Valutazioni e raccomandazioni. La sua popolazione è più ricca della media della popolazione italiana, con un PIL pro capite (pari a 32.941 USD) paragonabile.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La struttura del Rapporto
Advertisements

La conoscenza del contesto territoriale
La crisi Irlandese Relazione eseguita da: Valeria De Santis
1 Riflessioni sul futuro della politica di coesione DG Politica regionale Commissione europea.
I giovani anziani in Italia ed Europa: situazione attuale e tendenze di lungo periodo Roberto Leombruni (Labor) Matteo Richiardi (Università Politecnica.
Che cos’è la modernizzazione Cambiamenti demografici
POPOLAZIONI E COMUNITA
1 Levoluzione dei territori rurali solo parzialmente può essere ricondotta alla riorganizzazione di sistemi produttivi vitali –Sviluppo delle strutture.
Verso un conto del capitale umano Cos’è il capitale umano
Le ondate della globalizzazione
Forlì, 10 maggio 2004 conferenza stampa. Dinamica economica andamento della produzione manifatturiera censimento 1991 e censimento 2001 a confronto 15,7%
PIL Ec. avanzate Area Euro Nuove ec. Asia ITALIA …meno competitivi? Ferrara: variazione del fatturato imprese.
Fotografare in modo nuovo l’economia
Ricerca industriale e innovazione: le priorità per Piacenza Paolo Rizzi Piacenza, 3 luglio 2007 Il sostegno comunitario come fattore di competitività Provincia.
Orientamento per il successo scolastico e formativo PIANO REGIONALE ORIENTAMENTO USR Lombardia 1° incontro – Introduzione.
La creazione del Valore: la logica del sistema dei valori nel Gruppo Manni.
Lindustria Italiana Una breve sintesi Corso di Economia Applicata Facoltà di Economia Università di Torino Davide Vannoni.
Sociologia dell’ambiente e del territorio
Architettura della programmazione Programmazione Strategica: UE OSC – Orientamenti Strategici Comunitari STATOQSN Quadro Strategico Nazionale Programmazione.
Geografia dell’UE Simone Bozzato.
Il Nord-Ovest uscirà della stallo?
Verso un sistema europeo delle qualificazioni e dei crediti
La popolazione non cresce: la superficie urbanizzata si
Perugia, 25 ottobre 2004 FORUM REGIONALE SULLE POLITICHE COMUNITARIE Il sistema degli aiuti allinterno della strategia di competitività e innovazione nella.
I piani strategici delle città Verso una valutazione delle nuove esperienze Bruno Dente IRS e Politecnico di Milano.
ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN INGHILTERRA
Open Days Matera 29 ottobre 2009
SASSARI COMPETITIVA - TENDENZE GENERALI crescente integrazione innovazione tecnologica mutamenti demografici evoluzione dei gusti/stili di vita cambiamento.
Forum Economia e Sviluppo II° Incontro Ravenna, 11 giugno 2008.
LE RACCOMANDAZIONI DI PIACENZA. Le raccomandazioni di Piacenza Qualità urbana e sostenibilità territoriale.
Dott.ssa Franca Ferrara
Relazione di Giuseppe Capuano Responsabile Area Studi e Ricerche
Il Piano per la ricerca e l’innovazione: priorità e linee di azione
1 Politiche di Coesione Linee guida della strategia comunitaria Competitività e Occupazione REGIONE UMBRIA Servizio Programmazione strategica.
Regional Policy EUROPEAN COMMISSION 1 Michele Pasca-Raymondo Commissione europea DG Politica Regionale Bruxelles, 28 novembre 2006 Confcommercio International.
Le Caratteristiche delle Imprese operanti nel Settore dei Cosmetici relatore: Francesco Saviozzi Centro Enter Università Bocconi Milano, 13 dicembre 2007.
Fondi Strutturali e rete delle CCIAA Calabresi Workshop, Catanzaro 25 maggio 2006.
Verso l’Intesa Programmatica d’Area Comelico-Sappada Linee-guida del documento programmatico d’area
Introduzione: Concetti & Definizioni
Conoscere l’impresa I CAMBIAMENTI STRUTTURALI DELL’ECONOMIA BRESCIANA E GLI IMPATTI SUL MONDO DEL LAVORO E DELLA FORMAZIONE Intervento Dott. Gianfranco.
Università degli studi di Camerino
Raffaello Cervigni - I servizi per la fruizione delle risorse ambientali I servizi per la fruizione delle risorse ambientali Raffaello Cervigni Servizi.
1. 2 Tasso di variazione % della popolazione residente, Rispetto alle altre città, Torino, dopo Roma, evidenzia la maggiore velocità di crescita.
L’economia italiana La struttura dell’economia italiana
Oltre l’emergenza educativa: capitale umano, talento e meritocrazia.
Strategia per la ricerca e l’innovazione per la smart specialisation Regione Marche Assessorato Attività produttive Ricerca e Innovazione.
Le ondate della globalizzazione
ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico
LA DOMANDA DEL LAVORO NELLA SOCIET À DEI SERVIZI Sociologia del Lavoro e delle Organizzazioni
I Fondi indiretti all’interno dell’Unione Europea
Politiche sociali Lavinia Bifulco. Diseguaglianze in Italia In Italia disaguaglianza (di reddito) alta e persistente Altra trasmissione intergenerazionale.
Il ruolo della Comunità:
Società di capitali e processi di ristrutturazione industriale Firenze, 7 luglio 2009 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi.
Corso di Sistemi di Trazione A. Alessandrini – F. Cignini – C. Holguin – D. Stam AA Lezione 7: Come ridurre gli impatti della mobilità.
L’economia e il mondo.
USR PER LA PUGLIA – DIREZIONE GENERALE INCONTRO CON GLI ISTITUTI «SPORTELLO EUROPA» 11 NOVEMBRE 2014 Referente regionale PON: Vincenzo Melilli.
Energia e Clima nell’Unione Europea 25 novembre 2014 Bruxelles, Giuseppe Guerrera.
Forum partenariale Aosta, 4 febbraio Contesto 2 Andamento PIL a prezzi costanti e previsioni per Area Euro, Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone.
Rapporto sull’economia della provincia di Chieti A cura dell’U.O. Studi e Statistica – Marketing territoriale della CCIAA di Chieti 2004.
Laura Rossi, Ph.D. Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione MODELLI NUTRIZIONALI E STILI DI VITA PER LA PREVENZIONE DELLA OBESITÀ:
Principali risultati per la provincia di Terni Le previsioni occupazionali e i fabbisogni professionali per il 2007 Sistema Informativo Excelsior.
Report delle Sessioni parallele Sergio De Luca Direttore Centrale Comunicazione e Immagine Confcommercio-Imprese per l’Italia Bari, giugno 2014.
Il tessuto cooperativo toscano. Dinamiche e prospettive per uno sviluppo “al femminile” A cura di Andrea Cardosi su dati elaborati da Silvia Rettori Firenze,
Il caso Cina nel contesto locale ed internazionale: come l’impresa locale reagisce alla sfida Repubblica San Marino S CUOLA S ECONDARIA S UPERIORE Liceo.
IL DOCUMENTO STRATEGICO PRELIMINARE DELLA VALLE D’AOSTA Nadia Savoini - Luigi Malfa Aosta, 20 marzo 2006.
1 PIANIFICAZIONE STRATEGICA e QUALITÀ Duplice visione della Qualità Elemento perfettamente integrato con le strategie e gli obiettivi aziendali Strumento.
Sviluppo, crescita delle imprese, benessere dei cittadini Guido Caselli, Direttore Area studi e ricerche Unioncamere Emilia-Romagna.
E U R O PA Intervento Davide Bonagurio.
ROMA 24 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 4. NUOVE FONTI E DOMANDE Raffaella Cagliano NUOVE FONTI E DOMANDE ISTAT - Rilevazione Multiscopo sulle attività complesse.
Transcript della presentazione:

Valutazioni e raccomandazioni

La sua popolazione è più ricca della media della popolazione italiana, con un PIL pro capite (pari a USD) paragonabile a quello di Toronto o Barcellona

In confronto alle regioni metropolitane OCSE, il tasso di crescita economica può essere comparato a quello di Londra, Stoccolma e Houston, collocandola nella top ten delle migliori performance Nonostante i livelli di produttività del lavoro della città-regione Venezia siano ancora inferiori del 4% rispetto alla media delle regioni metropolitane OCSE, sono comunque paragonabili a quelli di città come Francoforte, Londra, Monaco e Tokyo

Venezia comprende tre importanti province che si completano a vicenda da un punto di vista economico; si conta un’azienda per ogni dieci abitanti. Venezia è la capitale della produzione culturale, con oltre 40 musei e quasi 2000 eventi culturali all’anno; Padova si è specializzata in attività knowledge-intensive; Treviso nelle attività manifatturiere.

Il successo di questo modello è stato alimentato da una strategia orientata all’export. La città-regione Venezia da sola rappresenta circa un quarto dell’export nazionale e più del 40% dei prodotti di lusso venduti all’estero.

Finora il modello della regione si è rivelato di successo, ma si aprono alcune questioni riguardo i suoi limiti e la sua possibilità di adattamento. Come molte regioni metropolitane OCSE, la città-regione Venezia ha assistito a una profonda trasformazione industriale verso il settore dei servizi e le attività knowledge intensive, che ha portato a un aumento della domanda di lavoratori qualificati e conoscenza

La città-regione Venezia non è stata però in grado di fornire una quantità sufficiente di lavoratori qualificati per sostenere una simile trasformazione nel modello economico. Solo un abitante su tre possiede un titolo di studio superiore. Di conseguenza il capitale umano potrebbe presentarsi come un ostacolo critico alla trasformazione della città-regione

Gli investimenti relativamente bassi da parte della regione Veneto su Ricerca e Sviluppo insieme a un basso numero di brevetti rivelano un deficit nella trasformazione della città- regione

Il modello non è minacciato solo dagli shock esterni e da un basso sviluppo del capitale umano, ma anche da trend demografici legati a una scarsa performance del mercato del lavoro.

La popolazione della regione cresce a un ritmo molto basso, i mercati del lavoro non incoraggiano la partecipazione femminile e si sono affidati ai lavoratori informali

Oltre ai problemi legati alla scarsa crescita della popolazione, la città-regione deve affrontare anche un consistente invecchiamento. Nel 2004 solo un quarto dei lavoratori anziani (tra i 55 e i 64 anni) era economicamente attivo, un dato che si attesta al di sotto della media del 42% dell’Europa a 15

Lo sviluppo disordinato e a bassa densità è un sottoprodotto della forma di produzione decentralizzata del Veneto. Tale modello di sviluppo disordinato si fonda su un principio di scarsa efficienza e antieconomico per l’ampliamento delle infrastrutture, poiché richiede costi più elevati per costruire scuole, nuove strade, condutture dell’acqua, fogne e sistemi di drenaggio delle acque piovane.

Nonostante l’attrattiva che Venezia esercita il centro storico della città non può essere considerato propriamente un “centro” che raccoglie professionisti e concentra servizi avanzati per la città-regione. Senza un vero e proprio centro, la città-regione potrebbe non riuscire a creare uno spazio per il passaggio delle idee tra settori diversi. I centri infatti tendono a facilitare la produzione e l’uso della conoscenza tecnica e organizzativa.

Alla luce di queste profonde trasformazioni, la città-regione Venezia si trova a dover affrontare quattro grandi sfide in termini di competitività.

Sviluppo della capacità di innovazione e potenziamento dell’inclusione nel mercato del lavoro. E’ possibile che la città-regione Venezia necessiti di un upgrade economico orientato al futuro data la sua tradizionale dipendenza dai beni tradable e dalla recente competizione dei Paesi stranieri. La città-regione potrebbe capitalizzare sui trend di mercato per incrementare la partecipazione al mercato del lavoro delle categorie escluse (lavoratori anziani, donne e immigrati), aumentare i livelli di specializzazione e innovazione, e rinforzare l’imprenditorialità delle piccole e medie imprese.

Miglioramento della mobilità e dei collegamenti tra Padova, Venezia e Treviso Dati i vantaggi derivanti dall’agglomerazione e dalla densificazione per un economia basata sui servizi, l’integrazione metropolitana deve diventare una priorità. Per trasformarsi in una economia metropolitana più sinergica è necessario compiere alcuni passi, in particolare la costruzione di una rete di trasporti metropolitana, una riduzione della dispersione dei centri urbani e l’agevolazione dei collegamenti inter-aziendali all’interno della città-regione.

Riconoscimento e integrazione di una sensibilità ambientale all’interno della linea politica. data la vulnerabilità ambientale e il fatto che il 75% della provincia di Venezia si trova sotto il livello del mare, l’applicazione di una “lente climatica” potrebbe rivelarsi una migliore protezione per la popolazione e l’economia della città- regione. La vulnerabilità al cambiamento climatico, l’erosione, l’innalzamento del livello delle acque, l’aumento delle temperature e l’inquinamento delle acque sono tutti segnali della non sostenibilità sul lungo periodo di un modello che non tenga in considerazione l’ambiente.

Creazione di una governance metropolitana. In generale, la concettualizzazione spaziale della città-regione Venezia non ha dato forma a decisioni politiche strategiche. Una visione spaziale metropolitana può aiutare il processo di elaborazione politica – stabilire programmi, formulare e approvare proposte, implementare e monitorare – e non solo incidere sui risultati.