AGRICOLTURA BIOLOGICA

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Transcript della presentazione:

AGRICOLTURA BIOLOGICA

L’agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che considera l'intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati, promuove la biodiversità dell'ambiente in cui opera e limita o esclude l'utilizzo di prodotti di sintesi, e spesso di organismi geneticamente modificati(OGM), sebbene questi ultimi possano essere coltivati biologicamente.

Una dicitura sintetica più appropriata avrebbe forse potuto essere una di quelle adottate in altre lingue, agricoltura organica oppure agricoltura ecologica, in quanto mettono in evidenza i principali aspetti distintivi dell'agricoltura biologica, ovvero la conservazione della sostanza organica del terreno o l'intenzione originaria di trovare una forma di agricoltura a basso impatto ambientale. IMMAGINE

DEFINIZIONE La parola "biologica" presente in agricoltura biologica è in realtà un termine improprio: l'attività agricola, biologica o convenzionale, verte sempre su un processo di natura biologica attuato da un organismo vegetale, animale o microbico. La differenza sostanziale tra agricoltura biologica e convenzionale consiste nel livello di energia ausiliaria introdotto nell’agrosistema: nell'agricoltura convenzionale si impiega un notevole quantitativo di energia ausiliaria proveniente da processi industriali (industria chimica, estrattiva, meccanica, ecc.); al contrario, l'agricoltura biologica, pur essendo in parte basata su energia ausiliare proveniente dall'industria estrattiva e meccanica, reimpiega la materia principalmente sotto forma organica.

LE MICOTOSSINE Una diffusa idea sul cibo biologico vuole che essi presentino una presenza più elevata di micotossine,sostanze naturali ad azione tossica prodotte da numerose specie di funghi. Diversi studi su micotossine, aflatossine e altri contaminanti degli alimenti non hanno però evidenziato differenze significative.In particolare, lo studio: “Qualità alimentare specifica e sicurezza dei cibi biologici”, presentato alla XXII Conferenza FAO per l'Europa (dal titolo "Food safety and quality As affected by organic farming") enuncia che “si può escludere che la produzione biologica conduca ad un rischio di contaminazione da micotossine più elevato", ma conclude rivelando la necessità di ulteriori studi sull'argomento.

I PRINCIPI BASE I principi di base dell'agricoltura biologica sono: • produrre cibo di alta qualità nutrizionale in quantità sufficiente; • lavorare con i sistemi naturali piuttosto che cercare di dominarli; • mantenere e migliorare i cicli biologici all'interno del sistema agricolo aziendale, coinvolgendo i microrganismi, la flora e la fauna del suolo, gli animali e le piante; • mantenere e sviluppare la fertilità biologica del suolo a lungo termine • usare quanto più possibile risorse rinnovabili in sistemi agricoli organizzati a livello locale; • lavorare per quanto possibile in un “sistema chiuso” con particolare attenzione al riciclo della sostanza organica e degli elementi nutritivi; • dare ad ogni animale allevato condizioni di vita che gli permettano di esprimere tutti gli aspetti del loro comportamento innato; • evitare ogni forma di inquinamento che possa derivare dalla attività di produzione; • mantenere la diversità genetica del sistema agricolo e dell'ambiente circostante compresa la protezione delle piante e dell'habitat naturale; • assicurare ai produttori agricoli un sufficiente reddito e soddisfazione dal loro lavoro, in un ambiente sano;

• dare ad ogni animale allevato condizioni di vita che gli permettano di esprimere tutti gli aspetti del loro comportamento innato; • evitare ogni forma di inquinamento che possa derivare dalla attività di produzione; • mantenere la diversità genetica del sistema agricolo e dell'ambiente circostante compresa la protezione delle piante e dell'habitat naturale; • assicurare ai produttori agricoli un sufficiente reddito e soddisfazione dal loro lavoro, in un ambiente sano; • considerare il vasto impatto ecologico e sociale dei sistemi agricoli; • in ogni fase dell'agricoltura biologica è vietato l'impiego di organismi manipolati geneticamente(DNA modificato con tecniche di ingegneria genetica) e/o prodotti derivati da tali organismi; • garantire a tutti coloro che sono coinvolti nella produzione e nella trasformazione,adeguate gratificazioni e soddisfazioni dal proprio lavoro,compreso un ambiente di lavoro sicuro; progredire verso la formazione di un'intera catena di produzione, trasformazione e di distribuzione che sia allo stesso tempo socialmente equa ed ecologicamente responsabile.

LE REGOLE DEL COMMERCIO I prodotti alimentari per essere etichettati e venduti come biologici devono contenere almeno il 95% di ingredienti certificati bio. La percentuale si riferisce al totale degli ingredienti di origine agricola ed esclude acqua, sale, additivi ed altri ingredienti non agricoli ammessi, ecc. Si possono utilizzare ingredienti convenzionali solo se rientrano tra quelli previsti in una apposita lista dal Reg CE 889/08, e se i corrispondenti ingredienti bio non sono disponibili in quantità sufficiente sul mercato comunitario (es. fruttosio, olio di girasole, organismi acquatici diversi dai prodotti dell’acquacoltura ecc.). Ai prodotti che vantano una percentuale bio superiore al 95% è concessa l'applicazione di un apposito logo e label UE. L'uso di tale logo, oggi volontario, sarà obbligatorio a partire dal 1 luglio 2010 per tutti i prodotti ottenuti nell'UE. La commercializzazione di prodotti ottenuti con materie prime in conversione all’agricoltura biologica è possibile solo se prevedono un solo ingrediente. Sono ammessi, inoltre, solo additivi, eccipienti e coadiuvanti tecnologici ritenuti innocui dalla commissione UE (es. acido citrico, acido ascorbico, farina di semi di carrube, ecc.), indicati in liste apposite. Tra gli aromi è ammesso esclusivamente l’impiego di sostanze aromatizzanti naturali o preparazioni aromatiche naturali.

E’ vietato l’impiego di coloranti di sintesi, additivi non blandi e, comunque, qualsiasi ingrediente (anche proveniente da agricoltura convenzionale) ottenuto o derivato da OGM. Quando il tenore degli ingredienti bio è inferiore al 95% non è possibile riportare il termine "biologico" nello stesso campo visivo della denominazione del prodotto, ma solo in corrispondenza della lista degli ingredienti, riportando in etichetta la percentuale esatta di ingredienti certificati e precisando la loro tipologia nella lista degli ingredienti (normalmente viene utilizzato un segnale di richiamo in prossimità degli ingredienti certificati). L'uso degli ingredienti convenzionali, in questo caso, non è più limitato ad una lista positiva ristretta. A differenza del precedente Reg. CEE 2092/91, inoltre, non è più previsto alcun contenuto minimo in ingredienti bio. I prodotti che possono vantare una percentuale superiore al 95% non devono riportare la % di ingredienti bio ed è concesso loro di applicare un apposito logo e Label UE.

COSA SONO LE FATTORIE BIOLOGICHE? le fattorie biologiche sono aziende agricole, molto spesso a conduzione familiare, nel pieno della campagna. Col termine "biologiche" si indica la scelta etica di queste fattorie: infatti rinunciano a OGM, pesticidi e additivi chimici ed allevano gli animali all'aria aperta, nutrendoli con foraggio autoprodotto dalla fattoria. Nelle fattorie biologiche il contadino non è lo sfruttatore sordo e cieco dell'ambiente, ma il suo custode. IMMAGINI

PERCHE’ VISITARE LE FATTORIE BIOLOGICHE? Alzi la mano chi sa come nasce una carota! La globalizzazione ha modificato profondamente il nostro rapporto con il cibo, specialmente nei più giovani. A chi vive nelle città manca la fatica di produrre qualcosa e la soddisfazione nel consumarla. La fattoria biologica è il contatto perfetto tra città e campagna. Per i bambini non solo è divertente, ma istruttivo: le fattorie biologiche hanno laboratori a misura di ragazzo, per imparare a fare il formaggio e il pane, per cavalcare un cavallo o mungere una mucca.

FATTA DAL GRUPPO I : CAPRIO SAVERIO, MATTIA MONACO, EMANUELE LULLO, FRANCESCA SARRO, MATTEO VECE, MARILENA VECE. PITTBULL