la pianificazione nazionale

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Cardiopatia Ischemica: dall’acuto alla riabilitazione
Advertisements

La Formazione dei medici in materia di celiachia Annamaria Castellazzi Università degli Studi di Pavia.
LASP e il governo degli interventi di prevenzione Sala Tevere Regione Lazio Roma, 20 gennaio 2009 Domenico Di Lallo Convegno Regionale.
Paolo DArgenio Utilizzare linformazione sugli obiettivi di salute e innovare la pratica della sanità pubblica.
Sorveglianze e nuovo Piano nazionale della prevenzione Giuseppe Filippetti Ministero Lavoro, Salute e Politiche Sociali Prospettive sulluso del sistema.
Deliberazione Giunta Regionale Toscana n. 716 del 3 agosto 2009
Il contributo dei Chirurghi lombardi alla costruzione della ROL
L'ASSISTENZA ONCOLOGICA NELLE PICCOLE ISOLE ATTESE, RISORSE, CRITICITA Favorire ed Ottimizzare la Compliance Ponza Maggio 2013 Dott.sa Paola Bellardini.
1 37° Congresso Nazionale A.N.M.D.O. Gestire il futuro in sanità Bologna, 8-11 giugno 2011 Oncologia: un viaggio Dr.ssa Silvia Pierotti Media e sanità:
SANITA’ PUBBLICA, MEDICINA DEL LAVORO
La Prevenzione Cardiovascolare nella Pratica Clinica Diffusione dei contenuti della III Conferenza La Prevenzione Cardiovascolare nella Pratica Clinica.
La specificità chirurgica: quale sindacato? Il punto di vista dei chirurghi.
MILLEGPG uno strumento per migliorare e migliorarsi
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il piano di prevenzione cardiovascolare
IL RUOLO STRATEGICO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE
1 I programmi di screening, la valutazione di performance, le prospettive della valutazione di impatto Marco Zappa Reggio Emilia – 5 Aprile 2006 X congresso.
Stefano Ciatto Istituto Scientifico per la Prevenzione Oncologica Istitito Toscano Tumori Lesperienza della Toscana: Lutilizzo dei dati del Registro Tumori.
Il progetto IGEA in Italia:
LA RIABILITAZIONE COME PROCESSO DI INTEGRAZIONE
LA SANITA' ELETTRONICA Sicurezza, privacy e gestione dei dati Roma, 5 dicembre 2005 Angelo Rossi Mori, Unità Sanità Elettronica Istituto.
Igiene: definizioni e generalità
Screening. Il termine screening, è un anglicismo utilizzato in medicina, per indicare una strategia (protocollo) di indagini diagnostiche, utilizzate.
Ministero della Salute Guadagnare salute Rendere facili le scelte salutari.
I tumori in Italia – AIRTUM 2011 (1) Il cancro rappresenta la seconda causa di morte in Italia (30%) dopo le patologie cardiocircolatorie (39%). Si stima.
SCREENING DEL DIABETE MELLITO TIPO 2 IN MEDICINA GENERALE: UN INTERVENTO PREVENTIVO POSSIBILE. STUDIO IN PROVINCIA DI MATERA R.Tataranno*, medico S.I.M.G.
SCREENING ONCOLOGICI DEFINIRE IL PROFILO ORGANIZZATIVO Workshop SItI - FISM Il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione Cernobbio, 8 novembre 2005 Sandro.
1 La formazione specialistica ed il ruolo di coordinamento di FISM CD FISM.
WORKSHOP IL PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE: LAPPORTO DELLE SOCIETÀ SCIENTIFICHE Carlo Signorelli Segretario Generale Società Italiana di Igiene (SItI)
La sicurezza dei Pazienti Pasquale Spinelli Roma, 18 maggio 2007.
Journal Club Journal Club 2 Dicembre 2010 Il progetto LASER e Sopravvivere alla Sepsi nel Policlinico di Modena M. Miselli P. Marchegiano.
Aspetti etici della sperimentazione Roberto Satolli Comitato Etico INT Tavola rotonda: Parliamo di GIST con i pazienti Istituto Nazionale dei Tumori –
HEALTH TECHNOLOGY ASSESSMENT (HTA)
Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
Il MMG come garante dei passaggi tra domicilio, RSA ed ospedale
Giuliana Bernaudo Direttore Distretto Sanitario Tirreno ASP Cosenza
LEZIONE 6 MISURE DI PREVENZIONE.
REGIONE EMILIA ROMAGNA Progetti finalizzati alla modernizzazione
LA CRESCITA PROFESSIONALE DEL PERSONALE DELLA PROV. AUT. DI BOLZANO Bolzano 5 settembre 2008 Presentazione di: ALDO ANCONA Agenzia nazionale per i servizi.
Appropriatezza dei percorsi nella rete riabilitativa
Prevenzione del Tumore della Prostata
Strumenti operativi Si tratta di strumenti la cui finalità è quella di migliorare l’organizzazione dell’assistenza e, di conseguenza, favorire l’erogazione.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI GENOVA
Il Piano Nazionale di Prevenzione in Agricoltura :Graduazione dei rischi e buone prassi come opportunità strategica della prevenzione Dr. Giancarlo Marano.
IPOTIROIDISMO SUBCLINICO
Relatore: Prof:Schindler Anna Accornero
Convegno “Governance sanitaria, modelli unici regionali
Referente regionale promozione della salute
Il Disease and Care Management
I test di screening C.Quercioli
La percezione del rischio
igiene Scienza della salute che si propone il
APPROPRIATEZZA TERAPEUTICA E ADERENZA ALLA TERAPIA
Il futuro del territorio nel prossimo triennio. Giorgio Scivoletto
La nuova visione nella collettività Mutamento di concezione Mutamento di concezione Consenso Bisogno di conoscenza Bisogno di salute.
Struttura/organizzazione/obiettivi/metodi Formazione e Ricerca Montecatini venerdì 15 maggio 2009 Dr Giuseppe DONATO – coop Medi.Ter (Lazio)
Dott. Giorgio Martiny Direttore Generale ASL4 Chiavarese Regione Liguria ForumPa 2004 Roma, 12/05/2004.
PREVENZIONE DEI TUMORI DEL COLLO DELL'UTERO:
PREVENZIONE SECONDARIA: SCREENING. sensibilità a/a+c specificità d/b+d prevalenza a+c/N valore predittivo + a/a+b valore predittivo – d/c+d m.
PREVENZIONE SECONDARIA: SCREENING. sensibilità a/a+c specificità d/b+d prevalenza a+c/N valore predittivo + a/a+b valore predittivo – d/c+d m +
Bologna 20 marzo 2010 Pierluigi Macini Servizio Sanità Pubblica Direzione Generale Sanità e Politiche sociali.
La conoscenza è alla base dell’ appropriatezza prescrittiva.
eHealth Meeting WORKSHOP trapani, 11 settembre RESPONSABILITA’ SANITARIA NELLA TELEMEDICINA ……luci ed ombre… avv.
Consensus conference sugli esami di follow up
PRIMO ANNUNCIO CONVEGNO NAZIONALE DI MEDICINA PREDITTIVA LA MEDICINA PREDITTIVA NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI PERDITA DI AUTONOMIA PROGETTO CCM 2013.
DOSSIER FORMATIVO INDIVIDUALE PERCHE’ FARE UNO SFORZO IN PIU’? COME POSSO SAPERE GLI OBIETTIVI FORMATIVI di UN TRIENNIO? 1dott.ssa Lina Bianconi.
14 Novembre 2014 G. Gulino, M. Antonucci, D. Pugliese, G. Palermo, M. Vittori, PF. Bassi Clinica Urologica, Policlinico Agostino Gemelli, Università Cattolica.
PRP DGR 2071 del  Programmi di prevenzione collettiva  Programmi rivolti a gruppi di popolazione a rischio  Programmi volti a prevenire.
Medicina sociale … Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale – Università degli Studi di Macerata.
PREVENZIONE DELLA PATOLOGIA CARDIOVASCOLARE. Cardiopatia ischemica uominidonne Vasculopatie cerebrali Mortalità per malattie del sistema circolatorio.
Transcript della presentazione:

la pianificazione nazionale Dr Antonio Federici Referente Screening Direzione Generale Prevenzione Ministero della Salute

Quale è la “questione” Indicazione e gestione del PSA Grande diffusione PSA Evidenze di varianza e inappropriatezza nell’indicazione ad eseguire il PSA nell’invio ad approfondimenti dei soggetti con PSA positivo Gestione degli approfondimenti consapevolezza del rischio di complicazioni e/o sovradiagnosi competenza e sicurezza come funzione dell’esperienza e dell’organizzazione Assenza di sicure prove di efficacia sulla riduzione della mortalità mediante programmi di screening di popolazione

Piano Nazionale della prevenzione Quando lo screening? patologie ad elevata frequenza (in caso contrario la probabilità di intercettare casi positivi sarebbe remota) ; livello di adesione piuttosto elevato (altrimenti i casi, anche frequenti, non potrebbero essere individuati). test che abbiano una elevata sensibilità, per rilevare il numero più elevato di sospetti, ma che al contempo consentano, nella fase di approfondimento, una elevata specificità, per evitare sovratrattamenti. ad essere efficace non è il TEST di screening (che ciascuno potrebbe utilizzare individualmente) ma il PROGRAMMA di screening (che vede combinati analisi epidemiologiche, di efficacia, di qualità). La scelta di attuare uno screening o meno è quindi caratteristicamente una scelta di sanità pubblica, al di fuori della quale il rischio della inappropriatezza è elevato.

Piano Nazionale della prevenzione Nella scelta dei PS da implementare occorre tenere conto dell’innovazione di dimostrata efficacia: la possibilità di differenziare classi di rischio basate su caratteristiche cliniche e/o familiari e/o genetiche che richiedono lo sviluppo di programmi di screening specifici; la disponibilità di nuove tecnologie. il grande peso delle valutazioni etiche, poiché la prevenzione secondaria coinvolge in effetti persone sane e non malate.

Piano Nazionale della prevenzione Contrastare il cancro alla prostata Sottobiettivi Linee di supporto Linee di intervento Definire interventi efficaci di prevenzione secondaria Coordinare attività di studio e sperimentali Garantire la qualità dello screening spontaneo Definire protocolli e percorsi per chi si sottopone spontaneamente a PSA Definire criteri di accreditamento per i centri di approfondimento e terapia

Piano oncologico Nazionale Individuare un “disease management” della diagnosi precoce Uso del PSA : diffondersi di tale uso nella popolazione; assorbimento di risorse intrinseco e generato. Evidenze di letteratura non concordi sul fatto che un programma di screening “attivo” sia efficace e esente da problemi di over -treatment, necessità di governare un comportamento così diffuso tra i professionisti e la popolazione, in particolar modo per l’assenza di chiare indicazioni di appropriatezza dell’uso delle prestazioni di approfondimento/trattamento adeguata informazione alla persona che vuole eseguire il PSA sui rischi di overdiagnosi e di sovratrattamento

Il luogo dell’appropriatezza in prevenzione secondaria Conclusioni 1 Il luogo dell’appropriatezza in prevenzione secondaria Modificato da Green & Kreuter, Health Program Planning, 4th ed., McGraw-Hill, 2005 Persone che effettuano un test di diagnosi precoce appropriato.

Conclusioni 2 Le sfide Obiettivi: Sicurezza Qualità Appropriatezza CCM Ministero Regioni ONS Associazioni Società scientifiche …….. …… Obiettivi: Sicurezza Qualità Appropriatezza Strumenti Lavoro interdisciplinare (Istituti di ricerca, società scientifiche cliniche e di sanità pubblica ed esperti di screening) Rapporto con la ricerca Criteri e strumenti per influire sui comportamenti dei professionisti Interazione coi programmatori