S.C. Malattie infettive e tropicali

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
ITCGPACLE “Luca Pacioli” CREMA Progetto “Eppur si muove” ESEMPIO DI “LEZIONE ATTIVA” BIOLOGIA “I VIRUS”
Advertisements

AREA DI EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE
Scenario clinico 1 Vengo chiamato in consulenza dal Nido.
Epatite E.
La più recente emergenza zoonosica in Italia
Indagini su epidemia di febbri emorragiche da virus Marburg ed Ebola
Prevenzione e Sicurezza in Laboratorio
La trasmissione delle infezioni.
Si informa che questanno, nellambito della consueta campagna promossa dal Ministero della Sanità e attuata nella Regione Lazio, verrà offerta la possibilità
Stefano Marangon Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie
Il sistema di sorveglianza nazionale, dal 2005
ENDOSCOPIA IN DAY SURGERY COMPLICANZE
Assistenza alla ps in oncologia . a. magni.
LAZZERI Marta A.O. NIGUARDA CA’ GRANDA MILANO
La validità di un test diagnostico
Il fumo di sigaretta in Provincia di Trento
Norme per la manipolazione
La gestione di un caso di morbillo
Migliorare la sorveglianza
Le azioni da attuare in caso di sospetto morbillo
Cos’è l’epatite ? L’epatite è l’infiammazione del fegato, che si ingrossa e può dare dolore. A volte ci possono essere dei danni permanenti. Farmaci, alcol,
L’infettivologia del terzo millennio
RISCHIO BIOLOGICO TITOLO X DL N.81
I RISCHI PROFESSIONALI DELL’INFERMIERE
RISCHI DA AGENTI BIOLOGICI
TRASMISSIONE DELLE MALATTIE
Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità Direzione Sanità 8 a settimana 2010 dal 22 al 28 febbraio Le sindromi influenzali in Piemonte.
PATOLOGIE DELL’APPARATO DIGESTIVO
EPATITE A.
Epidemiologia delle malattie infettive
Maria Bacca II°H Anno Scolastico 2009/2010 EBOLA.
“Ai confini della vita: i Virus”
EPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIE INFETTIVE
INFEZIONI OCCUPAZIONALI
l’epatite A Una malattia “emergente” nei Paesi Occidentali
Emergenza Ebola in Africa Occidentale: realtà, cause, conseguenze Dati aggiornati al 21 novembre 2014.
Epidemiologia della malattie di fegato
Informazioni sulla Malattia da Virus Ebola (EVD)
Malattia da Virus Ebola (EVD)
Quando Miseria e Disuguaglianza uccidono…
EBOLA VIRUS EUGENIO TURRIZIANI. Il genere Ebolavirus è un raggruppamento di organismi che fanno parte della famiglia Filoviridae. Essa colpisce gli umani.
Direttore Laboratorio Prevenzione Oncologica
INFEZIONI IN GRAVIDANZA
LO SHOCK OBIETTIVI Definire il significato di shock;
IGIENE PER SCIENZE GEOGRAFICHE Igiene generale ed epidemiologia
Ciclo di HIV Ciclo replicativo di HIV 1. Legame 2. Fusione 3. Uncoating 4. RT 5. Trasporto nucleare e integrazione 5. Trasporto nucleare e integrazione.
L'APPROPRIATEZZA IN MEDICINA DI LABORATORIO IN OTTICA EBM
PROFILASSI GENERALE DELLE MALATTIE INFETTIVE
Cancer First-second most common cause of death in Western world One in 2-3 Western people will die of cancer.
La gestione delle persone a rischio Servizio Sovrazonale di Epidemiologia ASL 20 Alessandria Roberto Raso.
Prevenzione e controllo nella comunità: la Sorveglianza Servizio Sovrazonale di Epidemiologia ASL 20 Alessandria Roberto Raso.
Torri Paola Medico Competente ULSS 18 Rovigo
Percezione dei rischi professionali, delle condizioni di salute, e delle azioni adottate per la prevenzione, in un campione di 5108 lavoratori del Veneto.
Gestione di un caso in Pronto Soccorso
Il ricovero in malattie infettive. Trasporto della persona assistita al reparto di ricovero da domicilio da altro ospedale da Pronto Soccorso Accesso.
Segnalazione di Tb Dai Laboratori SISP (referenti simi) Segnalazione degli esiti del trattamento della Tb polmonare TUBERCOLOSI: SEGNALAZIONI DI CASO E.
Tavola rotonda Ruolo e funzioni degli operatori sanitari dell’Ospedale Sacco: Milano, 30 ottobre 2014 Aula Magna AO Polo Universitario L.Sacco Il malato.
Le Malattie infettive emergenti e riemergenti: Virus Ebola
Viruses.
La genetica clinica costituisce la parte applicativa di tutte le conoscenza ed attività genetiche a vantaggio della salute della singola persona e dell’intera.
ENZA SCARLATO III A Liceo Classico G. Colosimo.
DIARREA D’ORIGINE INFETTIVA PERCORSI
Le zanzare Non più un problema di sola molestia ma un rischio per la trasmissione di malattie infettive.
ZIKA VIRUS Prof. Enzo Raise Esperto di Malattie Tropicali Venezia
Il virus è trasmesso dalla zanzara del genere Aedes Paesi con trasmissione locale confermata (dato aggiornato al 20/01/2016) Brasile, Bolivia, Barbados,
Disposizioni ministeriali e regionali sul ruolo dell’Ospedale Sacco nella emergenza EBOLA e organizzazione per la gestione dei casi Fabio Franzetti U.O.
Influenza da virus A/H1N1: la reale dimensione del problema Tiziana Quirino U.O. Malattie Infettive.
Leptospirosi. Movimento rotatorio (flagelli interni nello spazio periplasmico) Osservazione al microscopio in campo oscuro (ridotte dimensione, difficile.
PROGETTO COMENIUS Partenariato Scolastico Multilaterale Anno 2012/2013 CIRCOLO DIDATTICO S.G. BOSCO- BIANCAVILLA- CT.
Transcript della presentazione:

S.C. Malattie infettive e tropicali Guido Raineri S.C. Malattie infettive e tropicali

Bundibugyo ebolavirus (Bdbv) Zaire ebolavirus (Ebov) Virus Ebola Bundibugyo ebolavirus (Bdbv) Zaire ebolavirus (Ebov) Reston ebolavirus (Restv)- non umano Sudan ebolavirus (Sudv) Taї Forest ebolavirus (Tafv). Solo i tre virus evidenziati in grassetto sono stati associati a grandi epidemie in Africa Fonte epicentro sett.2014

MOLECULAR STRUCTURE Characterization of the virus Order: Mononegavirales Family: Filoviridae Genus: Ebolavirus Species: Ebola-Zaire, Ebola-Sudan, Ebola-Cote d-Ivoire, Ebola-Reston Morphology under electron microscope filamentous, enveloped RNA virus approx. 19 kb in length (1 kb = 1000 RNA bases/nucleotides) or 60-80 nm in diameter single-stranded, linear, non-segmented negative-sense RNA (encoded in a 3’ to 5’ direction) appears to have “spikes” due to glycoprotein on outside membrane

Le epidemie da virus Ebola tra il 1976 e il 2014

This graphic shows the life cycle of the ebolavirus This graphic shows the life cycle of the ebolavirus. Bats are strongly implicated as both reservoirs and hosts for the ebolavirus. Of the five identified ebolavirus subtypes, four are capable of human-to-human transmission. Initial infections in humans result from contact with an infected bat or other wild animal. Strict isolation of infected patients is essential to reduce onward ebolavirus transmission.

Where does Ebola hide? 2002- Fruit Bats Antibodies against Ebola Ebola Gene sequences in liver and spleen Fruit bats do not show any symptoms Best candidate to be the reservoir More research needs to be done

L’epidemia in corso nella Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire) è indipendente e non correlata a quella ancora in corso nell’Africa occidentale ed è limitata alla Provincia Equateur Al 24 settembre: 70 casi 42 morti Fonte WHO 26.09.2014

Aggiornamento al 14 ottobre 2014 (Fonte CDC Atlanta – 20 ottobre 2014) Casi totali Morti Africa occidentale 9199 4554 Guinea 1519 862 Liberia 4249 2484 Nigeria 20 8 Senegal 1 Sierra Leone 3410 1200 In Nigeria e Senegal non sono stati riportati nuovi casi a partire dal 5 settembre e 28 agosto rispettivamente. In data 21ottobre la Nigeria è stata dichiarata area non a rischio (terminata la quarantena dei contatti). Nuovi casi sono segnalati nei restanti Paesi

Clinical Observations Incubation period: 2-21 days Stage I (unspecific): -Extreme asthenia (body weakness) -diarrhea, nausea and vomiting, anorexia abdominal pain - headaches - arthralgia (neuralgic pain in joints) - myalgia (muscular pain or tenderness), back pain - mucosal redness of the oral cavity, dysphagia (difficulty in swallowing) - conjunctivitis. - rash all over body except in face ** If the patients don’t recover gradually at this point, there is a high probability that the disease will progress to the second phase, resulting in complications which eventually lead to death (Mupapa et al., 1999).

Stage II (Specific): - Hemorrhage - neuropsychiatric abnormalities - anuria (the absence of urine formation) - hiccups - tachypnea (rapid breathing). ** Patients who progressed to phase two EHF almost always die. (Ndambi et al., 1999) Late Complications: -Arthralgia - ocular diseases (ocular pain, photophobia and hyperlacrimation) - hearing loss - unilateral orchitis( inflammation of one or both of the testes) ** These conditions are usually relieved with the treatment of 1% atropine and steroids

Ebola - Trasmissione contatto con sangue, secrezioni, organi o altri fluidi corporei di animali infetti in Africa è stata documentata l’infezione a seguito di contatto con scimpanzé, gorilla, pipistrelli della frutta (Pteropodidae), scimmie, antilopi e porcospini trovati malati o morti nella foresta pluviale contatto interumano diretto con organi, sangue e altri fluidi biologici (es saliva, urina, vomito) di soggetti infetti (vivi o morti) e indiretto con ambienti contaminati da tali fluidi possibile il contagio per via sessuale l’incubazione può andare da 2 a 21 giorni Fonte epicentro settembre 2014

CRITERI PER LA DEFINIZIONE DI CASO Caso sospetto una persona che presenti il criterio clinico + quello epidemiologico (provenienza da area a rischio o contatto casuale) oppure che presenti almeno un sintomo tra quelli elencati (inclusa la febbre di qualsiasi grado) + il criterio epidemiologico con alto rischio di esposizione Caso probabile Una persona che presenti il criterio clinico + quello epidemiologico con alto rischio di esposizione Caso confermato Un caso confermato in laboratorio Criterio di laboratorio La positività a uno dei seguenti: individuazione di acido nucleico del virus Ebola in un campione clinico e conferma mediante sequenziamento o un secondo test su una diversa regione del genoma isolamento del virus Ebola da un campione clinico evidenza di sieroconversione Ministero della Salute, 6 ottobre 2014 – Malattia da virus Ebola - Protocollo centrale per la gestione dei casi e dei contatti sul territorio nazionale (modificato)

Criterio clinico Il paziente presenta (o ha presentato prima del decesso) febbre > 38.6°C o storia di febbre nelle ultime 24 ore + almeno uno dei seguenti sintomi mal di testa intenso vomito,diarrea, dolore addominale manifestazioni emorragiche di vario tipo, non spiegabili insufficienza multiorgano oppure una persona deceduta improvvisamente ed inspiegabilmente Ministero della Salute, 6 ottobre 2014 – Malattia da virus Ebola - Protocollo centrale per la gestione dei casi e dei contatti sul territorio nazionale (modificato)

Contatto Criterio epidemiologico Il paziente : Ha soggiornato in area affetta da MVE nei precedenti 21 giorni Oppure Ha avuto contatto con un caso confermato o probabile di MVE nei precedenti 21 giorni. ALTO RISCHIO Contatto < 1 m di distanza senza DPI con un caso probabile o confermato che presenta tosse, vomito, emorragia o diarrea Contatto sessuale non protetto con persona precedentemente malata fino a tre mesi dopo la guarigione Contatto diretto senza DPI con qualunque materiale contaminato da fluidi corporei di un caso probabile o confermato Esposizione della cute o delle mucose a sangue, altri liquidi biologici, campioni di tessuto o di laboratorio di un caso probabile o confermato Partecipazione a riti funerari con esposizine diretta alla salma senza DPI Contatto con animali selvatici (pipistrelli, roditori, primati) vivi o morti e/o la loro carne nelle zone endemiche Contatto BASSO RISCHIO Contatto casuale con un paziente febbrile, autonomo, in grado di deambulare. Esempi: condivisione di sala d’attesa o mezzo pubblico di trasporto, lavorare in una reception.

Classificazione dei contatti Contatto Definizione: una persona asintomatica che sia stata esposta negli ultimi 21 giorni a un caso probabile o confermato o ai suoi liquidi biologici/tessuti nel periodo successivo alla comparsa dei sintomi. Contatti a basso rischio (“contatti casuali”) Definizione: persone che hanno condiviso spazi confinati con il caso senza contatto diretto con sangue o materiali biologici. Tali contatti comprendono soggetti che hanno condiviso spazi confinati ( aver viaggiato con lo stesso mezzo di trasporto, che hanno soggiornato nello stesso albergo). Alla stessa categoria appartiene il personale sanitario adeguatamente protetto. Ministero della Salute, 6 ottobre 2014 – Malattia da virus Ebola - Protocollo centrale per la gestione dei casi e dei contatti sul territorio nazionale

Classificazione dei contatti Contatti a rischio intermedio (“contatti stretti”) Definizione: si considerano contatti a medio rischio i conviventi; coloro che hanno assistito un caso probabile o confermato o lo hanno toccato senza venire a contatto visibile con fluidi corporei o ne hanno toccato gli abiti o hanno manipolato campioni biologici senza le dovute protezioni. Contatti a rischio elevato (“contatti stretti ad alto rischio”) Definizione: coloro che hanno avuto esposizione diretta di cute (anche integra) o mucose a materiali biologici del paziente, ad esempio a sangue, vomito, secrezioni respiratorie, feci, urine; contatto viso a viso, rapporto sessuale, punture o altre ferite penetranti con materiale potenzialmente contaminato, manipolazione o ricomposizione della salma senza adeguata protezione. Ministero della Salute, 6 ottobre 2014 – Malattia da virus Ebola - Protocollo centrale per la gestione dei casi e dei contatti sul territorio nazionale

Sorveglianza dei contatti Contatti a basso rischio: nessuna misura aggiuntiva oltre le informazioni generali (sintomi, modalità di trasmissione,igiene personale, soccorso per piccole ferite e non assunzione di farmaci antipiretici) Contatti a rischio intermedio: informazioni generali e quarantena, possibilmente domiciliare, anche in presenza di più persone contemporaneamente (ad es. nucleo familiare). I servizi sociali e sanitari territoriali devono accertarsi che i contatti rispettino le norme di isolamento. Il paziente deve automisurarsi la temperatura ogni 12 ore; sorveglianza telefonica attiva da parte del Dipartimento di prevenzione per monitorare la temperatura e l’insorgenza di sintomi. Se compare febbre > 38.6 °C o altri sintomi entro il periodo di quarantena (21 giorni dall’ultima esposizione a rischio) il contatto viene riclassificato come caso sospetto e si devono mettere in atto le relative misure. Si deve altresì avvisare il Dipartimento di prevenzione in caso di insorgenza di febbre o altro sintomo nei famigliari conviventi. Ministero della Salute, 6 ottobre 2014 – Malattia da virus Ebola - Protocollo centrale per la gestione dei casi e dei contatti sul territorio nazionale (modificato)

Sorveglianza dei contatti Contatti a rischio elevato: informazioni generali e quarantena in regime di ricovero ospedaliero nella Struttura infettivologica di riferimento, dove viene fatta sorveglianza sanitaria con misurazione della temperatura ogni 12 ore. In caso di insorgenza di febbre o qualsiasi sintomo il paziente dovrà essere isolato come caso sospetto/probabile. La quarantena e la sorveglianza sanitaria adottate per i contatti a rischio intermedio o elevato vengono interrotte dopo 21 giorni dall’ultima esposizione a rischio o anticipatamente se si tratta di un contatto di caso sospetto che venga declassato a “non caso”, a seguito dell’esclusione dell’infezione da Ebola mediante test di laboratorio. Ministero della Salute, 6 ottobre 2014 – Malattia da virus Ebola - Protocollo centrale per la gestione dei casi e dei contatti sul territorio nazionale (modificato)