la pianificazione nazionale Dr Antonio Federici Referente Screening Direzione Generale Prevenzione Ministero della Salute
Quale è la “questione” Indicazione e gestione del PSA Grande diffusione PSA Evidenze di varianza e inappropriatezza nell’indicazione ad eseguire il PSA nell’invio ad approfondimenti dei soggetti con PSA positivo Gestione degli approfondimenti consapevolezza del rischio di complicazioni e/o sovradiagnosi competenza e sicurezza come funzione dell’esperienza e dell’organizzazione Assenza di sicure prove di efficacia sulla riduzione della mortalità mediante programmi di screening di popolazione
Piano Nazionale della prevenzione Quando lo screening? patologie ad elevata frequenza (in caso contrario la probabilità di intercettare casi positivi sarebbe remota) ; livello di adesione piuttosto elevato (altrimenti i casi, anche frequenti, non potrebbero essere individuati). test che abbiano una elevata sensibilità, per rilevare il numero più elevato di sospetti, ma che al contempo consentano, nella fase di approfondimento, una elevata specificità, per evitare sovratrattamenti. ad essere efficace non è il TEST di screening (che ciascuno potrebbe utilizzare individualmente) ma il PROGRAMMA di screening (che vede combinati analisi epidemiologiche, di efficacia, di qualità). La scelta di attuare uno screening o meno è quindi caratteristicamente una scelta di sanità pubblica, al di fuori della quale il rischio della inappropriatezza è elevato.
Piano Nazionale della prevenzione Nella scelta dei PS da implementare occorre tenere conto dell’innovazione di dimostrata efficacia: la possibilità di differenziare classi di rischio basate su caratteristiche cliniche e/o familiari e/o genetiche che richiedono lo sviluppo di programmi di screening specifici; la disponibilità di nuove tecnologie. il grande peso delle valutazioni etiche, poiché la prevenzione secondaria coinvolge in effetti persone sane e non malate.
Piano Nazionale della prevenzione Contrastare il cancro alla prostata Sottobiettivi Linee di supporto Linee di intervento Definire interventi efficaci di prevenzione secondaria Coordinare attività di studio e sperimentali Garantire la qualità dello screening spontaneo Definire protocolli e percorsi per chi si sottopone spontaneamente a PSA Definire criteri di accreditamento per i centri di approfondimento e terapia
Piano oncologico Nazionale Individuare un “disease management” della diagnosi precoce Uso del PSA : diffondersi di tale uso nella popolazione; assorbimento di risorse intrinseco e generato. Evidenze di letteratura non concordi sul fatto che un programma di screening “attivo” sia efficace e esente da problemi di over -treatment, necessità di governare un comportamento così diffuso tra i professionisti e la popolazione, in particolar modo per l’assenza di chiare indicazioni di appropriatezza dell’uso delle prestazioni di approfondimento/trattamento adeguata informazione alla persona che vuole eseguire il PSA sui rischi di overdiagnosi e di sovratrattamento
Il luogo dell’appropriatezza in prevenzione secondaria Conclusioni 1 Il luogo dell’appropriatezza in prevenzione secondaria Modificato da Green & Kreuter, Health Program Planning, 4th ed., McGraw-Hill, 2005 Persone che effettuano un test di diagnosi precoce appropriato.
Conclusioni 2 Le sfide Obiettivi: Sicurezza Qualità Appropriatezza CCM Ministero Regioni ONS Associazioni Società scientifiche …….. …… Obiettivi: Sicurezza Qualità Appropriatezza Strumenti Lavoro interdisciplinare (Istituti di ricerca, società scientifiche cliniche e di sanità pubblica ed esperti di screening) Rapporto con la ricerca Criteri e strumenti per influire sui comportamenti dei professionisti Interazione coi programmatori