“Chiamati a incontrare Gesù …per abitare/vivere con Lui”!

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Transcript della presentazione:

“Chiamati a incontrare Gesù …per abitare/vivere con Lui”! II dom. T.O. - B Gv 1,35-42 “Chiamati a incontrare Gesù …per abitare/vivere con Lui”!

Preghiera Iniziale L’incontro con te, Signore Gesù, ci porta a spendere la vita per un ideale alto; segna l’inizio di un cammino personale, non delegabile; fa appello al desiderio profondo di metterci alla tua sequela concreta. Chi ti ha incontrato non può non comunicarti, dare il primato alla preghiera e alla contemplazione. Tu penetri nel cuore, ne scruti le fibre più segrete. Concedici, o Signore, il Tuo Santo Spirito perché mettendoci in continuo ascolto di te, possiamo conoscere la tua voce, essere fissati dal tuo sguardo e seguire le tue orme… Preghiera Iniziale

La liturgia della Parola presenta cinque storie di vocazione: SAMUELE 1^ lettura CRISTO nel salmo Il CRISTIANO 2^ lettura ANDREA e PIETRO nel vangelo

salmo 39 Ho sperato: ho sperato nel Signore ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, lode al nostro Dio. Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto. Non hai chiesto olocàusto e vittima per la colpa. Allora ho detto: “Ecco, io vengo. Sul rotolo del libro, di me è scritto che io faccia il tuo volere. Mio Dio, questo io desidero, la tua legge è nel profondo del mio cuore”. Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.

1 Cor 6,13-20 Fratelli, il corpo non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si da all'impudicizia, pecca contro il proprio corpo. O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!

Samuele 1^ lett. La vocazione di Samuele, nella descrizione che ne fa la prima lettura, fa sentire più vicino a noi il graduale itinerario che porta il giovane Samuele, attraverso la mediazione di Eli, a dire “Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta”. Una osservazione: Rispondere alla chiamata del Signore non è mettersi a fare questa o quella cosa, ma dichiarare a Lui la propria disponibilità all’ascolto.

… CHE VOCE HA DIO? Non ha una voce facilmente riconoscibile! Quasi a dire che non è importante quello che facciamo, è invece importante che quanto facciamo sia il frutto dell’ascolto! Non ha una voce facilmente riconoscibile! (Samuele vive nel tempio… ma corre da un altro). “Spesso Dio parla il dialetto del villaggio”… (Bonhoeffer) … CHE VOCE HA DIO?

1Sam 3,3b-10.19 In quei giorni, Samuèle era coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l'arca di Dio. Allora il Signore chiamò: “Samuèle!” e quegli rispose: “Eccomi”, poi corse da Eli e gli disse: “Mi hai chiamato, eccomi!”. Egli rispose: “Non ti ho chiamato, torna a dormire!”. Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo: “Samuèle!” e Samuèle, alzatosi, corse da Eli dicendo: “Mi hai chiamato, eccomi!”. Ma quegli rispose di nuovo: “Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!”. In realtà Samuèle fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: “Samuèle!” per la terza volta; questi si alzò ancora e corse da Eli dicendo: “Mi hai chiamato, eccomi!”. Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto. Eli disse a Samuèle: “Vattene a dormire e, se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”. Samuèle andò a coricarsi al suo posto. Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: “Samuèle, Samuèle!”. Samuèle rispose subito: “Parla, perché il tuo servo ti ascolta”. Samuèle acquistò autorità poiché il Signore era con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole.

Gv 1,35-42 35Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli 36e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: “Ecco l'agnello di Dio!”. 37E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. 38Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: “Che cercate?”. Gli risposero: “Rabbì (che significa maestro), dove abiti?”. 39Disse loro: “Venite e vedrete”. Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. 40Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: “Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)” 42e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: “Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)”.

vv. 35-39 vv. 35-36 Il tema della gradualità, arricchita da altri particolari torna nel vangelo, composto da due scene di vocazione: vv. 35-39 vv. 35-36

Contesto 1 *vv. 35-39: Protagonisti due discepoli del Battista: Andrea ed uno senza nome… (può essere ciascuno di noi…) *vv. 35-36: La mediazione di Giovanni, ed il suo dichiararsi “voce” portano già i primi frutti e spingono nella direzione giusta, tant’è che dopo la sua proclamazione “Guardate l’Agnello (il servo) di Dio” , “due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù”. Giovanni ed Eli hanno il compito di far uscire dall’utero protettivo della passività, dell’abitudine… I discep. mostrano di aver capito il messaggio!

*v. 38: “Che cercate?” “Dove abiti?” Chiede… (al presente) Esistono sequele sbagliate… Le domande mettono in rilievo un atteggiamento importante e basilare perché la risposta possa essere autentica: la ricerca, la «curiosità», la voglia di mettere «esperienza» con «esperienza» («dove vivi? »)

Abita in una tenda! (Gv 1,14) «Venite e vedrete...» *v. 39a: Gesù non fa prediche! Risponde alla voglia di mettere «esperienza» con «esperienza», invitando: Gesù è un maestro itinerante, non statico, come gli altri rabbini. Abita in una tenda! (Gv 1,14) «Venite e vedrete...»

*v. 39b: «Andarono…videro… si fermarono a vivere con lui». = si mossero dalla loro posizione, uscirono dalla loro esaltante ma ridotta esperienza (con Giovanni) e ne fecero una tanto decisiva e importante da essere fissata da Gv con un particolare cronologico: «era l’ora decima (circa le quattro del pomeriggio)». A volte manca l’INCONTRO/evento, l’appuntamento con un fatto insolito che coinvolge ed esige di essere fissato. A volte manca la risposta a uno che passa!

Contesto 2 *vv. 40-42: Quinta scena di vocazione: quella di Pietro. Anche questa, come quella di Samuele, di Andrea e dell’anonimo suo compagno è una vocazione mediata, graduale e segnata dall’iniziativa di Gesù. *v. 40: Andrea, il «mediatore», è uno che «aveva ascoltato» ed aveva «seguito»: i due gesti fondamentali del discepolo.

v. 41a:. «andò a cercare»:. “heurisko” non indica un incontro *v. 41a: «andò a cercare»: “heurisko” non indica un incontro fortuito ma il risultato di una attività. *v. 41b: «abbiamo trovato»: comunica la sua esperienza di fede («il Messia»), ma non si ferma a quella… «lo condusse da Gesù»

*v. 42a: «lo condusse da Gesù»… Andrea ha imparato bene la lezione da Giovanni Battista: «non sono io…». *v. 42b: «Gesù fissando lo sguardo» … L’esperienza di Pietro comincia con lo sguardo intenso di Gesù e con il suo entrare nella storia personale (=cambio del nome) di Pietro, sconvolgendola!

Brani di riferimento * Sul significato dell’agnello nell’AT: Es 12,1-28; Is 52,13 - 53,12. * Sul “seguire” nel Vangelo di Gv: Gv 8,12; 10,4.27; 12,26; 13,36-38; 21,19-22. * Sul “venire a Gesù” nel Vangelo di Gv: Gv 3,21; 5,40; 6,35.37.45; 7,37. * Sul “dare il nome” nell’AT: Gn 17,5; 32,28.

Preghiamo con Gv 1,35-42 Non esistono scappatoie, non servono effetti magici, non hanno senso le immersioni istantanee. Tu richiedi il mio tempo, l’attesa e la fedeltà, la disponibilità e il dialogo: da qui può nascere una relazione con Te, che mi cambia la vita. Signore, depongo ai tuoi piedi tutte le ambiguità delle mie attese e dei miei progetti, perché sia la tua voce a guidare i miei passi verso di Te. Quante somiglianze, Signore, tra la mia storia e quella del racconto evangelico. Se ti ho seguito è perché anch’io ho udito una voce che mi diceva: «È lui! Vale la pena scommettere su di Lui!». Anche nella mia vita c’è stato un “Giovanni Battista” ad indirizzarmi verso di Te. Oltre questo, però, c’è voluto qualcosa di più: la decisione di mettermi in cammino, il desiderio di incontrarti, la disponibilità a stare con Te senza misurare il tempo. Alla domanda: «Dove abiti?», che ti rivolgo soprattutto nei momenti di buio, Tu mi chiedi semplicemente di seguirti, di stare con Te, di ascoltarti, di rimanerti accanto. «Vieni e vedi!»: è questa la risposta che si sentono dare quelli che ti cercano con cuore sincero. Aiutami a fermarmi presso di Te, a non temere il silenzio della contemplazione, quel silenzio che mi permette di fare un’esperienza profonda della tua amicizia. «Parla che il tuo servo ti ascolta!» Voglio aprire, Signore, il mio cuore a un rinnovato ascolto della tua parola, per seguirti concretamente nelle scelte della mia vita. Amen.