IL CASO MOGGI DUE QUOTIDIANI A CONFRONTO Di Marco Barzizza
Obiettivo: Presentare dettagliatamente il Sistema Moggi Mostrare le possibili differenze della comunicazione sportiva relativamente a un caso eclatante quale Calciopoli, mettendo a confronto i due principali quotidiani sportivi italiani
Il “Sistema Moggi” Comunque lo si voglia chiamare (Sistema Calcio, Moggiopoli, Calciopoli), consiste in quella “Cupola” di persone, più o meno vicine al mondo del calcio, che da anni si accordava per gestire il campionato di Serie A. Nel maggio 2006 il caso viene a galla e nonostante sia stato “risolto”, tiene banco ancora adesso.
Chi c’era sotto la “Cupola”?
Quotidiani a confronto La Gazzetta dello Sport (Milano) Tuttosport (Torino)
Sono evidenti i differenti modi di affrontare il problema: qui “La Gazzetta dello Sport” esce allo scoperto…
…lo stesso giorno “Tuttosport” nasconde il problema
Si riscontrano alcune differenze: Di testo Di posizione Di “tifo”
Differenze di testo Parole diverse per descrivere lo stesso fatto Diversa l’enfasi delle notizie
Differenze di testo TuttosportLa Gazzetta dello Sport
Differenze di posizione Lo stesso argomento viene posizionato diversamente all’interno del giornale Ciò dipende dalla rilevanza che si vuole dare alla notizia
Differenze di posizione Tuttosport Pag. 5 Gazzetta Pag. 9
Differenze di “tifo” Ciascun giornale privilegia una squadra piuttosto che un’altra Esistono veri e propri giornalisti “tifosi” che tralasciano obiettività e trasparenza per difendere a spada tratta la squadra del cuore Il Caso Moggi è un esempio lampante di come i giornali diano maggiore attenzione alla squadra della propria città, nascondendo ciò che può metterla in crisi
Differenze di “tifo” Nel giorno dell’ esplosione di Calciopoli sui giornali, Tuttosport ovviamente sta con la Juve
Differenze di “tifo” La Gazzetta risponde evidenziando il più possibile che la “colpa” di tutto è principalmente di Luciano Moggi
Conclusioni Risulta evidente come la stampa si comporti in modo diverso a seconda della linea guida che deve seguire. Spesso dunque i giornalisti, sono “costretti” a scrivere ciò che le direttive dall’alto impongono, vedendo così limitata la propria indipendenza professionale.