Tra l'ora di matematica e quella di lettere... il vino cotto in classe!
Ed eccoci nei panni dei nostri nonni Ed eccoci nei panni dei nostri nonni...seguendo le loro tracce abbiamo provato a fare il vino cotto in classe e in una sola ora!
Adattandoci a quei pochi strumenti casalinghi che avevamo a disposizione, ci siamo avventurati in questa nuova esperienza
Il profumo d'uva fragola portata dal prof Il profumo d'uva fragola portata dal prof. Malaspina ha subito invaso la classe: abbiamo preso alcuni grappoli dalla cassetta e li abbiamo messi in un grande recipiente di plastica... subito i maschi più robusti si sono messi all'opera, schiacciando i grappoli d'uva con le loro mani.
All'inizio il succo non si vedeva per niente ma pian piano il secchio si è riempito sempre più! Più braccia e più mani affondavano lì!
Ancora più braccia e più mani!!!
Mentre i maschi schiacciavano l'uva, la prof Mentre i maschi schiacciavano l'uva, la prof.ssa Giacopetti toglieva dal secchio le bucce e i raspi e li pressava nel retino per non sprecare il succo rimasto.
Dopo aver finito di schiacciare tutta l'uva, abbiamo travasato il succo dentro una pentola
Insieme al succo d'uva, abbiamo messo nella pentola due mele cotogne, tagliate a spicchi, per dare sapore al nostro mosto.
Avevamo le braccia viola scuro e bruciavano... L'odore in classe era quasi nauseante!
La pentola con il suo succo è stata messa su un fornello elettrico posto sul terrazzino “privato”della nostra classe.
Nelle ore successive, mentre la prof. ssa di lettere spiegava Nelle ore successive, mentre la prof.ssa di lettere spiegava!, siamo andati periodicamente a controllare il vino che bolliva e a togliere schiuma e bucce residue...
Suonata la campanella, siamo usciti tutti lasciando la povera prof Suonata la campanella, siamo usciti tutti lasciando la povera prof.ssa Giacopetti a controllare il mosto cotto. Lei l'ha fatto bollire altre due ore e mezza lasciandolo poi raffreddare nella pentola... Il giorno dopo abbiamo travasato il mosto cotto in un recipiente di vetro e lì l'abbiamo lasciato fermentare...il risultato lo si vedrà in seguito! Saremo riusciti veramente a fare un vino cotto decente?! A detta di nonno Fortunato, riuscire a fare il vino cotto a scuola è come andare sulla Luna!
“Per un buon vino cotto ci vuole, prima di tutto, l'uva adatta, poi un bel recipiente di rame, tempo, pazienza e tanta esperienza!” Solo così i nostri nonni facevano, e per fortuna fanno ancora, un vino cotto veramente speciale! Noi ci abbiamo provato, malgrado tutto, e di questa esperienza ci rimarrà un dolce e profumato ricordo! La classe II A di Monte Urano ( rielaborazione di Sara Isidori, Daria Del Moro, Cecilia Andrenacci, Alessandro Malaspina, Giada Catalini