresciuto nell’ultimo triennio, ma rimane al di sotto della media europea Elaborazione su dati Commissione Europea "EU transport in figures" 2014

Indice di utilizzo delle reti: strada e ferrovia a confronto In Europa la rete ferroviaria è mediamente più utilizzata di quella stradale L'Italia si colloca su valori inferiori alla media europea Elaborazione su dati Commissione Europea "EU transport in figures" 2014

La struttura della domanda di mobilità merci: la specificità italiana TO AO CN AL NO GE SV PR RE MN TV VE TN BL VB BI VC PV LO MI VA BG LC CO SO BS BZ TS GO PD UD VI VR RO MO FE BO GR RM VT SI PG AN AR AP TE AQ MC LT PU FI FR PT RI TR FG BA LE TA CS BR SP MS LU PI LI MT AV BN CE NA SA CB RA FC PE CH IS KR CZ VV RC ME EN CT PA TP AG CL RG SR PO SS NU CA OR IM XX RN ROMA Produzione industriale Ton % Fino a 50 Km 54,1% 51-100 Km 15,5% 101-150 Km 8,7% 151-200 Km 5,8% 201-300 Km 7,3% 301-400 Km 1,7% 401-500 Km 3,4% oltre 500 Km 3,6% TOTALE 100,0% 5% e oltre da 2% a 4,99% da 1% a 1,99% da 0 a 0,99% Mercato target Strada: 78-91% Mercato target Ferrovia: 9-22% Mercato Servizio Universale

La sostenibilità del trasporto merci

Il treno presenta evidenti vantaggi ambientali Trasporto di 100 tonnellate di merci da Milano a Roma: Camion Euro5 vs. Treno Il treno consuma il 70% circa in meno di energia Il treno produce il 75% circa in meno di ossidi di azoto Il treno produce il 65% circa in meno di gas a effetto erra Il treno produce il 65% circa in meno di anidride carbonica Fonte: EcoTransIT Calcolo Impatto Ambientale; www.ecotransit.org, 2012

Trasporto su gomma: 144 mld di € di costi esterni Esternalità negative traffico merci su gomma EU 27 e costi esterni prodotti non coperti dai ricavi (Mld €) 5 16 18 24 30 51 Infrastrutture Incidenti Congestione Inquinamento acustico atmosferico Emissioni di CO2 Mld € 144 mld € 144 mld 54 mld 90 mld Tasse comprensive del carburante Tasse e imposte pagate dal settore del trasporto stradale si attestano a circa 54 miliardi di Euro. Tale valore riesce solamente a coprire i costi infrastrutturali (51 miliardi di Euro), lasciando così scoperti circa 90 miliardi di Euro di costi esterni Fonte: CER, “Joint position paper on the Internalisation of external costs and the revision of the Eurovignette Directive”, 2009

Le strategie dell’Europa

Le politiche comunitarie Il “Libro bianco sui trasporti” completare il mercato unico dei trasporti per tutti i modi spostare entro il 2030 il 30% delle merci attualmente trasportate su strada entro distanze di 300km su altri modi di trasporto più sostenibili (ferrovie, marittimo) e oltre il 50% entro il 2050 ridurre le emissioni a effetto serra del settore trasporti al 2050 del 60% rispetto al 1990 e al 2030 del 20% rispetto al 2008, in particolare dimezzando l’uso di auto a combustibile convenzionale nelle città entro il 2030 e azzerandolo entro il 2050. La Commissione intende rivedere pedaggi e tasse in modo che riflettano il costo totale del trasporto internalizzando, ad esempio, i costi esterni

I corridoi della TEN-T Core Network

Rete ferroviaria Merci Ten-T al 2030 e Porti Core (Volumi 2012) TEU’S (n.) Merci (x 1.000 Tonn) GIOIA TAURO 2.721.104 24.200 GENOVA 2.064.806 50.207 LA SPEZIA 1.247.218 15.438 LIVORNO 549.047 27.418 NAPOLI 546.818 20.038 VENEZIA 429.893 25.376 TRIESTE 408.203 49.207 TARANTO 263.461 34.942 RAVENNA 208.152 21.460 ANCONA 142.213 7.952 CAGLIARI 621.536 35.414 BARI 29.398 4.501 PALERMO 22.784 7.691 AUGUSTA 200 29.937 TOTALE 353.782 COLLEGATI ALLA RETE NON COLLEGATI Fonte: elaborazione ASSOPORTI su dati di A.P. e A.S.P.O. 19 19

Rete ferroviaria Merci Ten-T e Interporti INTERPORTI Prioritari MILANO VERONA QE NOVARA BRESCIA PADOVA MODENA MARZAGLIA POMEZIA MARCIANISE BARI La Rete TEN –T complessiva è circa 10.200 km, che corrisponde a circa il 60% della rete RFI La Rete TEN-T Core Merci è circa 5.000 km, che corrisponde a circa il 30% della rete RFI 20 20

I corridoi merci Core Corridor Baltico-Adriatico Core Corridor Scan-Med Core Corridor Mediterraneo Core Corridor Reno-Alpi Core line Comprehensive line La base grafica si riferisce alla Freight Core Network Fonte: draft Regolamento sugli orientamenti per lo sviluppo della rete TEN-T – ottobre 2013

La direttiva "Eurovignette" Stato attuale Si applica alle autostrade della rete TEN-T (circa la metà della rete europea) Possibilità di applicare pedaggi o tassazioni ai veicoli pesanti entro limiti stabiliti. Il valore limite è costituito dai costi di manutenzione e sostituzione delle infrastrutture. La direttiva vieta espressamente di includere i costi esterni Evoluzione Sarà consentito inserire i costi esterni di inquinamento atmosferico e acustico Il maggior gettito finanzierà investimenti rivolti alla sostenibilità Sistema elettronico integrato. Una ricevuta consentirà di trasferire i costi esterni ai clienti dei trasportatori Tariffe differenziate per combattere la congestione Si applicherà all'intera rete autostradale europea La Direttiva Europea “Eurovignette” ha introdotto la possibilità per gli Stati Membri di includere nei pedaggi autostradali le esternalità generate dal trasporto stradale In diversi Paesi europei la crescita del mercato del trasporto merci è stata affrontata attraverso un riequilibrio modale e l’attivazione di politiche di trasporto comprensive di sistemi di tariffazione del traffico pesante su gomma (HGV – Heavy Goods Vehicle) Elaborazione su dati Unione Europea

Il successo delle politiche di riequilibrio modale Quota modale trasp. ferr. merci Costo medio per veicolo merci al giorno in Euro 46% I Paesi che hanno introdotto tasse sul traffico stradale pesante sono i primi come quota di trasporto merci ferroviario C’è una correlazione positiva tra livello della tassazione e performance del sistema ferroviario in termini di quota modale Ad un aumento dell’1% del costo del trasporto merci su gomma corrisponde un aumento dell’1,4% di quota modale del trasporto merci su ferro 22% 36% 11% 14% 13% 5% Fonte: elaborationi TEH-Ambrosetti su ITF Database

Il quadro regolatorio in Italia

L’urgenza di misure di riequilibrio modale in Italia In Svizzera, Germania e Austria (dove la somma aggregata di oneri - quali l’imposta sul possesso dei veicoli, le accise sul carburante e i pedaggi - è molto elevata) si osserva una significativa quota modale del trasporto su ferro, con un contestuale abbattimento dell’inquinamento, minori esternalità negative e gettito aggiuntivo per lo Stato. Urge una revisione dell’attuale politica dei trasporti, che favorisca lo sviluppo di una mobilità finalmente efficiente e competitiva e che contempli una visione di sistema, superando la contrapposizione storica gomma-ferro e il concetto stesso di monomodalità In Italia non è stata attivata l’Eurovignette Manca una politica di incentivazione del trasporto merci su ferrovia Permane l’incentivazione per l’autotrasporto (circa un miliardo all’anno)

Il piano nazionale della logistica In seguito all’approvazione nel 2010 delle Linee guida del Piano Nazionale della Logistica, nel 2012 sono state approvate le prime misure di attuazione: Realizzazione dello sportello unico doganale per il superamento delle inefficienze procedurali Norme per l’armonizzazione della distribuzione urbana delle merci Passaggio dal franco fabbrica al franco destino per migliorare la competitività del sistema Paese Riduzione dei ritorni a vuoto e dei tempi di attesa al carico e allo scarico per l’aumento dell’efficienza Nel luglio 2012 è stata approntata la bozza finale del Piano Nazionale della Logistica 2012-2020, finalizzata agli obiettivi strategici principali: Eliminare le attuali inefficienze del sistema logistico italiano, che producono costi stimati in 40 miliardi di euro all’anno Conferire all’Italia il ruolo di "piattaforma logistica mediterranea" al servizio delle merci destinate in Europa e delle merci europee dirette verso l'Africa e il Sud America.

I principali obiettivi del piano nazionale della logistica Aree di criticità Obiettivi Interventi Infrastrutture Aumento della connettività delle reti Aumento dell’accessibilità territoriale Sviluppo dell’intermodalità Cattura dei traffici internazionali merci Realizzazione di nuove infrastrutture e potenziamento di quelle esistenti (Autostrade, Ferrovie, Porti, Interporti) Outsourcing Riduzione viaggi a vuoto Riduzione dei costi e tempi di trasporto Riduzione dei costi gestione delle merci Aumento outsourcing trasporti Aumento outsourcing servizi logistici Rete telematica Riduzione tempi di attesa Realizzazione di una rete telematica per il dialogo in tempo reale tra autotrasportatori, gestori delle infrastrutture ed operatori logistici Sistema doganale Recupero di container destinati all’Italia che approdano nei porti del Nord Europa Sportello Unico Doganale Altri interventi di semplificazione

Il sostegno ai servizi di mobilità merci in Italia L’autotrasporto merci in Italia nel periodo 2006-2013 ha beneficiato di circa 5.200 M€ di contributi/corrispettivi da parte della Committenza Pubblica, di questi: ≈ 3.000 M€ sono risorse ordinarie assegnate/confermate annualmente con le singole Leggi Finanziarie/di Stabilità ≈ 2.200 M€ di fondi strutturali inseriti nel Bilancio dello Stato Nello stesso periodo il trasporto merci su ferro ha beneficiato di ≈ 1.100 M€ (-80% rispetto alla modalità su gomma) Attualmente i fondi annui disponibili per l’autotrasporto sono di circa 300 M€ (provvedimenti strutturali), più 400 M€ (leggi di stabilità), più 1700 M€ (riduzione delle accise sul gasolio)

Quali strategie di sviluppo?

Superare le principali criticità del sistema attuale Disequilibrio tra offerta infrastrutturale e domanda di trasporto Uso inefficiente delle reti dovuto alla contemporanea presenza di eccedenze e carenze infrastrutturali Utilizzo improprio dei modi di trasporto rispetto ai loro ruoli funzionali (distanze, volumi, costi, efficienza) Polverizzazione e frammentazione della logistica Eccessiva dispersione spaziale ed eccedenza di poli logistici Scarsa strutturazione delle reti secondo logiche gerarchiche (hub/spoke) Bassa accessibilità Carenza infrastrutturale e colli di bottiglia nei sistemi di accesso (ultimo miglio) Elevati costi di interscambio modale ed inadeguato livello di integrazione tra i network modali Politiche non efficienti Sistema di sostegno e finanziamento non orientato all’efficienza ed alla qualità Regole insufficienti agli obiettivi di integrazione modale e sostenibilità ambientale

Strumenti operativi Riequilibrio tra domanda ed offerta di trasporto Razionalizzazione dei ruoli dei sottosistemi modali e riconfigurazione delle reti Utilizzo integrato dei modi di trasporto secondo le vocazioni funzionali (distanze, volumi, costi, efficienza) Dismissione o rifunzionalizzazione delle eccedenze infrastrutturali e conseguente liberazione di risorse Completamento infrastrutture strategiche attraverso l’ottimizzazione dei sistemi di finanziamento Strutturazione dei network logistici secondo logiche gerarchiche Incremento dell’accessibilità e fluidificazione delle terminalizzazioni: Interventi infrastrutturali (raccordi intermodali, interconnessioni funzionali, piattaforme logistiche) Sistemi tecnologici (portali e sensori per controllo merci e veicoli) Politiche gestionali (semplificazione e automazione della gestione de flussi merci intermodali)

Strumenti normativi Regolazione omogenea della concorrenza intermodale Quadro regolatorio omogeneo per l’accesso al mercato dei servizi di trasporto Riequilibrio degli interventi di sostegno ai diversi modi di trasporto (incentivi e fiscalità) Razionalizzazione degli interventi di finanziamento alle infrastrutture (nodi logistici e reti) Nuovo quadro regolatorio di riferimento per l’infrastruttura ferroviaria portuale Regolazione omogenea della concorrenza nel mercato ferroviario Realizzazione un mercato ferroviario unico europeo che mitighi la forte disomogeneità tra i Paesi membri (accesso, assegnazione di capacità, pedaggi, interoperabilità), che oggi ostacola il processo di liberalizzazione e mette a rischio l'equità della concorrenza Politiche di sostenibilità ambientale Politiche finalizzate al maggiore utilizzo dei modi di trasporto energeticamente più efficienti per abbattere i livelli di consumi energetici, inquinamento, impatto climatico, congestione e costi esterni Politiche specifiche di supporto alla modalità ferroviaria (Direttiva EuroVignette)

Azioni infrastrutturali In uno scenario macroeconomico recessivo, è opportuno mettere in campo azioni mirate e concentrate sugli investimenti infrastrutturali strategici che riducano i costi di trasporto e che abbiano, per loro stessa natura, un effetto volano per l’economia (nel breve periodo) e la capacità di stabilizzazione del sistema con funzioni anticicliche (nel medio-lungo periodo). È indispensabile ragionare in termini di sistema infrastrutturale di reti integrate e coerenti, progettate e realizzate attraverso una attenta pianificazione del/nel territorio, in un’ottica di convergenza tra le politiche nazionali e comunitarie. In particolare le azioni devono essere mirate a: realizzare la rete TEN-T; ottimizzare le infrastrutture esistenti con interventi di mantenimento in efficienza a costo contenuto (manutenzione); promuovere l’innovazione tecnologica per migliorare l’affidabilità degli asset (infrastruttura e materiale rotabile) e recuperare il gap non colmabile con interventi infrastrutturali; migliorare/potenziare le infrastrutture nelle aree urbane per garantire servizi superiori in quantità e qualità, evitando che queste diventino “colli di bottiglia”; concentrare e potenziare le strutture terminali “core” delle infrastrutture ferroviarie (es. porti) per il rilancio del traffico merci intermodale;

Investire sui porti: “le porte dell’Italia sul mondo” Per sfruttare al meglio la posizione e la morfologia del Paese Italia, che è una naturale piattaforma al centro del Mediterraneo, è necessario: Migliorare l’accessibilità ferroviaria ai porti e le dotazioni infrastrutturali Liberalizzare le operazioni di manovra all’interno dei porti per renderle più economiche ed efficienti Ridurre ed efficientare i costi legati alle operazioni dei rimorchiatori nei porti Trasformare le Autorità Portuali in vere e proprie società.

Sostenere il riequilibrio modale Vantaggi ambientali: minore emissione di anidride carbonica per l’abbattimento dell’inquinamento atmosferico e acustico; Incremento del livello di sicurezza: riduzione della congestione della rete auto-stradale, dei transiti frontalieri e portuali con impatto sull’incidentalità; Risparmio energetico: minore consumo di risorse energetiche con ottimizzazione nell’uso della risorsa petrolifera; Ottimizzazione della funzione di gateway: sfruttamento della posizione geografica dell’Italia quale punto di entrata delle merci destinate al centro Europa; Valorizzazione delle sinergie tra le diverse modalità di trasporto: attraverso la specializzazione del trasporto per tipologia di servizio e merce trasportata.

Il Piano Industriale 2014/2017 del Gruppo FS

Le azioni del piano FSI 2014-2017 per le merci Nuovo assetto di governance con specializzazione per corridoio Crescita internazionale Maggiore sinergia tra le aziende del Gruppo Eccellenza in «Operations» Approccio «Customer Centric» Eccellenza in «Qualità» Selezione «Make or Buy» Sistemi informativi a supporto del Business 37

Acquisizioni/Fusioni Le imprese ferroviarie merci sul corridoio N/S: il processo di concentrazione 2001 2005-7 2013 RTC WLB ITL MAV ITL SNCF SNCF MAV EWS Veolia Cargo ERS R4C SNCF FNC WLB** DB ERS RTC DB FNC DB Veolia Cargo PCC EWS SBB DLC* RCA SBB SBB RCA TX MAV TIC PCC Hector rail RCA Cross- rail Cross rail Hector rail TIC TX TIC DLC R4C Incumbent New-comers Acquisizioni/Fusioni *Dillen & Le Jeune Cargo: operatore privato merci belga **Wiener Lokalbahnen Cargo : operatore privato austriaco

La competizione nei servizi alle merci in Italia Peso Asse: 13% Quota mercato FS:70% Peso Asse: 21% Quota mercato FS:69% Peso Asse: 8% Quota mercato FS:0% Peso Asse: 2% Quota mercato FS:100% Peso Asse: 15% Quota mercato FS:35% Peso Asse: 27% Quota mercato FS:28,5% MODANE+FREJUS Peso Assi: 9% Quota mercato FS:68% Peso Asse: 4% Quota mercato FS:89% Peso Asse: 1% Quota mercato FS:77% I principali Incumbent esteri presidiano le direttrici di traffico merci a maggior valore aggiunto (assi, valichi e corridoi Europei di riferimento)

Logistica Merci: nuovo modello di business e di governance (1/2) Produzione per corridoi: - internazionali - nazionali - corto raggio con strutture dedicate Produttività Efficienza Razionalizza - zione Integrazione commerciale nel trasporto combinato Redditività capitale investito netto SERFER TRENITALIA CARGO TX LOGISTIK 40

Logistica Merci: nuovo modello di business e di governance (2/2) Logistica e Trasporto Merci BU Corridoio 1 Corridoio 2 Corridoio «n» «Short Haul» «Logistica» Logistica Merci: nuovo modello di business e di governance (2/2) Specializzazione produttiva per Corridoi Attribuzione responsabilità per Corridoio Equipaggio misto (Macchinista + Tecnico Polifunzionale) su tutti i treni Incremento della produttività di guida per Macchinista Applicazione/implementazione sistemi informativi di gestione (PDP, ecc) Razionalizzazione Indiretti e Staff Riorganizzazione reticolo manutentivo Interfaccia commerciale unica vs Clienti Continuità contratto di servizio nazionale 41

Specializzazione per corridoi Long haul NORD/SUD Long haul EST/OVEST Short haul 5 3 1 6 6

Sviluppo infrastruttura merci SAGOME AL 2017 MODULI AL 2017 NUOVI INVESTIMENTI AL SUD < P/C 45 P/C 45 ≤ X < P/C 80 P/C 80 < 600 m 600 m ≤ X < 650 m 650 m ≤ X < 750 m = 750 m Fonte: draft Regolamento sugli orientamenti per lo sviluppo della rete TEN-T – ottobre 2013 43

La piattaforma integrata logistica intermodale del Gruppo FS: il sistema informativo PIL Il sistema informativo “Piattaforma Integrata della Logistica” (PIL) è ideato per supportare il Gruppo FS nello sviluppo della logistica delle merci in ottica intermodale, con focus all’integrazione del mondo ferroviario con tutti gli operatori nazionali e internazionali. Il software, nella sua prima versione denominata PIL 1.0, ha attivato, nel corso del triennio 2008-2011, un’articolata piattaforma informativa attraverso la quale il Gruppo FSI offre una gamma completa di servizi end-to-end per il segmento del trasporto combinato delle merci e, nel contempo, migliorare l’efficienza dell’intera catena produttiva e logistica. Partendo dalla realtà di successo dell’iniziativa PIL 1.0, è stata avviata, a partire dal 2012, una seconda fase di investimenti per l’evoluzione della piattaforma verso il PIL 2.0, che ha l’obiettivo di realizzare la cooperazione tra gli operatori del Gruppo FS con altri soggetti / sistemi esterni coinvolti nella catena logistica tramite l’implementazione di processi e interfacce di integrazione, contribuendo così alla realizzazione dell’ecosistema logistico necessario al Paese. Seguendo un approccio on-top rispetto a quanto realizzato nell’ambito PIL 1.0 ed integrando quanto si sta realizzando nell’ambito della fase PIL 2.0, si è avviata l’iniziativa di far evolvere la piattaforma verso un nuovo framework PIL 3.0 che integra anche i processi di manovra ferroviaria. L’iniziativa ha usufruito di co-finanziamenti nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) Reti e Mobilità e interessa principalmente la Regione Puglia ma sarà estendibile a livello nazionale.

La piattaforma integrata logistica intermodale del Gruppo FS: il sistema informativo PIL Il sistema informativo “Piattaforma Integrata della Logistica” (PIL) è ideato per supportare il Gruppo FS nello sviluppo della logistica delle merci in ottica intermodale, con focus all’integrazione del mondo ferroviario con tutti gli operatori nazionali e internazionali. PIL 2.0 (2012) Realizza la cooperazione tra gli operatori del Gruppo FSI con altri soggetti esterni coinvolti nella catena logistica. Dogane Autotrasporto Porti PIL 3.0 (2013) Integra la gestione dei processi di manovra ferroviaria nell’ambito dei TCF del Gruppo e nei porti. Gestore Manovra dell’Infrastruttura Operatore trasporto multimodale (MTO) Impresa Ferroviaria (IF) Terminal container ferroviari (TCF) PIL 1.0 (2008) Realizza la piattaforma informativa che supporta il Gruppo FSI nell’offerta di servizi end-to-end per il segmento del trasporto combinato delle merci e consente di migliorare l’efficienza dell’intera catena produttiva e logistica.

Il sistema LMF: Overview Il sistema SAP LMF (Logistics Management Framework) costituisce una piattaforma di trasporto di messaggi asincroni che abilita il coordinamento dei diversi componenti della catena logistica e del servizio complessivo supportandone lo scambio informativo, in conformità agli sviluppi degli standard informativi europei (TAF TSI e Common interface). Gli attori della catena logistica che partecipano allo scambio di dati mediante LMF sono i seguenti: MTO in qualità di operatori di traffico intermodale Handling in qualità di fornitore di servizi terminalistici terrestri Shunting in qualità di fornitore di servizi di manovra ai terminal ferroviari e ai porti Impresa Ferroviaria in qualità di fornitore di servizi di vezione ferroviaria Gestore Infrastruttura in qualità di fornitore servizi ferroviaria nazionale Autotrasporto in qualità di fornitore di servizi trasporto su strada per MTO e per migliorare l’efficienza della integrazione ferro-gomma Dogane per le procedure di sdoganamento in treno (corridoio controllato) Handling Portuali in qualità di fornitore di servizi terminalistici marittimi L’interfaccia LMF garantisce: Un modello standard di riferimento per tutti i messaggi scambiati La gestione delle mediazioni associate al trasporto dei messaggi La storicizzazione dei messaggi scambiati Funzionalità di reporting e testing

La Piattaforma Integrata Logistica 2.0: il corridoio doganale Il corridoio doganale può essere considerato come un prolungamento del Terminal Container Ferroviario (TCF) che va dal porto fino alla all’area di temporanea custodia interna al TCF stesso. ‘‘Mood’’ positivo della collaborazione con Agenzia delle Dogane, che ha presentato le sperimentazioni con PIL in più di un convegno (Comitato di Coordinamento per l’attuazione dello Sportello unico doganale, ‘National Maritime Single Window’’) al pari dei corridoi UIRNet (autotrasporto); Confermato l’interesse alla cooperazione sui corridoi anche da parte dell’ Autorità Portuale di Genova (a valle del convegno ‘‘National Maritime Single Window’’ – 8 Aprile). L’avvio del tavolo operativo per la realizzazione dei corridoi sperimentali ha evidenziato un GdL ‘‘tiepido’’ (Trenitalia: neutro, Cemat: concentrato sull’AS-IS, Terminali Italia: entusiasta, SGT: preoccupata sulle garanzie). Necessario un forte commitment per far emergere le opportunità in ottica di Gruppo FS e raggiungere il coinvolgimento proattivo nell’individuazione di corridoi TO-BE (es. Genova-Milano), che si avvalgano delle semplificazioni già previste per l’EXPO 2015.

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Il sostegno all’autotrasporto merci in Italia Gli stanziamenti previsti nelle manovre finanziarie annuali

Concorrenza intermodale: I fondi disponibili per l’autotrasporto Leggi di stabilità + provvedimenti strutturali Legge di Stabilità ≈ 700 2005 Annus horribilis per la mobilità in Italia Traffico autostradale ultimi 3 anni +3% Consumi carburante +2% Traffico merci -1,8% Traffico passeggeri rail -0,8%

Concorrenza intermodale Confronto trasferimenti di Committenza Pubblica per modalità

Il sostegno all’autotrasporto merci in Italia Gli stanziamenti trennio 2011-2013 NEW La maggior parte delle rilevanti risorse di sostegno al settore sono finalizzate al rimborso per gli incrementi dell’aliquota dell’accisa sul gasolio (ex art. 8 della legge 23 dicembre 1998, n. 448) L’importo stanziato è nel triennio pari a complessivi 3.850 M€ Le somme pagate sono state pari a 94 M€ nel 2011, 850M€ nel 2012 e 1.148 M€ nel 2013 per un totale superiore a 2 G€ Fonte: Relazione sull’autotrasporto della Corte dei Conti del 24/7/2014

Le politiche di riequilibrio modale Le motivazioni dell’adozione di politiche di riequilibrio modale sono collegate all’elevata sostenibilità ambientale e alla bassa incidentalità del trasporto su ferro Sistemi di tariffazione del traffico merci su gomma incidono significativamente sulla competitività del sistema ferroviario e sulla relativa quota modale L’adozione di sistemi di tariffazione del traffico pesante ha portato a benefici immediati in Svizzera, Germania e Austria

…anche utilizzando la leva della tassazione sugli automezzi pesanti Tabella sinottica di confronto tra i sistemi di tassazione del traffico pesante in Svizzera, Germania ed Austria SVIZZERA GERMANIA AUSTRIA Anno di introduzione della tassazione 2001 2005 2004 Obiettivi Potenziamento sistema ferroviario e compenso esternalità negative del trasporto su gomma Raccolta di risorse per finanziare sviluppo rete infrastrutturale, ridurre inquinamento e favorire lo shift modale a favore della ferrovia Finanziamento dello sviluppo, manutenzione della rete stradale, riducendo l’intervento pubblico Mezzi pesanti tassati > 3,5 tonnellate > 12 tonnellate Parametri per determinazione tassa peso totale del veicolo, livello di emissioni, km percorsi livello di emissioni inquinanti, numero di assi del veicolo Range della tassa Da 0,06 €/Km a 1 €/Km Da 0,141 €/km a 0,288 €/km Da 0,14 €/km a 3 €/km (tratte speciali e tariffe notturne) Mediana della tassa 0,60 €/Km 0,16 €/Km 0,22 €/km + IVA Km soggetti alla tassa 2,2 miliardi di km 26,7 miliardi di km 2,4 miliardi di km Ricavi annuali c.a 1,1 mld € c.a 4 mld € c.a. 1 mld €

Implementare efficaci politiche di riequilibrio modale Impatto L’applicazione della Direttiva Eurovignette in alcuni Paesi ha permesso di: Ridurre il traffico pesante (veicoli/km). In Svizzera si è registrata una riduzione pari al 6,4% e contemporaneamente un aumento delle prestazioni chilometriche (tonnellate/km) pari al 16,4% Ottenere risorse finanziarie aggiuntive per la manutenzione e lo sviluppo della rete infrastrutturale e incentivare il trasferimento modale (Germania 4 Mld €, Austria e Svizzera circa 1 Mld di €) Ridurre l’impatto ambientale (Svizzera: Risparmio complessivo di 105.000 tonnellate di CO2 e 325 GWh di energia consumata) Ogni anno, le esternalità negative prodotte dal trasporto merci su gomma in Italia si attestano a circa 15,5 miliardi di Euro l’anno di costi esterni Estendere politiche di road pricing e congestion charge nei centri urbani delle grandi città e nelle aree metropolitane italiane Adozione di sistemi di incentivazione a sostegno della mobilità ferroviaria riducendo il peso del trasporto passeggeri e merci su gomma

Impatto economico dei sistemi di tariffazione in Italia Quota modale 14,5% Gettito 2,5 Mld € Minori costi esterni 2,3 Mld € 4,8 Mld € benefici 19,8% 3,5 Mld € Minori costi esterni 3,6 Mld € 7,1 Mld € benefici 46,0% 9,5 Mld € Minori costi esterni 5,5 Mld € 15 Mld € benefici Germania Austria Svizzera Impatto dell’applicazione in Italia di analoghi modelli di tariffazione: Aumento della quota modale del trasporto merci su ferro Minori costi esterni Maggiore gettito per lo Stato

Oggi il trasporto stradale risulta, in media, più competitivo in termini di velocità commerciale, puntualità, ubiquità, flessibilità del servizio e comfort del viaggio per i viaggiatori Per favorire lo spostamento dei traffici (in particolare per le merci) è fondamentale adottare un sistema di tariffazione per il trasporto su gomma Svizzera, Germania e Austria hanno introdotto sistemi di tariffazione con successo, incrementando la quota modale del traffico merci ferroviario I principali risultati sono stati un abbattimento dell’inquinamento, minori esternalità negative e gettito aggiuntivo per lo stato A massive shift to Rail transport Transport contributes to a sustainable future for people and business.