13 maggio 2004 Convegno: “La qualità della formazione per la PA UNA FORMAZIONE DI QUALITA’ ROBERTO COTTA SDA BOCCONI.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Advertisements

Valutare per migliorare Anna Maria Ajello Università “Sapienza” di Roma ‘
Itinerari didattici integrati verticali di cultura al lavoro.
Gruppo Qualità Istituto Comprensivo di Pianello Val Tidone
CARATTERISTICHE del PERCORSO DI ORIENTAMENTO ORIENTARE accompagnare, guidare, favorire un percorso di conoscenza, riflessione e autoriflessione, acquisizione.
Progetto sperimentazione triennale. Piani di studio personalizzati: Rispetto al piano formativo di corso, 19 CFP su 27 hanno elaborato PSP.
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Servizio per lAutomazione Informatica e lInnovazione Tecnologica Direzione Generale per la Formazione.
Caratteristiche del lavoro sociale
Economia delle aziende pubbliche Anno accademico Prof. Antonello Zangrandi Tipologie di cambiamento.
La gestione del personale
Lapproccio condiviso per lo sviluppo delle competenze della P.A. C. Penati Roma – 13 dicembre 2007.
1 Progettare e operare nella scuola dellautonomia Attività di formazione del personale del sistema scolastico Tratto da LA SCUOLA per lo Sviluppo Programma.
1 La direzione del personale Anno Accademico
LA FIGURA PROFESSIONALE DEL
Dai BISOGNI FORMATIVI richiesti dalla Società all OFFERTA FORMATIVA proposta dalla Scuola allAUTONOMIA MENTALE di un ALUNNO in grado di operare SCELTE.
Governare la modernità Passare dalla produzione delle conoscenze alla condivisione dei saperi per un loro utilizzo Favorire disseminazione delle competenze.
VALUTAZIONE DELLA FORMAZIONE
Il contesto della formazione in Lombardia: una rete di reti Gallarate – 3 aprile 2009 Mauro Riboni: Ufficio Formazione USRL.
Direttore Nucleo Formazione e Scuola
Il nuovo e il vecchio dellalternanza Paola Tieri CSA Milano novembre 2005.
Terzo gruppo IL SISTEMA TUTORIALE
Transizioni al lavoro e socializzazione occupazionale
LINEE GUIDA PER LINSERIMENTO DI ALUNNI STRANIERI CIRCOLO DIDATTICO DI SPOLTORE.
Le Linee Guida nelle Attività Ricreative in Provincia di Udine Le politiche ricreative in questi ultimi anni hanno assunto un ruolo determinante nel contesto.
LEADERSHIP E SISTEMA DI DELEGA NEI MODELLI A RETE AVIS Mario Becciu Roma, 5 Novembre 2006.
Università degli Studi di Trieste Facoltà di Psicologia Corso di Psichiatria Sociale a.a. 2004/2005 La famiglia e il disturbo mentale grave. Un esempio.
COMUNICAZIONE PUBBLICA La comunicazione interna 5° lezione 10 ottobre 2008 Anno Accademico 2008/2009.
Il Nord-Ovest uscirà della stallo?
1 t Cosa significa mettere lapprendimento al centro del sistema? Presentazione del toolkit di ESU (European Students Union) ed EI.
Costruire le competenze in impresa Lapprendistato e la formazione sul posto di lavoro Area Istruzione e Formazione Professionale.
per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, lacquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro, utilizzando lazienda come aula.
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
Il progetto è la volontà del I Circolo Didattico di fare dellintegrazione una esperienza di concreto e significativo arricchimento per tutti. Ciò al fine.
Sintesi dei risultati del Piano di monitoraggio degli interventi previsti dai piani regionali in attuazione dellaccordo in sede di Conferenza unificata.
PROGETTO “EU-FORMA” COMPETENZE DEL TM
Verso una scuola ben fatta Linee di ricerca e azione per una progettazione formativa sostenibile Le proposte del Nucleo Provinciale per le Indicazioni:
Il futuro è oggi. Orientare per non disperdere
Autovalutazione e relazione finale
Il Gruppo di Lavoro.
VALUTARE IN AMBITO SOCIALE
L’approccio CMD.
1. IL 2° CIRCOLO DIDATTICO promuove il “BEN – ESSERE” delle alunne e degli alunni dei due ordini di scuola, inteso come:  Accoglienza.  Autorealizzazione.
NIDO D’INFANZIA “CASA GIRASOLE” Società Ad Personam di Besenzone
AZIONE CHIAVE 2 Cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche Partenariati strategici nell’aria dell’educazione, formazione e giovani.
ROVIGO 29 – 30 settembre 2014 Elaborazione di Simulazioni di Seconde Prove relative agli Esami di Stato a conclusione del primo quinquennio.
La didattica delle competenze
Identità e socializzazione
Linee guida nazionali per l’orientamento permanente
FATTORIE DIDATTICHE: PROJECT WORK
FORMAZIONE AZIENDALE E ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI
Regoliosi - Sintema1 PROVINCIA DI BERGAMO Settore Politiche Sociali PERCORSO SUL BULLISMO Metodologia di educazione relazionale e affettiva STILI DI CONDUZIONE.
1 Piero Cattaneo - Università Cattolica S. Cuore Milano e Piacenza - Istituto Sociale Torino Le figure di sistema nella promozione dell’insegnamento di.
World Cafè - Firenze 27 settembre Eccoci al lavoro.
Seminario rete F.A.R.O. Palermo, 29 novembre 2013 Catania, 6 dicembre 2013 Dal processo di autovalutazione alle azioni di miglioramento Vito PECORARO.
Apprendere oltre l’aula: agente di viaggio protagonista della sua crescita professionale A cura di Lucia Cagna Fondazione Enaip Lombardia.
COMPETENZE METODOLOGICHE PER LO SVILUPPO DELLA CULTURA ORGANIZZATIVA
Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori COSENZA 14 MAGGIO 2014 Rosalba Candela Presidente nazionale UCIIM.
DIVERSI … alla PARI Peer education e cittadinanza attiva per gli alunni sinofoni di Bagnolo Piemonte (CN)
Lo scenario della formazione nel sistema delle autonomie locali 7 ° Rapporto Nazionale sulla Formazione nella P.A.
Comunità e Scuola La qualità delle relazioni educative nella scuola Piero Cattaneo S. Maria degli Angeli ( PG),
48° C. D. “Madre Claudia Russo”di Napoli “A piccoli passi verso… la qualità “ DS Prof.ssa Rosa SecciaRQ Teresa Pedone.
Un nuovo modello di governo della formazione territoriale Sviluppo di un servizio di formazione continua sul territorio Ufficio Formazione.
L’ESPERIENZA DELLA FORMAZIONE
IL NUOVO ISTITUTO TECNICO Renzo Vanetti IL NUOVO ISTITUTO TECNICO.
Orientamento per il successo scolastico e formativo PIANO REGIONALE ORIENTAMENTO USR Lombardia 1° incontro – Introduzione.
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole
Autovalutazione d’Istituto DPR 28 marzo 2013, n. 80 regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) in materia di istruzione e formazione.
Sportello orientamento Servizio rivolto ad alunni diversamente abili iscritti alla seconda e terza classe della scuola media inferiore Il servizio mira.
9 maggio D.S.Angela CITIOLO 1 La dimensione europea a scuola.
Claudio Brédy Capo Servizio Politiche comunitarie Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali Gli scenari condivisi delle evoluzioni attese del contesto.
Transcript della presentazione:

13 maggio 2004 Convegno: “La qualità della formazione per la PA UNA FORMAZIONE DI QUALITA’ ROBERTO COTTA SDA BOCCONI

CENTRALITA’ DELLA FORMAZIONE LA FORMAZIONE: UNA LEVA PER LA GESTIONE STRATEGICA DEL PERSONALE, LA CRESCITA DELLA PROFESSIONALITÀ E LO SVILUPPO ORGANIZZATIVO.

LA FORMAZIONE COME PROCESSO DIALETTICO E CIRCOLARE NECESSARIAMENTE CONTESTUALIZZATA CON TRE PROTAGONISTI ESSENZIALI: - I PARTECIPANTI - L’ORGANIZZAZIONE (I COMMITTENTI) - IL FORMATORE/ANALISTA

LE FASI DEL CICLO DELLAFORMAZIONE NECESSITA: SEQUENZIALITA’ E COERENZA ANALISI DEI BISOGNI PROGETTAZIONE VERIFICA ATTUAZIONE

LE 4 FASI POSSONO ESSERE DISTINTE IN FASI CON VALENZA STRATEGICA E ORGANIZZATIVA: ANALISI DEI BISOGNI VALUTAZIONE FASI CON VALENZA METODOLOGICA E TECNICA PROGETTAZIONE ATTUAZIONE

La ricchezza intrinseca delle due fasi tecniche favorisce forme di autoreferenzialità La formazione si autogiustifica con grande facilita’ Qualcosa si porta sempre a casa, un corso “non fa male” il valore intrinseco dell’insegnare la nobiltà del mestiere del maestro Il prestigio sociale di chi si occupa di formazione Il “potere” del docente, con il tipico “alone carismatico” Il valore e la ricchezza dell’esperienza d’aula

I RISCHI DI UNA CATTIVA GESTIONE DEL CICLO DELLA FORMAZIONE Salto-assenza di alcune fasi del ciclo della formazione Frantumazione-separatezza, non coerenza tra le diverse fasi Inidoneità dei soggetti che partecipano alle singole fasi

Salto-assenza dell’analisi dei bisogni Scollamento rispetto all’organizzazione e alle caratteristiche del contesto Frattura rispetto alle esperienze e ai vissuti dei partecipanti Impossibilità ad effettuare una segmentazione per “mirare” la formazione in rapporto a: - la posizione organizzativa (alta,media, bassa) - fase di sviluppo delle persone - funzioni di staff o di line - i livelli culturali “di partenza”

Rischio di utilizzo improprio della formazione - fiore all’occhiello - status simbol - forma di valorizzazione e di premio - forma di punizione - “sveglia organizzativa” - generico “stimolo culturale” - visione taumaturgica (qui ci vuole la formazione!) - sviluppo di aspettative messianiche - rinforzo di atteggiamenti contro dipendenti - attivazione di possibili spinte rivendicative - interventi a pioggia - scollamento rispetto al cambiamento

Salto-assenza della fase di progettazione Non coerenza dei contenuti rispetto agli obiettivi. Rischio di “perdita” degli obiettivi e conseguente defocalizzazione - fornire competenze essenziali ? - fornire competenze avanzate ? - sostenere lo sviluppo di carriera ? - favorire adattamenti o riconversioni di ruolo ? - fornire metodologie e strumenti ? - supportare la concreta introduzione di metodologie e strumenti ? - sviluppare competenze relazionali ? - ecc.

Le conseguenze di una progettazione povera Si “perdono di vista” gli obiettivi I docenti perseguono obiettivi differenti Continui adattamenti di percorso Diventa impossibile fare una valutazione degli esiti della formazione

Frantumazione, separatezza, non coerenza tra le fasi Tra l’analisi dei bisogni e la progettazione: - formazione non coerente con le esigenze - isolamento, ghettizzazione della formazione - coinvolgimento delle persone sbagliate Tra la progettazione e l’attuazione: - scollamento dei contenuti rispetto agli obiettivi - possibili dinamiche d’aula non finalizzate - disarticolazione della sequenza dei contenuti - non coerenza tra contenuti e strumenti

Tra l’attuazione e la valutazione - Si alla valutazione di gradimento - No alla valutazione della ricaduta organizzativa - “Sono cose molto belle” ma “da noi non si può fare” - Piacevole acquisizione di un patrimonio personale, vissuto come “alternativo” alla povera quotidianità lavorativa Tra la valutazione e l’analisi dei bisogni - Isolamento sostanziale del momento formativo - Scarsa attenzione all’esito degli interventi formativi

Esclusione di alcuni soggetti nelle fasi organizzative: Esclusione del committente/responsabile - scarso ancoraggio organizzativo della formazione - difficoltà nella progettazione - impossibilità di governo della ricaduta organizzativa Esclusione dei partecipanti - scollamento rispetto alle conoscenze e alle esperienze - percezione di astrattezza dei contenuti - distanza dalla cultura organizzativa - impossibilità a valutare la ricaduta comportamentale

Esclusione/isolamento del formatore, che lavora in splendida solitudine: - aggregazione “casuale” di contenuti, - proposizione di contenuti “preconfezionati”, - impossibilità di offrire strumenti spendibili, - possibilità di “connubio collusivo” tra formatore e partecipanti a danno del committente, - rischio, per il formatore, di trasformarsi in “piccolo giudice” dell’organizzazione.

ALCUNI NODI CRUCIALI COME EVITARE QUESTI RISCHI? COME PROGETTARE E GESTIRE UNA FORMAZIONE EFFICACE? COME CORRELARE LA FORMAZIONE ALLA GESTIONE STRATEGICA DEL PERSONALE E ALLO SVILUPPO ORGANIZZATIVO? COME FARE DELLA FORMAZIONE UN VERO INVESTIMENTO SULLE PERSONE E SULL’ORGANIZZAZIONE?

LINEE OPERATIVE PER UNA FORMAZIONE DI SUCCESSO CURARE CIASCUNA FASE DEL CICLO DELLA FORMAZIONE GOVERNARE LA SEQUENZA LOGICO-TEMPORALE TRA LE DIFFERENTI FASI EVITARE LA TRAPPOLA DELL’AUTOREFERENZIALITA’ DEL MOMENTO FORMATIVO COINVOLGERE TUTTI I SOGGETTI INDISPENSABILI PER UN EFFICACE SVOLGIMENTO DI CIASCUNA FASE

ALCUNE LINEE GUIDA PER IL GOVERNO DEL PROCESSO DI FORMAZIONE Creare una base concettuale comune di incontro- confronto tra tutti gli attori coinvolti: condizione essenziale per un loro efficace coinvolgimento Sincronizzare gli obiettivi in rapporto al contesto, al ruolo, alle caratteristiche personali Declinare le differenti tipologie di formazione/supporto in rapporto alla qualità degli obiettivi Ricercare la massima coerenza tra obiettivi e metodi didattici

L’ANALISI DEI BISOGNI: LA PRIMA FASE DEL CICLO DELLA FORMAZIONE È indispensabili per focalizzare l’intervento formativo e governare la successiva ricaduta organizzativa Rappresenta la condizione indispensabile per scegliere la più efficace modalità di intervento formativo Crea le condizioni per ricercare il più elevato livello di coerenza tra crescita della professionalità e sviluppo organizzativo

IL SET DEGLI STRUMENTI: PER L’ANALISI DEI BISOGNI - ANALISI ORGANIZZATIVA - ANALISI DEGLI SCENARI - ANALISI DEI RUOLI - ANALISI DELLE ATTIVITA’ - ANALISI DEGLI INCIDENTI CRITICI - ANALISI DELLE COMPETENZE

UNA SCOMMESSA PER IL FUTURO DALLA FORMAZIONE ALLA FORMAZIONE INTERVENTO (con risultati verificabili sulle persone e sull’organizzazione) AGLI STRUMENTI DI SUPPORTO DIRETTO ALLE SINGOLE PERSONE

DIVENTA INDISPENSABILE AMPLIARE LE COMPETENZE DI MESTIERE DEL FORMATORE IN TUTTE LA FASI DEL CICLO DELLA FORMAZIONE ARRICCHIRE LA CAPACITA’ DI GOVERNO INTEGRATO DEL CICLO DELLA FORMAZIONE GOVERNARE LE INTERDIPENDENZE TRA FORMAZIONE E ORGANIZZAZIONE/CONTESTO