IL DOLCE STIL NOVO E GUIDO GUINIZELLI Bologna e Firenze, 1280 e il 1310
Gli esponenti Guido Guinizelli Guido Cavalcanti Lapo Gianni Poeti Siciliani Poeti Siculo-Toscani Guittone d’Arezzo Bonagiunta da Lucca Stilnuovo Guido Guinizelli Guido Cavalcanti Lapo Gianni Cino da Pistoia Dante Alighieri
“dolce stil novo” «0 frate, issa vegg’io», diss’elli, «il nodo che ‘l Notaro e Guittone e me ritenne di qua dal dolce stil novo ch’ì’ odo» (Purg. XXIV, 55-57) Dante fa pronunciare queste parole a Bonagiunta Orbicciani, il poeta che per primo aveva avvertito – e contestato polemicamente – il mutamento di maniera nei versi di Guinizzelli «I’ mi son un che, quando Amor mi spira, noto, e a quel modo ch’ e’ ditta dentro vo significando»: (Purg. XXIV, vv. 52-54)
Motivi ricorrenti Nuovo modo di concepire i contenuti della poesia: La “gentilezza” come nobiltà d’animo come propensione naturale al bene, al pefezionamento morale (cfr. Guido Guinizzelli, Al cor gentil) L’”Amore” come unico tema, assume dimensione spirituale Centralità della figura femminile, intesa come donna angelo capace di elevare l’anima dell’uomo
La lingua dolce Nuova lingua poetica: Ricerca di dolcezza: la sintassi è piana e lineare, il lessico alto e nobile. La lingua è quella cittadina, parlata dai ceti più colti e raffinati Viene rifiutato il modello di un lessico oscuro e ricco di provenzalismi e all’uso insistito di figure retoriche
Guido Guinizzelli Nato a Bologna Ghibellino, fu costretto all’esilio Si rifugiò a Monselice dove morì E’ considerato il precursore dello stilnovismo
Io voglio del ver la mia donna laudare Bella come la rosa e il giglio, e altri paragoni tratti dal mondo della natura Per merito suo lo stesso Amore si perfeziona, è’ una donna di straordinarie virtù,, tanto che chi saluta si libera dall’orgoglio o si converte alla nostra fede e nessuno può avere pensieri malvagi finché la vede 2 quartine 2 terzine https://itunes.apple.com/it/podcast/mp3-io-voglio-del-ver-la-mia/id271339116?i=319592784&mt=2