Progetto sperimentale SOCIETA’ ECONOMICA DI CHIAVARI con la collaborazione di Distretto socio sanitario n° 14.15.16 Auser Tigullio – Liceo Delpino PEDAGOGISTA.

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Progetto sperimentale SOCIETA’ ECONOMICA DI CHIAVARI con la collaborazione di Distretto socio sanitario n° Auser Tigullio – Liceo Delpino PEDAGOGISTA DELLA CITTA’ Mobilitatore di risorse e mediatore tra le generazioni Per la rete per l’invecchiamento attivo

Pedagogista della città Mobilitatore di risorse e mediatore tra le generazioni Il Progetto “Il pedagogista della città” fa parte del più ampio PROGETTO ANZIANI - "ETA' LIBERA finanziato dalla Fondazione Carige. “Età Libera” è uno specifico programma pluriennale pensato in funzione della costruzione di una nuova idea di vecchiaia e della valorizzazione e sostegno delle persone che invecchiano.

Mappa dei soggetti coinvolti nel progetto PEDAGOGISTA Mobilitatore di risorse e mediatore tra le generazioni PRIVATI SCUOLE VOLONTARIATO SERVIZIO CIVILE PARROCCHIE Servizi Sociali Comuni ASL 4– Distretti Sociale TERZO SETTORE Privato sociale Associazioni di volontariato

Una figura socio-educativa La prospettiva del PEDAGOGISTA DELLA CITTA’ è complementare, e differente da quella dell’assistenza sanitaria e sociale. Vuole infatti promuovere processi di cambiamento in una dimensione educativa mobilitando risorse esistenti nelle persone e nel territorio

i 19 Distretti Sociosanitari della Liguria

Le finalità del progetto superare le divisioni tra le generazioni contrastando solitudine ed emarginazione avviare circoli virtuosi di comunicazione tra le generazioni sostenere l’invecchiamento attivo e una cittadinanza consapevole realizzare azioni educative ottimizzare la rete sociale già esistente

Progetto sperimentale AZIONE N° 1- la ricerca azione marzo-maggio 2011 Organizzazione e realizzazione di interviste di gruppo per operatori per l’analisi dei bisogni espressi dal territorio Realizzati tre gruppi tra Chiavari e Cicagna (totale 22 partecipanti, che lavorano con giovani e/o anziani) I partecipanti sono stati chiamati a riflettere sul “come” Promuovere l’incontro tra le generazioni per favorire la costruzione di nuove relazioni sociali: una metodologia per la prevenzione dell’esclusione sociale degli anziani Report su

Alcune idee “cultura di scambio, non essere rigidi nel vedere i giovani nel ruolo di chi apprende e gli anziani nel ruolo di chi insegna. Sarebbe interessante creare un contesto più paritetico. Una stanza di apprendimento comune dove non si sa chi insegna e chi apprende.”/”Non ci deve essere qualcuno che dice che cosa si deve fare, ma un posto dove ci si confronta a c'è un apprendimento reciproco

AZIONE N° 2: Promozione di un coordinamento distrettuale chiamato GenerAzioni in pillole aprile –ottobre 2011 È’ nato – in fase sperimentale- un piccolo gruppo di lavoro: GenerAzioni. Il nome del coordinamento sottintende a due specifiche caratteristiche: Generazioni: lavora in maniera trasversale con le differenti età dei cittadini del DSS per promuovere il loro incontro; Gener/Azioni: “ genera” azioni coordinate e razionalizzate, forti, radicate nel territorio, espressione dei bisogni di chi quel territorio lo vive, conoscendone le opportunità e le difficoltà.

Mobilitare le risorse “Noi abbiamo degli anziani che potrebbero uscire” (Responsabile della RP Morando), “Noi abbiamo degli autisti che potrebbero venirli a prendere” (Responsabile centro La Gabbianella”….! Da questa premessa fondamentale, e dalla disponibilità di entrambe le strutture si è voluto programmare una sperimentazione innovativa: accompagnare alcune ospiti delle residenza al centro di socializzazione.

AZIONE N° 3: Realizzazione di incontri intergenerazionali per l’elaborazione di contenuti per trasmissioni radiofoniche aprile –ottobre 2011 Date le finalità del progetto l’idea è quella di realizzare in forma sperimentale due brevi trasmissioni radiofoniche perché: È un mezzo di comunicazione di massa in cui si intrecciano differenti linguaggi (musica, narrazione, autobiografia, informazioni, ecc..) È “mobile” e duttile: per esempio, è sufficiente a volte solo un telefonino o un buon registratore per raccogliere interviste o opinioni;

“Generazioni in onda” Non prevede l’uso del video e quindi è un veicolo poco legato all’immagine di bello/brutto, vecchio/giovane, attraente/non attraente; superando quindi gli stereotipi legati, per esempio, al “giovanilismo” o al “vecchio decadente”; È un mezzo di comunicazione che vive di creatività e quindi per chi la progetta e chi ne usufruisce può essere uno spazio esistenziale per potersi esprimere Le trasmissioni realizzate sono messe in onda su

“Generazioni in onda – giovani e vecchi a confronto”; ottobre 2011 su Redazione di Radio Jeans del Centro di Aggregazione Giovanile “B. Acquarore” del comune di Chiavari, composta dall’educatore Roberto Frugone e da una gruppo di giovani redattori.

“la vecchiaia è negli occhi di chi ti guarda”

Concorso letterario- 21 giugno 2011

Festa della musica – 16 settembre 2011

Ponti…… ”i luoghi dell’intergenerazionalità sono luoghi di confine, che possono consolidarsi solo attraverso la costruzione di ponti fra luoghi già esistenti, in modo da costruire realtà di scambio e mescolanza che potremmo definire contesti di “meticciato” generazionale, sociale e culturale” Elena Luppi, Pedagogia e terza età, Carrocci, Roma, 2008.

….e poi …..

OBIETTIVO Il progetto Età Libera - Invecchiamento Attivo Promosso da Fondazione Carige, in collaborazione con Regione Liguria e Auser Liguria, sostiene e valorizza il tema della vecchiaia per affermare la dignità, il benessere sociale, la salute e il protagonismo delle persone che invecchiano.

LEGGE regionale Ligure N.48 del Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo “la Regione intende valorizzare la persona anziana, ultra sessantenne, affinché possa continuare a realizzare, per tutto l’arco della vita, un progetto gratificante, socialmente dignitoso, dotato di senso per sé e per la comunità di appartenenza.” (Art. 1). DESTINATARI E ATTORI: ANZIANI PER GLI ANZIANI

I SOGGETTI DELLA RETE per l’invecchiamento attivo la responsabilità tecnico-organizzativa e amministrativa del progetto sono affidate ad Auser Tigullio Golfo paradiso – Distretti Socio Sanitari: coordinamento e linee di indirizzo della costa e dell’entroterra “la rete per l’invecchiamento attivo”: tutte le organizzazioni locali, dell’associazionismo, del privato sociale, della costa e dell’entroterra

GLI ATTORI DELLA RETE la risorsa ulteriore per il territorio è il progetto “il pedagogista della città” che fa sempre parte del più ampio progetto anziani - "Eta' libera” finanziato dalla Fondazione Carige. La Pedagogista della città, Alessandra Neri, COORDINA, OFFRE CONSULENZA E COADIUVA tutte le organizzazioni del territorio che vogliano progettare delle azioni per l’invecchiamento attivo all’interno del progetto Età libera.

I PROTAGONISTI Ogni organizzazione, in base al proprio statuto, alla propria inclinazione, esperienza e possibilità può proporre un’idea progettuale OGNUNO Può DARE UN Contributo alla rete territoriale: i diversi soggetti afferenti alla rete apportano le proprie attività, le iniziative, i progetti, le risorse coordinandole e valorizzandole

Come? Pensare per valorizzare ciò che si fa e quello che si potrebbe offrire Quali sono i bisogni intercettati? Pensare ad un progetto sostenibile per la propria organizzazione e a come potenziarlo mettendosi in rete con altre realtà del territorio

La rete e i progetti in numeri ETÀ LIBERA INVECCHIAMENT O ATTIVO n° associazioni ed enti che fanno parte delle rete per l’invecchiamento attivo N° di progettin° di associazioni ed enti in rete protagoniste dei progetti DISTRETTO N°14 Rapallo ED.2012 → 35 ED.2013 → 36 ED.2012 → 12 ED 2013 →16 ED.2012 → 29 ED →22 Distretto N°15Chiavari ED.2012 → 17 ED.2013 → 19 ED.2012 → 10 ED.2013 → 11 ED.2012 → 11 ED.2013 → 17 DISTRETTO N° 16 Sestri levante ED.2012 → 6 ED → 6 ED.2012 → 7 ED → 11 ED.2012 → 8 ED → 6

Ancora sull’utilità del lavoro di rete F.Folgheraiter: “Dal punto di vista teorico, il lavoro di rete tende a far propri i seguenti principi:  Privilegia un approccio operativo di tipo sistemico-allargato. Esso supera o integra i tradizionali approcci terapeutici/educativi rivolti esclusivamente al singolo utente, così come le ottiche strettamente specialistiche  Di conseguenza, si realizza favorendo e organizzando opportunità di comunicazione e di collegamento fra le singole unità interessate o coinvolte nel problema (fra utenti; fra utenti e “altri significativi”; fra operatori; fra enti; fra ente e comunità, ecc.).  Vanno evitate le chiusure dell’”ente” su se stesso e sui suoi “utenti”.

PASSATO PRESENTE E FUTURO PEDAGOGISTA Mobilitatore di risorse e mediatore tra le generazioni PRIVATI SCUOLE VOLONTARIATO SERVIZIO CIVILE PARROCCHIE Servizi Sociali Comuni ASL 4– Distretto Socio Sanitario°15 TERZO SETTORE Privato sociale Associazioni di volontariato

 Quali sono i fini della sua azione educativa? - Superare le divisioni tra le generazioni combattendo solitudine ed emarginazione - Avviare circoli virtuosi di comunicazione tra le generazioni - Favorire una maggiore giustizia sociale - Favorire una presa di coscienza da parte dei cittadini dei problemi esistenti - Lavorare per una cittadinanza consapevole e attiva - Aumentare le possibilità di vita autonoma nel proprio tessuto sociale

ARCO DELLA VITA Il pedagogista propone percorsi per valorizzare quanto di meglio ci sia in un individuo in TUTTO L’ARCO DELLA VITA …grazie per l’attenzione… Info su O scrivete a