Le sommosse popolari nello Yemen sono contemporanee alle proteste nel mondo arabo del 2011, a causa degli autocratici regimi al potere, della corruzione.

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Transcript della presentazione:

Le sommosse popolari nello Yemen sono contemporanee alle proteste nel mondo arabo del 2011, a causa degli autocratici regimi al potere, della corruzione dilagante e dell'aumento vertiginoso dei prezzi dei generi di prima necessitàYemen Fonti: Il Post, Wikipedia, Il Sole 24 ore V A, LICEO CLASSICO "A. PANSINI", NAPOLI. A.S

NOME COMPLETO: Repubblica unita dello Yemen ( الجمهوريّة اليمنية ) LINGUA UFFICIALE: arabo CAPITALE:Sana’a ( صنعاء) FORMA DI GOVERNO: Repubblica presidenziale SUPERFICIE: km² POPOLAZIONE: ab. CONTINENTI:Asia CONFINI:Arabia Saudita, Oman, Mar Rosso, Golfo di Aden, Mar Arabico V A, LICEO CLASSICO "A. PANSINI", NAPOLI. A.S

Lo Yemen rappresenta il più povero dei paesi della penisola arabica. Il paese è uno dei meno sviluppati del pianeta con il PIL all'87º posto tra quelli mondiali. La corruzione dilagante è il primo ostacolo allo sviluppo del paese, e limita gli investimenti locali ed internazionali. Gli investimenti esteri infatti rimangono in gran parte concentrati intorno dell'industria petrolifera della nazione. Giacimento di petrolio nello Yemen Il clima è prevalentemente tropicale; sulla costa le estati sono molto calde e umide, temperate sugli altopiani. per quanto riguarda le precipitazioni, sono più frequenti nelle aree montuose, mentre nelle zone interne sono scarse ed il terreno è perlopiù arido. V A, LICEO CLASSICO "A. PANSINI", NAPOLI. A.S

Le prime manifestazioni contro il governo di Ali Abdullah Saleh sono partite il 18 gennaio, sull’onda dell’Egitto e della Tunisia. Le strade della capitale Sanaa e di molte altre città del paese si riempiono di manifestanti che protestano contro la crescente povertà (il reddito medio pro-capite annuo è di appena dollari, un terzo della popolazione soffre la fame cronica e il 41,8% vive con meno di 2 dollari al giorno), contro la corruzione e la censura del governo. Il presidente Saleh -al potere da 32 anni - aveva inizialmente cercato di placare la rivolta con alcune concessioni ma ha fatto poi intervenire l’esercito. Il 3 febbraio in più di ventimila scendono in piazza per “il giorno della rabbia”. Ali Abdullah Saleh Manifestanti, 3 febbraio 2011 V A, LICEO CLASSICO "A. PANSINI", NAPOLI. A.S

La situazione è cambiata in favore dei manifestanti a fine marzo, quando una parte dell’esercito ha deciso di abbandonare il governo e passare dalla parte della popolazione in rivolta. Infatti dopo il massacro del 18 marzo 2011 (52 morti) il generale a capo della prima divisione blindata dell’esercito, Ali Mohsen Saleh al-Ahmar, annuncia che i suoi soldati sarebbero stati dispiegati nella capitale Sanaa per proteggere la popolazione. Saleh al-Ahmar w V A, LICEO CLASSICO "A. PANSINI", NAPOLI. A.S

Il 3 giugno il presidente Saleh è vittima di un attentato in una moschea. Saleh riporta ustioni sul 40% del corpo e un polmone collassato è trasferito in un ospedale in Arabia Saudita. I manifestanti festeggiano per la notizia che Saleh se ne sia andato anche solo per curarsi gridando slogan come “Oggi lo Yemen è rinato” e “Il regime è crollato”. Il presidente in un messaggio audio ha accusato la tribù Hashed del leader dell’opposizione Sadiq al-Ahmar di essere dietro l’attacco. Luogo dell’attentato V A, LICEO CLASSICO "A. PANSINI", NAPOLI. A.S

 L’8 ottobre 2011 Ali Abdullah Saleh, dopo più di otto mesi di proteste, ha annunciato in un discorso alla tv dello Stato che si dimetterà precisando però che non consegnerà il potere agli oppositori. «Non voglio il potere e lo lascerò nei prossimi giorni », aggiungendo che «ci sono uomini sinceri, siano essi militari o civili che sono in grado di governare lo Yemen». Le sue dichiarazioni arrivano il giorno dopo la consegna del Nobel per la Pace a Tawakkul Karman, l'attivista per i diritti civili che ha svolto un ruolo di primo piano nelle rivolte in corso nello Yemen da gennaio.Tawakkul Karman  Il 23 novembre firma il piano del Consiglio del Golfo, documento che aveva precedentemente respinto. Così ha accettato di trasferire legalmente l'ufficio e poteri della presidenza al suo vice, Abd Rabbo Mansur Hadi. Abd Rabbo Mansur Hadii V A, LICEO CLASSICO "A. PANSINI", NAPOLI. A.S

«È un premio per tutte le donne dello Yemen», ha dichiarato l'attivista Tawakkul Karman alla notizia del Nobel per la pace che ha dedicato «a tutti gli attivisti della Primavera araba». Tawakkul Karman (7 febbraio1979) è la fondatrice del movimento “Giornaliste senza catene”. In una Conferenza sui diritti umani del 2004 si tolse il niqāb (velo) e esortò le altre donne a farlo. E’ stata arrestata due volte per aver organizzato delle manifestazioni contro Saleh ed è stata più volte minacciata ma ha continuato a prendere parte alle proteste. Le donne manifestanti (sebbene accusate da Saleh di «non essere delle buone musulmane») sono sostenute dal movimento islamico d'opposizione Islah. Anche se nelle università yemenite le ragazze sono solo il 13% delle matricole secondo l'intellettuale Jamila Ali Raja occuperanno «un ruolo nel riscrivere la Costituzione perché non ci accontentiamo di far numero nelle manifestazioni».Sarebbero molte le innovazioni da introdurre in ambito giuridico, visto che la violenza in famiglia non è reato, le donne non diventano mai maggiorenni e a prendere le decisioni (compreso a quale età sposarsi e con chi) è il loro padre. V A, LICEO CLASSICO "A. PANSINI", NAPOLI. A.S

Il 21 febbraio si sono tenute le prime elezioni presidenziali a suffragio universale della storia dello Yemen. Abd Rabbo Mansur Hadii, unico candidato è stato eletto con il 99,8% dei voti. La vittoria non è stata certo intesa come una svolta democratica, ma semplicemente come uno spostamento di potere da Saleh a Hadii. “This election will give another impression on democracy in Yemen, we could hardly educate people about democracy, by applying a one- candidate election we will damage what we have achieved already, we are in a high illiterate country and this is how people will receive democracy from now on.” - Mohammed Al-Masawa, capo di Rushed, ONG per la sensibilizzazione alla democrazia “ Queste elezioni daranno un’altra impressione della democrazia in Yemen, difficilmente potremmo educare le persone sulla democrazia, dall’applicazione di un solo candidato noi distruggeremo ciò che abbiamo già ottenuto, siamo un Paese con un alto tasso di analfabetismo e questo è come le persone riceveranno la democrazia d’ora in poi.” Fonte: Yemen Times V A, LICEO CLASSICO "A. PANSINI", NAPOLI. A.S

Dalle ultime elezioni però la situazione nello Yemen è lentamente degenerata. Nel nord del Paese, gli Houthis (gruppo di ribelli di religione sciita attiva dal 2004) hanno intensificato gli sforzi per cacciare il governo dal loro territorio, portando disordini nelle città. Il governo inoltre è osteggiato fortemente dall’Islah. n movimento politico religioso sunnita molto simile ai Fratelli Musulmani egiziani. Infine il Paese (specialmente il Sud) è costantemente colpito dagli attacchi raid americani, in quanto lo Yemen è una delle più forti basi di al- Qaida al mondo. Gruppo di Houthis Bandiera del gruppo terroristico al Qaida V A, LICEO CLASSICO "A. PANSINI", NAPOLI. A.S

CAOS IN YEMEN 19 gennaio 2015 In Yemen siamo ad un "passo verso il golpe", ha annunciato il ministro dell'Informazione Nadia Sakkaf dopo gli intensi scontri che questa mattina sono esplosi a Sanaa vicino al palazzo presidenziali tra i ribelli sciiti Houthi e i militari. I miliziani - ha aggiunto - hanno assaltato l'agenzia di stampa ufficiale e la stazione tv. 19 gennaio 2015 In Yemen siamo ad un "passo verso il golpe", ha annunciato il ministro dell'Informazione Nadia Sakkaf dopo gli intensi scontri che questa mattina sono esplosi a Sanaa vicino al palazzo presidenziali tra i ribelli sciiti Houthi e i militari. I miliziani - ha aggiunto - hanno assaltato l'agenzia di stampa ufficiale e la stazione tv. 21 gennaio 2015 Gli Houthi hanno attaccato e, dopo un breve conflitto a fuoco con le forze di sicurezza, conquistato il palazzo presidenziale. Abd-Rabbu Monsour Hadi, presidente dello Yemen, in pratica è agli “arresti domiciliari” ha detto un funzionario del governo di Sana’a. 21 gennaio 2015 Gli Houthi hanno attaccato e, dopo un breve conflitto a fuoco con le forze di sicurezza, conquistato il palazzo presidenziale. Abd-Rabbu Monsour Hadi, presidente dello Yemen, in pratica è agli “arresti domiciliari” ha detto un funzionario del governo di Sana’a. V A, LICEO CLASSICO "A. PANSINI", NAPOLI. A.S

22 gennaio 2015 Mentre inizialmente si è cercato un accordo tra il presidente e gli Houthis, il quale prevedeva una nuova Costituzione, nel pomeriggio il premier Baha si dimette. Hadi chiede le dimissioni ma il Parlamento le rifiuta. Il Paese rischia di cadere nell’anarchia 22 gennaio 2015 Mentre inizialmente si è cercato un accordo tra il presidente e gli Houthis, il quale prevedeva una nuova Costituzione, nel pomeriggio il premier Baha si dimette. Hadi chiede le dimissioni ma il Parlamento le rifiuta. Il Paese rischia di cadere nell’anarchia 24 gennaio 2015 Centinaia di migliaia di persone si sono riunite dopo le usuali preghiere del venerdì per dare vita a imponenti manifestazioni a favore dei combattenti Houthi dell'organizzazione Ansarullah che si sono tenute tanto a Sanaa quanto in dozzine di altre città e centri dello Yemen. 24 gennaio 2015 Centinaia di migliaia di persone si sono riunite dopo le usuali preghiere del venerdì per dare vita a imponenti manifestazioni a favore dei combattenti Houthi dell'organizzazione Ansarullah che si sono tenute tanto a Sanaa quanto in dozzine di altre città e centri dello Yemen. V A, LICEO CLASSICO "A. PANSINI", NAPOLI. A.S