1 PROGETTAZIONE E GESTIONE DELLE ATTIVITÀ CONNESSE ALL’AUTONOMIA Il progetto.

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Transcript della presentazione:

1 PROGETTAZIONE E GESTIONE DELLE ATTIVITÀ CONNESSE ALL’AUTONOMIA Il progetto

2 PROGETTO Insieme delle attività che vengono svolte per raggiungere un risultato definito e preciso di importanza tale da essere specificato negli obiettivi generali dell’istituzione scolastica => POF =

3 ATTIVITÀ PER PROGETTI PROGETTO = SISTEMA GESTIONALE ORIENTATO AI RISULTATI

4 L’ ORGANIZZAZIONE PER PROGETTI PROPENSIONE DELLE PERSONE AD ESSERE PROTAGONISTE DI CIÒ CHE FANNO

5 L’ ORGANIZZAZIONE PER PROGETTI CAPACITÀ DI GOVERNARE LE COMPONENTI DI UN AMBIENTE LAVORATIVO CON LOGICHE E TECNICHE PRECISE E CONSOLIDATE

6 PROGETTI - PROCESSI ORG. PER PROGETTI ==  FAVORISCE L’INNOVAZIONE ORG. PER PROCESSI ==  IN GENERALE SI RIFERISCE AD ESECUZIONI RIPETUTE E STANDARDIZZATE. SI RISCHIA LA MANCANZA DI INNOVAZIONE

7 ATTIVITÀ ORDINARIA E PROGETTI IL PROGETTO: DEVE ESSERE DISTINTO DALL’ATTIVITÀ ORDINARIA ý SI SVOLGE IN UN ARCO DI TEMPO BEN DEFINTO Deve AVERE UN INIZIO ED UNA FINE ý HA UN OBIETTIVO SPECIFICO (MENTRE LA GESTIONE CORRENTE HA OBIETTIVI GENERALI) ý DEVE PREVEDERE UN RISULTATO DEFINITO

8 ATTIVITÀ ORDINARIA E PROGETTI IL PROGETTO: ý PORTA UN CONTRIBUTO AL CAMBIAMENTO IN TERMINI ý DI MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DEI SERVIZI ý DI RECUPERO DI EFFICIENZA, DI EFFICACIA, DI INNOVAZIONE ý RIGUARDA, RISPETTO AGLI OBIETTIVI GENERALI DELL’AMMINISTRAZIONE, ATTIVITÀ AD ALTA PRIORITÀ

9 ATTIVITÀ ORDINARIA E PROGETTI TEMPO DEFINITO INDEFINITO OBIETTIVO NON SPECIFICO SPECIFICO ATTIVITÀ DA APPROFONDIRE ATTIVITÀ ORDINARIA ISTITUZIONALE ATTIVITÀ NON CONTROLLABILE 4. PROGETTO

10 PROGETTAZIONE - PIANIFICAZIONE Essere rigorosi senza essere pedanti, ossia essere flessibili La PIANIFICAZIONE non è pura esecuzione di quanto stabilito, ma TENDE AD ANTICIPARE GLI EVENTI DEL PROGETTO

11 ANALISI DI UN PROGETTO INNOVAZIONE RISCHIO STRATEGICITÀ PRIORITÀ

12 ANALISI DI UN PROGETTO INNOVAZIONE ALTA BASSA STRATEGICITÀ BASSA ALTA 1. PROGETTO A RISCHIO 2. ATTIVITÀ ORDINARIA 3. PROGETTO STRATEGICO 4. PROGETTO AD ALTA PRIORITÀ

13 CONDIZIONI ORGANIZZATIVE RAZIONALI Che cosa si deve realizzare Quando si dovrà realizzare e completare Quanto verrà a costare Chi gestirà la realizzazione del progetto Quali prodotti o servizi si realizzeranno Come si affronteranno le eccezioni Come si misurerà l’avanzamento

14 DATI NECESSARI DEL PROGETTO ê NOME DEL PROGETTO ê RESPONSABILE ê RISORSE NECESSARIE ê MOTIVAZIONI ê FINALITÀ ê GRADO DI DIFFICOLTÀ ê STRATEGICITÀ ê FASI ê TEMPIFICAZIONE ê METODOLOGIE E TEMPI DI VALUTAZIONE

15 ELEMENTI DEL PROGETTO ê MOTIVAZIONI (fatti e cause che hanno portato ad individuare il progetto) ê FINALITÀ (individuazione, in termini generali, dei risultati che si intendono conseguire con il progetto) ê GRADO DI DIFFICOLTÀ (il proponente/responsabile del progetto, in accordo con l’amministrazione, deve attribuire un parametro di difficoltà - es. alto, medio, basso) ê STRATEGICITÀ (sulla base degli obiettivi generali dell’Istituzione scolastica - es. POF, Carta dei servizi, ecc.- deve essere attribuito lo specifico livello di strategicità)

16 ELEMENTI DEL PROGETTO ê RISORSE NECESSARIE: â UMANE â devono essere definiti tutti coloro che prendono parte al progetto â ne deve essere valutato e quantificato l’apporto â nel caso in cui le professionalità non siano reperibili all’interno dell’Istituzione Scolastica, devono essere individuati gli esperti esterni di cui è necessario l’intervento â FINANZIARIE â STRUMENTALI

17 ELEMENTI DEL PROGETTO ê FASI - occorre suddividere il progetto in fasi e per ciascuna di queste definire: ý attività da svolgere ý risultati attesi ý percentuale di avanzamento, rispetto all’intero progetto, di ciascuna fase TEMPIFICAZIONE - deve essere definita per ogni fase la durata prevista

18 Diagramma di Gantt

19 PROCESSO DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO

20 ATTIVITÀ DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO ê È UNA ATTIVITÀ TRASVERSALE A QUALSIASI PROCESSO ALL’INTERNO DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA STRATEGICAMENTE INTEGRATA CON IL SISTEMA INCENTIVANTE.

21 ATTIVITÀ DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO ê OCCORRE: á COLLEGARE LE “ATTIVITÀ ORDINARIE” CON I PROGETTI á VALUTARE LA STRATEGICITÀ DEI PROGETTI PRESENTATI RISPETTO AGLI OBIETTIVI ED ATTRIBUIRE AI PROGETTI UN “PESO RELATIVO” á DEFINIRE GLI IMPEGNI DEI SINGOLI PROGETTI IN TERMINI ORARI

22 ATTIVITÀ DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO ê OCCORRE: á SPECIFICARE IL RUOLO SVOLTO DAI SINGOLI DIPENDENTI NEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI á DISTRIBUIRE LE RISORSE FINANZIARIE ALLE PERSONE EFFETTIVAMENTE IMPEGNATE á VERIFICARE L’EFFETTIVO ASSORBIMENTO IN TERMINI TEMPORALI DELLE RISORSE UMANE PREVISTE á PONDERARE L’INCENTIVO SULLA BASE DEGLI IMPEGNI EFFETTIVI, FERMO RESTANDO IL RAGGIUNGIMENTO DELL’OBIETTIVO

23 PERCORSO DI VALUTAZIONE 4 RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI 4 VERIFICA DEGLI SCOSTAMENTI 4 COSTRUZIONE DI UN QUADRO DELLA SITUAZIONE 4 ANALISI DELLE CAUSE 4 VALUTAZIONE 4 COMUNICAZIONE 4 APPRENDIMENTO

24 ANALISI DELLE CAUSE  ci sono stati costi non previsti?  se sì, da che cosa sono stati generati o da che cosa sono dipesi?  ci sono stati fasi del progetto che hanno evidenziato particolari criticità?

25 ANALISI DELLE CAUSE  le risorse sono state qualitativamente e quantitativamente sufficienti?  se la risposta è positiva: erano errati gli standard di produttività?  le risorse sono state impiegate al meglio con riferimento ai tempi, alle attività e alla loro allocazione?

26 ANALISI DELLE CAUSE  quali aree di personale sono state coinvolte nel raggiungimento dell’obiettivo?  che tipo di interdipendenza ha legato le varie aree?  come hanno funzionato?

27 ANALISI DELLE CAUSE  quali problemi e livelli di difficoltà si sono riscontrati?  ci sono stati problemi legati a:  normativa?  persone?  strumenti?  fondi disponibili?  rapporti fra le aree di personale?  rapporti con l’utenza?  in ordine ai problemi verificatisi, quali sono state le decisioni assunte?

28 ANALISI DELLE CAUSE VALUTARE: g quantità delle risorse g qualità delle risorse g impiego delle risorse g eventi imprevisti g costi aggiuntivi g scelte gestionali g metodi di attuazione DETTAGLIARE: j analisi delle procedure j analisi delle strutture j analisi dei costi/benefici RISULTATO DELLE FASI: IINDIVIDUAZIONE DEI POSSIBILI NESSI CAUSALI ED INDIVIDUAZIONE DELLE RESPONSABILITÀ

29 VALUTAZIONE STRUMENTI: 4valutazione della coerenza 4valutazione degli effetti paradossali 4valutazione delle responsabilità 4valutazione dell’incidenza sull’organizzazione interna 4valutazione dell’incidenza sul cittadino 4valutazione della congruità anche in rapporto ad organizzazioni simili RISULTATI: Formulazione di un giudizio che, anche in caso di scostamenti significativi dalle previsioni, potrebbe essere positivo: sule persone per assenza di responsabilità sui risultati perché è un “prezzo da pagare” per attuare una strategia valutazione del rapporto costi/benefici e della economicità/efficacia/efficienza

30 ELEMENTI LA VALUTAZIONE (PERIODICA E FINALE) * OCCORRE MONITORARE L’ATTIVITÀ IN MODO DA CONSENTIRE AI RESPONSABILI DI ê EVIDENZIARE TEMPESTIVAMENTE EVENTUALI SCOSTAMENTI ê ATTUARE INTERVENTI CORRETTIVI SUL PROGETTO ê RIVEDERE LA PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ

31 ELEMENTI LA VALUTAZIONE (PERIODICA E FINALE) LA FREQUENZA DEI CONTROLLI é DEVE ESSERE TALE DA CONSENTIRE IL MINIMO SCARTAMENTO TRA RISULTATI RAGGIUNTI E OBIETTIVI PREVISTI é DEVE EVITARE CHE IL RILEVAMENTO DEI DATI NECESSARI E LA LORO ELABORAZIONE COMPORTI AGGRAVI ECCESSIVI IN TERMINI DI CARICO DI LAVORO é UN SISTEMA DI REPORTING TROPPO FREQUENTE POTREBBE ESSERE CONTROPRODUCENTE

32 ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE (PERIODICA E FINALE) GLI INDICATORI indicatori temporali: è espresso da un tempo e spesso il parametro temporale è trasversale al concetto di quantità e qualità indicatori qualitativi: si riferiscono a concetti difficilmente misurabili. Solitamente si considerano quelli espressi da un valore del tipo insufficiente, sufficiente, buono, ottimo, ecc. Risultano da una analisi di “customer satisfaction”. È bene rilevare la qualità solo per i servizi strategici attraverso: questionari, individuazione di un campione, interviste, analisi finale indicatori economici: tendono alla verifica dell’efficacia e dell’efficienza dell’attività per quanto riguarda gli aspetti finanziari ed economici

33 ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE (PERIODICA E FINALE) GLI INDICATORI ê ANALIZZARE LA GESTIONE NEI SUOI DIVERSI ASPETTI OVVERO VALUTARE EFFICACIA GESTIONALE ED EFFICIENZA DELL’AZIONE MANAGERIALE E POLITICA

34 ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE (PERIODICA E FINALE) GLI INDICATORI Nell’individuazione dei parametri occorre tenere conto delle caratteristiche che devono rispettare: ê misurabilità: se il dato non è misurabile non è nemmeno controllabile e quindi non è un parametro ê comprensibilità: l’informazione che se ne deduce deve essere immediata ê disponibilità: il costo necessario per reperire l’informazione non deve essere superiore al vantaggio di averla. L’attività di controllo non deve essere predominante rispetto all’attività operativa ê completezza: l’informazione non deve essere parziale ê coerenza rispetto all’obiettivo

35 ASPETTI CRITICI DEL PROCESSO DI VALUTAZIONE LA VALUTAZIONE INTERESSA ASPETTI: â DIDATTICI â TECNICO-CONTABILI â ORGANIZZATIVI-PROCEDURALI â INFORMATIVI-INFORMATICI â LEGATI ALLA PSICOLOGIA DEI GRUPPI ED AL CLIMA ORGANIZZATIVO

36 ASPETTI CRITICI DEL PROCESSO DI VALUTAZIONE LA VALUTAZIONE DEVE ESSERE CHIARA E CONDIVISA LA VALUTAZIONE È CONNESSA CON LA PRODUTTIVITÀ

37 INTERVENTO DI PERSONALE ESTERNO ê SI PUÒ RICORRERE A PERSONALE ESTRANEO ALL’AMMINISTRAZIONE STATALE QUANDO NELLA SCUOLA O IN ALTRA ISTITUZIONE SCOLASTICA NON SIA REPERIBILE LA SPECIFICA PROFESSIONALITÀ RICHIESTA ê LE DELIBERE DI APPROVAZIONE DOVRANNO ESSERE ADEGUATAMENTE MOTIVATE

38 INTERVENTO DI PERSONALE ESTERNO ê IL COMPENSO PUÒ ESSERE ORARIO O FORFETTARIO ê L’AMMONTARE DEL COMPENSO È DETERMINATO DALLA CONTRATTAZIONE DELLE PARTI MA DOVRÀ ESSERE CONNESSO ALLA SPECIFICA PROFESSIONALITÀ DELL’ESPERTO (È BENE ACQUISIRE CURRICULUM) (Art. 2233, comma 2, C.C. “...la misura del compenso deve essere adeguata all’importanza dell’opera e al decoro della professione.)

39 INTERVENTO DI PERSONALE ESTERNO ê DOVRÀ ESSERE STIPULATO CONTRATTO D’OPERA INTELLETTUALE

40 INTERVENTO DI PERSONALE DI ALTRE ISTITUZIONI SCOLASTICHE n OCCORRE CHIEDERE L’AUTORIZZAZIONE ALL’ESPLETAMENTO DELL’INCARICO AI SENSI DELL’ART. 58 DEL D.LGS. 29/93 AL DIRIGENTE DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA CUI IL DIPENDENTE APPARTIENE n SI APPLICANO I COMPENSI DI CUI AL CCNL n LA C.M. 10 NOVEMBRE 1998, N. 446 PREVEDE LA POSSIBILITÀ, CON ADEGUATA MOTIVAZIONE, DI SUPERARE IL COMPENSO DI CUI AL CCNL