La Gerusalemme ottomana (I parte)

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Transcript della presentazione:

La Gerusalemme ottomana (I parte) Storia contemporanea Corso di laurea triennale 2014-2015

Napoleone in Palestina Napoleone tenta di invadere anche la Palestina Sconfitto dal pascià di Acri, Ahmed al-Jazzar, detto il macellaio Per accattivarsi le simpatie e l’alleanza della comunità ebraica auspica la nascita di una nazione ebraica. Si tratta di una sorta di lontana premessa del sionismo “ora è il momento ritornato –dichiara- dopo migliaia di anni, per pretendere la restaurazione dei vostri (degli ebrei) diritti fra le popolazioni dell’universo... La vostra esistenza politica come nazione fra le nazioni, e l’illimitato naturale diritto di adorare Yeova secondo la vostra fede...” (1798) La ribellione della popolazione e dei notabili locali.

Il Muristan

Il Muristan II

L’Europa, la Porta e le influenze economico-amministrative nell’800 Le potenze europee costringono la Porta a profonde aperture, sia in campo economico- amministrativo, sia sul piano delle riforme  L’impero Ottomano importa dall’Europa tecniche e tecnologie Migliorano le comunicazioni (telegrafo, strada ferrata) Istanbul introduce un controllo finanziario più stretto ed ottiene maggiore efficacia nella riscossione delle imposte Si creano nuove infrastrutture (Canale di Suez) Viene favorito mondo del commercio e della finanza Continuano i prestiti europei Tutto questo all’interno di un piano di riforme, i Tanzimat, iniziato dal sultano Abdul Mejid nel 1839

Verso Betlemme. Il Muro

La Chiesa della Natività

Il Casa Nova Hotel

Manger square

La regina Elena e la geografia sacra Madre dell’imperatore Costantino, anche lei convertita alla nuova religione, la regina Elena nel 326 fece il pellegrinaggio a Gerusalemme. Identificò, secondo suoi parametri, testi sacri alla mano, molti dei luoghi che erano stati teatro degli episodi dei Vangeli, e ne segnò alcuni costruendovi chiese e basiliche. Fra gli altri il Sacro Sepolcro e la Chiesa della Natività. Iniziò in questo modo la costruzione della cosiddetta geografia sacra, fornendo a Bisanzio e alla nuova religione i grandi simboli di cui avevano bisogno.

Una stella d’argento nella Chiesa della Natività

La guerra di Crimea La vera svolta nel percorso riformistico dell’impero ottomano avviene con la guerra di Crimea del 1854-55 che: è stata un saggio sulla capacità delle potenze europee di gestire lo scacchiere mondiale mirava a rafforzare i privilegi delle comunità occidentali-non musulmane nell’impero ottomano intendeva forzare il sultano a riforme e aperture economiche Due anni di guerra e tutto resta come prima (salvo i 28.000 morti). La Turchia viene ammessa al partecipare alla legiferazione pubblica europea I segnatari si impegnano a rispettare la sovranità territoriale dell’Impero Ottomano Abdul Mejid è costretto ad emettere il firmano del 18 febbraio 1856: l’Hatti i-Humayun, l’Editto sulla tolleranza

Hatt-i Humayun, l’Editto sulla Tolleranza garantisce i privilegi alle comunità non musulmane punisce le offese a ogni religione o razza proibisce le conversioni forzate garantisce l’accessibilità dell’struzione civile e militare a tutti i sudditi abolisce la tortura prevede che la giustizia sia amministrata in pubblico e testimonianza sia giurata sulla propria fede viene riorganizzata la polizia viene riformato il sistema di tassazione vengono assicurati pari diritti e pari tassazioni tra musulmani e non viene incoraggiata la modernizzazione economica si introduce l’idea di appartenenza allo stato

La riforma della terra: il codice agrario del 1858 1858. Viene emanato il codice agrario: le terre agricole coltivate rimangono proprietà dello stato. Però chi le coltiva da tempo e ne fruisce totalmente, può venderle o trasmetterle in eredità Le terre vengono registrate da famiglie cittadine con capitali, dai capitribù, da grossi e medi commercianti cristiani ed ebrei, e non dai contadini che le coltivavano Cambia il rapporto tra agricoltura sedentaria e allevamento nomade. L’islam era stato la rivincita del nomadismo pur in presenza di nuclei sedentari. Ora lo stato estende il suo controllo: preferisce avere solo contadini sedentari (pagano tasse e non mettono in pericolo l’ordine pubblico) e vuole controllare la mobilità. La diminuita importanza dei nomadi dipende anche da una diminuzione della domanda di prodotti del deserto (cammelli, montoni)

Un tè all’American colony

Nel giardino dell’American colony

Le influenze ideologico-culturali Le influenze dell’occidente si manifestano anche nel campo ideologico culturale. Nell’impero ottomano: si diffonde l’uso delle lingue straniere si indaga sulla vita in Occidente inizia una rivisitazione dell’Islam. I modernisti affermano che l’islam è compatibile con la ragione, il progresso e la solidarietà sociale, che sono la base della civiltà moderna si diffonde il nazionalismo nei due decenni che precedono la prima guerra mondiale si introducono forme di rappresentanza: è del 1876 la creazione di un Parlamento a Istanbul con rappresentanti delle varie unità amministrative dell’impero

Yusuf Pasha deputato di Gerusalemme al Parlamento ottomano

Dopo Crimea aumentano pellegrini e viaggiatori La presenza straniera si fa sempre più visibile Si registrano pellegrinaggi di massa, soprattutto dalla Russia, che diventa preminente sulle chiese greco-ortodosse in loco Si assiste allo sviluppo nella comunità ebraica dovuto all’impegno di filantropi quali Montefiore Vengono create nuove strutture di accoglienza gli hotel i grandi ospizi (il Compound russo, Notre Dame…) Si operano anche interventi nella struttura urbana (quali ad esempio l’apertura di una nuova porta nelle mura della città, la New Gate) Si utilizzano nuovi mezzi di trasporto, quali la nave e il treno

Cook e il viaggio organizzato Thomas Cook, pastore protestante (1808-1892), organizza il primo viaggio in treno nel luglio 1841 Qualche anno dopo inizia a organizzare viaggi – importanza ferrovia Molti i tipi di servizio offerti: biglietti, cambio, guide, hotel (inizia con 200 e nel 1890 sono 1000 quelli convenzionati). Inventa il Cook coupon per i pasti, i travellers cheques. Dall’Inghilterra i viaggi si estendono alla Francia, a Chicago, a St. Louis 1872: primo viaggio intorno al mondo. 1875: prima forma di crociera (Scandinavia) 1880 contava 60 uffici nel mondo (di cui uno a Gerusalemme) In Medio Oriente inizia nel 1868: era stata l’ambizione della sua vita, ed è questo che l’ha reso famoso Prima si rivolge all’Egitto e poi alla Terrasanta

Thomas Cook

Cook

Le guide turistiche Le guide turistiche rendono superflui i diari di viaggio Pioniere nelle pubblicazioni fu John Murray con le Murray’s Red Guides del 1836 Seguono la tedesca Baedeker (sempre aggiornata, acquisirà col tempo una fama così ampia che il termine Baedeker diventerà sinonimo di guida) e la francese Joanne, e nel 1891 la Thomas Cook Ltd In Palestina le guide sono fortemente etnocentriche e connotate dalla visione coloniale.

Guida Baedeker 1876

Il dragomanno: l’emblematica crisi di una professione Il termine dragoman, secondo Jan Asman, “conserva ancora il ricordo dell’antico ragamu, chiamare, parlare ad alta voce, e dell’aramaico targum, traduzione” L’importanza dell’interpretare e del tradurre La figura del dragomanno in ambiente ottomano I dragomanni di Gerusalemme: i dragomanni dei consolati le guide di viaggiatori, guide illustri e i piccoli agenti locali Il caso Jacques Panayotti, dragomanno al consolato americano La fine di un’epoca e la trasformazione della figura del dragomanno

Il caso Jacques Panayotti Nativo di Gerusalemme, di origine greca, Panayotti conosce il turco, l’arabo, il greco, l’inglese e il francese, Dragomanno presso il consolato americano”, e protegé, assunto nel 1871 Licenziato nel 1876: per essere reintegrato, mette in atto tutti gli strumenti e tutte le strategie che conosceva, incluso il ricorso al presidente degli Stati Uniti Rutherford Birchard Hayes: “Eccellenza, è con grande umiltà e fiducia nella vostra generosità che una persona a voi totalmente estranea si rivolge all’esaltante personaggio che ora dirige gli affari degli Stati Uniti d’America….” Le sue richieste vengono respinte: “Ci sono state evidentemente alcune irregolarità nella conduzione del consolato, e c’è un’accumulazione di cose trascurate o di affari differiti, ma non potrebbe essere diversamente”, e concludeva: “Suggerisco che qualche volta è meglio lasciar perdere, piuttosto che avere una lunga e noiosa inchiesta” (console Wilson all’assistente al Segretario di Stato a Washington, ottobre 1877)

Il dragomanno che accompagna Matilde Serao Issa Cobrously, 55 anni e 40 di viaggi come dragomanno, cristiano di Gerusalemme, parlava perfettamente l’italiano, il francese, l’inglese “… prima della compagnia Cook, il dragomanno era un signore ed era una potenza: egli aveva cavalcature, palanchini, tende, letti, attrezzi da cucina e servizi da tavola, in modo che si contrattava con lui un cottimo di tanti giorni, per tante persone ed egli vi conduceva, vi forniva di tutto, vi dava il pranzo, il tetto, la scorta… tutto infine … mi pregò di scrivere anche qualche cosa contro Cook, il suo grande nemico, il carnefice di tutti i dragomanni di Palestina, colui che ha loro rubato il mestiere e il pane, colui che da 30 o 40 franchi al giorno, li ha ridotti a prendere da 10 a 15 lire, oltre il cibo: mentre i viaggiatori pagano molto più a Cook e Cook ha 100 milioni! Egli lo detestava questo Maometto, sir Thomas Cook, e s’indignava contro la regina d’Inghilterra che lo aveva fatto baronetto, un birbone di quella forza…”

Immagini di dragomanni

Le forme di colonizzazione Il colonialismo europeo si manifesterà in forme diverse, creando: colonie protettorati mandati (dopo la Prima Guerra Mondiale)

Le colonie Secondo il diritto internazionale, per colonia si intende un territorio la cui sovranità non appartiene alla popolazione autoctona ma ad uno stato straniero che lo occupa militarmente, ne utilizza le risorse naturali e lo amministra con un ordinamento giuridico particolare in base al quale i diritti delle popolazioni autoctone non sono equiparati a quelli dei cittadini dello stato occupante. In genere si tratta di territori in origine economicamente meno sviluppati di quelli dello stato dominante.

I protettorati Secondo il diritto internazionale un protettorato è uno stato o un territorio controllato (protetto) da uno stato più forte (protettore), il quale si riserva di rappresentarne integralmente la personalità nell'ambito del diritto internazionale. Dal punto di vista del diritto interno, invece, lo Stato protetto mantiene una certa autonomia per quanto riguarda gli affari interni e non è un possedimento dello stato protettore (in senso stretto, così come la colonia). Lo stato protettore si impegna a tutelarne gli interessi e di solito ne dirige gli affari esteri e la difesa Il protettorato di solito viene lasciato governare da un rappresentante dello stato protetto, e questa condizione è stabilita da un trattato; in questo senso il protettorato è una specie di dipendenza, anche se meno gravosa della colonia.

La colonia algerina In Algeria vigeva una sorta di auto-nomia locale con un sovrano, il dey, designato dall’esercito 1830. Un’armata francese occupa Algeri. L’Algeria diventa una colonia francese Forti ribellioni, sotto la guida di Abd el-Kader, esiliato a Damasco (1847) Inizia l’immigrazione francese Viene imposto il sistema amministrativo francese Dal 1840 inizia la confisca delle terre a favore dei coloni francesi Chi è il colono francese in Algeria? chi non ha avuto successo al paese chi è perseguitato motivi politici, militari, religiosi Il colono è intollerante perché ha paura Esercita una forte pressione sulla madrepatria per ottenere privilegi e per le scelte politiche in materia coloniale Il suo obbiettivo è “che il paese divenga totalmente francese” La sua giustificazione: “Non ci sono popoli arabi, ma gente che parla una lingua diversa dalla nostra”

Il protettorato egiziano Con il controllo sull’Egitto l’Inghilterra si installa nel MO La storia dell’Egitto dipenderà sempre più dall’Europa L’indebitamento dell’Egitto ha come conseguenza l’ imposizione di un controllo finanziario anglo-francese e un intervento militare inglese (1882) a pretesto di una inesistente sommossa locale Nasce un partito nazionalista egiziano, il Wafd L’Egitto entrerà sotto protettorato inglese a partire dal 1914 La via dei debiti Le potenze occidentali creano nei paesi dell’altra sponda una dipendenza finanziaria che porta al loro indebitamento Come conseguenza si crea una Commissione Finanziaria Internazionale per la protezione degli interessi degli investitori Si delineano nel Mediterraneo due sfere di influenza coloniale, senza che i due protagonisti, Inghilterra e Francia, si scontrino

Tunisia, Marocco e Libia Anche qui vigeva una sorta di autonomia locale con un sovra-no, il bey, designato dall’esercito La Tunisia si indebita (come l’Egitto); le potenze europee creano una Commissione finanziaria internazionale 1881: un’armata francese occupa la Tunisia 1883: la Francia assume ufficialmente il protettorato Si forma una consistente comunità francese e italiana Si avvia una politica di segregazione Marocco. Diventa protettorato francese a partire dal 1912 Libia Diventa colonia italiana a partire dal 1911 Est del Mediterraneo Resta sotto l’impero ottomano (fino alla Prima Guerra Mondiale)

Le trasformazioni del paesaggio umano Il contatto con l’Occidente trasforma l’organizzazione dello spazio e il paesaggio umano dell’impero ottomano Si crea un nuovo tipo di stratificazione sociale, con al vertice gli europei del commercio e della finanza, i negozianti e i proprietari fondiari indigeni Il potere economico si sposta dalle grandi città dell’interno ai porti: luogo della finanza e del commercio; luogo dove si raccolgono i prodotti dell’interno; luogo dove si decide la distribuzione dei prodotti in arrivo. Nei porti si installano banche, uffici e compagnie marittime La crescita demografica è molto forte (riduzione delle epidemie e delle carestie): nel complesso dei Paesi arabi: si passa da 18/20 milioni nel 1800 a 35/40 nel 1914 Forti insediamenti europei si registrano nelle città e nei porti Fra gli Europei una componente rilevante è data dagli Ebrei

Carta dell’Impero Ottomano - 1914