Università degli Studi di Pisa Valerio Cutini insegnamento di Tecnica Urbanistica Corso di laurea triennale in Ing. Edile Ingegneria del Territorio Corso.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
MODELLISTICA DEI SISTEMI DI TRASPORTO
Advertisements

Introduzione al Corso Ingegneria del Territorio Tecnica Urbanistica
Gestione della memoria centrale
Elio Borgonovi Università Bocconi
1 Provincia di Mantova Tipi di indicatore Alessandro Battistella 2012.
ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico
Raccolta dei dati e relazioni tra variabili
LABORATORIO ARCH. CITTA’ I/A Argomenti Lezioni Trasporti a. a
Gli Indici di Produttività di Divisia
Il Piano Regolatore Generale: nozioni ed elementi tecnici
Gli strumenti alternativi al PRGC: il PRGI ed il PF
Elementi di programmazione ad oggetti a. a. 2009/2010 Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica Docente: Mauro Mazzieri, Dipartimento di Ingegneria.
© Copyright - Consoli – Trinaistich - Astorina
Fabrizio Bottini La dispersione urbana: costi collettivi e risposte della pianificazione (parte prima: descrizione del fenomeno)
LEZIONI DI MACROECONOMIA CAPITOLI 5 & 6
Stima di un immobile residenziale
Geografia degli spazi rurali Il fenomeno della seconda casa
Lezione 17 Europa: un popolo di migranti.
Il sistema aziendale.
Corso di POPOLAZIONE TERRITORIO E SOCIETA’ 1 AA
Prof. Cerulli – Dott.ssa Gentili
“Gestione della Qualità” Le ISO 9001: un esempio di mappa dei processi
Il principio di interazione spaziale
Corso di POPOLAZIONE TERRITORIO E SOCIETA 1 AA LEZIONE 2.
Spazio, Territorio, Città
SINTESI DELLA PROCEDURA DI PIANIFICAZIONE DEI TRASPORTI
Lezione n° 12 Università degli Studi Roma Tre – Dipartimento di Ingegneria Corso di Teoria e Progetto di Ponti – A/A Dott. Ing. Fabrizio Paolacci.
L’approccio configurazionale. Basi concettuali
Lezione n° 9 Università degli Studi Roma Tre – Dipartimento di Ingegneria Corso di Teoria e Progetto di Ponti – A/A Dott. Ing. Fabrizio Paolacci.
L’elettricità.
Gli algoritmi del minimo percorso
Il principio di accessibilità
L’approccio percettivo
TECNICA URBANISTICA.
Università degli Studi di Pisa Valerio Cutini insegnamento di Tecnica Urbanistica Corso di laurea triennale in Ing. Edile Ingegneria del Territorio Corso.
Aree problematiche Profilo utenze Caratteristiche del contesto Risorse ambientali scarsità sostenibilità responsabilizzazione dell’utente Aspetti sociologici.
Università degli Studi di Pisa Valerio Cutini insegnamento di Tecnica Urbanistica Corso di laurea triennale in Ing. Edile Ingegneria del Territorio Corso.
Università degli Studi di Pisa Valerio Cutini insegnamento di Tecnica Urbanistica Corso di laurea triennale in Ing. Edile Ingegneria del Territorio Corso.
Ing. Raffaele Carli ( Politecnico di Bari Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale Corso di Analisi dei Sistemi Bari, 16.
Lezione n° 14 Università degli Studi Roma Tre – Dipartimento di Ingegneria Corso di Teoria e Progetto di Ponti – A/A Dott. Ing. Fabrizio Paolacci.
Lezione n° 11 Università degli Studi Roma Tre – Dipartimento di Ingegneria Corso di Teoria e Progetto di Ponti – A/A Dott. Ing. Fabrizio Paolacci.
Adriana Luciano e Silvia Pilutti
Università degli Studi di Pisa Valerio Cutini insegnamento di Tecnica Urbanistica Corso di laurea triennale in Ing. Edile Ingegneria del Territorio Corso.
ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI SULLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN ITALIA G. Ferrari; N. Ferrari; R. Sammito.
Università degli Studi di Pisa Valerio Cutini insegnamento di Tecnica Urbanistica Corso di laurea triennale in Ing. Edile Ingegneria del Territorio Corso.
Variabili temporali Analisi statistica
Università degli Studi di Pisa Valerio Cutini insegnamento di Tecnica Urbanistica Corso di laurea triennale in Ing. Edile Ingegneria del Territorio Corso.
PROGETTO E REALIZZAZIONE DI UN COMPONENTE SOFTWARE PROGRAMMABILE PER LA PIANIFICAZIONE DI COMMISSIONI DI LAUREA FACOLTA’ DI INGEGNERIA Corso di Laurea.
Università degli Studi di Pisa Valerio Cutini insegnamento di Tecnica Urbanistica Corso di laurea triennale in Ing. Edile Ingegneria del Territorio Corso.
il Piano di Lottizzazione
Il principio di gerarchia
ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico
Università degli Studi di Bologna FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Ricerca Operativa MODELLI PER L’OTTIMIZZAZIONE DELL’OFFERTA.
La componente demografica come generatrice di mobilità La domanda di mobilità, sia di persone che di merci, dipende da tanti elementi. Tra questi uno dei.
I Parte LA PRODUZIONE STATISTICA DEI DATI  Introduzione  La pianificazione  Il disegno dell’indagine  Le tecniche d’indagine  Le fasi operative 
Le variabili della mobilità ll territorio come contenente degli insediamenti urbani e delle attività produttive Lo studio del territorio può partire dalla.
Territorio e Urbanistica
Economia e Organizzazione Aziendale
Progetto di travi in c.a.p isostatiche
I costi di produzione Nelle lezioni precedenti abbiamo considerato il funzionamento di un sistema di mercato. In questa lezione considereremo i costi di.
“Le tecniche per la valutazione dei progetti di investimento” CORSO CLEC/CLEIF ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE.
Lezioni del corso GESTIONE DEI SISTEMI DI TRASPORTO la manutenzione anno accademico anno accademico prof. ing. Gaetano Galante Corsi.
Corsi di laurea magistrale in Ingegneria dei Sistemi Idraulici e di Trasporto - Gestionale lezioni del corso GESTIONE DEI SISTEMI DI TRASPORTO la manutenzione.
LOCALIZZAZIONE OTTIMALE Prof. Luigi Piemontese UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” DiARC - DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA TECNICA DELLA PIANIFICAZIONE.
Esercitazione 02/12/2008 Ing. Maria Teresa Borzacchiello Corso di Tecnica ed Economia dei Trasporti Prof. Vincenzo Torrieri 1 Il problema dell’ottimo di.
Lezioni di Ricerca Operativa Corso di Laurea in Informatica
10/5/061 Lez. 12 Previsioni di traffico Generalità Previsioni di scenario.
La zonizzazione e gli standard Prof. Luigi Piemontese.
Lezione n° 15 Teoria della dualità: - Interpretazione Economica Lezioni di Ricerca Operativa Corso di Laurea in Informatica Università di Salerno Prof.
Valutazioni applicate alle decisioni di investimento Arch. Francesca Torrieri Analisi di sensitività e analisi del rischio.
Transcript della presentazione:

Università degli Studi di Pisa Valerio Cutini insegnamento di Tecnica Urbanistica Corso di laurea triennale in Ing. Edile Ingegneria del Territorio Corso di laurea magistrale in Ing. Idraulica,Trasporti e Territorio Lezione n° 6. Il principio di competitività a.a / 2014

valerio cutini a.a Il principio di competitività studia le condizioni che sono all’origine dello sviluppo e della crescita della città Il principio di competitività Come si evolve la città?

valerio cutini a.a La teoria della base economica Il principio di competitività scaturisce dalla necessità di distinguere, all’interno delle funzioni urbane, fra quelle che si rivolgono ad una domanda esterna e quelle che al contrario si rivolgono a soddisfare i bisogni della popolazione residente La città viene in certo modo interpretata come una grande “macchina per produrre” beni e servizi, e il bacino di mercato dei beni prodotti viene individuato essenzialmente al suo esterno Tuttavia, questa macchina necessita per il suo funzionamento di molte attività e funzioni al servizio delle attività e della popolazione impegnata nella produzione

valerio cutini a.a La teoria della base economica È quindi possibile distinguere due generi di attività Secondo la cosiddetta “teoria della base economica” urbana, la forza che determina le condizioni per lo sviluppo e la crescita di una città, il motore della dinamica urbana, risiede nelle attività di base, mentre le attività di servizio ne assicurano il semplice sostentamento Attività di base Attività di servizio Attività che producono beni e servizi destinati all’esterno del sistema Attività destinate al sostentamento della popolazione residente e delle attività esistenti

valerio cutini a.a Attività di base e di servizio Nozioni P - popolazione residente B - popolazione occupata in attività di base S - popolazione occupata in attività di servizio E - occupazione totale β= 1/α - tasso di occupazione P = α E = α (B + S) = αB + αS Ad un aumento di una unità dei posti di lavoro corrisponderà un aumento α della popolazione residente Questa dinamica è innescata dalla creazione di posti di lavoro in attività di base, e solo successivamente sostenuta dalle attività di servizio Sulla teoria della base economica è fondato il modello di Lowry

valerio cutini a.a Il modello di Lowry Il modello di Lowry venne elaborato nel 1964 da Ira Lowry e presentato all’interno di uno studio finalizzato alla pianificazione dell’area urbana di Pittsburgh Soggetto nei decenni successivi ad alcuni significativi raffinamenti (Garin, Wilson), è sicuramente il più diffuso e utilizzato modello di analisi dello spazio urbano la teoria della base economica urbana, che mette in relazione attività di base, attività di servizio e residenze il principio di interazione spaziale, che viene utilizzato per allocare la popolazione attorno ai luoghi di lavoro e le attività di servizio attorno alle residenze La logica operativa del modello consiste nella elegante fusione di due ipotesi teoriche

valerio cutini a.a Il modello di Lowry Il modello di Lowry assume come dato di input l’entità e la localizzazione delle attività di base in un sistema urbano, e fornisce su tale base stime riguardanti la dimensione della consistenza totale della popolazione insediata e la sua localizzazione nel sistema urbano la dimensione dell’occupazione nel settore di servizio e la sua localizzazione nel sistema la distribuzione della domanda di trasporto a servizio degli spostamenti casa-lavoro

valerio cutini a.a Il modello di Lowry: la logica operativa L’occupazione di base determina, attraverso l’uso di un tasso di attività, l’incremento della popolazione Mediante un modello gravitazionale a vincolo unico la popolazione viene allocata alle zone di residenza La popolazione insediata determina, attraverso l’uso di un altro tasso di attività, l’occupazione nei settori di servizio Mediante un altro modello a vincolo unico l’occupazione di servizio è allocata alle zone di occupazione L’occupazione di servizio determina una aliquota addizionale di popolazione insediata E così via, iterativamente, fintantoché gli incrementi diventano irrisori e trascurabili

valerio cutini a.a Il modello di Lowry Notazioni C ij - costo di trasporto fra la zona i e la zona j B i - l’occupazione di base nella zona i α - inverso del tasso di occupazione, ovvero il numero di persone mantenute da un posto di lavoro f(c ij ) = d -α - funzione che esprime l’impedenza spaziale β - tasso di servizio, ovvero l’occupazione di servizio richiesta da una popolazione data Sia dato un sistema insediativo suddiviso in n zone S i - occupazione di servizio nella zona i

valerio cutini a.a Il modello di Lowry: il problema quanta popolazione si insedierà nel sistema Il problema che il modello si pone di risolvere è l’evoluzione di un sistema insediativo in seguito ad una perturbazione, consistente nell’introduzione di occupazione in attività di base dove andrà a vivere e a lavorare in relazione alle opportunità di lavoro offerte In concreto, supponendo una dei cambiamenti nella localizzazione delle attività di base, il modello è in grado di prevedere:

valerio cutini a.a Il modello di Lowry: l’allocazione delle residenze La popolazione residente ΔPj esprime una domanda di servizi che produrrà una occupazione di servizio così definita Si ricava così la quantità totale di popolazione residente in ogni zona j a seguito della localizzazione delle attività E i T ij = A i E i P j d ij -α dove A i = 1 / Σ j P j d ij -α Ovvero, ponendo Pr ij = A i P j d ij -α T ij = E i Pr ij ΔP j = α Σ i T ij

valerio cutini a.a Il modello di Lowry: l’allocazione delle attività di servizio Si determina la quantità delle interazioni fra la zona i ove sono localizzate le attività di base e la zona residenziale j Questa occupazione viene attribuita alle varie zone i come sommatoria delle interazioni D j = β ΔP j T ji = B j D j S i d ji -α dove B j = 1 / Σ i S i d ji -α Ovvero, ponendo Pr ji = B j S i d ji -α T ji = D j Pr ji Così si ricava: ΔS i = Σ j T ji

valerio cutini a.a Il modello di Lowry: l’iterazione del calcolo La localizzazione della occupazione ΔSi nella zona i determina un incremento di popolazione ΔP che si redistribuisce fra le zone j, come già visto nella fase iniziale Si procede in tale modo fino a quando gli incrementi di popolazione e del numero di occupati in attività di servizio diventano di entità trascurabile

valerio cutini a.a Il modello di Lowry: un diagramma di flusso ATTIVITA’ DI BASE POPOLAZIONE RESIDENTE ATTIVITA’ DI SERVIZIO SOTTOMODELLO DELLE RESIDENZE SOTTOMODELLO DELLE RESIDENZE SOTTOMODELLO DEI SERVIZI SOTTOMODELLO DEI SERVIZI STOP BiBi BiBi ΔP j ΔS i